lunedì 6 febbraio 2017

SIAMOVIE SERIAL • Il metodo americano per diventare zombi

Il filone zombie si è esaurito da tempo. È morto. Poi vabbé cammina ancora, ma quella è prerogativa sua no?
Ci sono stati anni in cui gli zombie erano dappertutto, in ogni salsa, tv, fumetti, film, libri, cibo, hanno fatto anche Porn of the Dead. Ma ora l'invasione zombie c'è stata ed è passata, e noi siamo sopravvissuti. Io ho persino smesso di vedere The Walking Dead. Non per vedere Porn of the Dead eh...
Dovessi mettermi qui a linkare ogni film o serie zombesca passata per ChickenBroccoli negli anni ci starei fino a domani; fate prima a scrivere "zombie" sulla barretta laterale sotto la scritta CERCA che dovrebbe stare proprio esattamente qui >>> e ne trovate a bizzefffe: calciatori zombi, spogliarelliste zombi, boyscout zombi, bambini zombi, collegiali zombi, coatti zombi, gay zombi, zombi vivi, zombi morti, zombi zombi! ZOMBI!
Passata la grande moda c'è comunque chi ancora ravana il genere e produce intrattenimento zombesco. È il caso di un film e di una serie che ho visto in stretta successione, complice una febbre vomitosa che vi giuro, altro che non morti...
The Girl With All the Gifts
Trama: Priva della classe

Questo è della serie zombi ma con apocalisse già bella che passata (come noi adesso), in cui il mondo ormai è in mano ai non-morti (che sono del tipo sto fermo impalato come un fesso ma appena ti sento inizio a correre a 128 chilometri orari

sì insomma sono del tipo zombi centometristi) e gli ultimi a vivere in una sorta di società costituita sono dei militari che vivono appunto in una base militare.
Il film inizia con questi bambini che vengono trasportati tutti legati e con delle museruole a fare lezione in una classe, con tanto di banchi e di lavagna, proprio come succede ogni mattina in migliaia di famiglie italiane. 
I regazzini, scopriremo dopo, sono una sorta di fase intermedia tra lo zombi stoccafisso e la persona viva: stanno tranquilli e coscienti (parlano, leggono e fanno di conto) fino a che gli umani si spalmano una speciale lozione addosso che ne annulla l'odore. Appena l'effetto della lozione sparisce nei ragazzini si risveglia l'istinto zombi e se li vogliono mangiare, proprio come succede ogni mattina in migliaia di scuola italiane quando suona la campanella.
Tra le maestre c'è Gemma Arterton, che si inserisce tra Nicole Kidman e Edwige Fenech tra le maestre cinematografiche più fighe del mondo, che fa la parte della maestra materna che non sopporta di vedere questi poveri ragazzini legati e imbavagliati, ma i militari le ricordano che quelli non le portano la mela, piuttosto se la mangiano se non sta attenta ai voti.
I ragazzini sono ovvimante studiati per estrarre la cura allo zombismo, perché gli fanno pure fare la scuola non si sa, veramente una tortura da stronzi.
Succede ovviamente il patatrack e la base militare cade sotto l'attacco di un'orda di zombi corridori 
Solo un piccolo nugolo di eroi sopravvive: un'alunna che a quel punto rappresenta l'unica e ultima speranza per l'umanità, la maestra buona, una scienziata stronza con la faccia di Glenn Close e un militare ligio al dovere col dramma interiore con la faccia di Paddy Considine. C'è anche un nero ma si sa che fine fanno i neri nei film di zombi.
Il cast - mi duole dirlo - è medio basso. Sia Gemma, che Glenn (che tanto ormai l'oscar mi sa che non lo vince più), che Paddy non sono nomi che riescono a trascinare un film al successo. Infatti questo film è parcheggiato dai distributori italiani da più di un anno -non chiedetemi come lo so ma lo so - e magari ci vorrà Netflix per sbloccarlo e portarlo sui nostri PC. Che farebbe pure bene eh, mica è brutto. Se c'era una Aniston qualunque come maestra vedi come usciva in un secondo. E intanto esce Incarnate. Misteri dell'apocalisse cinematografica.
Il gruppetto gironzola per le città ormai ammantate di muschi e licheni (tanto che potrebbero incontrare Will Smith ad ogni angolo) dandosi come meta una fantomatica città libera da zombi, la solita fantomatica città libera da zombi, ancora che ci credi?
Il film è piacevole, come può esserlo l'ennesimo film zombi, almeno non è melenso come quello con Arnie (per rimanere in tema di ragazzine mezze zombie - mezze no), e non è involontariamente comico come tanti altri film di questo genere, ma non è neanche così riuscito. Manca quel quid, quel qualcosa che lo renda diverso dal marasma di film zombeschi con cui ci hanno spappolato e mangiato il cervello negli ultimi anni. 
Il ragazzino zombi è sempre fico da mettere in campo, perché si trascina dietro quel misto di innocenza e cattiveria che i ragazzini hanno anche senza essere zombi
ma l'attrice scelta è un po' di legno (nella scena della lotta con gli altri ragazzini inselvatichiti dà il peggio di sé). 
Il finale che si auspica un seguito è troppo ottimista, non nel finale in sé, che anzi è di un disfattismo unico, ma nell'auspicarsi un seguito. 
Questo è il tipo di film che sarebbe stato perfetto in una serie TV, esistono quelle serie perfette in un film (ho visto una puntata di Lemony Sniket e...) e film che, paradossalmente, sarebbero perfetti allungati nella serialità.
Dopo 11, quello di Midnight Special e quelli di Miss Peregrine, ecco un'altra ragazzina buona che però se si incazza diventa un pericolo per tutti. Cavolo c'era da farne un trend lo scorso anno.
Comunque, visto che dovevo stare fermo con questa febbre maledetta e più che altro con la paura che fosse influenza zombie sai che rosicata essere il paziente Zero, dopo tutto quello che ho imparato per combatterli... be' insomma mi sono collegato su Netflix e ho visto che era uscita proprio nel momento giusto giusto (so' furbi, fanno uscire sempre le cose di venerdi, così ti fotti i weekend) una serie zombesca nuova che si chiama:
Santa Clarita Diet
Trama: Desperate Housezombie

Vi ricordate Desperate Housewife? Le casette a schiera, i vicini impiccioni, le casalinghe maniache del controllo, i mariti stressati, il Signor Solis, i figli chiusi in camera tutto il giorno, i morti ammazzati? Ecco, c'è tutto questo e a tutto questo aggingete uno zombi, anzi unA zombi.
La zombi in questione è Drew Barrymore, le cui doti comiche sono sempre state migliori di quelle drammatiche, il marito è Timothy Olyphant, le cui doti... be' non si sa come ma in questa serie fa parecchio ridere, la figlia è tale Liv Hewsom, una ragazzina così brava e a suo agio che mi ha ricordato parecchio la vecchia Brie Larson di United States of Tara, che mi piacqua a prima vista e l'amai tantissimo anche quando era illegale e poi lo sappiamo com'è finita.
Preceduta da delle promo perfette (che si sono create da sole a dire il vero, questa cosa delle diete è davvero fuori controllo)

SCD è il bing watching perfetto per un weekend frebbricitante (in 4 ore hai finito, 10 puntate da 30 minuti) per una serie che è riuscita a farmi superare due idiosincrasie: una l'ho maturata negli ultimi tempi ed è quella per le serie. Tutte. Da quando ho sentito dire testuali "io ormai non riesco più a vedere un film. Il massimo che riesco a raggiungere è 50 minuti di attenzione" mi è saltata talmente la mosca al naso che le ho prese pure un po' in antipatia, tutte queste dannate serie... avete visto quanto meno se ne parla qui su CB? Proprio che ho difficoltà ad approcciarmici. Mi stanno antipatiche.
E l'altra è per le comedy, che in generale ho sempre sopportato poco, anche quando le serie mi stavano simpatiche.
SCD ha quel gusto dell'assurdo nella scrittura che per il primo paio di episodi non riesci bene a inquadrare, perché è girato proprio come una fiction un po' low profile, con gli ambienti cheap e certi scambi tra personaggi che sembrano imbarazzare anche gli attori, il tempo di abituarsi a questo strano andamento e capisci che è fatto di proposito e via che la serie inizia a inanellare situazioni, battute e dinamiche davvero pimpanti. Grottesche e splatter. 
Non era facile divertire con i soliti problemi dello "zombi per caso" (recuperare il cibo,  andare a parlare coi professori, riattaccarsi pezzi, raccogliere i punti spesa, non mangiare i parenti, ravvivare la vita sessuale spenta), visto che se c'è un sottogenere zombesco che ha rotto prestissimo, più ancora di tutto il genere zombesco in generale, è proprio quello zombo-comico. Non c'erano riusciti film indie tipo questo o serie TV tipo questa, ci è riuscita Drew e la sua normalissima famiglia americana di assassini e mangiatori di organi
NETFLIX hungry drew barrymore santa clarita diet eat your heart out
Mi fa ridere questa gif perché il paninazzo alla carne umana mi ricorda Bad Taste e la rece che la superfanzine FAME! mi ha chiesto di fare tempo fa. La metto qui (tu ci clicchi):
e vi metto anche il link al loro gustoso sito.
Insomma SCD è una vera rom-com zombi, una zom-com, che sostanzialmente è la scusa di raccontare un amore tra marito e moglie esemplare (quando lui continua a dire "la superemo insieme" rimettendo nell'orbita l'occhio della moglie, è proprio il massimo del romanticismo) che ci dimostra che ehy! L'amore (che ha già battuto spazio, nazismo e razzismo) è più forta anche dell'epidemia zombie, tiè!
Comunque, per spiegare anche la gif iniziale, non mi tolgo dalla testa che l'unico film di zombi che vorrei vedere è il film zombi tratto da Piante vs Zombi. E non intendo questa poracciata qui. 51 milioni di visualizzazioni. Ok.

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