giovedì 12 gennaio 2017

CB ANTEPRIMA • Silence

Silence
Trama: Martir Scorsese

Dopo quello che sarà di certo il gioco di parole più riuscito del 2017 (però se i preti protagonisti del film fossero venuti dalla Scozia e non dal Portogallo sarebbe ancora meglio) potrei seguire il consiglio del titolo e starmene zitto. 
Ed è quello che farò.






















No non è vero. 
Proprio non ci riesco. Sono passati anni dai tempi in cui riuscivo a lasciar andare un film con due parole (erano i tempi del BROCCOLETTI 2011 e BROCCOLETTI 2012, vi ricordate sono un po' le mie Bibbie, Il cinema secondo CB, dalla lettera di CB ai lettori?), ma oggi sono cambiato, sono diverso, dopo un lungo cammino vengo a voi a dirvi che non ci riesco proprio a fare le recensioni corte, quelle che tutti agognate perché avete sempre tantissimo da fare. Vi beccate invece certi papiri che manco Matusalemme.
Il fatto è che su Silence bisogna dire qualcosa (e saranno tutte cose abbastanza spiacevoli) soprattutto perché questo è Scorsese, mica un cretino qualunque.
Lo avevamo lasciato sul podio degli Awards 2014 e lo ritroviamo nella crisi mistica che gli prende ogni dieci anni. Proprio non ci riesce, ogni dozzina d'anni, a non attaccarci la pippa su Gesù, su Buddha, sulla religione, è più forte di lui. Ogni dieci/dodici anni ce ricasca. Il dosaggio delle pillole non fa più effetto e glielo devono alzare... ma non fanno in tempo che già ha fatto il suo film mistico del decennio.
Silence è la storia di due preti portoghesi che vanno in Giappone per ritrovare un prete andato in Giappone anni prima e scomparso (tutto questo nell'anno del Signore 1600 e rotti).
I due preti sono l'uomo ragno peggiore della storia e Kylo Ren (che due film con Adam Driver in una settimana sono stati proprio la Passione di ChickenBroccoli

Loro normalmente sono quei tipi di americani che incontrare in qualche Starbucks vestiti fighettissimi
ma in questo caso se ne stanno tutto il tempo nascosti fra le fratte. 
Frati fra le fratte, a far cosa non si sa.
Insomma se ne arrivano in Giappone forti del loro Cristianesimo per ritrovare il loro Maestro Jedi Liam Naason (che intanto forse gli avrà telefonato dicendo tipo "Questa volta sono sparito io. Non cercatemi. Non trovatemi. O vi ammazzerò.") e invece tutto quello che trovano sono giapponesi cattivissimi, in pratica una vera e propria Inquisizione, che si adopera molto per massacrare i jappi buddisti convertiti e far abiurare i preti predicatori.
Si sa che i jappi non ci vanno leggeri con le torture
Tutta la prima ora del film (che ne dura QUASI TRE. Hai notato le ore di questo film? ERANO TRE!) è un'indigesta sequela di scene in cui i due preti si nascondono dai jappi, sono vittime di tradimenti degni di Giuda e hanno visioni mistiche che neanche un filtro di Snapchat:
Perché se è vero che demoni hanno conquistato anche Snapchat
perché non dovrebbe farlo anche Dio? Le tariffe telefoniche del Signore sono infinite.
Insomma questa prima ora non passa mai, mai e poi mai, e poi mai. È un tedio, un supplizio, una martirio, appunto. Se il comparto scenografico, fotografico, truccoeparrucchico è al solito perfetto (Scorsese si contorna sempre dei migliori, questo lo sappiamo), è proprio la vocazione del film ad essere latente. La regia che stenta a regalare qualcosa di memorabile. Eppure Scorsese ha dimostrato di essere ancora il più giovane di tutti proprio con Wolf of Wall StreetInvece quando gli prende la crisi mistica i suoi film si trasformano proprio in messe infinite, omelie di cui stenti a capire il significato, e non vedi l'ora che finiscano.
Per fortuna a un certo punto arrivano i japponesi proprio cattivi e, per tutto il resto del film, una volta catturato Garfield (a proposito. È un pessimo attore. Sempre.) iniziano a smontargli pezzo per pezzo, proprio a colpi di katana, tutta la sua fede, con argomentazioni talmente giuste che anche lui a un certo punto deve ammettere che sì, in effetti andare a predicare il cristianesimo perché "è più giusto del buddismo" non è proprio una cosa molto sensata.
Certo, più si va avanti e più il film diventa tipo quei titoli di ridere come "Zombi vs Nerd", "Alieni vs Notai", "Tifosi della Roma vs Panettieri Vegani", "Pupe vs Secchioni"... in questo caso "Preti vs Samurai".
In effetti l'accostamento è curioso (è come in Pathfinder che misero l'astronauta tra i vichinghi o Matt Damon tra i cinesi, ah no quello deve ancora arrivare), perché ci sono questi preti francescani con tunica e tutto che devono rendere conto allo Shogun Mitsu Kunimito

e l'effetto è un po' straniante. 
Ma la lentezza quasi insostenibile del film è un fardello troppo pesante da portare, io se ero Gesù la croce mi dispiace belli miei ma datemi ALMENO un carrellino che proprio non se po' oppure ve la portate voi ecchellalero, quindi questi film tutti iperpensierosi anche se non metto in dubbio che aprano degli interrogativi interessanti, sono pur sempre interrogativi religiosi, e non essendo neanche battezzato, mi scivolano proprio addosso.
Purtroppo è vera una cosa sola e una soltanto: siamo pezzi di carne che per una casualità veramente ma veramente fortuita sono diventati un pochetto intelligenti. Un giorno moriremo e fine, buoi, The End, zero scena dopo i titoli di coda. Piglia malissimo, lo so. Se penso che non mi ricorderò manco un film visto ci rimango troppo di merda, ti credo che preferirei pensare che una volta morto arrivo in Paradiso (che ne mio caso sarebbe una sala cinematografica perfetta, coi sedili comodi, il pop.corn caldo, tutti i posti al centro, assolutamente non in 3D, e che danno tutti i film, TUTTI I FILM, ovviamente anche quelli brutti, e io lì che me li vedo tutti, forava and avar, amen) ma non è così, che sola ve'?
Silence è un film per infervorati credenti o per atei incalliti? Perché insomma per tutto il primo tempo un pochino si patteggia pure per questi due sfigati, ma poi, quando si cominciano a sentire le ragioni japponesi mi sa tanto che non avevano tutti i torti a fare quella cosa di appenderli a testa in giù e praticare quel taglietto sul collo in modo che il sangue non gli confluisse tutto in testa e potevi stare appeso lì come un salame anche tre mesi a pensare "Dov'è ora il mio Dio eh?! Dov'è? Mh-Mh? (segue mossa della nera incazzata)"
No. Niente, sintonia da parte mia col film zero. Poi magari a voi i suoni degli uccellini e le croci intagliate nel bambù, e Dio che sta anche nelle gocce d'acqua che recano conforto all'assetato, e l'inquisitore japponese che sembra una macchietta di Zelig, vi prenderanno benissimo e avrete un'illuminazione sulla via di Damasco, per carità Beati voi, amen fratelli, amen.

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