Late Phases
Trama: Taciturno di notte
Trama: Taciturno di notte
Gli uomini lupo, come sapete, mi piacciono. Di certo più dei vampiri, poco sotto gli zombi (anche se ultimamente 'sti zombi sono talmente inflazionati che quasi quasi da oggi sì. mi piacciono più i werewolf! Tiè! E poi comunque ce n'ho pure uno tatuato, invece di zombi no... tiè di nuovo). Sono creature fantastiche (sia nel senso di immaginarie che fiche) questi ometti che una volta al mese si riempiono di peli e denti aguzzi e vanno in giro a segnare il territorio, a odorarsi i sederi a vicenda e a mozzicare i polpacci dei postini. E sembra che in questo 2015 se ne sia accorto anche il Cinema, che ce li sta proponendo sempre più spesso, un po' nuova linfa vitale horror, visto che il filone vampiri è esangue e quello zombi ormai moribondo (quando un filone horror arriva alle commedie romantiche, è bello che andato).
In queste fasi iniziali dell'epidemia uomolupesca che sono sicuro arriverà da qui a un anno già abbiamo avuto lo spassoso branco di What We Do in the Shadows e il gigantone peloso di WER (mi rifiuto di chiamarlo col titolo italiano, più che mi rifiuto non me lo ricordo), e ora questa specie di linci mannare qui:
Che proprio lupi lupi non sembrano, bisogna ammetterlo, e anzi, in alcune fasi sono pure un po' ridicoli, non essendo altro che uomini con dei vestiti di peli che sembra che hanno sezionato quei moonboot pelosi anni 80 e ci hanno fatto il costume:
Comunque questi cosi mannari se ne vanno in giro nelle notti di luna storta in una specie di quartiere per vecchi, di quelli costruiti per mandarci i vecchi appunto, una sorta di ospizio versione quartiere, ognuno la sua casetta con giardino invece della stanza triste col linolium per terra, che io dico pure non te poi manco lamentà, non fosse che poi ogni tanto arriva 'sto tipo peloso che ti strappa un braccio... ma insomma, magari se gli lasci i resti della cena fuori dalla porta si sazia e se ne va, al massimo ti piscia sulla porta o seppellisce le ossa del vicino nel tuo giardino, ma insomma nulla che con una buona lettera di lamentela non si possa risolvere.
Ad abitare in questo comprensivo comprensorio ci va un veterano della guerra cieco, proprio che non vede, non che viene dalla Cecoslovacchia, c'è la i, che capisce subito che qualcosa non va... lo capisce subito visto che la prima notte che arriva una lince mannara già gli ammazza il cane.
Da quel momento è guerra. Cieco vs Lupo Mannaro. Proprio come Rutter Auer in Furia cieca lui può fare affidamente solo sul suo udito, sull'addestramento e sul suo olfatto sopraffino (ci sta pure che i lupi mannari puzzano, se è vero che sono cagnoloni, pensa che alito...), praticamente Daredevil contro i mannari.
Il film ha una qualità ammirevole, è sincero, non si nasconde né dietro "abbiamo fatto un grande horror" né dietro "massì buttamola in caciara tanto è tutto 'na merda, sto fil è 'na merda, noi siamo 'na merda, la vita è 'na merda", quindi diciamo che se da una parte c'è l'impegno purtroppo profuso senza troppa bravura (né gli attori, né la regia, né la sceneggiatura sono davvero qualcosa di memorabile), almeno è piacevole notare l'impegno e non quella pratica usuale di molti horror dal basso budget e con attori sconosciuti che decidono quasi di proposito di fare una roba brutta perché "tanto è un horror, checcazzomenefregamme".
Poi rimane il fatto che la ridicolaggine degli uomini lupo rovina un po' tutto, e che parlano un po' troppo, e rimane la certezza che se il film fosse stato in mano ad un regista più capace (mi vengono in mente un Del Toro o un Marshall alle prime armi), sarebbe stato un filmone.
Però la scena della trasformazione (che come sappiamo è uno dei momenti clou dei film licantropi, ne parlammo in occasione della mia prima trasformazione in Anteprimista Mannaro) non è niente male, con questa nuova pratica di far letteralmente crescere il lupo dentro l'uomo (mi pare che questa fu la prima vera volta in cui il lupo si toglieva l'uomo-abito); pelle strappata, denti che cadono per terra come biglie sostituiti dalle zanne, e il lupo esce fuori:
In queste fasi iniziali dell'epidemia uomolupesca che sono sicuro arriverà da qui a un anno già abbiamo avuto lo spassoso branco di What We Do in the Shadows e il gigantone peloso di WER (mi rifiuto di chiamarlo col titolo italiano, più che mi rifiuto non me lo ricordo), e ora questa specie di linci mannare qui:
Comunque questi cosi mannari se ne vanno in giro nelle notti di luna storta in una specie di quartiere per vecchi, di quelli costruiti per mandarci i vecchi appunto, una sorta di ospizio versione quartiere, ognuno la sua casetta con giardino invece della stanza triste col linolium per terra, che io dico pure non te poi manco lamentà, non fosse che poi ogni tanto arriva 'sto tipo peloso che ti strappa un braccio... ma insomma, magari se gli lasci i resti della cena fuori dalla porta si sazia e se ne va, al massimo ti piscia sulla porta o seppellisce le ossa del vicino nel tuo giardino, ma insomma nulla che con una buona lettera di lamentela non si possa risolvere.
Ad abitare in questo comprensivo comprensorio ci va un veterano della guerra cieco, proprio che non vede, non che viene dalla Cecoslovacchia, c'è la i, che capisce subito che qualcosa non va... lo capisce subito visto che la prima notte che arriva una lince mannara già gli ammazza il cane.
Da quel momento è guerra. Cieco vs Lupo Mannaro. Proprio come Rutter Auer in Furia cieca lui può fare affidamente solo sul suo udito, sull'addestramento e sul suo olfatto sopraffino (ci sta pure che i lupi mannari puzzano, se è vero che sono cagnoloni, pensa che alito...), praticamente Daredevil contro i mannari.
Il film ha una qualità ammirevole, è sincero, non si nasconde né dietro "abbiamo fatto un grande horror" né dietro "massì buttamola in caciara tanto è tutto 'na merda, sto fil è 'na merda, noi siamo 'na merda, la vita è 'na merda", quindi diciamo che se da una parte c'è l'impegno purtroppo profuso senza troppa bravura (né gli attori, né la regia, né la sceneggiatura sono davvero qualcosa di memorabile), almeno è piacevole notare l'impegno e non quella pratica usuale di molti horror dal basso budget e con attori sconosciuti che decidono quasi di proposito di fare una roba brutta perché "tanto è un horror, checcazzomenefregamme".
Poi rimane il fatto che la ridicolaggine degli uomini lupo rovina un po' tutto, e che parlano un po' troppo, e rimane la certezza che se il film fosse stato in mano ad un regista più capace (mi vengono in mente un Del Toro o un Marshall alle prime armi), sarebbe stato un filmone.
Però la scena della trasformazione (che come sappiamo è uno dei momenti clou dei film licantropi, ne parlammo in occasione della mia prima trasformazione in Anteprimista Mannaro) non è niente male, con questa nuova pratica di far letteralmente crescere il lupo dentro l'uomo (mi pare che questa fu la prima vera volta in cui il lupo si toglieva l'uomo-abito); pelle strappata, denti che cadono per terra come biglie sostituiti dalle zanne, e il lupo esce fuori:
Gironzolando l'altra notte, tra un'ululata e un accoppiamento, mi sono imbattuto in uno stupendo tumblr mannaro pieno di gif pelose come piacciono a noi.
Particolare attenzione è data ovviamente alle lupesche metamorfosi (anche se questa rimane la migliore di sempre):
Particolare attenzione è data ovviamente alle lupesche metamorfosi (anche se questa rimane la migliore di sempre):
Ovviamente di uomini lupo italiani neanche l'ombra, quindi se proprio vogliamo ricordare il più alto esempio di licantropia italica dobbiamo, nuovamente, chiamare in causa il (fu) grande Pippo:
Forza Pippo Forza Lupi so finiti i tempi cupi.