martedì 31 gennaio 2017

CB ANTEPRIMA • Billy Lynn

Billy Lynn
Trama: Billy the kid

Questa settimana escono due film di guerra e anche se sono diversissimi e le guerre che trattano sono lontane 50 anni e quasi 8.000 chilometri, li metto uno di seguito all'altro, in un uno-due lungo due giorni che fino a un secondo fa era un 2x1 fatto di 2 anteprime belligeranti e invece poi ho deciso di dividerli perché veniva un post troppo lungo e ormai vi ho capito a voi sarapiche che i post lunghi non li leggete. Ho il netto sospetto che spesso vi fermate al logo Chicken o Broccolo accanto alla locandina. Dài almeno le trame leggetele. 
Comunque, il primo film di guerra che metto è questo film di Ang Lee che fa un film di guerra atipico infatti della guerra si vede poco e niente e invece si vede il culo di Beyoncé. 
La cosa che salta agli occhi (oltre alla risoluzione della pellicola) è che vedendo la sequela di saluti militari, bandiere a stelle e strisce e soldati che si dicono "ti amo", ti viene da chiedere ma le origini orientali di Ang Lee, dove sono finite? Perché insomma un film così american-patriottico non te l'aspetteresti da un regista che non è cresciuto a pancake e bandiera americana.
È molto strano, perché ci sono delle cose così profondamente patriottiche, che superano ampiamente la retorica più yankee, veramente siamo dalle parti del "trumpismo", che ti chiedi se non siano fatte di proposito per risultare ridicole... Dài possibile? Dài non è possibile! Eppure stanno Lee e mi sa che ci stanno proprio per dire che brutta la guerra ma che belli in fondo gli Americani che la fanno. L'ha fatto di proposito non c'è altra spiegazione, Ang Lee non è un cretino, non è Peter Berg, non è Clint Eastwood. Però ecco, ha scelto proprio una strada difficile per racconare la bruttezza della guerra.
Billy Lynn è un giovanissimo reduce dell'ultima guerra, quella in Iraq. 

Protagonista di un atto di eroismo (a dire il vero improvvisato, come spesso gli atti di eroismo sono, non è che pianifichi di buttarti al di là della trincea per salvare il tuo compagno ferito già quando sei nella tua casetta in  North Carolina a cogliere pannocchie), Billy e la sua squadra, una volta tornati in patria, vengono invitati a presenziare a una partita di football per il giorno del ringraziamento, con tanto di esibizione delle Destiny Child's a metà tempo; insomma dai fuochi di bengala che illuminano la notte mediorientale ai fuochi d'artificio che illuminano le panze degli spettatori sugli spalti il passo militare è breve.
Come quella volta che usarono Cap per fare il Bagaglino propagandistico.

Maledetta lobby delle cheerleaders, quanto poco rispetto per chi ci salvò dalle diaboliche trame di Teschio Rosso.
La base di partenza è buona, è molto valido il contrasto tra le tragedie della guerra, le sindromi da stress post-traumatico dei soldati, il ritorno a casa da eroi ma con la tragedia nel cuore e negli occhi contrapposti alla vacuità con cui politici (Steve Martin, un comico) e agenti di hollywood (Chris Tucker, un altro comico. Non è un caso appassionati di casting!) cercano di trarre profitto dall'accaduto, circuendo i soldati chiamandolo "eroi" per i loro interessi; o come la "gente" gli dice "siete eroi" e poi chiede se il sangue si lava via dalla divisa o li tratta a tutti gli effetti come fenomeni da baraccone. Lee, come trattato sulla falsità umana, già ha fatto Tempesta di Ghiaccio, questo poteva essere una bella tempesta di sabbia, ci sa fare con questo tipo di dinamiche.
Invece, probabilmente accecato dalla tecnologia - vi spiego tra un attimo - Ang Lee mette su un film stranissimo per andamento (racconta quello che succede durante questa partita, quindi un totale di tre ore di vita, diciamo, e ci incastra dentro flashback di guerra e della vita provinciale di Billy prima di partire per il fronte), che poteva essere davvero una mosca bianca rispetto a tanti altri film del genere (lontano dalla verbosità di Jarhead o dalla spettacolarità di Black Hawk Down o dalla noia di Zero Dark Thirty), e invece niente, si riduce a tutta una serie di scene senza molto costrutto, in attesa della scena madre, quella dell'esibizione delle Destiny (finte) su questa canzone:
con loro dietro a fare i G.I. Joe scemi a marciare sul posto coi ballerini intorno quando un mese prima schivavano pallottole vere e ammazzavano terroristi ancora più veri. Ecco quella scena rende tutto il significato del film, ma non basta per toccare corde profonde.
Un approccio originale, ma troppo incerto nell'andamento.
La tecnologia che acceca, dicevamo. Lee ha girato questo film con un framerate 3D a 120 fotogrammi al secondo, di solito se ne usano 24 e Peter Jackson pensava di esser il più fico coi 48 de Lo Hobbit (ovviamente i dati li ho copiati da internet, figurati che ne so io...). Il bello è che comunque una sala normale non ha la tecnologia necessaria per proiettarlo in quell'HD assurdo, in America CINQUE sale l'hanno trasmesso così, quindi cavoli e tutt'uno.
Poi siccome io ODIO le televisioni HD che mi fanno sembrare qualsiasi cosa fredda e digitale come l'avessi girata nella stanza accanto con una telecamerina - roba che se fossi Lubezki me ne fregherei perché avrei una sala cinematografica in casa mi incatenerei fuori gli uffici della SONY col cartello "IL CALORE DELL'IMMAGINE NON È CHE CE LO SIAMO INVENTATO PER CAZZEGGIARE! " oppure "L'ULTIMO IMPERATORE NON È MASTER CHEF!" e via protestando - anche l'effetto iperreale delle riprese di Billy Lynn assumono un contorno, dettagliatissimo d'accordo, immersivo, quasi che stai lì e conti i capelli in testa a Vin Diesel (!), che però mi fa schifo pure lui quindi preferisco la pellicola.
Insomma retorica a pacchi, pacifismo, ragazzini mandati a morire come bestie al macello, politici merda, agenti di hollywood merda, sorelle sfregiate buone (la solita cagnaccia inespressiva di Kristen Stewart, che si conferma veramente la peggior attrice del momento anche se monopolizza le gif se ne cerchi di questo film) e Vin Diesel in una versione "non sono solo un coatto pompato ma anche un soldato filosofo, ma talmente filosofo che la pelata l'ho fatta per Buddha, mica per fare il fico".

ATTENZIONE però alla cheerleader che fa le moine al giovane Billy e che ha la parte più importante del film - è lei quella che dice le cose più banali di tutte. Dài l'hanno fatto di proposito, dài non è possibile... Sì ho deciso. L'hanno fatto proprio apposta: le corbellerie patriottiche con cui anche i soldati partono, pieni di "Ochimin! Viva il corpo dei marine!" si frantumano quando la vita che togli è vera, quando senti esalare l'ultimo respiro e tu sei cambiato per sempre e gli altri non se ne accorgono, anche se ti vedono in altissima definizione - Makenzie Leigh, che in HD fa l'effetto di quel bengala di cui sopra, però nei pantaloni
La potevo dire questa cosa simpaticissima del bengala nei pantaloni senza denunce alla Spotlight? Fammi controllare... 1990... dài sì la potevo dire... Grazie all'HD puoi contare anche a lei i peli. Ah vedi, sono lo stesso numero di quelli in testa di Vin.
Ok, ok la smetto.
Insomma speriamo che la prossima volta 120 fotogrammi al secondo Ang Lee li usi per un bel film pieno di effetti speciali ed emozioni e poesia orientale come sa fare lui, anche se applicata agli yankee.
Ang lui s'ha fare bei film.
Domani ci spostiamo indietro di quei 50 anni e a destra di quei quasi 9.000 chilometri e arriviamo dritti dritti in Giappone, dove si è combattuta...

lunedì 30 gennaio 2017

CB ANTEPRIMA • Sleepless - Il giustiziere

Sleepless - Il giustiziere
Trama: Chi corrompe paga

Pane e Foxx proprio, si mangia a colazione l'agente di Jamie, che insomma Jamie ha vinto pure un oscar eppure sta a tanto così [fa il segno universale del cazzo piccolo centimetro con l'indice e il pollice) dal diventare un attorucolo di film da cestone del supermercato alla stregua di John Cena o altri wrestler prestati al cinema action o per rimanere in zona attori oscarizzati adesso al soldo della mafia dei supermercati, Adrien Brody (ricorderete questa roba qui) o Nicholas Cage.
Da una parte ci sta Jamie che è un poliziotto ma è uno STRONZONE, ammazza e fa le rapine e poi si scrolla di dosso sangue e pallottole e va a investigare sulle sue stesse rapine. Poi tratta male l'ex-moglie (che intanto ha un nuovo fidanzato e lui per poco non la mena) e il figlio adolescente.
Dall'altra parte ci sta Michelle (che ricorderete nella parte di moglie di Tom Cruise in M:I, quella col naso da maialetto), che anche lei fa la poliziotta ma è molto cazzuta, parla e agisce come un uomo! Dice le parolacce! (Fargo non ti ha insegnato proprio niente sulle poliziotte donne eh...). Perché non si dice mai "ficuta"?
Insomma lui fa questa rapina e scopre di aver rubato la droga di uno cattivissimo, lei indaga sulla rapina e finisce col capire che deve sospettare di lui. 
Il cattivissimo rapisce il figlio di lui e lo porta al casinò (che detta così sembra il miglior baby-sitter che esiste), lo chiude in una cella frigorifera, chiama Jamie e gli dice "vedere droga dare figlio", lui va al casinò a riprendersi il figlio a colpi di fucile, la poliziotta e il suo collega lo seguono, succede tutto un casino.
Superficialmente il film passa col sembrare un onesto hard boiled (niente di eccezionale, non è Michael Mann, ovviamente) per le strade di Las Vegas (tipo Codice 999, per citare l'ultimo esempio) con dei rimandi (credo involontari) a quel film di Brian De Palma.
Che andrebbe anche bene se tutti gli elementi visti e rivisti non fossero affogati in un liquame incromprensibile di frasi e azioni slegate tra di loro, comportamenti assurdi anche per questo tipo di film; l'ex moglie, per dirne una, passa 90 minuti di film a dire "sei una merda. sei uno stronzo. non curi tuoi figlio. lo curo solo io che sono pure infermiera. vaffancuro." e poi gli ultimi dieci minuti lascia il lavoro, si precipita al casinò, prende una pistola per terra, ammazza alcuni cattivi e salva il marito chiamandolo "baby"... un piccolo passo per l'ex-moglie, un grande passo indietro per il femminismo.
Ma è proprio brutto tutto, proprio brutto brutto. È brutto. Qual è quel sinonimo di brutto... dai... ah sì: brutto.
Gli estremi per fare un onesto film di poliziotti stronzi e poliziotti un po' meno stronzi contro mafiosi stronzissimi, tutto inseguimenti, spari e se c'è da menar le mani si menano le mani c'erano, nessuno dice che ogni film deve essere IL CAPOLAVORO del genere (Codice 999 appunto non era anche se al momento mi ricorso solo Gal Gadot in mutande), invece questo Sleepless è tutto così sbagliato (vince su tutti la poliziotta incazzata che oh ma chi te s'è perso e fattelo un massaggio ayurvetico ogni tanto che sei tesa come 'na corda de violino) che davvero speri che la traduzione sia "senza slip" invece che senza sonno (perché ricordiamo tutti l'attrezzatura di Jamie, sai quando fece le fotine piccantelle in bagno col Toblerone all'aria? NO! NON VE LE LINKO! NO!)
E poi il finale veramente... Chi è cattivo è buono! Chi è buono è cattivo! Ma i film di merda rimangono sempre film di merda chissà perché.
Jamie forse è meglio che riprendi in mano la tua carriera di cantante, se Kanye di aiuta potete farcela. Jamie & Kanye... oh suona meglio di Benji e Fede
Oppure puoi chiamarti Brutto Sfigato.
Anzi no... vai a recuperare il tuo vecchio amico Jim Carrey e tornate a fare i vostri sketch che erano molto divertenti

Dài adesso basta fare quel negro su 10.000 che vince l'oscar e poi vive di rendita tutta la carriera, la tua occasione di rinascere Tarantino te l'ha già data, mica ha scritto deposito di negri falliti fuori casa eh...

sabato 28 gennaio 2017

♰ John Hurt ♰

♰ John Hurt ♰
Ha fatto grandi cose. [Alcune] Terribili... ma grandi!

giovedì 26 gennaio 2017

CB ANTEPRIMA • La La Land

La La Land
Trama: Questa macchina qua devi metterla LA LA

Prima di tutto... SIGLA LA!
E se questa non è la la sigla la più bella la (sì. sarà tutta così) degli ultimi anni di un qualsiasi premio americano, non so io quale. Voglio dire, riesce a farti amare Ryan Reynolds, mi sembra abbastanza.
Erano i Golden Globe, sembra una vita fa, invece erano due settimane, e là La La Land si è portata il 100% dei premi (7), poi agli Oscar ha fatto lalascia o raddoppia e ha preso 14 candidature. Se fa filotto anche là la, è un record vero.
Quindi è normale che tutti ci stiamo facendo questa domanda: la la merita, tutta questa attenzione, La La Land?
Sì.
La La Land è un gran bel film, o per dirlala meglio, è il più furbo bel film da tanto tempo a questa parte. È il più bel furbo film. Ha messo il furbo nel motore. È furbo e bello, è bello e furbo. La la sua più grande qualità è proprio questa: far convivere la la sua bellezza alla la sua furbizia. Senza che una vinca sull'alaltra. Sembra facile ma non lo è... sembra palco ma non è.
Una perfezione che non dà fastidio mai, anzi, ti carezza e culla la, ti accoglie, ti intenerisce. Ti vuole bene e inevitabilmente tu ne vuoi a lei. 
Mi ha fatto innamorare follemente di lui, il film? Forse no, non corriamo, ci siamo visti solo due ore, un po' poco per dichiararsi amore eterno, ma certo ci ho pensato, anche dopo, e per uno che a volte si stufa mentre lo sta facendo, cioè intendo guardare il film, è già tanto.
Mi metto nei panni di quelli a cui invece questa dovizia di particolari, questa quantità di scene che sono diorami in movimento, di canzoni che sono delle vere killer (le senti UNA volta e le sai... lalalalfiuufiuufiufiufiu), di balletti e gioia, darà molto fastidio; e non dico che lo odieranno solo i granitici di cuore, gli illusi, i cretini, i maestri di batteria sadici (tutti opposti ai folli e ai sognatori, ma di certo gente più interessante), c'è invece la la concreta possibilità che proprio chi crede fermamente nell'amore detesterà la perfezione "da confetto" o "da bacio perugina" o "da film" (APPUNTO!) con cui la la storia d'amore di Emma e Ryan viene raccontata in questo musical dove ogni cosa, dal ciuffo del protagonista al ballerino di centesima filala nel bellissimo balletto autostradale che apre la pellicolala, è assolutamente perfetta. Furba e perfetta.
Ci sono la la musica e il cinema. Queste sono le due anime del film, Ryan, un pianista jazz, è la la musica, Emma, un'attrice di belle speranze, il cinema. 
I due si incontrano, ognuno col suo armadio di sogni (a Hollywood un cassetto non basta) e scoprono che portarlo insieme, quell'armadio, fa meno fatica. E quando musica e cinema si incontrano cosa succede? Il musical succede!
La La Land è un musical che viene dichiaratamente da un altro tempo (e riesce dove Ave, Cesare! non è riuscito, schiacciato dalla scrittura dotta dei Coen), ma che aziona una sorta di macchina del tempo impazzita e mischia tutto, decadi e decadenze (o decadanze?): ci sono gli smart-phone, ma tutti si vestono come abitassero nella la cittadina di Truman Show, non esistono righe, pois, fantasie: solo tinta unita. Se non sapessimo che sta fallendo diremmo che è un lungo promo di American Apparel

C'è l'industria del cinema e sembra ferma alla la Golden Age, con gli studios e i teatri di posa dove fuori fanno pausa quella vestita da aliena e il cow-boy, ma poi, se c'è da accettare un lavoro brutto, ci si ritrova a fare il tastierista in un gruppo degno di MTV anni 2000 o anni 80? I tempi, gli stili, le mode si mixano, neanche un DJ alle prime armi oserebbe tanto.
La storia d'amore raccontata nel film è semplice, di una semplicità quasi disarmante (ma non puoi scrivere disarmante senza scrivere diamante), perché forse lal'amore è una cosa semplice e adesso adesso adesso te la la dimostrerà questo film, la la teoria secondo cui due ragazzi che si amano possono andare al cinema insieme, prendersi la mano e semplicemente con quel gesto, sentirsi parte l'una dell'altro. Giurarsi eterno amore al silenzio, carezzandosi le dita al buio, mentre gli occhi si riempiono di celluloide piuttosto che degli sguardi languidi dell'altro. Non è questa la la perfezione? 

Io me l'immagino così la la perfezione, ed evidentemente se l'immaginano così anche Chazelle e tutti gli stramilioni di persone che stanno amando La La Land allala follia.
Ma come? Proprio io. Refrattario a quasiasi sdolcinatezza cioccolatosa, mi faccio abbindolare dalle piroette e dal ticchettio ipnotico del tip tap? 
Sì. Perché ci credo, a questa cosa che l'amore è una danza. Qualsiasi danza. È un valzer, un fox trot, una danza tribale, una lalamb... no forse una lalambada no. Vabbé comunque quando sei innamorato balli, e quando balli per amore, tutti ballano con te.
Ballalava Gene e il suo ombrello

Ballalava Bjork e il lattaio

ballalava Gordon-Levitt e gli uccellini di Biancaneve

e ballalano Emma e Ryan, ballalano tutto il tempo
senza musica, con la musica, gravemente innamorati e senza gravità
Ora. Lo sappiamo bene che lal'amore ballerino e volante non lal'ha inventato Damien Chazelle, è una cosa a cui Woody ALALAllen aveva già pensato in Tutti dicono I Love You (ma a cosa non aveva già pensato o detto Woody, riguardo lal'amore? Aveva già detto TUTTO):
Ma è tutto quello che La La Land mette sul piatto (e intorno, e sotto, e prima, e dopo) a farti dire «Ok. Sei Furbo Chazelle, sei dannatamente furbo. Clever Boy. Ma mi piaci lo stesso. Vieni qui. Abbracciami. Balliamo un po'.»
Che poi Chazelle. La la sua opera di jazzizzazione del mondo non conosce sosta (sai come i Cristiani che vogliono evangelizzare il mondo, lui fa lo stesso, ma col Jazz. Se alla fine del suoi film non ami il Jazz, ti lapidano). E se lal'altra volta aveva usato il metodo Steiner, con violenza e sangue alle dita

questa volta si traveste da Montessori (!), ci prende per mano e ci porta a spasso nel bellissimo mondo dell'improvvisazione (con degli spiegoncini forse un pochino semplicistici, e ve lo dice uno che la seconda cosa che odia dopo l'amore, è il Jazz), che poi è lala metaforona del film. Improvvisazione: serve nel jazz quanto serve nell'amore. E (segue ragionamento spoileroso in bianco, da leggere solo se avete visto il film): quando lui smette di improvvisare, mette la la testa a posto, se vogliamo, la la sua insegna luminosa si spenge, mentre quando lei, che all'inizio del film dichiara fiera "io odio il Jazz", inizia a improvvisare, viene presa per il ruolo della vita.
L'improvvisazione è tutto. Come io quando scrivo le recensioni.
E il finale. Un finale che è la la ciliegina furba su una torta di furbizia alla crema. Ed è il finale perfetto per questi tempi in cui puoi anche scrivere "dedicato ai folli e ai sognatori" sulla locandina, ma poi nella vita vera la la follia fa schifo e i sognatori sono un po' i fessi della situazione.
OH! MA CHE È!? S'È IMPAZZITO CB?! Non sarà mica ammattito come quella volta che poi l'abbiamo ripreso per i capelli per poco non si metteva a recensire i film con Julia Roberts e Richard Gere? No no, non preoccupatevi. L'entusiasmo per La La Land è circoscritto a una visione abbastanza chiara delle motivazioni per cui il film piace tanto. Mi è piaciuto, non mi ha stracciato il cuore ecco, o entusiasmato a perdifiato. Ecco, mi è piaciuto, tutto qui. E sono anche abbastanza d'accordo con questo spassoso sketch del SNL che unisce La La Land a The Night of:

Gridare al VERO CAPOLAVORO è troppo, e non sono certissimo che ci ritroveremo il film negli Awards a fine anno (voi vi preoccupate delle mie parole smielate e non vedete il dramma di pensare già a Dicembre IL 26 GENNAIO!), ma a me La La Land è piaciuto.
Si può dire semplicemente "mi è piaciuto" senza mettersi a ballalare? Sarà che a me Ryan mi è sempre andato a genio e anche adesso che ha messo da parte lo Sguardling (ricordate lo Sguardling sì? Lo ricordate?!), sarà che Emma pure l'ho sempre supportata con gli occhioni che sono due fanali nella notte (ah, l'avete visto mai il "provino" di Emma targato Arcade FIre? Eccolo:

Il "provino" di Ryan... d'altro canto...
Ma i due sono da Oscar? (Che poi è la terza volta che si incontrano dopo Crazy Stupid Love, carino, e Gangster Squad, orrendo), ma perché non si mettono insieme? Lei sta ancora con quell'inetto di Garfield? Ah ma lui sta con la Mendez... ok... ok... Ryan ti presento Emma...

A mio avviso comunque no, non sono da Oscar neanche lontanamente

ma chissà, forse La La Land sarà quel film pigliatutto che da un bel po' manca agli Oscar (poi faremo al nostro solito, esaminando candidatura per candidatura...)

e in definitiva andrebbe benissimo così. Almeno facciamo da contraltare al film dello scorso anno che era, se ve lo ricordate, sui preti pedofili
Vabbé comunque sarà quel che sarà, ma se forse non sono innamorato, facciamo che ci credo un po' di più, non dico che sia merito di La La Land, ma quella colonna sonora! Questa colonna sonora!

Dài crediamoci, madonna e fatevela 'na fidanzata, anche se l'amore è vero come il paesaggio dei Teletubbies, che non ti ricordi quanto erano felici quei cosi?

E pensare che, stando all'ultimo anno, dovrebbe essere tutto il contrario. 
Ma poi esci dal cinema e, oltre a ballicchiare e fischiettare quel motivetto fino a casa, pensi intensamente che quel bacio, questo

devi darlo, ogni volta che ti capita (!), perché chissà, come in Sliding Doors, dopo uno di quei baci la vita potrebbe prendere un ritmo diverso, improvvisato quanto vuoi, ma potrebbe essere quel ritmo killer che lo senti UNA volta e te lo ricordi per sempre.
Fammi mettere al piano e pensare a quest'ultima cosa che ho scritto va...
Forse invece di suonarlala questa sensazione è meglio illustrarlala

UPDATE: Guardate questo video, o voi detrattori di LA LA LAND. Vi compiacerete:



La La Land - Movie References from Sara Preciado on Vimeo.

mercoledì 25 gennaio 2017

2x1 • Vivo l'ItaGlia

Negli ultimi Awards ci sono stati ben due film italiani (Veloce come il vento e Lo chiamavano Jeeg Robot) e lo scorso anno siamo stati tutti contenti a dire che il cinema itaGliano è rinato evviva hanno ammazzato il cinema itaGliano con Checco Zalone (che comunque lo sai che alla fine l'ultimo di Checco Zalone...) il cinema itaGliano evvivo.
Segue bandiera della grande madre patria Italia!
Allora mi sono messo a guardare dei film itaGliani che ok, non sono dello scorso anno ma più o meno, perché facile vedere film itaGliani universalmente riconosciuti belli e poi dire che il cinema itaGliano è rinato. Non è vero purtroppo, esistono sempre le commedie di merda, fatte coi cast 
Il primo stava su Netflix e l'ho visto con quel grado di pigrizia che l'unica forza che hai è quella di spingere  e fine, una volta che l'hai spinto non hai più la forza di spingere ◼ fino a che non è terminato il film. 
Viva l'Italia
Trama: Michele flaccido

È semplicemente un film di una pochezza imbarazzante, tutto qui.
Parte da uno spunto assolutamente abusato (il politico che, o perché ammattisce o perché viene sostituito o perché gli fanno una magia, o perchéneso, non dice più le bugie che dicono i politici e quindi apre il vaso di notte di Pandora e dice a tutti cose che tutti peraltro sanno già e alla fine questa onestà viene ripagata. Qui su un piede mi vengono in mente Dave e Viva la libertà...) In questo caso che ci sarebbe da gridare Viva non si sa.
Il cast del film non è poi così difforme da quelli di TUTTI gli altri film italiani. Come sappiamo in ItaGlia ci sono 20 attori (10 uomini/10 donne) e si scambiano parti come fossero figurine.
Qui ci sono Papaleo, Bova, Gassman, Ambra e Leo. Forse li ricorderete per film come TUTTI gli altri italiani degli ultimi tre anni.
Sembra incredibile, ma quello che poi appare come un film di denuncia politica in circa quattro minuti diventa l'ennesimo film di famiglia che si odia ma alla fine volemosebbene.
MAVOLEMOSEMALEVOLEMOSE!
Peccato perché Massimiliano Bruno (colui che è diventato celebre dicendo solo questo:
aveva avuto un buon esordio registico con la Cortellesi, poi subito dopo questo Viva l'Italia ha giustamente chiamato la Cortellesi di nuovo per risollevarsi, mischiandola con Gassman, ed è andata malissimo.
Mi piacerebbe fare un mega grafico tipo quelli che fanno con i fumetti di questi attori itaGliani e di chi ha lavorato con chi. Ma non mi va minimamente di farlo.
Unica nota positiva la bellezza ceciona di Sarah Felbecomesichiama bella core de roma lei
L'altro film itaGliano che ho visto (non di seguito per fortuna, non sari qui a raccontarlo) è una sorta di remake non dichiarato di Io speriamo che la cavo, ma in salsa Benvenuti al Sud. Con un titolo bellissimo:
La scuola più bella del mondo
Trama: Nero in condotta

Mi chiedo quando potrà dirsi prosciugato il filone "nord vs sud". 
Già Siani che va in giro per lo stivale a fare il napoletano mattacchione e fa anche successo milionario è qualcosa che andrebbe studiato nel reparto malattie rare e pure infettive, ma il fatto che ci siano TUTTI i film itaGliani in cui X del sud (il ragazzo, la ragazza, il bambino, il cane, stucazz') si scontra con Y del nord (il ragazzo, la ragazza, il bambino, il cane, stocasso) sta raggiungendo il parossistico. Basta vi prego basta.
Qui ci sta questa scuola toscana (che poi anche le distanze si stanno assottigliando... ormai fanno i film pure su Roma Nord e Roma Sud) che fa un gemellaggio con una scuola africana, però si sbagliano e al posto della scuola africana arrivano gli scugnizzi di una scuola napoletana (complimenti al politically corrent che trasuda tutto il film). A quel punto l'irreprensibile preside (uno stanchissimo Christian De Sica mai convinto di quello che sta facendo o dicendo... ah bei tempi quelli di Mike Foster e del Samurai d'Oro
deve vedersela coi guaglioni partenopei. Seguono gag che più tristoidi non si può. Davvero tutta una sequela di scenette disordinate che sembrano il frutto di una grandissima confusione (più del film di prima, per dire...). Il tutto culmina con una sequela di cazzi disegnati per riconoscere il colpevole di un graffito birichino, coi ragazzini tutti mascherati col cerone nero che cantano Curre Curre Guaglò dei 99 Posse (chissà che ne pensano. Probabilmente nulla al momento del rendiconto SIAE)  e con un gigantesco immenso quasi immorale VOLEMOSEBENE. Pure qui. Massì VOLEMOSEBENETUTTI! Belli e brutti con qualche danno per i brutti.
Un film che mette l'amaro in bocca. Nello specifico l'amaro Ramazzotti, che appare OVUNQUE in un product placement sconsiderato.
Praticamente è il terzo protagonista del film. Che rimane una merda comunque.
La presenza di Papaleo (che product placement della Regione Basilicata, famosa anche per... per...) in entrambi i film è sconfortante. Ma io lo dico da tempo immemore eh.

martedì 24 gennaio 2017

50 sfumature di nazi

Operazione Anthropoid
Trama: Io non faccio la resistenza io ammazzo forte

Nella pratica di spettacolarizzazione della resistenza europea vs nazisti ha fatto meglio Operazione Valchiria: il cast era pieno di nomi (anche se qui ancora ci chiediamo tutti come diavolo gli è venuto in mente di dare a Tom Cruise il ruolo di un nazista), la regia era mica di uno qualunque (oltre agli X-Men, Bryan Singer ha fatto I soliti sospetti e non scordiamocelo mai) e nel mirino c'era un pezzo più grosso, anzi il pezzo più grosso di tutti
Come Valchiria anche Anthropoid era un'operazione al cuore dei nazisti: ammazzare Heydrich, un personaggino mica da ridere, cioè proprio che non c'è niente da ridere su quello che ha fatto 'sto stronzo. Non è che uno guadagna la fama di "boia di Praga" senza motivo.
C'è sempre poco da scherzare con questi temi - che peraltro mi interessano davvero, sogno sempre un film su altri attentati ad Hitler, ce ne sono di molto più cinematografici di Valkyria, tipo quella volta che un falegname, da solo, si è messo a costruire una bomba nel pub di Monaco dove Hitler avrebbe dovuto fare un discorso di lì a qualche mese e insomma questo ogni sera si chiudeva in bagno e la notte costruiva la bomba sotto il palchetto. Poi come tutti sappiamo qualcosa è andato storto... questo il libro. - quindi atteniamoci al filmico.
Anthropoid è un film onestone di persone che fanno l'attentato e (SPOILER!) gli dice bene per un soffio. Il film racconta il prima (i due attentatori si paracadutano vicino Praga e preparano l'attentato), il durante (la scena dell'attentato, che doveva essere il climax del film, purtroppo è gestita male, compresa la solita mano che trema che basta con le mani che tremano

e il dopo (le rappresaglie che seguirono l'omicidio furono atroci e gli attentatori diventarono l'ennesima Suicide Squad, che negli ultimi tempi va di moda, tipo Rogue One e Magnifici Sette), e il finale sembra un po' troppo un videogioco di spara a tutti.
Nonostante Cillian Murphy che a me piace sempre anche se continuo a non capire se è rifatto o no? È rifatto Cillian Murphy? E nonostante appaia pure quel gran fico di Toby Jones (QUANDO DARETE UN OSCAR A TOBY JONES?!), c'è un grosso problema nel film, ed è coso, quello come si chiama, quello di 50 sfumature, Jamie qualcosa:

Ok. È belloccio, quel tipo di bellocciaggine che può avere un Henry Cavill (ci assomiglia, con un pizzichino più di fascino), ma se io poi cerco su internet gif di un film che parla di Seconda Guerra Mondiale, resistenza, nazisti, insomma tutti temi con un certo spessore, e trovo questa
And I was like heel to toe?!
allora non va bene. Non sono questi i temi per mettersi lì sole in mezzo alla stanza e tutto il mondo fuori.
Insomma l'attentato ai nazi più bello della storia del cinema recente rimane Inglorious Basterds, compreso il finale ucronico (ho imparato da poco questa parola non vedevo l'ora di usarla).
Il film lo trovate tranquillamente su Netflix, in questa epoca in cui Netflix risolve in qualche modo anche quel piccolo problema di distribuzione dei film che le case di distribuzione si ritrovano in mano e non potendo venderli al cinema perché 1) il tizio di 50 sfumature non si spoglia 2) non c'è Tom Cruise, allora ripiegano sulla piattaforma.