martedì 30 agosto 2011

• C&B SUMMER REPORTAGE 2011 •

Squillino i tamburelli! Rullino (!) le tombe! A minuscola richiesta TORNA ANCHE QUEST'ANNO IL SUMMER REPORTAGE! Cioè quel libercolo dove C&B parte per le agognate vacanze ma non riuscendo a fare a meno dei film si porta dietro il necessario per le visioni e per continuare a sparlarne con nessuno. Lo scorso anno era stata tutta una cosa di carta e inchiostro, quest'anno siamo andati avanti nel futuro ed è tutto fatto con l'iPad. E coi colori. Quindi venghino siorri venghino! Dopo aver perso 5/10 lo scorso agosto leggendo quel reportage scritto male, forsa, sbrigattevi, correte a perdere anche gli altri 5 leggendo quello di quest'anno scritto ancora peggio! Così il prossimo anno lo faccio completamente nero e siamo tutti contenti. 
Siccome capisco che avete tantissime cose importanti da fare tipo fare le lavatrici dei mucchi di vestiti dell'estate o anche solo fare del training autogeno prima di tornare a lavoro, vi anteprimo i film:
Come? Non si vedono bene le locandine? Ma quanta prosopopea! Chiaramente dentro il reportage le trovate riviste e corrette e migliorate (no) dal sottoscritto! E se non vi interessa NEANCHE UNO dei film recensiti con la calligrafia di Daniel Day Lewis che usa il suo piede destro allora che ci state a fare qui? Ma non mi voglio dilungare troppo, perché la gioia di condividere con voi questo coso illegibile mi pervade e allora prego, clicchino pure sulla cover, mettano pure il file a tutto schermo, girino un pò la testa a circa 24° e avanti con le mirabolanti letture sghembe del C&B SUMMER REPORTAGE 2011!
Aut. Min . Ric. Il file può essere scaricato in PDF da issuu e messo sul proprio iPad e far finta che lo avete fatto voi. Non so quanto questo possa farvi fare bella figura. Può avere effetti collaterali anche gravi. Otto ottici su undici consigliano di leggere il volumetto e poi andare da loro a farsi occhiali da vista. 

domenica 7 agosto 2011

• SUMMERAMA 2011 •

Quindi arriva l'estate, e se è vero che anche quest'anno Life is a Beach and Tthen You Die, ci rivediamo a Settembre, se tutto va bene (ovvero se riesco a stare UN MESE lontano dalla mia identità broccola secreta (!) che in questi due anni (DUE. ANNI.) mi ha date tante soddisfazione quante sono le ore perse a scrivere per voi debosciati. Ma siccome so che nella canicola infernale vi rigirerete sulle stuoine come fettine panate pensando "Ma che film starà vedendo il Broccolo? Ma perché non è qui a spalmarmi dell'aloe addosso?" ecco che ho pensato a voi e in questo saluto pre(f)estivo vi lascio 7 cose 7 (sì, come gli horcux) da fare durante la mia assenza, peraltro giustificatissima.
Prima di tutto usate quei due neuroni ancora non sbranati dal solleone e votate C&B come miglior blog sito dell'universo ai Macchianera Award (che nome, signori miei, che nome). Lo fate CLICCANDO QUI.
Se Aprile dolce dormire, allora Agosto dolcetti mangiare, e la prova costume va a farsi benedire.  Se siete lettrici appassionate mandatemi la vostra, di prova costume, che è una cosa, si sa, molto cinematograFica e di grande interesse culturale e soprattutto le mie battute becere. Non fate anche voi come MA, CAROLINA CRESCENTINI?
Alcune lettrici già ci hanno pensato, senza averla pagata cara e, incredibile, senza essere state pagate care:
Se avete il coraggio vedetevi questo film, che secondo me è il film più assurdo mai creato nella storia dei film assurdi:
Ma vi rendete conto? Un film sui rapporti segreti tra Gandhi e Hitler. 

Cioè manco nella Bibbia si era mai osato tanto. Ma la scena SPILBIrghiana, la ragazzina col vestitino bianco che corre nel campo di seta? Anche un po' Shosshanna. Ma poi dai, l'attore indiano che fa Hitler? Ne vogliamo parlare? No, tanto parla da solo.
Nein Nein Nein (e intanto balla bollywood). 

Dopo che lo avete visto vi prego ditemi com'è. E che solo io solo io? Pure voi dovete vedere i film più assurdi della storia dei film assurdi. E questo mi sa che li batte tutti.
Non c'entra gnente con il cinema (ma in fondo non è vero visto che TUTTO c'entra SEMPRE con il cinema) ma ecco a voi la Playlist Estiva 2011 (anche di canzoni vecchie che tanto che ce frega di seguire le novità) di C&B. A chi interessa:








E per la musica itagliana? Vabbè, ci sono loro:

Ma anche qui, ormai li sente pure il barista sotto casa mia, e gli lancia l'osso. Però io ridere che la canzone uscì tipo lo stesso giorno (credo a distanza di qualche ora non so se prima il post e poi la canzone o prima la canzone e poi il post) in cui scrivevo QUESTA COSA QUI. E allora è proprio vero che le idee sono nuvole, che assumono le forme strane, uno alza lo sguardo, allunga la mano, ne prende un pezzo e se lo mangia come zucchero filato. 
Siccome non vogliamo proprio pensare quando siamo al mare, c'abbiamo proprio il Blocco enigmistico dello scrittore, vi lascio una cosa delle mie. Ecco che negli ultimi sei mesi ho raccolto tutte le ricerche internettiane dei film visti. Ne esce fuori un curioso quadro di curiosità varie.
"Mio marito non è mio marito"... Insomma non ci sono solo i matti che arrivano su C&B cercando "cani orrendi", "gif di mutandine", "dugongo"... anche gli attori non stanno tanto bene. Gugle vince, ma nel conto spese di Bing del primo semestre 2011 la voce "Pubblicità sui film" è lunga 'na quaresima. Indovinati i film? Prendetelo come sostituto del quizzone di l'altra'anno, ok? Ma ancor di più come un avvertimento estivo tipo "Non abbandonare il cane" o "Bevi molta acqua se sei vecchio altrimenti incartapecorisci e muori e poi puzzi e dai fastidio". Ecco l'avvertimento C&Besco: "Staccatevi da Google, non vorrete diventare come me!".
Siccome 'sta cosa delle Rubriche che nessuno segue e quando spariscono nessuno mi urla contro, mi manda ai pazzi, no perché io TUTTA la mia vita la divido in rubriche, proprio tipo "L'ora della spesa", quando vado al supermercato, "Buonanotte ai sognatori" quando vado a dormire, "Arbeit Macht Frei" quando lavoro... poi c'è anche "Broccolo caldo" ma vabbè... Insomma nell'ultimo anno ci sono state talmente tante rubriche che alcune sono durate il tempo di una singola puntata e poi sono sparite. Allora adesso voi nei commenti scrivete una rubrica inventata, io sicuramente prenderò come oro colato le vostre parole, sicuramente, e il prossimo inverno, quando vi lamenterete delle nuove rubriche, almeno potrò dire: Ahò, me l'hai chiesto te! PARLA! CHE VOI?! TIRA FORI IL ROSPO!
Vi lascio con un quesito machiavellico. Per tutto questo inverno ci siamo ritrovati qui a grande ridere di gente che adesso come adesso starà in megayacht a mangiare gamberoni con le dita lorde di salsa rosa e muovendo il piedino al tintinnio del ghiaccio nei Martini, e certe volte ci siamo chiesti: ma so' stronzo io? Quindi quello che vi dico è pensate intensamente a C&B durante l'estate, perché lui vi penserà, già si è comprato la penna per fare il SUMMER REPORTAGE 2011 come iPad comanda (parentesi che non c'entra un cazzo ma che troppo ridere. Nel packagin' di suddetta penna c'è il refuso più BELLO del mondo:
Quando si dice "mettere i puntini sulle" ma si legge "ma anche mettere le i non sarebbe male". Vabbè è anche vero che C&B che fa il precisino sui refusi è come il Bue che dice cornuto a Mark Uolberg. Insomma dicevo, prima di perdermi come al solito, pensate a me che io a voi ci penso. Penso che la nostra è proprio una "redazione complicata": io vorrei tanti commenti, poi quando commentate vi rispondo a monosillabi. Dai che ci vogliamo bene, sì anche voi lurker, lo so che ci siete. Dai lurkerino, bello, dai lascia stare la pantofola. Certo il giorno che mi darete la soddisfazione di regalarmi uno scambio del genere:
avrò raggiunto lo scopo. Ah, a proposito, visto che tanto ormai non vi staccate da Facebook e da Twitter manco quando andate in apnea, sarebbe cosa gradita a me che diventaste (lezioni di itagliano, su C&B) FAN e FOLLOWER (si dice così no?) così posso broccolarvi più facilmente. SE al mio ritorno i FAN non sono diventati 400 e i follower 50, chiudo (lezioni di bugie, su C&B). No perché la numerologia conta, ho l'invidia del Fan! Ma lo sapete quando cazzo avrò raggiunto DAVVERO il mio scopo, quando mi manderete foto di tette in cambio di recensioni quando mi manderete i biglietti per vedere le anteprime! E mo l'ho detto!
Bene. Ora vado, vado al mare, a mostrar le chiappe chiare. Spengo l'insegna in alto in questo preciso momento - click - e chiudo baracca e broccolini.  Vi auguro un'estate che manco Jerry Calà in Villaggio Vacanze meet Vita Smeralda! E vi auguro di incontrare l'uomo dei vostri sogni (cioè il SECONDO uomo dei vostri sogni): 

PS. Lo so che vi state chiedendo dove vado io al mare. Ma ve l'ho suggerito già dal logo di questa rubrica (che come rubrica magari potrebbe pure reggere, è annuale). Io vado ad Amity.

Messico e scapole

Somos lo que hay (We Are What We Are)
Trama: E chi ci pensa al menage famigliare? Soprattutto quando la famiglia è cannibale.

ESATTAMENTE un anno fa vedevamo il miglior film del 2010 (Kynodontas), che raccontava la storia atroce e atrocemente possibile di una famiglia (greca) "intrappolata" in un menage folle a cui il pater familias costingeva i suoi tre figli (due sorelle, un fratello) e la madre. Ci trasferiamo in Messico, e andiamo a trovare un'altra famiglia sui generis, un padre che - nonostante muoia nella primissima scena - costringe i tre figli (questa volta due fratelli e una sorella) a dover continuare la tradizione di famiglia: mangiare gente. Chi prenderà il suo posto alla guida di questa disfunzionale combriccola? Il fratello violento o quello dolce (per modo di dire), oppure la sorella, che sa come imbonirsi entrambi?
Il film, per davvero, deve molto a Kynodontas, per lo stile, per i non detti, per l'atroce normalità con cui tratta l'abominio: una volta assodato che questi mangiano persone (anche per un non ben specificato "rito", vederli "andare a prendere qualcosa da mangiare" diventa come scegliere in che ristorante andare, solo che la scelta è tra un bambino che vive sotto i ponti o una prostituta. E lo stomaco si appesantisce. Però attenzione, scordavi l'indulgenza o lo splatter dei film americani. Qui c'è tutto un altro passo, lento, inesorabile, psicologico, davvero bello.
Strano no? Continuano ad apparire bei film proprio ora che ho già le infradito ai piedi e il naso bianco di crema solare (C&B come Albertone in vacanza, su C&B).
Siamo quello che siamo è un horror DA VEDERE, non solo perché è messicano (il che ci ricorda che pure dai messicani dobbiamo prendere lezioni e bla bla bla) ma proprio perché l'andamento del film è diverso da quello a cui siamo abituati. Prima di tutto è un bel film, poi è un horror, come già era stato per Let the right one in (Svezia), come era stato The Loved Ones (Australia).
Purtroppo il rigore che nutre gran parte della pellicola si sbrindella un po' in un finale in qualche modo indeciso, quasi frettoloso. Un vero peccato. In questo Kynodontas sta varie spanne sopre, lì la follia non viene mai meno. Nulla toglie che sono film come questi che poi ti fanno continuare a "recuperare" a più non posso, perché tra le tante schifezze che poi finiscono nella Raccolta Indifferenziata, appare la sorpresa. Questa volta viene dal Messico. La prossima dall'Itaglia? (Non vi affannate a rispondere che fa caldo).
Tutti gli altri Cannibali al cinema che quando vedono i film horror si mangiano le unghie, non le loro, li trovate qui.

CAZZATA • Codice Swordfish

Codice Swordfish
Trama: Codice ma non se fa.

Non ho voglia di fare lo schemino, vi basti riportare alla memoria certe scene di questo filmACCIO per ricordare con un certo senso di nausea quel brutto bruttissimo periodo (correva l'anno 2000/2002) in cui il postTarantinismo ci faceva vedere tutti questi film dove il cattivo fa dei lunghi monogoli...mogonoli..mongoli..monologhimonologhi...e poi ti ammazza.
Tra le scene che vale la pena ricordare ci sono appunto la coraggiosa scena iniziale, in cui qualche matto ha messo in bocca queste frasi a John stavolta. Oppure peggio ancora quando Wolverine (no dico, un hacker=NERD interpretato da Hugh Jackman. Ma certo) fa il suo programmino hackeroso e balla davanti alle lucine che sembra Fatboy Slim alla console durante un concerto. La totale ridicolaggine, anche fastidiosa. Ma il regista, alla merda, è abituato. Ha fatto questo, questo, e non pago (ma pagato) pure questo.
Si vedono le sise di Halle Barry. Brutti anni quando Halle Berry avevano deciso che era la migliore attrice del mondo.
Che film orendo.

sabato 6 agosto 2011

Sirene della pulizia

Sirene
Trama: Madre so(cco)la, figlia santa, sorella pesce

Comunque rimane una delizia. I tre caratteri femminili sono ritratti e trattati benissimo e le tre attrici sono nel ruolo della vita, perfette, anche la Ricci piccola e paffutella. Nonostante gli anni che si porta dietro è proprio carino. E a proposito degli anni che si porta dietro fa un'impressione indescrivibile prendere questa scena di felicità familiare tutta al femminile:
E pensare che le tre squinzia a distanza di vent'anni sono finite tutte più o meno male. Cher:
[CAZZO! Ma è uguale a Richard Benson!!!]
Winona (o come la chiama mia mamma, Uiuoua.. giuro.):

Alla fine si salva Christina, che però vederla piccina e innocente e poi ritrovarsela tutta ignuda, darkettona o ninfomane la sua impressione la fa. L'unico che ne esce davvero vincitore è Boboskynz, com'era, è, più che un sirenetto un leone di mare spiaggiato. Adorabile.

La Cretina Vittoria (aka Figa per la Vittoria)

The Young Victoria
Trama: di palazzo

Guarda, sono talmente spos(s)ato che ho fatto scegliere alla cospettatrice il film (cosa che non succede mai visto che IO sono il RE del Telecomando (ormai del recupero) mentre lei è la Regina di tutto il resto) e, guarda un po', ecco il solito film merletto e bustino e povera povera povera regina d'Inghilterra porella guarda.
Aho, non se scappa, appena appare un bustino, un pizzo, una capigliatura a nido, 'na storiella d'amore in vestiti ottocenteschi, niente, non si scappa: mutismo, massima attenzione, occhi sognanti ed è subito Effetto LadyOscar. E questo vale in qualsiasi parte del globo, qualsiasi sia il tuo lignaggio, il tuo lavoro, il tuo carattere, appena appare merletto, è finita. Infatti mi sono preso la briga di chiedere a qualche amica in giro per il mondo cosa ha pensato di questo film:
Che poi veramente, a parte i casini di alberi genealogici che fanno nei film, ma quando poi, appena finito il biopic regale, vai a vedere i veri ritratti delle regine scatta subito l'effetto Te Piacerebbe, rispetto alle figone che scelgono per interpretarle:
Il fatto è che questi mischiavano il sangue da generazione, come potevi pretendere che nascevano belle?

Se non ora, Quato?

Atto di forza
Trama: Svarzenegger for president! Di Marte però...

Che bello andare a ravanare il passato. Prendi Marte e mettilo da parte. Ti rivedi Atto di forza e ti ritrovi un film PERFETTO che ha tutte le cose perfette. Prima di tutto ha Svarzenegger all'ennesima potenza, vero Matto di forza (camicia) che va in giro con quel suo faccione strano con i denti uno a un metro dall'altro regalando scene che sono rimaste nella storia. La trizzinnuta, Micheal Ironsinde che perde sempre le braccia in tutti i film, Sharon Stone prima di mostrare la patata, tutta la cosa dei sogni e delle identità che quasi quasi altro che Inception, e poi Johnny Cab, in ani col mitra, Quato gemello silente feto, le unghie che si colorano da sole, e di nuovo Svarzenegger che fa le facce. Mitico film vero. Non li fanno proprio più i mitici film di una volta che entrano nel mito anche se sono tutti plastilina e pupazzi animatroni. E infatti internet non tradisce mai e per ogni scena mitica ci ha fatto la gif:
An ingenious time-saving idea!
Take some Pepto, you'll feel better.
Mitico.

venerdì 5 agosto 2011

Actividad Paranormal

Atrocius
Trama: Metti a telecamera. Togli la telecamera. Metti la telecamera. Togli a telecamera. IO JE 'A SPACCHEREBBE IN FACCIA QUELLA TELECAMERA!

Ora, i film di "telecamere ritrovate in luogo di massacro adesso la polizia le sta vedendo minuto per minuto e sta scoprendo cosa è successo perché i protagonisti di massacro avevano ripreso tutto senza chiaramente scordarsi di fare almeno mezzo film tutto tutto verde in visione notturna" ci hanno ampiamente scassato la uallera, come dicono a Reykiavik. Insomma anche basta. Dall'inizio dell'anno ne avrò visti almeno 5 e recuperati almeno altri 5 che poi non ho visto perché mi avevano scassato la uallera, come dicono anche a Figueras. Questo alla fine l'ho visto perché spagnolo, mi andava così, volevo fare tre titoli spagnoli di seguito. Male feci (!). Infatti è un film brutto, noia, traballante non tanto per le riprese vomitevoli tute su e giù, ma proprio perché riuscire a fare un film di 1orae10, NOIOSO, ci vuole. E poi il finale risaputo, che du' palle.
Poi guarda che comunque non è che sono brutti di default i film "telecamere ritrovate la polizia broccola nel buio ma le riprese faranno scoprire la verità", pensa ad esempio a Troll Hunter, uno dei migliori di quest'anno (migliori di tutti anche di quelli non "telecamere ritrovate".
Ultima notizia di quelle che proprio ti viene voglia di tuffarti in mare e non pensarci più: il produttore di Paranormal Activity (che per inciso il primo mi era piaciuto) e il regista di Insidious (ollincontrario, vabbè tanto) hanno deciso di fare subito subito il remake amerigano di Atrocius. Atroce.
Continuo a non capire perché, nonostante sia chiaro che tutta questa moda delle riprese notturne l'abbia lanciata un blow job, nessuno faccia una scena del genere (intendo proprio una scena di sesso ripreso tipo filmino delle VACCAnze) con aggiunta di horror (tipo che nel momento topico (!) arriva fantasma o assassino. Lo dovrebbero fare.
Ma sono strabico io o nella locandina c'è una tizia strabica? Vedi a sta' sempre con quella telecamera in mano...

Por favor, tristeza

Biutiful
Trama: Tristeza.

Doveva andare così. Questo doveva essere il secondo appuntamento con la C&B night= film + ricetta. Dopo aver fatto la ricetta indiana e il film adatto, ci eravamo messi d'accordo che la volta dopo avrammo fatto una cosa dedicata alla Spagna. Film spagnolo e paella.
Quindi il mio compito era vedere Biutiful, che ok, è di Inarritu, e ok, Inarritu è messicano; però è ambientato a Barcellona, e con Javier Bardem, che per questo film è stato candidato all'oscar [segue info wiki], primo attore della storia ad essere stato candidato come Miglior Attore Protagonista in un film in lingua spagnola [fine info wiki].
Inarritu è balzato agli onori dei Grandi con Amores Perros, film amato talmente da tutti che infatti è arrivato anche agli occhi di dementi itagliani che si sono subito presi la briga di copiare (leggi: Salvatores). Però, diciamolo, nonostante i suoi film successivi (21 grammi, Babel e questo) siano indubbiamente film densi, anzi densissimi, non hanno mai raggiunto il rigore e la bellezza del primo.
Quindi, anche se Biutiful vi strapperà l'anima a morsi per quanto è triste, non riuscirà ad essere ricordato come un capolavero vero. Indubbiamente Bardem è al top. Già dalla locandina e per tutto il film assume quella posa da primate sfiancato, come quando nei documentari vedi quei gorilla che ti guardano con sguardi umani, da un lato sembrano fieri, dall'altro malinconici e soli e ti verrebbe voglia di abbracciarli, non fosse che poi ti mangiano la faccia. Il viaggio (dis)umano che porterà il personaggio di Bardem a una sorta di luminescenza (anche ai limiti del soprannaturale) è costellato di accadimenti, rapporti (dis)umani talmente dolorosi da risultare maledetti, mortiferi. Insomma, come a volte accade in film come questi, quando pensi che non possa andare peggio, inizia a piovere (se capite cosa intendo), ma non la pioggerella di Primavera, no, più il Tornado Katrina.
Tutti i personaggi dei film di Inarritu sono sempre al centro di un Tornado e nonostante tutta la forza con cui cerchi di contrastarlo, quello ti sbatte da una parte e dall'altra e ti rompe le ossa e ti spacca i timpani e ti scarnifica l'anima e ti distrugge i muscoli. E poi, quando è finito, non sei atterrato ad Oz, sei nello stesso identico punto da dove eri partito.
Quindi sapete quello che vi aspetta, un film denso e triste ai limiti della sopportazione - e magari, se è questo che volete, lo amerete alla follia - con indubbi pezzi di regia, ma in definitiva un viaggio anche leggermente indulgente e un pizzico consapevole nell'andare a toccare i tasti giusti (se così si può dire) per far disperare lo spettatore.
Perché poi questa recensione non fa parte della rubrica Indovina che vedi a cena? Perché la vita è un Tornado. Ma per fortuna i Tornado, al contrario di quello che succede nei film di Inarritu, passano. Lasciano ammaccati, ma passano. 

giovedì 4 agosto 2011

Los Juegos Divertidos

Secuestrados
Trama: La segregada familia

Succede anche nelle migliori famiglie spagnole - quelle tanto bambagiche e ricche che le maggiori preoccupazioni sono un rimasuglio di cibo rimasto incastrato tra i denti, lasciar usicre la figlia diciotenne o no, controllare che i traslocatori non facciano danni quando portano i mille mobili nella casa nuova (cose vere) - che una sera arrivano tre sconosciuti col passamontagna e inizia l'INFERNO. Nella locandina (quella un po' più ufficiale ma che mi piaceva un po' di meno):
c'è un rimando chiaro e tondo a(i due) Funny Games di Haneke - quel "Hugar dulce hugar" - che è (sono) a tutti gli effetti lo zenith del film di tortura ai danni di famiglia da parte di gente violenta. Ma di esempi ce ne sono eccome (pensa tipo a The Strangers, per dire). Il rimando però non è del tutto esatto, mentre infatti in Funny Games ed epigoni l'ultra-violenza è, appunto, "solo un gioco", messa in scena non per rapina ma per il gusto stesso di vedere la gente piangere e urlare, in Secuestratos la spirale di violenza è innescata da una banale rapina, e i tre rapinatori sono i classici tre rapinatori, c'è il capo, riflessivo e pragmatico, c'è il pazzo, violento e assassino e c'è il ragazzetto, un po' buono e lì solo per disperazione. Ma questo è il solo dato di cui si può discutere, perché il film è potentissimo, violentissimo (astenersi deboli di cuore o gente che si impressiona anche solo a leggere di una rapina sul giornale), spietato e coraggioso, insaomma, bello. Certo, ho l'impressione che il pubblico si dividerà in due: da una parte chi griderà all'"indulgenza! indulgenza!", il regista infatti si scatena nel rappresentare ad ogni scena una botta di violenza peggiore della precedente, dall'altra chi (insieme a me) apprezzerà la scelta per nulla scontata di non mettere in piedi una "famiglia di paglia" che prima subisce e dopo si vendica. 
La questione è: "puoi davvero immaginare come reagiresti tu se ti succedesse una cosa del genere?". La risposta (nonostante i mille film visti) è NO. Davvero, non puoi sapere se sequestrato da tre sconosciuti con le pistole e i coltelli diventeresti una bambola di pezza nelle loro mani o se tenteresti la fuga o se cercheresti di sopraffarli. Non puoi. E a dire il vero sono un po' le cose che non vorresti mai scoprire. Di certo siamo abituati troppo ai film di vendetta americana, dove le ragazze prima vengono massacrate e poi evirano i loro massacratori. Ma si sa che gli americani in quanto a realismo...
Ora, non voglio spoilerare, ma il finale di questo film, che a molti sembrerà la cosa più cattiva, spietata, inaudita che si potesse immaginare deve essere invece visto come un atto di pietà che il regista regala alla famiglia. 
L'utilizzo di due tecniche vecchie come il mondo (gli incessanti e LUNGHISSIMI piani sequenza (il film è quasi un intero piano sequenza... non proprio, ma quasi, diciamo che il più breve dura almeno otto minuti...) e lo split screen (lo schermo che si divide in due regalandoci due angolazioni della stessa scena) servono a farci vivere il dramma in maniera più viva.
E, inevitabilmente, magari per il fatto che gli spagnoli sono un po' cugini, penso che questo film non solo non uscirà MAI in Itaglia, ma più che altro, mi immagino che attori potrebbero interpretarlo, che regista potrebbe girarlo, e soprattutto, che produttore potrebbe pagarlo: non mi viene in mente NEANCHE un nome.
Recuperate questo film (incredibile che in questo mese dove non volevo impegni visivi sto inanellando solo bei film) e dopo tornate qui che ne parliamo.

mercoledì 3 agosto 2011

Jason Stazzam

Blitz
Trama: "È poliziottoammazzatore contro ammazzapoliziotto!" Ma Jason Stazzam il poliziotto scoprirà la verità!

Di Jason Stazzam (questo è il suo nuovo nome, no, dico avete visto che "stazza") non si può parlare male per nessun motivo al mondo.
Prima di tutto se ne parli male e lui lo scopre ti viene a prendere e sbiascicando cose incomprensibili ma dal forte accento inglese tipo "uccuuntfukinuoncchersshitoniù" ti spezza le dita una ad una usando solo il mignolo del piede destro e poi ci fanno pure il libro tipo quello di Chuck Norris. Secondo poi Jason Stazzam è il nuovo Bruce Willis, ma molto più fico. Terzopoi Jason Stazzam non sbaglia (quasi) un film. Sarà che praticamente in tutti i film fa SOLO lo "Jason Stazzam" (cioè roba che in confronto Mark Uolberg è Fregoli in quanto a trasformismo) ma appunto, Jason, fa sempre la sua porca figura di duro da cuore tenero, tipo "io sono un duro però sono giusto!", adorabile orsachiotto. Poi la sua natura da "bull" lo rende sempre sempre sempre protagonista di memorabili duetto bromantici - non dimentichiamo l'utima volta che lo abbiamo visto. In questo film hanno giocato il tutto per tutto, quando di solito il suo compadre è un tipo precisetto, riflessivo, mingherlo scatenando tutto quel gioco dei contrasti che tanto bene fa all'OMOamore, qui il suo compadre è precisetto, riflessivo, mingherlo e gay dichiarato. Vi lascio immaginare il livelli di LOL. E funziona, eccome se funziona. Certo, encefalogramma piatto, ma signori miei, il 3 agosto voi ancora state a "pensare"? Ancora che volete i film impegnati? Io non li voglio il 2 novembre o il 25 aprile, figurati il 3 agosto.
Comunque tornando alla "stazza". Se ne sono accorti anche i posterizzatori dei suoi film, che ormai di Jason basta il corpo, basta che sta lì fermo e ti riempie lo spazio dello schermo con una tale carica di violenza pronta a esplodere e braccia spezzare denti saltare gambe piegare a 90 (dalla parte sbagliata) che non serve più che gli fai fare tutti i salti diqquà e dillà:
basta che lo metti lì, sul poster, a figura più o meno intera che lui fa tutto da solo. Infatti la cosa più paurosa che può fare Jason Stazzam, proprio il movimento che ti mette paura soprattutto se è rivolto verso di te, è camminare! 
Se incontri Jason Stazzam che ti cammina verso, scappa!
Vedetevi il film, che è fico, ambientazione londinese per storia di killer seriale pazzerello. Unica pecca, per chi l'ha visto o lo vedrà, la totale inutilità della sidestory della junkie poliziotta, inutile. 
E comunque io personalmente non posso mai e poi mai parlare male di Jason Stazzam perché io, C&B, a Jason Stazzam devo anche l'onomastica (e finalmente avete risposta alla domanda del secolo: "quale sarà la "stazza" di C&B?" "da dove deriva il nome C&B?":