giovedì 16 febbraio 2017

2x1 • Saluti da Adolf

Sembra un po' insensibile da dire ma quest'anno si profila un grande trend: la Guerra. 
Non la III, quella che sta lì lì per scoppiare tra tra Trumputin
vs Kim Jong-un
ma proprio la II, quella che invece sta sparendo anche un po' dalla memoria perché ormai chi l'ha vissuta o è morto o ha 290 anni e non sapendo usare gli smartphone non riesce a far arrivare i suoi ricordi neanche tramite meme, infatti poi vedi quel progetto fotografico di Selfie+Olocausto e insomma, un po' di stucco ci rimani a pensare che la gente VERAMENTE si fa le selfie sexy sui momumenti alla memoria o coi sorrisi a 32 denti con la scritta Arbeit macht frei dietro. Poi gente con 50 MILIONI di follower su YouTube si mette a fare apologia del Nazismo e proprio scoppia il cervello.
Quindi questa cosa che stanno uscendo mille film che raccontano la II Guerra Mondiale - dall'inizio dell'anno ne abbiamo già visti un bel po' anche se in luoghi geografici e con intenti diversi: c'è stato quello di Gibson, poi Bradillard, quello sull'attentato a Heydrich e poi ho visto anche quello di Pif che ne parliamo settimana prossima - è una cosa buona per carità, mai scordarsi il vecchio adagio: non dimenticare per non ripetere gli stessi errori. 
Adagio che in effetti sembra sempre un po' vuoto, il famoso albero che cade nella foresta deserta, visto che tanto MAI il ricordo di una guerra precedente è servito a evitare una qualche guerra in qualche parte del mondo. Ma proprio dalla notte dei tempi eh.
Ci riusciranno i film? Ovviamente no, ma sempre meglio che esistano piuttosto che no.
Comunque, come già dicevo non ricordo in quale delle recensioni linkate, a proposito dei film su quel periodo nefasto mi piacciono sempre di più quelli che raccontano gli atti di resistenza urbana piuttosto che quelli da trincea. 
Ecco che quindi seguo e alimento il trend vedendo due film STORIA VERA (logico) che proprio di due atti di resistenza piccoli - ma ovviamente giganteschi - raccontano.
Lettere da Berlino
Trama: Stiamo tutti male. XXX

Una coppia di mesti berlinesi, Otto e Anna Quangel, che Hitler lo ha pure votato e che essendo tedeschi di nascita non subisce le morse della persecuzione nazista, perde il figlio in guerra. Sbem. Il dolore fa cadere il velo di Maya tipico di quelli che eleggono il loro dittatore senza neanche accorgersi delle conseguenze, e da quel momento i due iniziano a scrivere e a lasciare in giro per Berlino delle cartoline che inneggiano alla pace e alla consapevolezza del Male chiamato Adolf nella speranza che possanno istillare un barlume di consapevolezza in quelli che le trovano.
Le cartoline vengono lasciate in luoghi sempre più pericolosi e strategici. 
Le cartoline vengono inesorabilmente consegnate alla polizia, che mette un ispettore caparbio sulle tracce del/dei sobillatori anonimi. L'ispettore dovrà anche lui ricredersi su certi metodi non proprio ortodossi dei Nazi.
Non vi aspettate cose tipo Schindler's List o Il pianista o Train de Vie o  altri capolavori del genere perché siamo lontanissimi da quei picchi di genere, ma Lettere da Berlino è così come si presenta, una storia vera in formato fiction sorretta tutta dal suo cast.
Mi chiedo per quale assurdo motivo Brendan Gleeson non ha cento oscar, o perlomeno nomination, sul camino. È inspiegabile, ci manca solo che alla fine il figlio (attore pressocché inguardabile per me) faccia più successo del padre.
La sua presenza scenica salva il film dall'essere un prodotto televisivo (per quanto fatto bene). Poi ci sono Emma Thompson (cioè in pratica Malocchio Moody 
e la Cooman 
si sono sposati, hanno preso un Giratempo e hanno cercato di sconfiggere un altro despota pazzo, vedi...) e Daniel Bhrul, anche lui sempre bravo a fare il nazistello antipatico, sin dai tempi di Bastardi senza gloria.
Un film di seconda fila, ma che va benissimo esista.
Sempre in qualche recente recensione (recentione, quindi) avevo chiamato in causa quel tizio che aveva costruito da solo una bomba per ammazzare Hitler facendosi chiudere ogni notte nel pub dove il fuhrer avrebbe dovuto tenere un discorso dopo qualche mese, e mi chiedevo com'era possibile che non ci avessero ancora fatto un film ci hanno fatto un film:
13 Minuti
Trama: Bomba pacco

Il sottotitolo del film è "...che non cambiarono il mondo" AH GRAZIE DELLO SPOILER!
Ah già... fosse andato in porto l'attentato l'avremmo saputo alle elementari... vabbé... però quanto rimanemmo sorpresi quando vedemmo 'sta scena eh?
Insomma questo Georg Elser, anche lui tedesco, attentò alla vita di Hitler DA SOLO. Se non è un grande 'sto tizio, non so chi altri.
Però l'attentato andò male e la bomba esplose 13 minuti dopo che Adolf aveva lasciato la sala, ammazzando pure otto persone, ma non il bersaglio.
Il film ci racconta molto il prima e molto il dopo la sera dell'attentato, allungandosi  sulla vita da civile di Elser, sulle motivazioni (abbastanza chiare se viste col senno di poi, ma vivici tu da tedesco nella Germania Nazista con idee antinaziste) e sull'interrogatorio/tortura subìto una volta catturato, quando  i nazi proprio non ci volevano credere che aveva pianificato tutto da solo. Eppure.
Il film mi racconta per quasi tutto il tempo le avventure amorose di Elser, invece avrei voluto un film ansiogeno, se la potevano veramente giocare sulla claustrofobia. C'è anche che la palese antipatia (attore e personaggio sono da schiaffi in faccia fissi), e il fatto che tutto sia impacchettato con una grana ben al di sotto dell'importanza della storia che racconta affossa il film in un prodotto questo sì televisivo, e pure bruttarello.
13 minuti in mano a un grande regista (che poi il regista è quello de La Caduta, bel film, anche se tutti lo ricordiamo per il LOL

un ancora miglior sceneggiatore e con un attore degno di questo nome, sarebbe stato un grandissimo film. 
Comunque lo potete trovare su RAIplay. Capisco che aver appena detto che fa abbastanza schifo e poi linkarvelo non è la più coerente delle azioni, ma in questi tempi, sull'orlo della III Guerra Mondiale, chi ha più bisogno di coerenza.
Prossimo appuntamento con la Guerra il nuovo di Nolan:

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