mercoledì 17 giugno 2015

CB ANTEPRIMA • Inside Out

Inside Out
Trama: Who is my mind

Se c'è un cartone animato che tutti ricordiamo è Siamo fatti così, con i globuli rossi schiavi costretti a portare l'ossigeno in groppa tutta la vita, i globuli bianchi poliziotti carcerieri, i virus avanzi di galera ciccioni e col nasone, i neuroni schizzati sotto speed che correvano da tutte le parti 

insomma grazie a quel cartone che esplorava il corpo umano scoprivamo che dentro al nostro corpicino ci sono centinaia di pazze creature antropomorfe che fanno la loro vita più o meno autonoma. Tanto che, anni dopo, ci fecero direttamente un film, che nulla aveva a che vedere con Siamo fatti così siamo proprio fatti così, ma era praticamente un remake in salsa buddy cop, Osmosis Jones

Ci sono invece due cose che non ricordiamo - e come potremmo? Certi ricordi è anche giusto che finiscano nella gora della dimenticanza... sì, sto ammiccando a qualcosa che riguarda il film. Sì, lo so che vi sto facendo arrabbiare perché voi dovete aspettare il 16 Settembre, mentre io - uno è un film giapponese, questo:

l'altro un telefilm, questo:

Che  un po' la stessa cosa di Inside Out: le nostre emozioni diventano personaggi nella nostra testa, quando uno prende il sopravvento sugli altri, noi diventiamo quel personaggio, quell'emozione.
E poi c'è quella puntata dei Fantagenitori che:
Per non parlare di quel corto animato che:

E quella certa somiglianza con Meatboy l'avete notata?
Ora, con un incipit come questo sembra che io sia prontissimo a spalare molta negatività su Inside Out, facendo un po' il saputello, stando lì ad elencare le cose che "è uguale a questo e quello", gridando alla copia e al rip off, al "non hanno più idee!". 
E invece tutto il contrario. 
Prima di tutto a furia di cercare cose che sono simili al plot di I/O fai tutto il giro completo della palla Epcot e... CRANIUM COMMAND! ATTRAZIONE DISNEY DEL 1989 ANYONE?


Tu dentro il cervello di un bambino, a comandare le sue azioni... ecco appunto.
E poi mi servivano, questi esempi di "cose se non proprio uguali molto simili", per sostenere a gran voce quella teoria a cui eravamo abituati per tutti i primi film della Pixar, almeno della prima decade, ma che ultimamente, un po' ammutoliti di fronte a film "medi" (se non proprio bruttini) come questo e questo, avevamo dimenticato, e la teoria è: CAPOLAVORO.
Inside Out è un Capolavoro. 
E non lo dico solo perché ho pianto come un bambino durante più di una - sniff sniff bing bong - scena, lo dico con la cognizione di causa di chi da sempre sostiene che nulla si crea, che tutto, ma proprio tutto, deriva da altro, che le cose nuove le hanno scritte prima di Cristo, anzi forse l'unica vera storia nuova è questa, il resto è solo ripeterle, con o senza qualità. 
La qualità di scrittura torna a essere ai massimi livelli di sempre, ancora di più dei tanto decantati Wall-E e Up, che certo, avevano quelle scene, ma poi si perdevano entrambi, neanche arrivati a metà film, il primo in un film di ciccioni e il secondo in un film avventura nella giungla anche un po' banalotto a dire il vero (senza contare che anche in Up in quanto a copia non erano stati molto accorti).
Inside Out ci racconta di come siamo fatti dentro, non solo fisicamente, con i personaggi e il loro pannello di controllo, ma anche e soprattutto psicologicamente, a volte, o meglio sempre, sembra un trattato di neuropsichiatria fatto a cartoni animati, tanto che usciti dal cinema ti chiedi se ti chiederanno la parcella per la seduta che ti sei appena fatto.
È incredibile come Inside Out sia semplice e complicato al tempo stesso, passa in un attimo, non c'è una scena inutile e tutto stupisce, diverte con una facilità naturalissima, che non ci pensi, poi inizi a capire che sotto, nel substrato, ci sono implicazioni enormi, che non sono solo l'uso della tecnologia touch declinata al nostro organismo, ma le possibilità infinite e fantasiose di quello che potrebbe esserci dentro di noi, con una struttura architettonica (e in questo si differenzia a tutti gli esempi fatti all'inizio del post), definendo la nostra personale unicità: la Pixar ci ricorda (come tante volta ha fatto la Disney, sua mamma naturale) che siamo tutti unici, che dentro ci sono costruzioni uguali a nessun'altro.
E se davvero fossimo fatti così, dentro, sarebbe stupendo... sono molto in dubbio se entrare nello specifico di quello che ho visto, raccontandovi del subconscio, del pensiero astratto, del treno dei pensieri e del labirinto dove vengono archiviati i ricordi (che mi ha ricordato anche molto questo posto qui, tanto per continuare la liste dei ricordi a forma di palla)... perché vorrebbe dire spoilerare molto, e si sa che quando arriva lo spoiler lui:
si infiamma (ve lo farei conoscere a voi che state spoilerando il finale di GoT tanto per rovinare le giornate alla povera gente...).
Mettiamola così, la critica più stringata e perfetta che si può fare ad Inside Out, che vale anche come complimento e come "dategli l'oscar adesso perché se l'avete dato a Big Hero Six... insomma ci siamo capiti...", è dire, senza pensarci una volta, che Inside Out è emozionante.
Ed è questo il punto: Le Emozioni, che sono le protagoniste del film ma sono anche quelle che provi mentre lo vedi, e il processo di antropomorfizzazione delle tue stesse emozioni è immediato, al primo minuto già sai che da quel momento penserai a lei ogni volta che finirai un crowdfunding al 115%
a lui ogni volta che non ti inviteranno all'anteprima di qualche film che ti andava proprio di vedere:
a lei ogni volta che invece all'anteprima a cui invece ti hanno invitato non ti danno un gadget:

Per fortuna questa volta il gadget c'era eccome, ed era molto adatto a me:
a lui ogni volta che non riuscirai a dormire dopo un film horror fatto bene:
e a lei che è di diritto quella che scrive tutte le recensioni (notare il colore infatti):
E non è un caso che poi ci siano immagini come queste:

Questi cinque personaggi meritano l'amore del mondo, dei ragazzini - che ameranno il film perché visivamente è ricco, sorprendente e coloratissimo - e soprattutto degli adulti, che andranno a cercare dentro di sé quale dei cinque comanda la torre di controllo della sua stessa vita, cercheranno nei ricordi di quando hanno dato più ascolto a lui
che a lei
(io molte, forse troppe, volte), e, soprattutto, si dispereranno con sonori sniff sniff bing bong quando succede quella cosa, quella cosa lì, e andranno disperati a ricercarlo dentro di sé e spereranno di ritrovarlo dopo tanti anni e riabbracciarlo e farsi perdonare per essere spariti così e andare a giocare insieme... capirete. Il 16 settembre capirete.
Un grande film Pixar, di quelli che ce li hanno fatti amare come non ci era riuscita neanche la Disney nella decade dei capolavori, la Pixar dei film che piacciono più agli adulti che ai bambini, ma che i bambini adoreranno lo stesso, la Pixar delle emozioni raccontate (l'amicizia ad esempio) semplicemente, e quindi naturalmente complessissime.

Posso consigliare una versione inceptionista per il seguito? Se questi 5 sono nella nostra testa, e durante il film li vediamo provare emozioni anche diverse dalla loro principale, allora anche loro hanno 5 ancora più piccole emozioni dentro la testa, io voglio vederle, e voglio vederle provare emozioni, quindi capire che anche loro hanno altri 5 microscopici esserini dentro e via dicendo è un'emozione dentro un'emozione al centro di un'emozione.
Inutile dire che la caratterizzazione di tutti i personaggi è perfetta, ivi comprese le scelte fashioniste così definite:
Anche questa volta il corto d'accompagno, Lava, non... riscalda come dovrebbe, è un video musicale anche un po' forzato sia nella metrica che nella storiella a lieto fine. Due vulcani abbracciati, seriously? 

Dopo l'ombrello blu e il cane vegano vien voglia di chiedere dove sono finiti quei corti geniali che da soli valevano il film che seguiva, che poi era capolavoro pure quello.
Per amore di cronaca questa è la prima anteprima ufficiale Pixar che mi vedo, per tutta una storia che se sto qui a raccontarla non ci si crede, sta di fatto che allora devo fare anche un po' quel lavoro di giornalista recensore fortunello che promuove iniziative legate al film. Per tutta l'estate ci sarà questa cosa molto social di "legarsi" ad una delle emozioni attraverso dei VIP italici. Il fatto che io ne conosca a mala pena uno per sentito dire fa di me un uomo troppo d'altri tempi? (È una domanda retorica, non vi affrettate a rispondere.) Qui vi fate un'idea. A proposito di Social, non vi stupite se per qualche settimana vi risponderò usando solo queste:
Finiamo con i due teaser rilasciati da Disney e Pixar per i loro prossimi film. 

Come la penso? Il primo promettente, il secondo pochino. Staremo a vedere.
Volevo ringraziare la Pixar per il product placement gigantesco che mi ha fatto, vedrete il film e penserete molto anche al vostro amico Broccolo

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