mercoledì 7 dicembre 2016

CB ANTEPRIMIAO • Una vita da gatto

Una vita da gatto
Trama: Non ridere gatto

MA CHE È UNO SCHERZO!?
No ma dai cazzo deve essere per forza uno scherzo, cioè una specie di gigantesco pesce d'aprile fuori tempo e poi a un certo punto esce fuori tipo Pino Insegno e mi dice che non è vero, che era una roba per ridere, tipo uno sketch lungo un'ora e mezza di qualche programma tv di merda che giusto Pino Insegno ormai può presentare che non ridi mai. 
Deve essere così per forza. Vi prego ditemi che è così. 
Pino ti prego...dimmi che non ho visto un film con Kevin Spacey che si reincarna in un gatto...
Sì proprio questo Kevin Spacey
questo Kevin Spacey
questo Kevin Spacey
questo Kevin Spacey
ma guarda al limite ti direi anche questo Kevin Spacey (+ gatto)
che nel film fa il solito boss aziendale stronzo che pensa solo al lavoro e non a sua moglie e a sua figlia e al compleanno di quest'ultima per farle il regalo all'ultimo secondo entra in uno di quei negozi magici - che ormai, non lo so, sono più numerosi degli Starbucks, 'sti cazzo di negozi magici che entri e ti danno qualcosa di magico; di solito le rifilano ad Adam Sandler 'ste robe magiche, telecomandi magici, scarpe magiche, libri magici - che ti fa succedere qualcosa di strano o magico o magistrano o stranagico per cui devi per forza diventare buono quando TERRA CHIAMA MAGIA  nessuno cambia mai, e non di certo a 55 anni, peraltro. E insomma Kevin finisce investito e la sua anima si trasferisce in un gatto.
Ecco allora mi arrabbio. Perché finché Matthew Modine diventa cane, ok, tanto Matthew Modine non è mai stato particolarmente bravo, era giù cane di suo, e poi i cani lo sappiamo come sono no?

Ma qui parliamo di GATTI.

GI. A. TI. TI. A! Ci sono animali più belli stupendi unici micetti madonna ma non li vedi aawww? No. Punto. Fine. Stop. Se non siete d'accordo è stato bello, lo so che dura dal 2009, ma finisce qui. Addio.
Ora. Il film è per ragazzini e ok, mai pensato di andare a vedere un capolavoro o un film di KaurisMIAOki, ma il minimo sindacale io non solo me l'aspetto, ma lo pretendo. Anche perché il regista, Barry Sonnenfeld, è quello di Men in Black (che gran divertimento caciarone era, MiB?) e di altre cose buone come La famiglia Addams e Get Shorty.
Come dovremmo prendere la notizia che Barry Sonnenfeld è produttore e regista della serie tv di Una serie di sfortunati eventi per Netflix? Direi mai come questa volta il titolo ci prende (serie/serie):
Speriamo bene, anche se sarà difficile battere quel Jim Carrey.
Tornando a noi.
Ma io dico, un minimo di ritegno, non è che Sonnenfeld è mai stato il regista dell'anno di un qualsiasi anno, però con La mia vita da gatto ha raggiunto il minimo storico, ma non solo suo, di tutti i film di animali che esistono (e non sto qui a ricordarvi di zebre che parlano napoletano, pappagallini logorroici gay e il delfino degli anelli).
Incredibilmente anche con la computer graphic siamo proprio ai minimi, e dire che sono passati quasi vent'anni da MiB e quella è cento volte meglio, ora si vede solo un imperante e fastidioso utilizzo di green screen

e un gatto fatto male col computer che si ubriaca e fa le cose slapstick tipo buttarsi contro il muro e scendere piano piano aggrappato con le unghie. Peggio di Come cani e gatti, peggio di Garfield, peggio di Senti chi parla 3 quello dove parlavano i cani. Qui manco. Li. Cani.
Possibile cadere così in basso, Kevin? In nome di cosa? Va bene stemperare una carriera di personaggi atrocemente cattivi con qualche commedia ogni tanto, ma io dico, qui ti sei proprio rotolato in un due metri quadrati di lettiera usata.

Su Christopher Walken - altro protagonista - ci abbiamo messo una pietra sopra da tempo, sappiamo già che accetta la qualunque (infatti mi pare che sia almeno il terzo personaggio del genere, spacciatore di oggetti magici o fatture, che interpreta), ce l'ha detto lui quella volta che manco li vede i film che fae pure su Jennifer Garner - la moglie - non abbiamo mai creduto un secondo.
Ma Kevin, ma che è? Ti sei divorziato da poco? Hai comprato casa nuova? Che t'è successo? Questo non è proprio il tuo anno eh...
Comunque Una vita da gatto (già Aiuto sono un gatto!, già Mio papà è un gatto) è quasi offensivo, per Kevin Spacey, per lo spettatore, ma soprattutto per i gatti. Veramente una delle peggior commedie animalesche di sempre. Non fa ridere MAI, è un vero sdegno davanti cui non si può che fare questo muso

Ovviamente tutta la melassa buonista in cui naviga mal si adatta alla felina interpretazione della vita.
Mi ha fatto innervosire in maniera direttamente proporzionale rispetto a quanto amo i gatti. A quanto dico sempre che ci sono persone "cani" (sai quelli che li prendi a bastonate e ancora alzano la zampina) e persone "gatti" (quelli che il bastone lo guardano e ci si fanno le unghie), proprio così:


e a quanto non perdo occasione di dire che sono della seconda pasta e quando vedo qualcuno che riduce la mente gatta a un banalissimo: "Sono egoisti, ti amano solo se hai i croccantini, pensano ai fatti loro" mi viene proprio il nervoso. A parte che, hey, non sono proprio quelle le cose belle? Ma poi NON È VERO. Chiunque abbia un gatto è prontissimo a smentire la leggenda del gatto stronzo che non ti caga mai e arriva solo se fai rumore col cibo. Sono degli stronzi che non ti cagano e arrivano se fai rumore coi Friskies, ma come si fa a non rimanerne ammaliate? 
I gatti sono fonte di ispirazione continua, anche artistiche, di certo più dei cani, c'è qualcuno che le raccoglie pure in un tumblrE poi comunque se devo dividere la mia vita con qualcuno che non è neanche capace di pisciare da solo, non andremo mai d'accordo.
Vabbé ma pure io che mi metto qui a fare l'apologia del gatto. Fammi sbollire con due video supercAt di gatti al cinema, horror

(certo qui un po' stronzetti a fingersi sempre gli assassini per fare paura lo sono eh)
e altro MICInema vario ed eventualmente mille volte di Una vita da cazzo

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