sabato 30 ottobre 2010

FIGHT!

Scott Pilgrim vs. The World
Trama: I nerd si innamorano, i nerd dettano la moda, i nerd sono cool. Out è In. E soprattutto i nerd SPACCANO CULI AGLI EX! 

Sono estasiato. Scott Pilgrim è il primo film da ANNI che ha la grandezza necessaria per diventare un film "generazionale". Ne abbiamo parlato un sacco di volte qui su C&B, dei film che per noi -coff coff- post-ventenni (ok, trentenni), sono MITI (da Ritorno al futuro, ai Goonies, a Labyrinth passando per La storia infinita e chi più ne ha). Ecco, io me li immagino tra una quindicina d'anni, i post-decenni di oggi dirsi (via facebook neurale, direttemente impiantato in faccia, per l'appunto face.book) "cioè figata ti ricordi Scott fichissimo Pilgrim quando fanno la battaglia di band ed escono i dragoni che combattono con lo scimmione, ciè figata" (la parola "figata" sarà evergreen per sempre, che ce voi fa).
Davvero, la bava alla bocca che avevamo nell'attesa è stata tirata su con un bel risucchio (immagini romantiche, su C&B) vedendo questo film che titilla la perfezione, nel suo essere cosi dannatamente cool: quel tipo di "cool" derivato dal Nerdismo, chiaro. D'altronde Micheal Cera è stato da 5/6 anni a questa parte la dimostrazione che alle volte si nasce nel momento giusto: magro allampanato, scialbo e stortignaccolo, ha assunto prima il ruolo del messia cinematografico dei nerd, del vergine per scelta (delle altre) e oggi, leggermente più grandicello (ma credo non invecchierà mai) del fichissimo geek, che, grande novità degli anni 2000, rimorchia dieci volte tanto rispetto a un quaterback pompato di steroidi.
Scott Pilgrim inizia come una classica young comedy, dal ritmo serrato, con gli inserti fumettosi (proprio le onomatopee che esplodono sullo schermo, ed è davvero uno dei pochissimi film che riesce a "riprodurre" su schermo la piegatura dei tempi e dei luoghi che il fumetto ti permette) e personaggi a cui ci si affeziona nel giro di due/tre secondi (il compagno di stanza gay, interpretato dal fratello Culkin uscito bene, il 4° uomo della band)... per la prima mezzora ti dici "ok, carino, vediamo un po'...". E poi arrivano le FIGHTS!, e lì esplode il film: si viene trascinati a forza dentro un Coin Up e non si vuole uscire mai più, si ravana in fondo alle tasche per vedere se abbiamo uno spicciolo nascosto prima che il conto alla rovescia finisca e tentare una volta ancora di fare il culo al boss finale. 
La forza del film è quella di fare riferimento ad un tipo di videogiochi (platform a scorrimento laterale dove devi spingere forsenatamente il pulsantone A e B, e poi insieme se c'è, lo C, coi pixel grossi così e non con milioni di poligoni, dove se fai COMBO le ragazze intorno fanno i gridolini) che, insieme a tutti gli altri miti geek (ok, la smetto di dire geek: chiamiamo le cose con il loro nome: sfigati) ...miti per sfigati hanno formato una generazione che si è finalmente liberata dal carcere di soprusi (armadietti infuocati, sacchi al letto, schiaffi del soldato e chiaramente verginità ad oltranza) e ha conquistato telefilm, fumetti, cinema e, ormai, il mondo (grazie chiaramente a Internet 2.0), e, logicamente, le magliette! Le magliette sono IM PORTANTISSIME per i geek: tipo:
E, vi sembrerà incredibile, Scott Pilgrim è un film ROMANTICISSIMO e per la prima volta da tanto tempo (credo dai tempi di Eternal Sunshine) non mi "irromanticavo" anche io così tanto, davvero, quando vedi i cuoricini in CGI uscire dai bacetti che si danno i protagonisti visualizzi esattamente la sensazione dei primi baci (con mano polipa che avanza, chiaro) e quando iniziano gli scontri con gli gli ex ti ci riconosci proprio, nell'odio insensato e "osmotico" che si prova per gli ex, li vuoi eliminare dalla faccia della terra e dalla mente dell'amata, devono sparire LORO, maledetti, che hanno avuto il coraggio di baciare/toccare/pensare alla tua amata prima di te, ma come si sono permessi! 3...2...1...FIGHT!
Un film che resterà, non è facile trovarne al giorno d'oggi.
A proposito di videogiochi e di Scott Pilgrim. Ma guarda un po' alle volte il caso... giusto prima dell'estate mi è capitato di conoscere (virtualmente si intende! che siamo matti! ce te pare che conosco qualcuno di persona? e che sei matto?) Paul Robertson. Chi è? Ma niente uno che fa queste cosette come passatempo:

No dico. Poi uno si chiede se si può fare ARTE col computer. Ecco, apriamo parentesi ARTE COL COMPUTER. Io sono di questa interessantissima opinione, che si riassume così: i coloristi NON sono artisti, sono tecnici molto bravi. Ray Caesar è un artista, anche se non ha gli "originali", lo è perché utilizza un mezzo (il mouse) per strizzarsi il cuore e farti vedere quello che esce fuori. Però c'è un tipo di artista digitale che va ancora oltre, e l'esempio perfetto è Paul Robertson. Ray Caesar alla fine, avrebbe potuto fare quello che fa anche con tela e pennelli, fosse nato nel 400 avremmo avuto la "scuola precaesarista" "postcaesarista", invece le gif animate di Robertson sono possono vivere e stare SOLO dove sono. Sono davvero la dimostrazione che un singolo file potrebbe in linea teorica essere venduto a milioni di dollari. Paul Robertson è l'autore delle animazione del videogioco di Scott Pilgrim
che a questo punto mi costringerà a comprarmi la Wii o qualsiasi altra console dove giocarlo. Roba da geek? Che me fraga, tanto ad essere geek si rimorchia meglio che essere "figata".

3 commenti:

  1. Ok, mi hai convinto su Scott Pilgrim e sono già innamorata, che tu sia dannato, ora non ho tempo ma poi ti rispondo bene, visto che mi sento un tantino chiamata in causa (più o meno sono d'accordo cmq) e voglio anche TUTTE quelle maglietteeeeeeeeeee!! Il mito delle magliette, ma perché dev'essere una cosa da nerd? Le magliette sono COSI' BELLE!!!

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