lunedì 31 luglio 2017

♰ Jeanne Moreau ♰

♰ Jeanne Moreau ♰ 
Jeanne morì.

Di Okja non si butta via niente...

Okja
Trama: Cibo OMG

Okja non è un film su come si dice "SI" nelle lingue del mondo (in questo primo capitolo l'americano e il tedesco. Il sequel dovrebbe essere Daoui. A chiudere la trilogia Si一つ).
Okja è invece un film pensato, scritto e girato per far diventare tutti vegetariani. 
E devo dire che ci riesce... c'era riuscito anche con me... almeno fino a quando il giorno dopo mi hanno messo davanti un piatto di prosciutto di Parma appena tagliato... e che devi fa.
Allora, sappiamo bene che Bon Joon Ho ha questa predilezione per i mostroni, infatti The Host è il suo (e di buona parte di film coi mostroni) capolavoro. Recuperatelo ORA.
Anche in Okja c'è un mostrone, che è appunto Okja, ma se quello di The Host faceva abbasanza schifo e paura

Okja è una "mostrona" uscita dritta dritta da un cartone di Miyazaki. Okja è una maialona (!), un ibrido tra un ippopotamo, un suino e Totoro


Superdolce e intelligente, creata in laboratorio per diventare, lei e altri mille supermaiali come lei, cibo per il mondo, ormai allo stremo visto che ha consumato tutte le risorse.
Okja vive in pace nella campagna koreana con una bambina che l'ha allevata insieme allo zio (o il nonno? Vabbé il personaggio saggio che sa cosa è meglio per lei, che ovviamente non è quello che lei vuole...)


per conto di una multinazionale, che come tutte le multinazionali è una figlia di puttana cattivissima, ma si nasconde dietro una comunicazione coloratissima e pazzissima
Quindi. Okja è un esperimento, ha vissuto in pace e amore per dieci anni, ora la multinazionale la rivuole indietro, e infatti se la riprende e la porta nel proprio mattatoio, per studiarla e riprodurla e farci milioni di soldi. La bambina a questo punto parte per un viaggio di salvataggio (un salviaggio, quindi) e, aiutata da uno sbilenco gruppo di nazi-animalisti capitanati da Paul Dano (Ma perché non danno degli Oscar a Paul? Perché non glieli dano?), gente che non mangia neanche le verdure perché sono comunque trasportate da camion che inquinano, non usa le armi e per difendersi apre gli ombrelli
combatterà fino allo stremo per ricongiungersi con l'amato animalone.
Seguono momenti di sana pazzia, scene girate da Dio come Bon sa fare e una cornucopia di personaggi fuori da tutte le righe. Ecco a questo proposito si distingue un Jake GYHIìHLLèNàAL (sapete bene come si dice se ascoltate LE PRECENSIONI) in una versione overacting che neanche in Southpaw:
Ride, canta, pazzerella e fa le mossette, quasi che infatti anche troppo dai
Poi c'è Tilda. Una che si può davvero permettere di tutto. Passa dagli Oscar all'essere musa ispiratrice di registi e artisti di qualsiasi genere, età, Paese al fare foto così senza sembrare ridicola, anzi stupenda
Tilda sei mitica! Però ecco, dopo il personaggio di Snowpiercer (sempre di Bong) e quello di Grand Budapest Hotel, forse le dentiere finte e gli stridolii le hanno preso un po' la mano.
Chiudono il cerchio una particina del nostro amato Gus Fringe, al solito calmo e riflessivo, ma sempre pronto a tagliarti la gola con un cutter
che se tanto mi dà tanto dopo Pollos Hermanos, aprirà Porcos Hermanos.
Il film (produzione 100% Netflix con tanto di polemica e forse gomblotto! a Cannes) non raggiunge i livelli altissimi di The Host, e non ha la carica sovversiva di cui tanto si parla, nel senso che no, probabilmente vegetariani non ci diventerete, E perché i vegan del film sono fin troppo ridicoli, E perché simpatizzare per un supermaiale in CGI non è poi così naturale, anche se è un lardodolcioso 
E, soprattutto, nonostante ci vada vicino e non lesini in scene dolorose e abbastanza veritiere se poi pensi agli allevamenti intensivi, tanto che a un certo punto urli SE AMMAZZANO OKJA FACCIO UN MACELLO! (magari cercando parole più adatte...)

perché non colpisce davvero in profondità. La pecca più grande è nel finale che si caga sotto e non ha il coraggio di fare quella mossa che avrebbe steso anche il più carnivoro dei carnivori.
Rimane un film inusuale e da vedere, distribuito da una multinazionale piattaforma che dimostra ogni giorno la sua voglia di diventare una realtà cinematografica importante e non solo "pizza, divano, Netflix e se ci scappa qualche bacetto?".
Belli (ho detto belli, non originali) i character da macelleria


e le fan art miyazakiane pure loro
OH! AMICI REGISTI VEGETARIANI ITALIANI! SE VOLETE FARE LA VERSIONE ITALICA DEL FILM IO HO GIÀ PRONTO IL PROTAGONISTA EH!
Non ti serve neanche il computer per animarlo:

sabato 29 luglio 2017

LE PRECENSIONI • Episodio #20 LIVE!

SEASON FINALE! LIVE!
Come Alabama ci tiene molto a sottolineare: "Ci avreste mai creduto"? (Solo che lei lo dice dalla seconda puntata...) siamo arrivati alla VENTESIMA puntata. 
In fondo in fondo (ma molto in fondo) ci credevamo anche noi, e continuiamo a crederci... io personalmente credo che prima o poi LE PRECENSIONI finiranno in qualche radio, pensa un po' il caldo che effetti che fa.
E insomma, credi che ti ricredi (?), anche la rivista di cinema Fabrique Du Cinéma ha creduto nelle PRECE e in CB e, durante il CHICKENBROCCOLI SUMMER PARTY, supermegaipermostra con tanto di proiezione del film cult Tano da Morire, mostra di poster e mille beverini, ci ha fatto salire sul palco per precensire in UN'ORA! di programma TUTTI i film estivi fino a fine agosto!
La copertina stupenda è dell'ancora più stupenda IRENE RINALDI! (Poi facciamo un post a parte per tutto il resto. Intanto preparate 15 euris va)
BUON ASCOLTO! 

(Lo so che "buon ascolto" è un po' un ossimoro perché rimbomba tutto. Poi dite che voglio andare in radio! RADIO DEL MONDO! SALVIAMO LE ORECCHIE DEI NOSTRI ASCOLTATORI!)
e incredibilmente possiamo anche dire... BUONA VISIONE! 

(Abbiamo pagato questi due attori per interpretarci. Io come sapete sono MOLTO più altobiondocongliocchiazzurri di così)
In questo episodio LIVE i film in uscita nel'estate 2017: