Insomma Nolan è un regista coi controcoglioni, le contropalle, le controtonsille e i contropolpastrelli, e lo dimostra ancora una volta.
Dunkirk è il suo primo film STORIA VERA (questa), racconta l'operazione Dynamo, cioè come gli inglesi sono usciti da una situazione spinosa tipo con tutti i soldati bloccati su una spiaggia e dietro, via terra, i tedeschi che li bloccavano, sopra, in cielo, i tedeschi che li bombardavano, e davanti, in mare, la Manica, ma falla partire tu una nave per evacuare se ogni volta che quella salpa arrivano i crucchi e la fanno affondare. Ecco un grafico d'epoca:
Volantino vero fatto cadere sulla spiaggia all'epoca. Così, per farli stare tranquilli...
Insomma l'unica era andare a prendere i soldati con le navi e gli Inglesi ad un certo punto sono partiti da ogni porto e se li sono andati a prendere fisicamente uno ad uno con tutti i mezzi galleggianti che avevano. Tutti tutti
Dunkirk più che essere un film, è un'esperienza estenuante. Estenuante in senso buono.
C'è qualcosa che distanzia anni luce, proprio come fosse girato su un altro pianeta, Dunkirk da tanti film di guerra per noi capolavori o anche molto spettacolari. Se penso allo sbarco di Salvate il Soldato Ryan, o anche solo alla scena madre dell'ultimo di Mel Gibson, ecco quelli certo sono esempi di regia da novanta (per rimanere in tempi più vicini a questo 2017, non sono un esperto di film di guerra passati oltre all'aver visto almeno due volte l'anno La grande fuga almeno per dieci anni di fila...), ma Dunkirk ti spacca la testa in un altro modo perché non cede mai alla vanagloria della scena entusiasmante (e dire che chi più di Nolan sa come fare scene entusiasmanti. Forse non l'ha fatta perché c'è già?), quella tutta spettacolo ed eroismo e colonna sonora aulica, è invece un tour de force visivo, come quello dei soldati costretti a stare all'erta per ore, giorni, settimane.
Non ci sono (troppi) cadaveri, o braccia che saltano, nazisti che urlano ACHTUNG! o eroismi da scena madre - anche se ci sono tutte queste cose - e, come magari ci si aspetterebbe, non c'è neanche quell'intimismo con cui alcuni registi hanno affrontato la guerra (penso a La sottile linea rossa, per dire...), in Dunkirk si respira aria di guerra, anche se di guerra (nell'accezione cinematograficamente spettacolare del termine) se ne vede poca. Perché, oltre allo sbarco, alla battaglia, alla caccia al cecchino, alla fuga disperata, al salvataggio, allo scontro corpo a corpo, bisogna tenere a mente che durante una/la guerra è molto probabile che passavi più tempo ad aspettare (di vivere o morire) in un misto di noia e paura, che a fare altro. E spesso aspettavi in mezzo ai cadaveri.
C'è molta pulizia formale, ovviamente nello stile di Nolan, sempre geometrico e algido, che taglia le inquadrature anche quando non è aiutato dai palazzi (ora che ci penso, fatta esclusione per alcune scene di Interstellar, credo sia la prima volta che Nolan gira tutto un film in spazi così aperti), ma senza risultare "freddo". Dunkirk non fa neanche la figura del documentario.
La cosa che più si nota, in Dunkirk, la si nota con le orecchie: per tutto il tempo (quando dico tutto intendo quasi tutto, non proprio tutto ma talmente tanto che sembra tutto) senti il ticchettio di un orologio. Il tempo che passa sia per chi aspetta di essere salvato, sia per chi va a salvare, sia per chi dall'alto guarda tutto cercando di fare il suo.
Il tempo è incontrovertibilmente il tema principale del cinema di Nolan, come giustamente ci fa notare questo video di LWL
E proprio di puzzle si può parlare vedendo Dunkirk. Le storie di guerra aerea, marina e terrena (mai ultraterrena! Non ci sono preghiere, visioni, predicozzi, non c'è tempo per queste cose quando devi chiudere i buchi sulla barca che sennò vai giù) si intrecciano e con loro le loro temporalità, in un puzzle, appunto, tessuto in maniera incredibile, poco chiaro all'inizio, ma poi entusiasmante, quando si capiscono i vari intrecci temporali. Andate a vedere Dunkirk, assolutamente al cinema e se potete in IMax (quindi gente di Milano, andate), perché davvero certe scene meritano uno schermo più grande possibile. Quelle aeree soprattutto, che sembrano davvero riportare in auge le virate estreme dei film belligeranti di tanti anni fa (quelle che tanto cercata Howard Hughes, come si vede in Aviator).
La capacità più grande di Nolan è stata quella di farci affogare quando i soldati affogano, farci tremare quando i soldati tremano, farci perdonare le scelte codarde quando alcuni soldati le fanno, farci diventare patriottici (pure se inglesi, ma vabbé avete capito) quando l'atto d'eroismo (che va dal sacrificarsi col proprio aereo al montare su una barchetta per andare a salvare i soldati) arriva, e anche quando arriva non è del genere "soldato si prende sulle spalle altri 9 soldati e li salva" ma è più "vieni nasconditi qui con me che non ci ammazzano".
Come dicevo, mai amato i film di guerra, di solito intrisi di patriottismo esagerato, per me sempre andati a braccetto con quelli western, e non che la storia tutta inglese invece che americana che campeggia su questo film (inglesi che salvano soldati inglesi in un film girato da un inglese e recitato da inglesi) faccia poco per non sembrare patriottica, ma, altra lode a un film che ne merita molte (anche il fatto di non durare 19 ore), riesce ad essere atemporale. La Guerra è guerra ed è così, punto.
Ad attori inglesi più che famosi e clamorosi, tipo il feticcio Tom Hardy
come al solito fichissimo anche se tutto il tempo con una maschera, vabbé come Bane, e in una carlinga di un aereo, vabbé come Locke o l'altro feticcio Cillian Murphy, o ancora un baffuto Kenneth Branagh che sembra aver ritrovato il gusto per la recitazione, si affiancano totali sconosciuti (e persino uno dei Jonas Brothers...), proprio come i soldati in guerra, alla fine puoi essere Caporale o soldato semplice, devi aspettare come tutti gli altri e se alla fine te tocca, te tocca. L'ennesimo capolavoro di Nolan? Sì.
Ecco, questo è quello che succedeva durante LE PRECENSIONI #10 quando io e Alabama dovevamo spiegare questo film, che, ebbene sì, ha slittato l'uscita di appena 4 mesi che vuoi che sia (che c'entri qualcosa la precensione? Può esse... tutto può esse...).
Miss Sloane parla di una lobbysta. Ma che so i lobbysti? Quelli che ogni domenica mattina vanno da Leroy Marlin a comprare i legni e costruiscono le casette per il cane?
Be' ognuno ha i suoi l'hobby.
Jessica Chastain (oltre ad avere quello di amarmi. Siamo mai stati insieme io e Jessica? Non mi ricordo... Be' qualcosa sarà successo sicuro...) ha l'hobby di distruggere le carriere di politici, affaristi, traffichini e scarafaggi (proprio l'insetto... andando a vedere il film capirete perché).
Ora. Proprio come ci sembrava dal trailer, per tutta la prima parte del film non ci si capisce un'emerita mazza. Vi giuro. Ai livelli di quando fanno i film sulla politica quella proprio PRO (mi viene in mente Le idi di marzo) o peggio ancora sulla borsa. Tipo La grande scommessa per capirsi e per non capirci niente.
Giochi di potere (il sottotitolo, che non potevano usare come titolo perché) è in effetti azzeccato, perché vago ma al tempo stesso ficcante: nel film infatti ci sono spie, voltafaccia, trame nell'ombra, tradimenti... tutto per comprarsi i voti di eminenti politici (da qui Jessica KASTAin!!!11!!) per far passare una legge contro-lobby delle armi.
MA A UN CERTO PUNTO... MAGICAMENTE!
Ecco che il film cambia totalmente registro!
Il regista, John Madden, banale anche nel nome, si ricorda di essere uno mediocre - è quello di Shakespeare in Love (oscar miglior film QUALCUNO di voi l'ha rivisto negli ultimi dieci anni? Vi sfido due volte vi sfido) e di Il Debito, un film manco male ma anche quello dimenticato in un secondo, uno che è reduce da Marigold Hotel e dal suo sequel, due film geriatrici, e si sa che i film geriatrici non possono essere troppo complicati perché nonna da qualche anno non ci sta più con la testa... - e ad un certo punto cambia del tutto strada.
Miss Sloane - che sembra un po' un'esclamazione "questo film mi sloane i maroni proprio") dopo mezzora di sproloqui lascia da parte tutte le complicazioni e si ricorda di essere un film senza chissà quali pretese, un film in cui l'ennessima donna di grande carisma - che Jessica Chastain c'è ampiamente abituata:
se la deve vedere con un modo di uomini che la trattano come un robot non sapendo che lei è meglio di un robot, lei è un modello avanzato di macchina per distruggere (lo capirete sul finale, abbastanza sorprendente, proprio tipo giallo che ti ha dato tutti gli elementi per capire l'assassino e tu ugualmente non ci sei arrivato.), lei è i T-100 delle tizie col tailleur e la scopa nel culo, lei è quella che entra nella stanza e di tutti i presenti sa pure il numero di scarpe, scarpe dei figli.
Miss Sloane quindi inizia a funzionare, e pure tanto!, da circa metà in poi, quando diventa un film meno "blabla" e più "le persone sono più importanti del potere, dei soldi, dei completi firmati, degli scarafaggi".
E funziona sia perché Jessica Chastain si mantiene di una topaggine e bravura (ok, forse ho sbagliato l'ordine di importanza) rare, aiutata da tutta una serie si mises pazzesche che non tutte potrebbero permettersi
Ma quando le danno quel benedetto Oscar? Era candidata al Golden Globe insieme ad altre 4 che sono state candidate all'oscar e lei no. Che smacco. Sostituita da Emma Stone che poi ha vinto. Non ha fatto bene il suo lavoro su la l'hobby di chi dà gli oscar...
Mica dovrà aspettare un ruolo da nonna in Marigold Hotel 3?
...e funziona sia perché l'intreccio che prende corpo, una volta che ci si dimentica tutte le menate della l'hobby delle armi (ad un certo punto potrebbero parlare di tabacco, di grano, di zucchero filato, sarebbe la stessa identica cosa) e diventa un film di personaggi, di scontri, di sentimenti basici ma che funzionano. Che come li raccontano a Hollywood, i sentimenti basici, non li racconta nessuno.
Trama: ...che poi è Dieci piccoli indiani, dai quello con gli invitati che muoiono uno dopo l'atlro e po "non ne rimase nessuno".
Sai chi doveva scriverlo questo (ennesimo) adattamento per la TV di 10 piccoli indiani? Julian Fellowes, quello di Gosford Park (che se non è un giallo alla Agatha Christie quello), di Downtown Abbey, di Titanic per la TV (no vabbé questo gli era riuscito male).
Invece queste tre puntate (andate in onda a Dicembre 2015 in UK e recuperate dal sottoscritto giusto il tempo di un pomeriggio estivo a boccheggiare che per poco non diventavo l'11esima vittima) sono quantomai mediocri.
Del tipo che anche il film vecchio del 1974 (tra le tante versioni) era quasi meglio. Insomma da un trattamento di un libro che ha venduto 110 MILIONI di copie ti aspetteresti di più, anche solo per reverenza, e soprattutto in epoca moderna, che siamo abituati a ben altri ritmi.
D'altronde la base di partenza (cioè la storia: dieci persone sono chiuse in una casa su un'isola e iniziano a morire una dopo l'altra)
è TALMENTE FICA che metà del lavoro ce l'hai già fatto. Anche più di metà.
A. Christie è proprio fica di suo,va' Agatha che dolce nonnina che era
e poi, tra un pasticcino e un tè delle 5, ti scriveva queste storie pazze bellissime.
Il giallo del tipo "morti uno dopo l'altro" funziona sempre. Chi è?! Chi sta ammazzando tutti?! Sicuro uno che si è finto morto all'inizio! Oh, anche se lo sai, te lo chiedi sempre come la prima volta...)
Infatti la storia ha ispirato mille altri racconti e film e telefilm e fumetti, da Invito a cena con delitto (questo sì davvero STUPENDO), a quel serial come si chiamava Harper Island (che è del 2009 e sembra di 35 anni fa), a quella storia di Dylan Dog che se non ricordo male è stato il mio PRIMO Dylan Dog (dài, mi ha detto bene...)
Nel cast delle tre puntate da 50 minuti fanno la loro comparsa e scomparsa (no spoiler! Tanto lo sapete tutti come va a finire no?) il Dottor "Le vittime si muovono in branchi" Grant...
Nonno Lannister che non si smentisce mai
Rita Skeeter
e quello brutto delle Felafel (anche lui apparso in GoT)
Nonostante la loro esperienza non salvano il prodotto, che purtroppo tra una regia sotto la soglia minima dell'interesse e soprattutto una sceneggiatura troppo eterea (abbiamo detto che ok, la base da cui parti è magnifica, ma non è che ce poi campa' de rendita tutto il tempo, se i personaggi alla fine sembrano tutti un po' idioti diventa colpa tua se inizio a tirare un sospiro di sollievo ogni volta che ne schiatta uno) e insomma non ci siamo. Anche se il poster "ultima cena" era bello.
Clicca che si vede meglio
A questo punto quanto stiamo attendendo il remake di Assassinio sull'Orient Express, se pensiamo che l'originale è tipo il capolavoro dei capolavori da vedere e rivedere e chiedersi CHI È STATO?
Lo posso dire? Io un po' sì. Lo Posso aggiungere? Anche più di un po'. Ho un debole per Agatha.
Ah che bello andare alle anteprime e poi non scriverne.
Ah che brutto andare alle anteprime e non potermi bullare di aver visto i film prima di tutti.
Anteprime che sappiamo tutti sono uno dei motori di CB: voglio dire, andare al cinema tre volte a settimana, gratis. Ma manco nei sogni bagnati di Mary Jane Ficarotta (cit. cinematograficissima dài è facile). Da quando sono entrato nel circuito delle anteprime, fatto di gruppi segreti su FB esclusivi che devi dire Fidelio ogni volta che ti colleghi (ma non si scopa), fatto di mail mandate agli uffici stampa anche quando non sei invitato, fatti di io che vado all'anteprima e il mio nome sulla lista non c'è ma ehy, se sono qui vuol dire che mi avete invitato no?!
Quanto è bello, alla domanda “Ehy amico CB! Sabato andiamo a vedere questo o quello?”, rispondere col tono di spocchia “L’ho già visto”. Poi immancabilmente: “E allora vaffanculo te e le tue anteprime. Continua così e rimarrai solo e senza amici di cinema! E quando vorrai invitare una ragazza al cinema sarai anche costretto a vedere di nuovo un film facendo la faccia finto stupita o peggio ancora saai costretto a vedere un film italiano! (che sono le uniche anteprime anteprime a cui non vado perché le fanno sempre di mattina perché certo noi non lavoriamo).
Insomma, come ho già spiegato con due milioni di parole nel post di commiato estivo che precede questo, quello prima di Jerry morto, ah e non ho reso omaggio all'altro grande morto della scorsa settimana. Lo faccio ora. Ciao grande uno rosso:
le cose stanno un po’ cambiando. Come? Non avete letto tutte e 2 le milioni di parole? Ma guarda ve le riassumo volentierissimo in maniera telegrafica: CB un po’ rotto di scrivere ma non di essere CB STOP CB adesso gli piace molto fare LE PRECENSIONI STOP CB in futuro non scriverà una recensione al giorno con l'ansia di scriverne una al giorno STOP CB di certo non manterrà fede (non l’ha mai fatto) a quello che dice e sicuro ricomincia a fare una recensione al giorno con l'ansia di scriverne una al giorno NO STOP
Insomma erano rimaste indietro una trentina di Anteprime degli ultimi tre mesi (sembra uno scioglilngua) che sì ne avevo parlato nelle PRECENSIONI, e a volte anche dopo aver visto il film, ma non erano nero su bianco, e neanche verde su giallo, o rosso su nero riennevaplù. Quindi sembrava che non le avessi viste e SIA MAI che non scrivo di un film che ho visto! È la missione che mi ha dato il Signore dei Film e io la porterò a termine costi quel che costi.
Quindi ora a gruppi di 5, strettamente in ordine alfabetico e soprattutto con la memoria del pesce grosso che mi ritrovo (quindi probabilmente scriverò una marea di cazzate, già le scrivo quando recensisco i film appena uscito dal cinema, figurati dopo 4 mesi), ecco le recensioni delle Anteprime viste ma perde nei meandri.
Alien Covenant
Trama: Escono dai fottuti pianeti
Prima di tutto a me Prometheus era piaciuto. Vabbé facciamo che non mi aveva fatto schifo come a tutto il resto del mondo (certo ero passato sopra il design dei creatori che sembrano dei raver culturisti albini, mavabbé).
Ora Ridley (che è un rosicone di prima, avete saputo che ha bloccato il sequel di Blokamp solo perché ha rosicato che sull’internesfera si parlava più di quello che dei suoi anche se ne erano usciti appena un paio di schizzi
(Ma quanto è bello dare le notizie come BREAKING NEWS a tre mesi di distanza quando ormai sull'internet se dici una cosa il giorno dopo ti dicono "sseee ma quello è secoli fa") Insomma Ridley ha deciso che Alien è suo e se lo gestisce lui, e, facendo tesoro dello shitstorm che gli è piovuto in faccia dopo Prometeus (ah dopo Prometeus sì e dopo Conselor no?) fa un seguito che sembra più un remake, ma del primo Alien, ma senza Sigourney e senza quella cazzo di ficaggine di film.
Dunque in questo ci sta l’ennesimo equipaggio eterogeneo di imbecilli su un'astronave (che se il primo era DOTTORI vs ALIEN, il secondo MARINE vs ALIEN, il terzo CARCERATI vs ALIEN, il quarto FRANCESI vs ALIEN, questa volta è COPPIE vs ALIEN, infatti sono tutti coppie e proprio di tutti i tipi che fa moderno:
che finisce fuori rotta, atterra su un pianeta, scopre che c’è Fassbender che si crede il Dr. Monroe e fa gli ibridi con gli Xenomorfi, fino a creare, finalmente, lo Xenomorfo definitivo. Insomma qui capiamo in maniera definitiva come sono nati gli Xenomorfi che tutti amiamo, quelle gran teste di cazzo:
Il film inizia con una scena filosofica che spaventa più di tutto il film, della serie “Oddio santo se inizia così pensa che PALLE tutto il resto, mo’ sta a vede che Ridley si crede Stanley. Invece per fortuna, fatta eccezione per quella scena ipericonografica (ehy amici! La filosofia è di design tutto bianco e suona sempre il pianoforte tutto bianco anch'esso! La filosia è la casa di John Lennon) il resto è volto all’azione, e direi anche alla cretineria ecco.
Ora voglio dire, ma santiddio, ma se io devo fare un equipaggio che servirà a colonizzare un nuovo mondo e fare Terra2, si presuppone, che ci ho messo il gotha degli scienziati giusto? invece com’è possibile che il geologo… si perde. Il botanico la prima cosa che fa è… toccare tutte le pianti a mani nude. Il medico… si impanica di fronte a uno spanzato. E il comandante… be’ quella è una sorpresa del film che... FRANCAMENTE... non voglio rovinarvi.
Mi è piaciuto DIECI CENTO volte meno di Prometheus, mi è sembrato di vedere solo una sequela di imbecillità una dietro l’altra, proprio che ti dici cazzo allora mi rivedo il primo Alien che è sempre una stretta di culo non indifferente quando scopri che l’Alien è tutto incastrato nei tubi madonna che scena. O al limite il 2 che comunque escono dalle fottute pareti.
Ah! Attenzione! Per gli amanti di Fassy (ma. quanti. film. ha fatto. quest’anno?) c’è una scena superestrema!
Già, ragazze e ragazzi. Da oggi potete guardare la gif per ore e fare tutti i vostri pensierini filosofici su come sarebbe stare lì in mezzo. Infatti Tumble è impazzito, già fanno le versioni gay di tutte le coppie maschie del cinema, con Fassy che bacia Fassy hanno fatto proprio bingo. C'è di mezzo pure un piffero, e ho detto tutto
Nonostante questo la sensazione di film inutile è troppo lampante.
Ora sembra che questo franchise continuerà per anni, ogni volta promosso con “ci sono grandi idee e molte storie ancora da raccontare”, ma non crediamo a una parola. Il prosegui della saga di Alien mi interessa meno dei QUATTRO sequel di Avatar. Ecco una cosa così già mi interesserebbe di più:
Questo film è stata una delle sorprese dell’inverno.
Perché uno mette insieme “Uolberg” + “Berg” ed escono fuori i film Uolbergberg, che sono notoriamente delle puttanate patriottiche ai limiti dell'inguardabile (questo e questo sono il fulgido esempio). Poi figurati in originale si chiama Patriots Day, già c'avevo l'orticaria anche se sono un americanista. Invece SORPRESA quando si tratta di terrorismo addirittura Berg tira fuori il piglio da registONE con la ONE maiuscola e gira un film verità pazzesco, che pare quasi un documentario - c’è un utilizzo spasmodico di riprese telecamerine di sicurezza, dashcam, riprese da telefonini che non si capisce mai se sono vere oppure no, forse uno dei migliori utilizzi so far- e riesce a tenerti sveglio da minuto 1 a minuto... 130? 140? È lungo, ma non si sente.
Insomma un filmONE, sembra pazzesco dirlo ma è così. Ah, comunque quando sono andato a vedere l’anteprima è successa una cosa strana. Un tale mi ha rubato la vespa e si è spacciato per me ed è stato raccatato come una prostituta libica da un altro tizio che si chiama Giovanni Villani e fa CineCinicamente e insieme ne hanno parlato dentro una macchina
E io che spero sempre di essere fermato dal Female Fake Taxi. Evvabbéddai.
Ci sono film horror e film horror. E poi c’è The Bye Bye Man.
Sai quando proprio l’horror è DI MERDA?! Ecco.
Ci sta tantissimo che ci siano horror dichiaratamente bruttarelli che ripetono stilemi vecchi come il mondo ma che tu (eludendo circa la metà del tuo raziocinio e l’altra metà del tuo gusto) accetti, e vedi, e magari ti piacciono pure? Ecco, niente di tutto questo.
BBM è proprio lo schifo, quel tipo di horror disperato che tenta di creare un personaggio terrorifico che possa competere coi vari miti (Jason, Freddy, Mike) ma l’unica cosa che sa fare è mettere una palandrana vecchia a un tizio molto alto, non fargli la manicure e farlo apparire nella stanza.
Proprio come il Babadook. Che comunque era molto più fico anche se pure lui usava il trucco del cappotto. E infatti pure qui, non se ne esce da sta cosa oh:
Ah no, fa anche un’altra cosa, gli mette accanto un cane infernale fatto malissimo al computer (cazzo ma se lo devi fare così di merda metti delle bistecche addosso a un pitbull e hai fatto. Dici che quello se le magnava ogni volta eh?) e quindi anzi riesce al contrario, addolcendolo pure un po’, visto che sarà pure infernale, ma si sa che i cagnetti sono anche superdolcini. Me lo immagino il Bye Bye Man che entra in casa e trova pezzi di cadavere in ogni dove e deve scoprire chi è stato:
Insomma il plot del film (quello che non devi nominare il Bye Bye Man perché sennò arriva e... e niente sta lì a non fare un cazzo come un ospite sgradito e infatti alla fine sbrocchi e ammazzi tutti pur di uscire tu da casa) è perfettamente svolto: NON NOMINATEMI MAI PIÙ QUESTA MERDA DI FILM!
Ascolta cosa ne pensavamo per fortuna avevamo capito su LE PRECENSIONI #8.
The Circle
Trama: The Circle vizioso
Aveva ragionissimo l’amico Fede Bernocchi quando quest’estate si lamentava del fatto che tutto quello che riguarda i social viene visto come negativo.
Dai tormentoni musicaliai film, tipo quelli CHE BRUTTO L'INTERNET CI SPIANO CI RUBANO L'IDENTITà AIUTO!
A parte il fatto che se i miti di internet sono Vacchi e Belen, ma tenetevela proprio l'identità.
Ma io dico sant’iddio, ma voi capite esattamente cosa hanno significato i social? Cioè il cambiamento epocale e POSITIVO?!
Intanto non so se capite che no social = no ChickenBroccoli (nel senso che tanto lo so che tutti ci venite DOPO aver visto sul social che c’è il nuovo post, quindi…) e già per questo dovreste gioire come pazze (e pazzi), ma soprattutto insomma, al netto di Vacchi, i social sono Internet, punto e basta.
E poi come litigo sempre con la ggente, ma che cosa cazzo ti lamenti dei social quando:
A) Ci stai fisso. (impazzisco SEMPRE quando la ggente condivide su FB i video contro FB. Mi esplode la testa proprio, sto davanti al computer così:
B) seguite il fine ragionamento: qualcuno ci ha COSTRETTO a diventare le scimmie da social che siamo? Voglio dire, è arrivata chessò una dittatura in cui "o social o morte"? No. L’uomo inteso come essere umano va dove vuole andare da sempre. Prima costruiva le città intorno ai fiumi, poi gli pesava il culo e ha fatto le macchine, poi voleva arrivare più presto possibile nei posti ha fatto gli aerei, poi non gliene fregava manco più di andarci ha fatto i social. Nel senso, ma perché parlare male per forza dei social se quella è stata la naturale evoluzione degli eventi umani?
Voglio dire, che il genere umano sia uno schifo improponibile si sa da sempre, non servono le offese reiterate ad attori e politici per scoprirlo. È solo un nuovo posto dove farlo. Per fare un parallelo, se sei uno sfigato, non scopi manco su Tinder. Quindi facciamo pace col cervello e ciao, mettiamo like alla pagina FB di CB, seguiamolo su Instagram, e soprattutto mandiamo foto di tette anonime alla sua mail.
E, dopo questo pistolotto CB per il social.e, potete capire l’irritazione per l’ENNESIMO film che ci parla di un guru del web che inventa questo social chiamato The Circle (in questo caso Tom Hanks, in un chiaro esempio di casting toppato, si sa che i guru del web hanno massimo 14 anni, quando mai ne hanno 55). Questo The Circle non è altro che l’ennesima versione hollywoodiana di Facebook, solo che invece di celeste è rosso (colore sbagliato per un social visto che non calma per niente.). The Social Network non aveva già detto tutto sull'argomento? E ha quasi OTTO anni.
Emma Watson - la solita prima della classe e in questo caso particolarmente pessima come attrice, quasi ai livelli di Kristen Stewart - ci va a lavorare e all’inizio è tutto un lavoro perfetto, condividiamo tutto, colleghi da paura, uffici hi-tech che ti ci sposti col tapirulan, finché qualcuno non perde un dito, anzi tutto il braccio.
Infatti TAC! dietro ad Hanks e al suo The Circle si nasconde la voglia di sapere tutti i segreti di tutti, di controllarli di indirizzarli di fargli comprare le mutande viola aiuto vogliono impadronirsi della nostra vita andiamo tutti a vivere in campagna con Toto Cutugno ad intrecciare cesti di vimini e nutrirci coi frutti della natura!
Ma perché fanno questi film sulla pericolosità di condividere la nostra vita sui social? È un avvertimento inutile. Ormai sono lì. Sono come il mare, ogni tanto qualcuno affoga ma non è che lo possono chiudono.
Il film è diviso in due e non sa proprio che pesci pigliare. All'inizio la Watson è una marionetta imbecille nelle mani di Hanks, tempo due minuti diventa sufraggetta del no-social pronta a tutto pur di farla finita e andare pure lei a intrecciare cesti di vimini. Il film ha degli evidenti problemi di montaggio e dopo una metà che pare un docufilm su Google, diventa una puntata di Black Mirror venuta male (quello sì, almeno nei suoi punti più alti) un vero monito di come i social ci rovineranno davvero la vita, dopo avercela migliorata in TUTTI i campi.
E comunque voi che parlate male dei social, voglio vedervi senza Google Map.
Il Ha il suo Pubblico regalatissimo su LE PRECENSIONI #9 si trasforma in un Manco Pagato fatto e finito.
Civiltà perduta
Trama: Z e le formiche
Un film che ridefinisce il concetto di “ma qualcuno si è accorto che è una gran rottura di palle?” Forse è vero che ogni cosa che Charlie Hunnam tocca diventa inutile. Chissà se fa lo stesso effetto alle ragazze. Che poi non è propriamente brutto (il film non Humman), non è propriamente odioso, solo che è inutile. Ecco questo film, che parla di cose bellissime come l’ossessione per l’esplorazione, la foresta amazzonica, la scoperta di civiltà perdute, Sienna Miller… cose così, è totalmente inutile.
È la storia di questo giovane esploratore Tobia che gli prende bruttissima per l’Amazzonia e agli inizi del secolo decide che ci deve andare tutte le volte che può, senza Valtour, per scoprire una città perduta, abitata da tanti uomini toporagno che sembrao minacciosi quando appaiono dalla foresta con quei così lunghi lunghi a coprire le putenda...
Ma dite che li fanno così per sopperire? Cioè tipo come i giapponesi che disegnano gli occhi grandi grandi? Meglio non indagare credo.
...e poi si rivelano dei bonaccioni che se gli fai vedere lo sbrilluccichio di una monetina d’argento di dichiarano Re di Amazzonia. E poi ti cucinano in friccasea.
Comunque il film si perde e si perde e si perde, proprio come gli esploratori, in mille scene uguali a se stesse, con una narrazione temporale fallimentare; passano tipo TRENTA anni nel film e vi giuro non si capisce proprio dove sono andati; questo va in Amazzonia la prima volta e poi dopo dieci minuti ci rivà col figlio ventenne. Boh.
È una gigantesca occasione sprecata, e per un cast non all’altezza e per il montaggio che ti fa pensare tutto il tempo che si siano dimenticati di girare delle scene ma siccome alla fine il film hai firmato dei contratti lo devi finire metti le scene una dopo l'altra e come va va.
Passa inosservato davanti agli occhi, come infatti ha fatto anche al botteghino.
Di Hunnam ne riparliamo alla K di King Arthur.
In definitiva, oltre a chiedermi se questa città Z esisteva davvero e che fine hanno fatto i coraggiosi esploratori, la più grande domanda che mi sono fatto per tutto il film e continua a non avere risposta è MA CHE SEI DEFICIENTE CHE HAI SIENNA MILLER NEL LETTO E PARTI PER L’AMAZZONIA PER ANDARE DAI TOPORAGNI COL TUBO SUL PISELLO?! Bah, è proprio vero chi c’ha Sienna non ha i denti.
Sienna vieni da CB che ci va in Amazzonia non ti preoccupare. Guarda non vado neanche a Villa Pamphili, manco in terrazzo vado... Il palio di Sienna. Dài, ci ascoltiamo insieme cosa ne pensavamo su LE PRECENSIONI #17. E queste 5 anteprime so' ite. Alla prossima cinquina.