domenica 24 ottobre 2010

SPIELBERG C&BMISSION • Schindler's List (1993)


Schindler's List (1993)
Trama: Chiunque salva una vita salva il mondo intero.

A livello deontologico (se davvero è possibile parlare di deontologia in un blog) non si dovrebbe criticare un film senza prima prima vederlo. Non si fa, non l'ho mai fatto in C&B, non siamo qui per questo. Eppure ho deciso di farlo per Schindler's List, che è forse uno dei film più importanti di Spilbi. Non perché io non abbia visto il film, ma perché è un film che ho visto talmente tante volte (o meglio, le visioni – comunque tante, ma non tante come di altri – di S'sL sono state talmente dense, ogni volta) che, semplicemente," lo so a memoria". A memoria del genere:


- Izac Stern! Sto cercando Izac Stern!
- Herr Commandant quella costruzione è sbagliata. Le fondamenta sono da rifare. –BANG–. - ora cosa facciamo? -Ributtatela giù, riscavate, ricostruitela, come ha detto lei.
- Per caso ha notato che quell'uomo è senza un braccio? Qual'è la sua utilità? -è utilissimo!
- Cos'è questo? -Lucido da scarpe. -Lucido da scarpe in scatolette di vetro. Io ti avevo chiesto lucido da scarpe in scatolette di metallo.
- Chi di voi ha già un'esperienza come domestica?... Ia. Pensandoci bene non desidero la cameriera di qualcun'altro.
- Ti perdono.
- Noi siamo la loro forza lavoro. Siamo lavoratori necessari.
- Promettimi che nessun portiere o metre d'albergo possa mai nutrire dubbi su chi io sia se non la signora Schindler - Addio cara. Addio...
- Helena Hirsch. Pole Pfefferbeck. Mila Pfefferbeck. Fischer. Ismael Fischer. Neka... Naka!
A quanti siamo? - 400. 450. - Di più! Di più!
- Finisca la pagina e lasci uno spazio vuoto in fondo.
- La lista è vita, tutto intorno ai suoi margini c'è l'abisso.
In realtà non voglio tediarvi con altri stralci di sceneggiatura che so a memoria, ne tantomeno apparire ai vostri occhi come un autistico citazionista. La mia scelta è dettata da due motivi. Da una parte il fatto di evitare, magari con un po' di codardia, l'ennesima visione spappolante. Dall'altra proprio da una voglia non troppo velata di sottolineare l'importanza della parola Memoria. Certo, so bene che non è "quella" la memoria di cui dobbiamo parlare, non è citare un film, una battuta, non stiamo a TeleMike. Ben altra cosa è La Memoria. Però non ero in grado di vedere ancora S'sL senza farmi prendere troppo male. Non me ne vogliate.
Quando uscì il film molti Sopravvissuti ai campi nazisti dissero che il film era l'acqua di rose. Che Hollywood aveva sputato sul loro dolore per fare soldi e vincere Oscar. Io non l'ho mai pensata così.
Hollywood va accettata con tutti i suoi limiti, e sono tanti. Un film americano farà SEMPRE leva sui sentimenti superficiali, avrà SEMPRE una sceneggiatura ciclica, avra sempre gli stacchetti, i famosi "videos" (quelli dove i protagonisti su base musicale fanno una sorta di video senza parole. all'interno del video vedremo il protagonista impegnato in varie amenità, una di queste si ripresenterà sotto forme diverse - ad esempio chessò, una prova di vestiario -  all'interno del video). Anche in S'sL c'è il video, ma è La Notte dei Cristalli. Spielberg ha fatto un film sull'Olocausto. Non ha fatto IL film sull'Olocausto perché NON si può fare un film sull'Olocausto. Non si può fare un libro sull'Olocausto. L'Olocausto è una cosa insieme così invasiva e nello stesso tempo così "privata" che nessuna "riproduzione" potrà mai neanche solo avvicinarsi a mille chilometri dalla realtà. E questo è un dato che bisogna avere in mente quando si vede S'sL. Però c'è un altro dato, che S'sL è un grande film, ripeto, film.
Spielberg ha speso tutto quello che aveva dentro come regista, ha fatto IL film di Spielberg. E non è possibile non piangere. Non è possibile. Non ci credo a chi mette il timbro di "americanata" anche su S'sL, semplicemente non è amico a C&B. Non mi va di addentrarmi nelle mille possibili discussioni che si potrebbero fare. Non è il mio film preferito, non è la visione più atroce di cui ho memoria (parlo di film) sull'Olocausto, però è di certo uno dei più grandi film  americani dell'ultimo ventennio, con tutto quello che questa frase vuol dire. A S'sL perdono anche la scena finale, che ficca le dita negli occhi dello spettatore e li strizza a forza (ad esempio la stessa scena, in Salvate il Soldato Ryan, non la si perdona per nulla).
Credo nella sincerità di Spielberg. Credo davvero che abbia "sentito" questo film come pochi altri registi abbiano "sentito" una loro opera. Credo che abbia affrontato questa "sfida" con la massima cautela, professionalità e con tutto quello che un "americano", in tutte le accezioni del termine, possa dire in maniera pura e sincera sull'argomento. Un argomento di cui hanno "il permesso" di parlare solo i sopravvissuti (e questo Spilbi lo ha più volte ammesso e dimostrato visto che praticamente tutti i proventi sono stati spesi per questo progetto qui, che raccoglie le testimonianze, appunto, dei Sopravvissuti), un argomento di cui si deve parlare, se si decide di farlo, con il capo chino in segno di rispetto, come adesso è C&B sulla tastiera.
Momento Spielberghiano: La bambina dal cappottino rosso.

2 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=EfpfVY5-2s8&feature=related

    Leti

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  2. da brividi (anceh in italiano). quando tommy lee jones soffioò l'oscar a phiennes fu la più grande ingiustizia della storia delle ingiustizie ingiuste

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