giovedì 13 gennaio 2011

Strangers in Hell

The Strangers
Trama: Tipo e topa, tipo topi. Matti e fatti, atti a gatti.

I thriller home alone (quelli dove tu te ne stai a casa pantofolato e scaldasonno e - tac - entrano questi sconosciti e bene che ti va rimani vedovo/a) ci piacciono proprio tanto. Ieri proprio c'era quello della scuola con i ragazzi in felpina senza faccia, ma nella lunga carriera broccolesca non si contano. In tempi non sospetti facemmo alcune raccolte di sacchetti matti e di puttini assassini, che l'assassino con la maschera o il sacco in testa funziona di default. E anche qui, appunto, funzionano. Il compitino americano di fare la versione USA dei vari Ils o Funny Games riesce, con quel tantino iniziale di spiegone che per fortuna viene lasciato presto (ma proprio non ce l'hanno fatta a non metterlo, anche un minimo) e diventa tutto un "lasciateci in pace!" "non sta succedendo a me" "perché ci fare questo??" E perché? E che so domande? Perché è divertente vedere la gente morire di paura, mi diverto io che guardo pensa loro che stanno lì. Rivedere il film mi ha fatto scoprire che in realtà è un prequel di Funny Games! Infatti i due ragazzini che entrano in casa dei massacrati non sono altro che:
Poi mi era venuta la curiosità di sapere chi c'era sotto le maschere, che è sempre interessante pensare che c'è qualche attore famoso. Ad esempio sotto V c'era l'agente Smith. Invece sotto i tre di questo ci stanno due sconosciuti e poi lei:
Ecco, allora, Gemma cara, io abito in Via dei Broccoli n°69. Guarda, senza che mi sfondi la porta con l'accetta, ti lascio le chiavi sotto lo zerbino. Mi trovi nella camera da letto. Facciamo il giochino che io sono la vittima e tu la pazza con la maschera ok? Vieni presto.
Rippaggio locandine di gnocche stressate:

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