giovedì 30 aprile 2015

CB ANTEPRIMA • Run All Night - Una notte per sopravvivere aka Schinlder's Fist 8

Run All Night - Una notte per sopravvivere
Trama: Corri Liam Corri

A cosa si deve tutta questa bruttura nel mondo? Sono anni che me lo chiedo.
Non ci sono più valori. Non ci sono più eroi. Non ci sono più belle stagioni infatti piove tutto il giorno e io torno a lavoro dopo un mese di stop (quasi citazione di un film con Liam Naason peraltro, che poi è anche dello stesso regista di questo) e mi devo beccare il diluvio fottuto universale manco fosse novembre. Chi ci pensa ai diluvi universali eh? LIAM! È arrivato il momento che tu sgomini la criminalità intrinseca ed estrinseca dei diluvi universali a stagione invernale finale! Perché se non è parte della bruttura del mondo la pioggia io non veramente cos'altro!
Ma intanto, la lista delle cose brutte già prese a schiaffoni da quei due metri di cristiano che è Liam Naason si allunga. Ecco la lista:
Ed ecco l'allungamento:
• Boss criminale di New York, vecchio amico ma anche capo per cui era un killer spietato ma ora solo spiantato ma i due si continuano a rispettare in nome di un passato che gli ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita
il di cui figlio, ovviamente un perdigiorno cocainomane, cerca di ammazzare il di Liam figlio, ovviamente uno con la testa sulle spalle e una famiglia (pure quella sulle spalle, per fortuna sono abbastanza larghe, infatti è interpretato da quel bell'attore di Kinnaman - sempre con un nome molto vicino ad una salsa di soia, anche se è danese, o norvegese, o suddilì)
e insomma proprio un attimo prima dello sparo ammazzafiglio buono Liam ammazza il di boss figlio cattivo, e poi che fa? Ovviamente gli telefona. Telefona un po' a tutti Liam, lo sapete che lui ha la tariffa agevolata:




Il boss non la prende molto bene e giura vendetta, nonostante l'amicizia e il rispetto e blablacar, infatti la cosa bella del film è che i due non si scompongono mai, tipo che la telefonata sembra quella che si fa ad un commercialista
- Pronto Boss. Ti ho ammazzato il di tuo figlio che era cattivo. Sai, voleva ammazzare il di mio figlio che è buono.
- Ok. Dai. Facciamo che ora mando tutta la mia banda per le strade di New York ad scovare il di tuo figlio anche se è buono per vendicarmi, ok?
- Fai un po' tu. Ma ricorda che io sono Liam Naason. Guarda ti mando una gif su whatsapp che ho scaricato un'app che fa le gif. Aspetta eh..
Ecco mandata. Vista? Fica pure no, c'ha l'effetto 3D. Poi ti dico il nome della App.
- Ah sì forte. Vabbè dai allora ci vediamo alla resa dei conti finale ok? Ah, senti lo sai chi ho risentito, Common. Come non ti ricordi? Common, quello nero che fa il rapper ma anche l'attore, common non ti ricordi? Insomma è un killer più spietato di te, tipo di quelli che gli schiacci la faccia sulla pietra ollare bollente e lui continua ad inseguirti, sai quelli che sono rimasti sotto col T1000 di Terminator 2. Vabbé io te lo lancio contro, no te lo volevo dire.
- Ok, dai scusa devo andare... a dopo.
Ecco. Più o meno così.
Ora. Sul fatto che Liam Naason sia diventato il re dei film d'azione geriatrica (seguito a ruota da Denzel Washington e tra poco anche da Sean Penn) non ci sono più dubbi. Svetta - sarà anche l'altezza - su tutti, anche se non certo per originalità, infatti i suoi film sono TUTTI uguali. Tanto uguali che è inutile dirvi se lui è un ex-poliziotto o un ex-criminale, sarà sempre quel tipo di personaggio un po' tristone nella vita di tutti i giorni ma poi quando gli dai in mano una pistola... Il fatto è che i suoi film - uno più uguale dell'altro - hanno in effetti una grande differenze binaria: o sono fichi, o fanno cagare.
Questo è fico.
È fico proprio per tutte le scene d'azione e di Liam che spara e prende a sberle in faccia qualcuno e scappa e poi scontro finale col boss (o con il lupo) di turno, esattamente come quelli che invece fanno cagare fanno cagare per tutte le scene d'azione e di Liam che spara e prende a sberle in faccia qualcuno e scappa e poi scontro finale col boss (o l'hostess) di turno. Capito che intendo? 
Non sono gli ingredienti, è come li misceli. LIAM! È COME LI MISCELI! Pensaci tu a distruggere gli chef cattivi che miscelano gli ingredienti male e fanno impazzire l'impasto!
La presenza di Ed Harris ormai faccia di ramarro è una sicurezza, quella di Vincent D'Onofrio nel ruolo ricoperto nel film precedente da Forest Whitaker, quindi poliziotto buono al telefono l'unico che si fida di Liam è inutile.
Bonus totale finale assoluto la comparsata di Nick Nolte in versione Babbo Natale alcolista paurosissimo

mercoledì 29 aprile 2015

Just a Perfect Gay

Pride

Trama: Pride & Prejudice

Quando mi capita di vedere film con tematiche omosessuali (e in questo 2015 la tematica è quantomai trendarola, tra personaggi gay, pellicole di gay vecchi con John love Doc Octupus anche se nel cast non c'è Gay Oldman e film transgender, tutta roba che non ho visto ma vedrò) mi capita sempre di pensare per quale motivo c'è ancora bisogno di fare film che sottolineino (eh?) la difficile vita degli omosessuali worldwide. Sarà che il problema è talmente lontano da me, cioè per spiegarmi meglio che sennò così sembro uno di quelli che aggiungono i "ma" dopo frasi tipo "a me non danno mica fastidio ma", "io non sono razzista ma", intendo dire che è una problematica che non riesco proprio a elaborare, come se mi dicessero che nel mondo una piccola minoranza vive malissimo la sua triste condizione di proprietari di macchine gialle o di avere nell'armadio solo scarpe con la chiusura a velcro piuttosto che con i lacci (sto cercando degli altri esempi di cose totalmente stupide, inutili, superficiali, tipo che ne so avere un cineblog dove scrivere ogni giorno una recensione di film). Capito che intendo?
Ovviamente ogni volta poi mi rispondo che questa sensazione è un miscuglio perfetto tra un certo libertarismo che mi pervade (della serie "facciamo tutti quello che cazzo di pare con i propri genitali". ovviamente - inciso - tutti belli consenzienti e felici e pieni di umori) e un'ignoranza sul tema: non sono gay (cosa ormai riprovata da quella volta che Channing Tatum mi sventolò il batacchio sotto il naso) e non posso sapere davvero cosa vuol dire esserlo, e quindi, già, dovrei stare solo che zitto.
Eppure continuo a pensare che certe volte - solo certe volte eh - molte voci di quelle che a volte mi sembrano autoproclamate minoranze siano troppo sonore e incazzate, quando oh, datte 'na calmata che non ce ne frega poi più di tanto dei tuoi gusti sessuali, basta che tu non sia una brutta persona in senso generale. Dico cazzate?
Forse sì. Infatti come sempre quando inizito questi discorsi poi mi incarto, un po' mi sento scemo (sempre per quella cosa della superficialità di cui sopra) e mi mordo la lingua perché mi pare di sparare sentenze su quello che non conosco. 
Passiamo al film che in quei panni mi sento più a mio agio. 
Pride è un film del 1999... 
ah non è del 1999? 
Ah dello scorso anno? 
No perché mi sembrava proprio proprio del 1999, sai uno di tutta quella serie di film inglesi con le minoranze del terziario che si ribellano all'odiata Meryl Streep Margherita Thatcher e iniziano a fare tutti dei cortei e alla fine nel loro piccolo riescono a raggiungere quei diritti tanto inseguiti e meritati. Sai tipo Full Monty, Grazie Signora Tatcher e altri che ora manco mi vengono in mente ma vi assicuro che sono un vero genere cinematografico a sé stante, e assestante scene tutte un po' uguali (incontri iniziali pieni di diffidenza, bevute al bar con canzoni annesse, scena finale di corteo e vittoria con fermo immagine dei protagonisti che magari sollevano di peso il leader che ride (il rider, quindi)

e personaggi tutti un po' uguali tra cui il giovane irruento e quello invece dolce che scopre che fuori dalla sua stanza c'è un mondo

il vecchio saggio

la vecchina tutta té e centrini che si rivela una badass e fa il dito medio ai potenti


In Pride c'è tutto questo, proprio come sembra scritto su una sorta di 10 comandamenti per il perfetto film inglese sulla classe meno abbiente.
La storia - vera veramente - è quella di un gruppo di omosessuali che nel 1985 prese a cuore la lotta politica dei minatori gallesi, ovviamente mettete in una stanza un gruppo di gay londinesi e di minatori gallesi e succederà quello che succederà: sguardi truci, scenette esagerate dal più estroverso dei gay che la manovra Hair (ballare sui tavoli):


e inevitabilmente il minatore che si rivelerà omosessuale entro la fine del film.
Ripeto. Tutto visto. Tutto scritto. Eppure, ancora una volta, una storia del genere funziona, l'empatia con i personaggi (iconografici e risaputi) è totale, l'accento inglese e gallese come al solito adorabile, gli attori tutti perfetti, guidati dai più che veterani e stupendi Billy Nighy e Imelda - non sono solo la Umbridge - Staulton

e seguiti dal Misfits quello bravo

il Moriarty di Sherlock con Cucumberbatch

che peraltro realizzano un sogno:

Insomma, un film che non rimarrà in nessun ricordo da qui a qualche settimana, ma nonostante tutto, nonostante le scene di canti in coro stratelefonate, nonostante i personaggi scontati sia tra i gay che tra le lesbiche

che tra i minatori (ovvia la presenza dell'omofobo oltranzista che entro fine film difenderà i diritti dei gay come fossero suoi, cosa che in effetti sono) e nonostante sappia troppo di 1999, alla fine fa emozionare, in maniera sincera e pura. 
Comunque le scarpe con la chiusura a velcro non mi danno fastidio ma.
Illustrazione fica (si può dire fica o è sessista?)

E foto dei veri protagonisti di 30 anni fa:

martedì 28 aprile 2015

CB ANTEPRIMA • Child 44

Child 44
Trama: Tom & Gary

Era dai tempi di Danko che non si vedeva un poliziotto russo così deciso e fisicato.
Dài scherzo, ora faccio il serio.
Allora. Child 44 racconta di una storia nella Storia, nel senso che mischia un fatto di cronaca atroce anzichenò, la storia del mostro di Rostov, al secolo Čikatilo, quel mattoide maledetto che uccise e mangiò donne e bambini per decenni, nella Russia degli anni 70/80, in una nazione che sosteneva convinta che "non ci sono assassini in Paradiso" (dove il Paradiso era appunto la GranTe MaTre Russsia), quindi ogni possibile o evidente omicidio veniva classificato come incidente.
E questa è l'ispirazione reale, intorno alla quale l'autore (è tratto da un libro di megasuccesso) ha costruito una storia di fiction, un'investigazione, come urlerebbe uno strillo da copertina di bestseller "un grande thriller". Per fare l'esempio più alto di questo tipo di operazione letterario potremmo scomodare James Ellroy con il suo La dalia nera, uno dei più grandi thriller che mischiano fiction e realtà. Anche la Bibbia ora che ci penso... però l'ha spostata indietro di trent'anni. Vai a sapere perché (sul mostro uscì anche il film con Malcolm McDowell)
Allora c'è Tom Hardy che è una dei migliori poliziotti segreti russi, ex soldato dell'armata bolscevica vittoriosa sui nazi, che, nonostante creda fermamente nella politica e nella società russa, oppressiva e a tutti gli effetti dittatoriale, si ritrova davanti agli occhi le prove evidenti che quella sequela di corpi martoriati tutti compresi tra i 9 e i 15 anni (ultimo in ordine di tempo la vittima 44, figlio di un compagno di divisa) non possono essere semplici incidenti. Da quel momento inizia la sua doppia battaglia, quella contro il serial killer e quella contro lo Stato e i suoi burattini (generali, funzionari, medici e sapienti) che nega fermamente l'esistenza di un quasiasi assassino nei confini russi, e tramite torture, arresti e spiate farà di tutto per ostacolare la ricerca della verità.
Ma per avere un quadro completo della trama e dei suoi risvolti meglio che andate QUI, su Date*Hub, quel sito con la grafica fica dove ogni tanto mi ospit(an)o, dove ho messo quello che in Russia chiamano Komunikato ti Shtampa Bolscevika tutto bello ordinatino e la bellezza di 40tante foto, comprese molte di Tom Hardy che lo so che tanto a voi interessa solo quello e pure il trailer non ci facciamo mancare nulla.
Qui invece ho deciso che scriverò se il film è bello oppure no.
Allora, il film è bello oppure no? 
Il film è Chicken per alcuni motivi contingenti, però per altri qualche Broccolo spunta fuori.
Intanto Tom. Unico grande Tom. Hardy times per tutti gli altri. C'è qualcuno, in giro per i film, che è così bello e bravo nello stesso tempo? Non mi vengono proprio in mente. Fassbender? Ma Tom secondo me è più bello ancora. Voglio dire lui si presenta alla premiere così:
Ma che gli vuoi dire a 'sto regazzetto? Cosa?! E questa sua incredibile capacità attoriale ti atterrisce, perché passa da film in cui riesce a tenere testa alla cinepresa da solo per tutto il tempo a questo, inserito in un cast di nomi importantoni (Gary Oldman, Vincent Cassell in primis... poi ci sta pure Noomi Rapace che devo fare un ragionamento molto importante ma lo faccio dopo, ricordatemelo...), nomi che potrebbero intimidire ma lui se li mangia a colazione, pranzo e cena.
Nel film Tom sfoggia questo accento russo (nella versione italiana completamente perso, primo Broccolo), che io non so bene se magari a un anglofono può fare questo effetto qui, ma per la pellicola è funzionale, insomma io continuo a sognare un film americano recitato da americani che parlano in lingua, come De Niro ne il Padrino II, posso averlo?
E Tom Hardy regge tutto il film, perché lui appena ti guarda (o guarda qualcosa o qualcuno) succedono tutti dei tumulti interiori (per le ragazze anche con notevole piacevolezza): è bravo, è dannatamente bravo. In questo film se ne sta sempre un po' dimesso, come se fosse appena uscito da una centrifuga, sempre provato, un po' ingobbito e lo sguardo bastonato, e va benissimo visto che tra la pressione psicologica dei superiori che gli dicono, parafrasando, "non esistono assassini in Russia quindi se dici che esistono sei un traditore e ti ammazziamo ma ovviamente questo non farebbe di noi degli assassini e se dici che è così ti ammazziamo due volte ma questo eccetera" e quella di voler davvero catturare il killer, il suo personaggio è abbastanza stritolato. Per non parlare delle mazzate che si prende di tanto in tanto durante il film.
Intorno a Tom ci sono, come dicevo, un bel po' di attori. Prima di tutto c'è Noomi Rapace che fa la moglie che prima sembra messa in disparte poi inizia diventa protagonista dell'investigazione pure lei (ecco, forse in maniera un po' pleonastica in effetti, di punto in bianco diciamo, secondo Broccolo), con quel suo fare da Lisbeth Salander - cioè donna ma capace di prendere anche lei a mazzate i cattivi - che mi sa che non se lo toglierà più di dosso, il che è bene perché quando fa la femminile fa delle figure un po' barbine (tipo qui e qua), per non parlare nel suo dubbio gusto nel vestire
Poi ok ci sono Oldman e Cassell che a dire il vero fanno un po' quelli navigati, e poi lo sai chi c'è, quello di The Killing, che è un po' la sorpresa del momento (ne parliamo anche domani grazie alla sua affiliazione con Liam Naason): il tipo è svedese, si chiama Kinnaman che sembra quasi una salsa di soia, e oh, è bravo, c'ha sta faccia come di uno che ne ha passate di cotte e di crude ma rimane pulito; in questo caso fa lo stronzo che più stronzo non si può, di quelli pavidi e traditori, la peggio specie.
Poi fa un'apparizione pure Jason Clarke che so benissimo che non vi dice nulla ma invece lo avete già visto in giro e aspettiamo di vedere Terminator Genesys poi lo riconoscerete sicuro.
E infine Fares Fares, che oltre ad avere un bel nome, è anche l'attore con il naso più astruso di sempre, roba che Adrien Brody sembra appena uscito da una rinoplastica a confronto. Lo so non si dovrebbe prendere in giro un uomo per il proprio naso, è una cosa che ferisce...
Per tutto il film si respira un'aria a metà tra il thriller canonico di caccia al killer (quello inaugurato dall'indimenticato Silenzio degli Innocenti) e lo spy thriller prezzolato tipo La talpa (ma almeno qui si capisce tutto), non a caso il regista è danese, sarà un po' il passo di chi viene da ambienti freddi e ordinati (anche se la sua prima esperienza amerigana fu con Safe House, che era tutt'altro che freddo e ordinato). Però c'è una cosa da dire, alcune scene, soprattutto verso metà del film, allungano il po' troppo il brodo, seguono linee narrative che poi vengono spezzate, o che comunque poco importano ai fini della risoluzione finale. Ecco forse 137 minuti si fanno sentire troppo, nonostante il bel faccino di Tom Hardy che siccome sono buono adesso vi regalo in questa compilation di giffazze
Sai che - cocludendo - visto che c'è questa cosa del serial killer, che è interessante, quando poi il film si dilunga sul piano politico tutto fatto di delazioni, spiate, non detti, regime, bugie, si perde un po' di vista la questione principale, e cioè braccare e beccare il killerm infatti è inevitabile un certo spaesamento di fronte alla risoluzione finale, che arriva un po' tipo deus ex-machina.
Comunque adesso voglio dire una cosa, una cosa che se fossimo stati nel regime russo mi avrebbero sicuramente fucilato per alto tradimento e teoria della costipazione: c'è qualcosa che i direttori del cast ci nascondono!!!1!
Ho fatto caso ad una cosa. Tom Hardy e Noomi Rapace hanno recitato in due film di seguito. Ma anche alcuni altri elementi mi portano a pensare che ci sia qualcosa sotto. Ad esempio Tom Hardy e Gary Oldman hanno recitato insieme nella citata Talpa, e Tom Hardy e Jason Clarke insieme in Lawless, e Jason Clarke e Gary Oldman insieme in Apes Revolution.
Ora, stiamo parlando di attori che insomme, non si può dire siano megaiperstar, e non parliamo neanche di coppie rodate tipo che ne so, Tom Hanks e Meg Ryan che gli fanno fare i film insieme perché tirano. Qui parliamo di ambiente medio-alto, ma niente di più.
Poi mi viene da pensare ad altre di queste "coincidenze": Aaron Paul e Imogen Potts recitano in due film di seguito insieme pure loro, anche loro fossero stati altri sarebbe stato uguale, poi che ne so, per ravanare ancora più in fondo al barile, quei due che fecero Dragonball te li ritrovavi in Shameless. Ora, di questi casi ne potrei citare molti altri (se me li ricordassi) e sottolineerei che non si tratta né di scelte oculate volute dal regista (tipo che ne so i cast sempre uguali di Wes Anderson), né appunto di coppie attoriali rodate, ma sempre di comprimari o attori non propriamente superstar. 
Qualcuno vuole spiegarmi questo arcano? Se c'è qualcuno che sa PARLI! La gente deve sapere! Ci sono cast truccati! Anche il reparto truccatori è coinvolto quindi!
Cosa c'entra tutto questo ragionamenteo con Child 44? MA NIENTE! E dove ci porta? DA NESSUNA PARTE! È questo il bello di CB, vieni a leggere la recensione di un film di poliziotto russo vs serial killer e ti ritrovi a pensare alla lobby dei direttori di casting.
E tutto si chiude con una foto di Tom Hardy che fa la faccia di De Niro.

Comunque a proposito di Grande Matre Russhia, volevo dire che per fortuna i tempi sono cambiati e non si vive più con quel senso di censura e repression... Come? AH, mi dici che il film è stato bloccato in Russia perché ""dipinge i sovietici come una sottocategoria umana immorale, una massa di orchi assetati di sangue, una massa di spiriti malvagi e la pellicola rappresenta una distorsione storica dei fatti". Ah ecco. Che figli di Putin...