lunedì 10 febbraio 2014

Payne in the ass

Nebraska
Trama: Alzheimer e cammina!
...hai sentito male Rick...
Ah, quel furbone di Payne, sempre pronto a girare quelle storielline perfettine studiatine a puntino a tavolino che ti fanno parlare come Ned Flanders, quelle storie americane con gli americani per gli americani (anche quando sono ambientate nello stato americano meno americano d'America, le Hawaii).
Ma sai la furbizia? Eccola lì, tra le rughe di un vecchio (sì, bravo, percaritàdiddio, bravissimo, uno la cui carriera era in stallo da trent'anni, che furberia, così si becca la tipica candidatura di fine carriera e Hollywood non si sete in colpa quando tirerà le cuoia. Non vorrete MICA che lo VINCA?! Con avversari come Leo e Matthew e Chistian?), tra le scenette dei silenzi imbarazzati, tra il buonismo un po' melenso e la pena per il vecchio e la sua testa matta ossessionata dal suo ultimo sogno irrealizzabile.
La pioggia di candidature è un altro degli esempi di "sopravvalutazione" dell'anno, ancora di più della pioggia che ha colpito American Hustle.
La candidatura a Dern la capisco, ci vuole sempre un vecchio tra le candidature (lo scorso anno quella di Amour, l'anno prima Max Von Sydow eccetera), come capisco quello alla moglie, anche lei attrice dei bei vecchi tempi andati, con un personaggio sboccato ma dolce decisamente divertente
E l'attrice, a ottanta anni suonati, è entrata anche troppo nella parte:

Nebraska, l'oscar non t'entra in tasca.
Perché tanto lo sappiamo benissimo che gli oscari li danno ai belli.
E insomma va bene le candidature agli attori, ma film, regia, sceneggiatura, proprio no. 
Il film non si fa odiare, quello no, ma anche basta con vecchi, vecchi che fanno cose, piovono vecchi, sono due anni che i vecchi la fanno da padroni, pensa che il solo film che mi manca tra quelli Miglior Film è... vecchia. A quando un film tutto dedicato ad Hans uomo talpa e Nonno Abe?

Nebraska, dentro l'occhio c'hai na frasca.
Lo vedi e lo senti lontano un miglio che Nebraska è furbo, e la furbizia non è mai un buon presupposto cinematografico da cui partire e neanche dove finire.
E via di MacGruber (attore comico "famoso" in USA dal SNL, oh, che mossa furba fargli fare il figlio mesto) che segue il padre nel suo delirio.
"Dai mettiamo vecchio rincoglionito con l'alzheimer che crede di aver vinto un milione di dollari e allora deve andare in Nebraska e parte a piedi e alla fine lo accompagna il figlio e i due scopriranno di poter avere il rapporto padre-figlio che non hanno mai avuto e il figlio scroprirà che il padre che lui ha visto sempre come un vecchio 'mbriacone in realtà aveva dentro dei ricordi di guerra così brutti che lo portavano a bere eccetera eccetera. Dai che alle candidature sbanchiamo pure stavolta. Oh mi raccomando per il vecchio scegliamo un attore che nessuno conosce o che si ricorda, dai come quella volta Lynch."
Te la dico io la sola cosa che al limite limite si merita la candidatura ma solo quella? 
La fotografia.
Il bianco e nero (che è comunque un grado alto di furbizia quando lo usi nel 2014) ti aiuta sempre, ma in questo caso particolare, con tutte quelle rughe che fanno bella mostra di se sulle facce dei vegliardi che si aggirano - molto molto lentamente - per il film, funziona, scava, rende, è espressivo. 
E poi ci sono i paesaggi, che Payne si ostina a riprendere, nella loro (quasi) immobilità e che, scaricati dal technicolor sgargiante, ti fanno fare un passo indietro alle vecchie praterie dei film della golden age
E via che si va nell'America piena di niente, prati e distese di grano e mucche e cielo e nuvole ah che bello, sì sì, dammene ancora non ne ho mai abbastanza.

Nebraska, poteva esse' 'na storia bergamasca.
E quindi? E quindi il film si becca il Broccolo perché dura due ore ma sembra che ne duri quattro, e io volevo fortemente andare via a far altro. E anche se uno scempio di vecchi come Last Vegas s'è perso il broccolo, e questo è sicuramente meglio, qui lo sapete come va, o bianco o nero o verde o rosa.
E la mia mente per tutto il tempo ha pensato a una cosa e solo quella, no, non quella, un'altra: ho pensato ai film che hanno nel titolo uno stato americano. Mississippi Burning. New York New York. Mr. Smith va a Washington. Oddio... e poi? Cercare su internet NON VALE!
E pensa che ti ripensa - ricordo a tutto tranne che al film - ritiri fuori dalla testa (di nuovo) questo:

E questo:
[clicca]
E quel vecchio post di ridere molto degli stati allucinanti americani.
Certo la vecchiaia, la pelataggine, so' entrato in sala ho visto solo teste pelate ho pensato madonna come ci siamo ridotti.
Io vecchio non voglio diventarci, perché se sono rincoglionito e borbottone già ora, pensa tra 30 anni. Sfortunata chi ce casca a farmi da badante. Quindi scusa vecchina a cui per fare il simpatico per motivi tutti miei ho detto i numeri sbagliati dei sedili perché tu non riuscivi a leggerli perché se ti piegavi di più ti spezzavi e io ti ho detto che dopo il 5 e il 6 c'era il 14 e tu sei entrata in confusione e mi ha guardato con sguardo perso, ti chiedo venia, sono stato veramente cattivo. So che la pagherò cara alla prima cataratta.
Nebraska, e se arrivava una burrasca?
Per regalo cari vecchini adesso vi beccate, a proposito delle vostre teste pelate, i pelati famosi illustrati da uno che si chiama Perottoni, da riconoscere e da riconoscervici:
E poi, finale inutile che ci distrae dai pensieri da vecchio che ogni tanto ci assalgono.
Nebraska, non potevamo buttarci in una vasca?

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