giovedì 20 febbraio 2014

CB ANTEPRIMA • Viva il corpo dei Marines

Lone Survivor
Trama: Marine marine marine, ti voglio al più presto sparar

Ma è questo che si intende quando cantano "viva il corpo dei Marines"?
Dai, a parte gli scherzi e le gif messe per attirare le ragazze, parliamo (non troppo vi avverto, che quando si tratta di film militari mi viene sempre pochissima ispirazione) di Lone Survivor.
Il film inizia con tutta una serie di filmati veri, che si capisca cheil film è una storia vera, di uomini veri, che hanno fatto la guerra vera e infatti sono morti veramente. E quindi ecco i marine che fanno le prove di forza, i marine che corrono sotto la pioggia alle 3 di mattina col gelo, i marine che resistono sotto l'acqua attaccati a dei pesi fino a svenire sì sì dai tu mi piaci vieni a casa mia che ti faccio scopare mia sorella. Io sarei proprio adatto a fare il marine...
E insomma film di machismo militare dove non appare neanche una donna e che racconta la storia - o vera eh! mi raccomando non si pensi che è inventata - di questi quattro che fanno un'operazione militare che finisce a schifio: partono per fare il culo agli afghani e ci pigliano gli schiaffoni.
I quattro sono il nostro amico di sempre Mark Uolberg (viva il corpo dei Markin), quello che non ricordo il nome che un paio d'anni fa aveva fatto mille film tipo Battleship e John Carter, quel bel ragazzetto di Ben Foster e Hemil Hirsch che ormai abbiamo capito essere un pessimo attore. Appare per due minuti anche Eric Banana che fa lo stesso personaggio di Black Hawke Down, certo che carrieraccia Eric Banana. Tutti belli bardati da soldati con mille armi e cose tecnoliche non come i soldati vecchi che per parlare col comandante dovevano girare la manovella, vanno e niente, arrivano due pecorari afghani e sono cazzi loro.
Ora, il regista è Peter Berg, lo stesso di Battleship (sempre militari cazzuti in campo, quindi) uno intriso di americanismo che secondo me c'ha tatuate stelle e strisce sul cuore, che qui tenta di fare il colpaccio autoriale - si dice infatti che abbia accettato di girare Battleship solo con la promessa dei produttori di poter poi girare questo qui... mi sfugge l'esatto momento in cui uno come Peter Berg è diventato un regista che può dettare delle condizioni... - e fa un film militare con tutte le tematiche tipiche dei film militari (machismo, amicizia virile, fratelli in armi, facciamo il culo agli afghani ma alcuni sono buoni, non spariamo alle donne e i bambini certo quel pischello mi ha guardato male se continua almeno una gambina glie la faccio saltare, in nome dell'America, di Gesù Cristo e di mia mamma) ma spoglio di alieni ed esagerazioni da filmone fracassone (cose di cui eccedeva ed eccelleva Battleship, tanto che fu uno dei migliori di quell'anno).
E quindi? Quindi la regia non è male, perché tutta la lotta (invana) per sopravvivere è serrata e credibile, si sparano millemila colpi al secondo e via uno dopo l'altro grandi rallenti di morte. Ma se tu mi spogli un film di guerra e di ammazzare gente dalla componente cazzona, e mi vuoi far passare il messaggio che la guerra è bella anche se fa male e andremo tutti all'ospedale a farci fare l'amore dalle infermiere, non posso proprio essere un tuo spettatore. Perché quando vedo film del genere, proprio non riesco a dimenticare che a me di questi militari, veramente, non frega nulla. Non è il loro lavoro - o almeno qualcosa da mettere in conto - quella di morire? 
A costo di tirarmi contro tutti i militarizzati animi del web, gli estimatori di La Russa e i patriottici incalliti, a me quando succedono queste cose di "soldati eroi morti per salvare la patria" non fanno proprio effetto, mi lasciano del tutto indifferente, soprattutto quando si parla di corpi militari specializzati, al 99% formati da poveri cazzoni fissati con le armi, muscolosi e beoti, amanti del mero concetto di Patria, cresciuti a odio razziale e corn flakes, non parlo di roba tipo Vietnam che mandarono a morire quelli che stavano facendo il servizio di leva e che di militare al massimo avevano i soldatini di plastica quelli verdi tipo Toy Story.
Esagero? Poco rispetto per la vita umana? Sono Eroi questi? Per me no.
E quindi è ovvio che, almeno per me ripeto, il fascino di un film del genere si azzera già dalla locandina, e quando sul finale, ovviamente, mi metti le foto vere dei soldati morti in quella landa afghana sulle note di Peter Gabriel che canta Heroes di David Bowie

non empatizzo per nulla, certo da uomo a soldato mi dispiace per il figlio orfano, la moglie vedova, i genitori... i genitori... qual era quel film dove dicevano che non esiste una parola sola per definire i genitori che sopravvivono ai figli? ma oh, per il soldato che si gasa a montare e rismontare il proprio fucile, proprio no.
E poi, in casi come questi, in cui regista e attori vanno in giro a petto gonfio credendo di aver fatto un film di grande spessore umano, succede che l'industria hollywoodiana fa capolino nelle mosse strategiche di promozione, e quando vedi i due attori protagonisti fare questo:
pensi alle famiglie dei morti veri, che immagino non saranno molto contente di veder paragonati i campi di battaglia a dei castelloni gonfiabili per bambini rimbalzelli.
Anche in ItaGlia non siamo da meno, è di pochi giorni fa il nuovo cartellone promozionale  - con modelli che proprio rappresentano in pieno il modello lombrosiano italico - per "entrare" in Marina...
Speriamo che Marina prenda la pillola.
Ti è piaciuta questa battuta molto macha, Kurtz?

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