venerdì 23 dicembre 2016

STORIA VERA • DeepUolberg

Deepwater - Inferno sull'oceano
Trama: Là in mezzo al mar ci stan piattaforme di perforazione che fumano

Allora, riassumendo un attimo.
Ci sta l'uomo (essere umano) che costruisce mostruosi impianti di estrazione delle risorse gentilmente custodite dalla Terra per i suoi biechi scopi di potere ma anche per far rodere il culo a quelli di GreenPeace che poi vanno fino a lì coi motoscafini e i superliquidator però non pensano che nel motore del motoscafino che c'hanno messo? La benzina o lo sputo? Chissà.
Insomma, una delle più gigantesche assurdità che l'uomo ha costruito sono le piattaforme di perforazione, che sono cittadelle di ferro in mezzo al mare, delle robe che ti chiedi com'è possibile che l'hanno costruite, che sono talmente giganti che anche solo la costruzione delle viti usate per unirle ha meritato una puntata di Megacostruzioni, e poi stanno in mezzo al mare! Ma l'hanno costruita lì o dentro un cantiere e poi ce l'hanno portata? E come? Con un gigaereo eccezionale? Spingendolo a rana? COME?!
Tutte domande che Peter Berg (uno che sta solo aspettando che Clint Eastwood tiri le cuoia per diventare il regista più fastidiosamente patriottico d'America, che andava bene quando sembrava una presa in giro, invece non lo era per nulla) non si è fatto quando ha deciso di raccontare l'ennesima STORIA VERA di Uomini vs Pianeta Terra (solo quest'anno avevano già perso i 33 minatori sudamericani e i marinai americani).
Una di queste gigantesche megachiatte era la Deepwater Horizon, che sembra il nome di un'astronave spaziale, invece era sta roba qui:

Questo coso stava a mollo in mezzo al Golfo del Messico per ciucciare dalla Terra tutto il possibile. Roba che se ci figuriamo la Terra come abbiamo visto ieri su Oceania, cioè come un gran donnone formoso che se si incazza si trasforma in un demone di fuoco, capiamo benissimo perché se arriva Mark Uolberg e inizia a perforarla con un gigantesco tubo senza manco regalare dei fiori, quella minimo minimo si fa girare il chiccherone e fa un casino.
MA questa volta la natura non c'entra! Questa volta è tutta colpa di John Malkovich!
Che è l'unico personaggio negativo (una novità per lui...), infatti fa uno stronzone al soldo di una multinazionale che non ascolta nessuno degli altri che gli dicono "guarda stamo affà 'na cazzata. qui se rompe tutto. io te l'ho detto" e lui no, lui non ci crede e dice "VAI DI TRIVELLA!! TRIVELLAMOLA TUTTA A STA TERRA!". Risultato:

Bravi tutti.
Il film punta l'attenzione sui forzutissimi operai della chiatta, raccontandoci per tutta la prima noiosissima ora delle loro vite normali, infatti non bisogna pernsare che quelli che lavorano sulle chiatte sono come i protagonisti di Armageddon, quelli erano supereoi cazzuti, questi sono persone semplici, con delle famiglie! Delle figlie! Dei cani! Delle moto!
Poi ecco che scoppia l'inferno, e tutta l'altra ora del film è di gente che scappa nel fuoco, un utilizzo di green screen quasi senza pari quest'anno. Fuoco di qua, fuoco di là, e neanche un marshmellow quando ti capitano queste occasioni.
Un film che non dice proprio niente di nuovo sul disastro e che, come si confà a questi film, ci presenta tutti come delle persone normalissime che scaraventate in situazioni di merda diventano eroi. Evviva l'eroe per caso.
Adesso, scusate se mi intrometto nel vostro patriottismo, amici americani, ma questa volta avete proprio toppato: cioè tu mi stai dicendo che ignorare tutti i segnali di pericolo e quasi consapevolmente scatenare il più grande disastro ecologico della storia americana (dati alla mano eh!) è una cosa che mi può far pensare bene di quelli che si sono salvati? Tipo "fiuuu, meno male che alla fine è andato tutto più o meno bene, alla fine 11 morti su 150 persone dai, ce se po' sta. Meno male proprio, tuto è bene quel che finisce bene". 
Ok, ok, mica dico che dovevano tutti morire bruciati eh, poracci comunque quegli 11, ma insomma, mi pare la prospettiva sbagliata da cui guardare tutta la faccenda. 
Forse sarebbe stato meglio evitare di esaltare l'eroismo e attenersi ai fatti, ma Berg è un coatto, quindi ci mancava solo che Uolberg nel momento di saltare in acqua da cento metri si mettesse a gridare GERONIMOOO! planando con una bandiera americana a mo' di paracadute su due sci nautici e andando via trainato da due aquile con questa in sottofondo.
Il gemellaggio tra Uolberg e Berg (capite?! You can't spelle Uolberg without Berg!) continua il prossimo anno, con un film il cui titolo è... be'... 
Mi rendo conto ora che è lo STESSO film. LO STESSO FILM!
Comuqnue, DH è abbastanza insulso e inutile, l'unica cosa che rimane è il ragazzino di Maze Runner e Maze Runner 2 in canottiera e ricoperto d'olio per la felicità delle fan su Tumblr

Un po' pochino come omaggio alle vittime.
Forse è meglio il documentario del National Geographic

o il solito sito Hollywood vs History (oramai siamo gemellati senza che loro lo sappiano) che si chiede:
Mike Williams' heroics exaggerated for the movie? 
E si risponde:
Yes, at least to some degree. In reviewing the film, the Chicago Sun-Times emphasized that Mike Williams' near superhero-level stunts in the movie were visual hyperbole.
La parola iperbole mi sa che è vietata nelle sceneggiature americane.
Comunque ho scoperto come la trasportarono in mezzo al Golfo del Messico! Con questa meganave! 
Ora che la mia sete di sapere è saziata sono più tranquillo... ma, aspetta un attimo... 
LA MEGANAVE COME L'HANNO COSTRUITA? E POI COME CE L'HANNO MESSA LA DEEPWATER SOPRA LA MEGANAVE? CON UNA SUPERCATAPULTA?

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