mercoledì 6 ottobre 2010

Dante ne fa una ne fa tante

The hole in 3D
Trama: C'è un insetto che cammina. Incontra un'insetta bellissima e le dice: COme ti chiami? - Mi chiamo Ciam, risponde la bella insetta. - Vuoi uscire come stasera? - Ok, risponde lei. Dupo un po' incontra un'altra insetta ancora piu bella, e lui: Come ti chiami? - Mi chiamo Ciam, risponde la splendida insetta. - Vuoi uscire come domani sera? - Ok! Dopo un'altro po' incontra la più bella insetta che ha mai visto: Come ti chiami? - Mi chiamo Ciam, risponde l'eccezionale insetta- Vuoi uscire con me dopodomani sera? - NO.
Morale: Non tutte le Ciam belle escono col bruco.

Quindi questo è un film che racconta di alcuni adolescenti che scoprono l'esitenza di un buco. Quindi passano tutto il tempo a pensare a quel buco. Vogliono scoprire com'è fatto quel buco. Cosa c'è nel buco? Che cosa nasconderà quel buco? In quel buco ci vogliono proprio entrare, anche se non sanno com'è fatto dentro. Non pensano ad altro che a quel buco.
Femminismo e fastidio.
Il resto del film è una merda come poche se ne vedevano nei cinemini dei piccoli. Roba che Mimzy (questo schifo qui) è più bello. Poi dice che i film per ragazzini di Rodriguez sono capolavori. Lo dici sì.
Che poi Joe Dante porello non ha fatto mai male a nessuno. Anzi lo si ama per almeno tre motivi, questi:
Però se fai un film come questo, nel 2010, con dei teenager che scoprono un buco nel seminterrato che una volta aperto - uditeudite - libera un'entità che dà vita alle tue paure recondite (MA DAI!) e ci metti anche la scena del pupazzo assassino (ne parlavamo due giorni fa), anche un po' pagliaccio cattivo, allora stai proprio messo male. 
Roba che Piccoli Brividi in confronto è Dostojevskij e i due fratelli del film altro che Karamazzo.

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