mercoledì 6 ottobre 2010

Crazy in Pink

The Loved Ones
Trama: Il PROM è uno dei grandi problemi esistenziali dei teenager americani. Chi invitare? COme vestirsi? Come fare per diventare reginette? Facile! Basta rapire l'amato e inchiodarlo (letteralmente) alla sedia di casa proprio, sarà tutto per voi, per sempre, finché morte non vi separi. 

Difficilmente si trovano film horror così. Così belli.
The Loved Ones è come è. No, non mi hanno lobotomizzato (e l'operazione scelta non è un caso), dico "è come è", perché intendo dire che non dovrebbe essere in nessun altro modo. è, tipo, perfetto. Ce ne sono pochi di film horror così. Horror veri, puri, senza fronzoli, sentiti nelle viscere, tanto dagli spettatori quanto dal regista e dagli attori. Attenzione, non parlo di film horror che fanno fare salti sulla sedia o con assassini affascinanti mascherati, parlo di film che nelle macchine da presa usano la carta vetrata invece della pellicola. Film maledetti. Talmente inquietanti che rimangono nella testa, te la trapanano proprio. Negli ultimi tempi ricordo cose come Deadgirl, The house of the devil, e pochissimi altri... forse nessun'altro, e ora questo. 
E ora lei:
Che è speciale. Che è pazza totale. E già la amo.
L'invertire la classica dicotomia torturatore uomo/vittima donna (di per sè non un'idea del tutto nuova) raggiunge il sublime nei visi dei due protagonisti. La pubertà spappolata, il rifiuto di un invito richiesto a mezza bocca e costato l'impossibile, e la follia incestuosa di una famiglia diretta discendente di quelle di Non aprite quella porta. 
The loved Ones è un film australiano. E sta molto, se non tutto, qui.  Nel 2010 C&B si è ritrovato tra le mani molti film australiani, immancabilente interessanti, quando non belli, quando non bellissimi. E C&B ora pensa: certo, è come in america trent'anni fa, quando gli horror erano un terreno nuovo. Quando Romero faceva deambulare gli zombi ma senza far ridere. Quando c'erano le porte che non andavano aperte e le colline con gli occhi, c'erano le ultime case a sinistra. C'era libertà, proprio perché così poco seguiti, così di nicchia, così snobbati da gridare vendetta. Ora dall'Australia arrivano questi gioielli di tensione e orrore sordido, senza stare dietro a quello che va di moda, senza pensare a spiegarmi con mille premesse i personaggi, senza curarsi quasi di me, che sto guardando, ma sbattendomi in faccia una follia con cui, mai e poi mai, vorrei fare i conti. E lo fanno con una sapienza registica davvero fuori dal normale. In The loved Ones ad esempio c'è un girl fight tesissimo, muscolare, quasi immobile, tutto stretto nell'abitacolo di un maggiolone, che mette i brividi.
I brividi, le mani sudate, la gola secca, il senso di disagio, la maledizione, andare a letto e pensarci, le botole con le vittime ancora vive, i trapani in fronte, padri incestuosi e piccole principesse folli, giovani vittime. Questo vogliamo. Questo The loved ones regala.
Io ci verrei al PROM con te. Anche con uno smoking color avorio.

4 commenti:

  1. no, cioè, sono al minuto 1:03:08 e
    OH. MIO. DIO.

    MATTI COL BOTTO INC.

    :)

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  2. quand'è? quando si baciano?...

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  3. no tipo quando lui è nella botola. 8I
    dopo il trapano.
    e l'acqua calda.
    e il bacio.
    e le coroncine.
    e la forchetta.
    8I
    8I
    8I

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