Salvate il soldato Ryan (1998)
Trama: Spilbi apre un baule in soffitta. Trova dei ricordi di quando era bambino (ancora tutti lo chiamavano Spilbino), li fotocopia, ci scrive sopra "sceneggiatura" e ci fa subito un film. C&B in esclusiva vi mostra cosa Spilbi ha trovato in quel baule:
Spilbi vince il suo secondo oscar con 25 minuti e 47 secondi di pellicola, niente male. Da una parte niente da dire applausi e bravo, lo sbarco a Omaha Beach è una roba davvero impressionante, davvero ha spinto la regia americana fortissimo, la sua più di tutti. Adesso magari vi verrete a dire che già qualcuno, la camera a mano, figurete lo sanno tutti (Greengrass in Bloody Sunday tipo no?), però è "un gran bel pezzo di cinema", non potete dire no. Infatti. Se l'è "meritatelo".
Il resto va bene perché Spilbi ormai è oltre il mestiere, è Spilbi. Però davvero, quella cacchio di bandiera americana che sventola è insopportabile.
Come potete immaginare anche voi, che siete di certo più furbi degli addetti agli scrutini dell'Oscar, tutta lo sbarco è il Momento Spiebelghiano.
Allora tu vai li e TTATATTA e poi tu vai dillà e PIM PUM PAN e poi voi due di qua e ratartaratratra e poi tutti vi spostate e BOOOM e poi andate di su e poi di ggiù e bam bam bam e poi tu ti stacchi il braccio e ci meni lui e pim pum pam e insomma parola d'ordine: CASINO! YEA!
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