venerdì 22 ottobre 2010

Québreac

7 Days (Les Sept Jours du Talion)
Trama: Monday you can fall in a tinozz full of acid/Tuesday Wednesday break your legs/thursday you doesn't even wake up/It's Friday you are dead (o no?)

Di torture movie ne abbiamo ormai visti tanti. Di revenge movie anche di più. Questa volta la vendetta, che come tutti sapete "è un piatto che va gustato", arriva dal Canada.
Gli ambienti sono ancora una volta lividi e "psicosomatici"(un cottage nel bel mezzo delle foreste sconfinate del Québec), arrugginiti (uno scantinato) e sporchi di sangue (quello del torturato). Non c'è neanche una nota in tutto il film (zero colonna sonora) e anzi a pesare sono i silenzi. Il film è cruento quanto deve (questo a proposito delle torture, e ripenso ad esempio a quello che si scrisse di Unthinkable, leggevi cose tipo "torture messe in scena come mai le avete viste", "scene che colpiscono duro"... quando tutto si "limitava" ad un pollice tagliato) anche se in questo tipo di film scatta sempre la fastidiosa sensazione di "voyeurismo" del dolore che mette un po' in difficoltà, anche perché inevitabilmente ti ritrovi a VOLER vedere cos'altro gli farà. Il fatto che in questo caso il torturato meriti ampiamente il tutto (pedofilo omicida della figlioletta del torturatore) ti affranca anche un po' (solitamente il torturato è il pazzo e il torturatore l'innocente vittima).
Di solito questi film di vendetta si bollano come fascisti. A me sfugge un po' il nesso. Sarà per il superomismo insito? Sarà per il concetto di "giustizia privata"? Mi sfugge.
Comunque nulla di molto nuovo. La visione è disturbante, e ok, ma ad un tratto le ragioni di Papà Vendetta perdono un po' di mordente, e la lentezza voluta come scelta stilistica comincia diventare lentezza e basta. Mr. Vengeance inizia infatti a allargare la sua sete di sangue anche oltre l'assassino, cerca consensi dalla moglie, dalla polizia, da altre madri di bimbe precedentemente uccise dal pedofilo, che inizia poi a prendere a pugni, e quindi, persa completamente la trebisonda e, di conseguenza, la lucidità del suo piano settimanale di torture, anche noi automaticamente perdiamo interesse e, per fortuna a dirla tutta, l'immedesimazione (fascista o meno) nel protagonista. 

2 commenti:

  1. Di questa visione ricordo il fastidio, il disgusto, la comprensione... La visione di questo film è davvero disturbante... A questo "Papà Vendetta" io perdono tutto! bel film.

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  2. del genere ho preferito The Horseman: http://chickenbroccoli.blogspot.com/2010/10/un-matto-chiamato-cavallo.html

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