sabato 16 ottobre 2010

Liberté! Égalité! Bande Dessinée!

Adèle e l'enigma del faraone
Trama: Scrittrice, archeologa, tennista assassina, rabdomante, negromante, amante, ma soprattutto antipatica.

Luc Besson ha per l'universo femminile una sorta di idolatria.

ok. Ricominciamo, dire che un uomo "ha per l'universo femminile una sorta di idolatria" non è poi la più grande delle scoperte. Diciamo che Besson ha avuto da un momento in poi come missione quella di creare o raccontare personaggi femminili speciali. Ci è riuscito perfettamente con Leon, con Nikita, con il Quinto Elemento. Insomma, un regista europeo con la dignità dell'"autore - appunto - europeo" e la scaltrezza americana (luoghi comuni compresi, ma pur sempre accettabili). Poi ha fatto Giovanna D'arco, che c'era da arderli a lui e all'allora compagna Milla-occhi spalancati-Jovovich. 'na roba brutta. Da lì si è tipo dato alla macchia. Riapparso come produttore qui e lì, al massimo qualche frase sui cartelloni del genere "mi è piaciuto questo film" (come quando sui libri leggi: "il mio erede! firmato Stephen King".. sì bravo. ti ci sei comprato la villa a malibu vendendo il permesso di stampare il tuo nome su quella copertina, te credo). Poi ha fatto qualcosa con quell'orrendo Minime, Miniloro, arthur...bo, altra roba che ho scansato facendo finta di guardare dall'altra parte sperando non si accorgessero di me, i miniloro.
E rieccolo. Con la trasposizione filmica di un fumetto di Tardi. Evviva la BD,"perchè i francesi amano i fumetti e per loro è arte" tuonò il critico "perché i fumetti in francia li trovi tra i libri e non nell'ultimo scaffale in mezzo ai libri di tarocchi e di magia" "perchè in francia i fumettisti riescono a vivere ricchi facendo solo fumetti e sono rispettati" "perche in francia Liberation quando c'è Angouleme fa fare tutte le illustrazioni di un numero ai fumettisti". E. che. pallè.
L'inizio del film è disarmante:
Uomo cammina. Voce off: "questo non è il protagonista della nostra storia. questo è il signor (?) Tregiolì e passava per caso a 258 metri da dove la signora (?) Giagiugé aspettava il tram. Ma ecco che il destino... ecc" Vi ricorda qualcosa? A.me.sìe. 
Poi per fortuna (o no) il rimando Jeunettiano svanisce e per una ventina di minuti il film si assesta su un dignitoso grottesco-aventuroso. Ti predisponi e pensi, vabbè, rilassiamoci non ci cambierà la vita ma almeno non sono i minicosi. Invece, poi, arriva il pterodattilo. E per UN ORA c'è solo questo cazzo di pterodattilo. Parblè, abbattete il pterodattilo (lo pterodattilo?).
Poi, come per magia, ci si scorda del (di uno) pterodattilo e arrivano le mummie, evabbè, le mummie. (e c'è una mummia che spiegatemi perchè ma è UGUALE a C3PO. Vi giuro, non sono io che ormai sono impazzito, è uguale, si muove uguale (sai un pò scopa in culo
Besson fa un lavoro di messa in scena più che passabile e credo sia molto fedele al fumetto (anche nelle anatomie quasi Dick Tracy-zzate), però si dilunga enormemente dove(e quando) non dovrebbe (la sfiancante sequenza dei mille tentativi di Adele di liberare il vecchio dal carcere. mai sentito parlare della "regola del tre"? infremazzata dai ripetuti interventi del cacciatore e dell'ispettore, personaggi che come appaiono spariscono, manco fosse un fumetto(!). E poi la protagonista. C'è il chiaro intento di rappresentare una damigella di inizio secolo come una spigliata e "sboccata"teenager moderna, crea contrasto e a volte funziona. Forse sono io e a voi starà simpaticissima, ma io l'ho trovata orrendamente antipatica e schifosamente egoista (vedendo il film capirete). Se proprio devo dire, Amelie è stata adorabile e incredibilmente azzeccata proprio perché rappresentava l'idea contraria: una ragazza di altri tempi, dolce sensibile e romantica, in un mondo moderno e folle.
RAgazze, forse è il caso che da domani iniziate a mangiare lumache.

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