I segreti di Osage County
Trama: Donna selvaggia donna. tanto se vuoi, tutto non puoi.
Ti ricordi? Mi avevano invitato all'anteprima e io non ci sono andato perché pioveva non potevo, pioveva a dirotto avevo da fare una cosa importantissima tipo ripararmi dalla pioggia salvare delle vite.
E insomma, non ho fatto in tempo a bullarmi di averlo visto in anteprima, non è proprio da me, che io stia cambiando? Che non sia più il vecchio parassita di una volta? Certo il fatto di non essere andato ad un'anteprima segna un momento importante della mia vita in cui A) Mi posso permettere di snobbare un'anteprima B) mi pento un secondo dopo tantissimo di aver snobbato un'anteprima e sto malissimo per giorni perché poi penso che si scordano di me e non mi invitano più alle anteprime.
E quindi ci sono andato al cinema, per il senso di colpa, ho proprio pagato per vedere un film con Meryl Streep che litiga con Julia Robers, e infatti sono stato punito perché ci sono andato ieri (lo ieri relativo che vuol dire venerdì scorso) e ieri Roma era così.
E insomma.
Oltre ai famosissimi Mommy Thriller ci sono anche i loro cugini: i Cry for It Mammina, quei film dove immancabilmente le nostre mamme piangono. Poi magari non te lo vogliono far vedere (soprattutto se sei il figlio maschio, mentre se sei la figlia femmina lì diventano proprio le cascate del Niagara e il divano inizia a galleggiare sul fiume di lacrime che scorre in salotto), ma piangono. Perché sono quei film che toccano certe corde tutte femminili che le fanno piangere. Non so che ricordi risvegliano, perché in fondo le nostre Mammine non ci hanno mai abitato in una casa di campagna di Oklahoma, non sono mai state schiave in Mississippi, non hanno mai perso l'amore di uno Zar di Russia, non sono mai state deportate dai nazisti, ma comunque queste corde sono talmente femminili che immancabilmente colpiscono solo i condotti lacrimali delle Mammine e via che si frigna. Mentre gli uomini ammutoliti ancorché annoiati. Si vede che quelle corde gli uomini non ce l'hanno, proprio a livello genetico, forse è colpa del pomo d'Adamo, o Pomo o Corde, tutt'e due non se poteva.
E insomma, non ho fatto in tempo a bullarmi di averlo visto in anteprima, non è proprio da me, che io stia cambiando? Che non sia più il vecchio parassita di una volta? Certo il fatto di non essere andato ad un'anteprima segna un momento importante della mia vita in cui A) Mi posso permettere di snobbare un'anteprima B) mi pento un secondo dopo tantissimo di aver snobbato un'anteprima e sto malissimo per giorni perché poi penso che si scordano di me e non mi invitano più alle anteprime.
E quindi ci sono andato al cinema, per il senso di colpa, ho proprio pagato per vedere un film con Meryl Streep che litiga con Julia Robers, e infatti sono stato punito perché ci sono andato ieri (lo ieri relativo che vuol dire venerdì scorso) e ieri Roma era così.
E insomma.
Oltre ai famosissimi Mommy Thriller ci sono anche i loro cugini: i Cry for It Mammina, quei film dove immancabilmente le nostre mamme piangono. Poi magari non te lo vogliono far vedere (soprattutto se sei il figlio maschio, mentre se sei la figlia femmina lì diventano proprio le cascate del Niagara e il divano inizia a galleggiare sul fiume di lacrime che scorre in salotto), ma piangono. Perché sono quei film che toccano certe corde tutte femminili che le fanno piangere. Non so che ricordi risvegliano, perché in fondo le nostre Mammine non ci hanno mai abitato in una casa di campagna di Oklahoma, non sono mai state schiave in Mississippi, non hanno mai perso l'amore di uno Zar di Russia, non sono mai state deportate dai nazisti, ma comunque queste corde sono talmente femminili che immancabilmente colpiscono solo i condotti lacrimali delle Mammine e via che si frigna. Mentre gli uomini ammutoliti ancorché annoiati. Si vede che quelle corde gli uomini non ce l'hanno, proprio a livello genetico, forse è colpa del pomo d'Adamo, o Pomo o Corde, tutt'e due non se poteva.
E insomma queste storie di donne, questi film corali al femminile dove gli uomini sono meri accompagnatori (di solito si dividono in "il Violento", "lo Stronzo", "il Buono", "il Saggio", "il Sexy"... in questo caso ci sono due "Buoni" e uno "Stronzo") e chi la fa da padrone sono le vite delle Donne, i sentimenti delle Donne, gli umori delle Donne (NON QUELLI CHE PENSATE VOI! È DELLE NOSTRE MAMMINE CHE STIAMO PARLANDO!), i pensieri delle Donne, i desideri delle Donne, i dolori delle Donne. Insomma Donna, Io Donna, Donna Moderna, Donne tu tu tu.
Infatti a Osage County ci sono ben 6 fiori d'acciaio (e la citazione non è casuale) pronte a darsi il pilotto, a farsi la guerra, a lacrimare, a ridere sedute intorno a un tavolo ma anche a fare scenate uterine, a picchiarsi tirandosi i capelli ma anche ad abbracciarsi e a dipingere ognuna una tipologia di donna: da quella forte a quella timida, da quella superficiale a quella fiera, da quella stronza alla ragazzina alla scoperta della propria identità, tutte imparentate in una famiglia de pazzi (e arisdinghe con Famiglie, come li becco io trend manco una fashion blogger, altro che... infatti in questi primi quaranta giorni del 2014 non ne ho beccato manco uno).
Peccato che, appunto, un film così può andare bene per un pomeriggio tra Donne, (meglissimo se Mammina e Figlia) sonnacchioso di un sabato di pioggia con grandi plaid tartan e tazzone di tè, perché invece se ci vai al cinema sfidando la tempesta ti fai pure due maroni così (ah ecco vedi, forse è per questo, questa cosa dei maroni, non avendoli non te li puoi far cadere per terra. Anatomia di un gusto cinematografico, le grandi scoperte di Cibbì).
Io al film gli darei due stelline striminzite. Perché diciamocelo, la regola è sempre quella: quando hai sul libro paga un cast fatto di una dozzina di nomi altisonanti e l'ennesima candidatura all'Oscar per Meryl Streep, ma manco ti ci metti più di tanto, basta che ti studi il minutaggio da dare a ognuno per fargli prendere le candidature e hai fatto; infatti se sbagli il minutaggio finisce come The Butler, zero candidature alla faccia del molto profetico strillo sulla locandina "Un film destinato a fare incetta di candidature all'Oscar", sì infatti. Grattate (i maroni) la prossima volta che lo leggi...
Poi oh, il cast "c'è", non si può dire che non ci sia, e le donne fanno tutte il loro dovere (quanto maschilismo in sole sei parole), anche se CHE PALLE Meryl Streep, basta! Vi giuro se vince l'oscar DI NUOVO faccio un macello. In quest'anno di grandi possibili felicità (DiCaprio, il nero di Cap Phillips, Frozen, Sorrentino...) ci aspettano sicuramente grandi delusioni (Bradley Cooper?). Se Meryl vince un altro oscar ecco dove lo mette:
Poi AN-CO-RA con questi personaggi fastidiosi ma anche penosi: malata terminale ma serpe malefica. Noia. Se volesse davvero fare l'interpretazione della vita, sicuro da oscar, dovrebbe davvero fare questo film:
Nel film è appunto una vecchia cagacazzi mezza pazza mezza drogata, fastidiosa e malata, che un minuto odi il minuto dopo ti fa pena. Mai sopportati i personaggi così, pietosi e spietati (spietosi)
È infatti un dispiacere veder relegati il sempre bellissimo Ewan McGregor - ormai destinato per età anagrafica a fare il marito, ma essendo un fico immancabilmente con donne assortito malissimo, la coppia Roberts - McGregor è proprio sbagliata, la Roberts pare la zia.
Peraltro la Roberts più invecchia e più sembra il fratello:
Peraltro la Roberts più invecchia e più sembra il fratello:
E fa quasi male vedere Sherlock nei panni di un piagnone sfigato anche un po' scemo (lui è SHERLOCK! Diamine! Gli magna in testa a tutti quei bovari del Oklahoma!). Poi vederlo in maniche di camicia che dice parole dolci, no no
Ma forse più di tutti fa male vederlo e basta. Ma quanto sta lavorando? Troppo! Quando parlo di Sherlock 3 facciamo la lista.
Quindi film al femminile, teatrale quanto basta (l'unica scena bella, lunga per loro fortuna, è la cena dei cristalli in cui molte verità scomode vengono fuori, anche se l'isteria regna troppo sovrana) per non farti scordare che è tratto da un piece che ha vinto il Pulitzer, e via di film che fa piangere Mammina.
Ma forse più di tutti fa male vederlo e basta. Ma quanto sta lavorando? Troppo! Quando parlo di Sherlock 3 facciamo la lista.
Quindi film al femminile, teatrale quanto basta (l'unica scena bella, lunga per loro fortuna, è la cena dei cristalli in cui molte verità scomode vengono fuori, anche se l'isteria regna troppo sovrana) per non farti scordare che è tratto da un piece che ha vinto il Pulitzer, e via di film che fa piangere Mammina.
Però non posso esimermi da sottolineare che il bell'Ewan, in una delle pochissime battute che sono riservate agli uomini che appaiono nello sfondo del film, dice l'unica, vera, grande, incontrovertibile veriità che si possa dire ad una (qualsiasi) donna, una verità da urlare a cuore aperto e con immensa sincerità:
In onore di tutti i nomi sulla locandina e della lezione che il film vuole insegnarci - far venire fuori la verità - ho fatto la locandina che al posto dei nomi ha in nomi che ci vedi veramente (sai come con gli occhiali di Essi Vivono). Cliccaci:
Mammina ti è piaciuto questo film? Ecco, tieni un kleenex. Ah ok, tieni un asciugone Regina.
E adesso, siccome abbiamo parlato di isteria, di donne, di letteratura, di mobilio che galleggia e di umori (ma scordiamoci di aver parlato delle nostre Mammine mi raccomando!) ecco venire (!) una serie di donne che leggono sopra il tavolo, mentre sotto il tavolo ci sono buone vibrazioni diciamo così:
Le altre letture isteriche qui, mentre Freud e Elettra se la ridono. E pensa come se la ride Meryl se batte Amy, Cate, Sandrocchia e Judi.
E adesso, siccome abbiamo parlato di isteria, di donne, di letteratura, di mobilio che galleggia e di umori (ma scordiamoci di aver parlato delle nostre Mammine mi raccomando!) ecco venire (!) una serie di donne che leggono sopra il tavolo, mentre sotto il tavolo ci sono buone vibrazioni diciamo così:
Le altre letture isteriche qui, mentre Freud e Elettra se la ridono. E pensa come se la ride Meryl se batte Amy, Cate, Sandrocchia e Judi.
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