mercoledì 1 febbraio 2017

CB ANTEPRIMA • La battaglia di Hacksaw Ridge

La battaglia di Hacksaw Ridge
Trama: Mucchio Doss

Questo è il secondo film di guerra dopo quello di ieri. E in questo sì invece che si respira l'odore del napalm e del sushi nelle trincee di mattina.
La battaglia di Hacksaw Ridge è stata veramente una cosa atroce ma che più atroce non si può.
Ora, a me personalmente, dei fatti della Seconda Guerra Mondiale, hanno sempre affascinato di più quelli di eroismo urbano, cioè la Resistenza o comunque quel tipo di dinamiche belligeranti che non prevedono le battaglie coi fucili e le trincee e i soldati che avanzano e corrono contro i proiettili, la conquista del territorio e tutte quelle cose che capisco anche poco e che comunque riguardano i soldati con le divise e i caschetti. Molto meglio quelli che fanno saltare gli stivali ai nazisti che marciano per le strade. #teamViaRasella
Ma qui Mel Gibson... MEL GIBSON!? Quel Mel Gibson?! Questo Mel Gibson?!

(ci sono altri video dove se la prende con ebrei, messicani, italiani, donne, tubetti di dentifricio eccetera...) 
ha fatto davvero il miracolo (quello che tanto cercava). E infatti è stato riaccolto nella combriccola di Hollywood con tanto di candidatura come migliore regista (e oserei dire meritata, oserei dire).
LBdHR è un filmone. Un filmone che ti riporta dietro di un buon ventennio (non quel ventennio), diciamo che ti riporta in pieni anni 90: le emozioni sono telefonate, ma funzionano, i personaggi sono stereotipati, ma funzionano, le scene sono formalmente perfette... ed emozionano! Madonna il cuore in gola ti viene.
Sono quei film che, come ti sbagli, poi finiscono multicandidati agli oscar. Come Master & Commander per dire, come War Horse per dire, come Il Gladiatore per dire, insomma proprio come Braveheart, quei film con tutti i crismi.  Film che fai prima a farti prendere dalle loro emozioni che a combatterle, fai prima e fai bene, perché funzionano, è il cinema americano baby, farà male solo all'inizio, ma poi vedrai che bellezza.
Poi oh, magari non sono quei film imprescindibili, ma tanto mi pare chiaro a tutti che non esistono più i film di una volta, è impossibile proprio farli i Capolavori, ormai (so che questa ultima sentenza meriterebbe un approfondimento profondissimo, ma prendetela per buona e basta).
Allora questa battaglia era organizzata così e cercherò di essere il più PieroAngelesco possibile: ci stava una scogliera alta 1000 metri (se vedi la foto sotto poi capisci che a Hollywood esagerano sempre un pochino...), appoggiata alla scogliera ci stava una scala di corda, sopra la scogliera ci stava il campo di battaglia, alla fine del campo di battaglia ci stavano i giapponesi incazzati e armati fino ai denti (e quelli c'hanno pure i denti grossi molto spesso) 
I soldati americani si arrampicavano sulla corda e iniziavano ad avanzare. 
Fatta esclusione per le due domande che ti vengono all'istante:
1) Chi ce l'ha messa la corda lassù? Gli alpini? Gli arceri? Patrick De Gayardon?
2) Perché i giapponesi non sono andati subito a tagliare la corda appena hanno visto spuntare la prima capocetta americana? Ah non potevano perché loro sono tutti attenti all'etichetta e non potevano.... "tagliare la corda"... (questa in Giappone avrebbe fatto ridere tantissimo)
la cosa più importante da dire è che le scene di battaglia sono cla-mo-ro-se
Regia, montaggio, sonoro, budella fuori dalla panza, gente che arde viva... 

pazzesche. 
Era proprio dai tempi di Salvate il Soldato Ryan che non si vedeva una cosa così. Da quello e dalla Battaglia dei Bastardi.
Il film è diviso in tre tronconi, come alcuni dei soldati... (sempre umorismo Giapponese...): nel primo ci si racconta dell'infanzia sfigata (Provincia. Padre alcolizzato. Violenza.) e la presa di coscienza del protagonista che, dopo un incidente in cui lancia un mattone in testa al fratello (un incidente...) decide che non farà più cose violente in vita sue manco rough sex e decide di arruolarsi ma da obiettore di coscienza. Cioè prende coscienza che deve fare la sua parte in guerra ma obietta l'uso delle armi.
O sei scemo. O sei pazzo. O sei un eroe. O sei un tennista/calciatore.
Indovinate quali di questi merita un film?
Nella seconda parte ci si racconta dell'addestramento. Tutta questa parte paga il debito a Full Metal Jacket, anche se al posto del sergente Hartman signorssìsignore ci sta Vince Vaugh. I nomignoli che danno ai soldati deve essere una pratica usuale: chissà a me come mi avrebbero chiamato. Soldato Broccolo suona bene. Ma tanto sono stato riformato chissenefrega.
Dunque quando l'esercito scopre che questo non vuole manco toccarlo il fucile, tenta di buttare fuori il tipo a calci in culo con la (sensata) giustificazione "se non puoi toccare un fucile, come l'aiuti il tuo commilitone? come l'ammazzi il giapponese? come la vinci la guerra?" 
La risposta sta nella terza parte del film, nella battaglia (a cui Doss alla fine partecipa) e in quello che ha fatto il soldatino Doss, quello che tutti scherzavano perché pesava venti chili e non usava le armi. Entusiasmante, terribile, cinematograficamente bellissima.
Un film STORIA VERA eh (rubrica che è morta perché non mi va di linkare sempre e solo quello stupendo sito che ti dice come sono andate veramente le cose), che ci racconta che gli eroi non sono per forza muscolosi e pelati, ma possono anche essere degli scrocchiazeppi tutti pelle e ossa 
e fare cose incredibili lo stesso. Non vi dico esattamente cosa ha fatto anche se tutti gli altri siti lo fanno e mi sa che lo fa anche il trailer, mi piace pensare che andiate al cinema senza saperlo come ho fatto io, aiuta l'entusiasmo e l'emozione.
La fede del protagonista - tema in cui Mel ci sguazza come nel sangue che ama far sprizzare in tutti i suoi film - è gestita perfettamente: è religiosa certo, la Bibbia è comunque il miglior commilitone che un soldato può avere, ma può essere condivisa anche da un laico. La sua forza di spirito è incredibile e quello che quel ragazzo ha fatto lassù meritano mille medaglie al valore e centomila film, anche se forse basta questo qui che è bello e magari si becca pure degli Oscar. Altro che Silence.
Comunque c'è anche una terza domanda (da leggere se tanto il film non lo vedrete perché è una domanda spoilerosa):
3) Dopo che hai capito che lassù è rimasto uno che sta andando a salvare i sopravvissuti e per tutta la notte te li manda giù dalla scogliera imbracati come sacchi (ne ha salvati 75! Ha mandato giù pure un paio di giapponesi!) e gli sta SALVANDO LA VITA, ma tu commilitone che stai sotto... ma quanto stronzo sei a non salire pure tu ad aiutarlo?!
Vabbé a parte questo qui il patriottismo - retorico quanto vuoi - e la religiosità - retorica quanto vuoi - si fondono in un perfetto mix di hollywoodiana perfezione.
Bravo Mel G. adesso ci vediamo un bel cinegiornale con la bella storia di Desmond Doss
E chiudiamo iniziando (!) a parlare di Oscar. Questi sono i candidati a Miglior Attore Protagonista (sulla foto il link ai film visti).
Segnatevi quello che sto per dire perché non lo ripeterò (e spero di non doverlo mai più fare, ancora penso sia un pessimo attore in generale e pure antipatico e ha pure spupazzato immeritatamente Emma Stone): al netto di Denzel e Casey che non ho visto, Andrew meriterebbe la statuetta in mano. L'ho detto.
Andrew è stato il peggior Spiderman di tutti e che il meglio lo ha dato nei video musicali:

Comunque questa cosa di baciare le persone uomine sta prendendo una piega tutta sua:

E mai e poi mai ammetterò che mi piace, ma in Hawsaw Ridge Andrew fa questa parlata strascicata, questi sguardi da cerbiatto indifeso, e poi BUM! eroismo che se ero al posto suo io ero già scappato dalla battaglia, ma non al primo giapponese, non appena salita la scala, non arrivato alla spiaggia, non il giorno della partenza... io ero già scappato il giorno che era scoppiata la guerra, ma la Prima, mica la Seconda!
Insomma se alla fine Garfield prende l'oscar non mi sentirò di odiarlo. Ma meglio Affleck il fratello buono.

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