martedì 4 ottobre 2016

DEFICENT DELL'ATTENZIONE • Elvis & Nixon

E quindi questa rubrica - in cui io mi metto in modalità deficente e scrivo una recensione "tirata via" e voi potete fare lo stesso e tirare via la lettura - non vi piace, perché certo, da un giorno all'altro avete tutti trovato ore e ore e ore per leggere anche la più piccola virgola, tipo questa , di ogni sito che internet mette in piedi ogni ora. Certo certo.
Eppure non dicevate così quando, l'ho sentito con le mie orecchie, mi consigliavate di SCRIVI MENO! TU SCRIVI TROPPO!
Le sento risuonare nella testa come in quei film dove il protagonista sente risuonare nella testa le parole che gli hanno detto poco prima e lui le sente risuonare, nella testa, con tanto di faccia di chi glie l'ha detto luciferina in trasparenza che gli appare accanto SCRIVUIII TRUUUOPPOOO AHAHAHA!
Vi piace quando faccio il passivo/aggressivo? Faccio tutto il bullo e poi basta qualcuno che mette in dubbio il mio lavoro (che poi... lavoro... non ho ancora visto nessun elicottero nel vialetto della mia villa con piscina... se non puoi comprarti un elicottero non può dirsi lavoro, secondo gli standard della convenzione di Ginevra. Certo Ginevra, chissà se ho ancora il numero...) e ci vado in puzza.
Ma il deodorante che uso quando vado in puzza è continuare imperterrito a fare quello che devo fare. Tipo questa nuova rubrica. Vi ricordate le rubriche? Che belle, bello anche il fatto che quando spariscono, perché tanto spariscono, spariscono tutte, poi non se le ricorda più nessuno! Tipo c'era quella... STORIA VERA, era perfetta per questo film... e poi? Di che stavamo parlando? ECCO! Vedi, ci scordiamo tutto, siamo distratti, nessuno che segua più un filo logico e che riesca a mettere soggetto, verbo, complemento oggetto, magari un moto a luogo to', in fila. Uno inizia un discorso serio e finisce tutto che basta che ti giri e non ti buona lettura.
Elvis & Nixon
Trama: Tutti i frutti del presidente

È incredibile come l'interesse per la storia vera da cui è stato tratto questo film si esaurisca nel momento stesso in cui leggi il titolo.
Elvis & Nixon. 
Fine, storia fatta, interesse svanito.
Elvis, the pelvis in Memphis, the King, una volta ha incontrato Richard Nixon, il presidente più stronzo che America ricordi. Ci sono anche le foto:
Fine. Poteva essere una di quelle cose dette a cena "Oh ma lo sai che una volta Elvis ha incotrato Nixon?!" "Maddài!" "Sì. Poi ieri mi si è otturato lo scarico del bagno e guarda un macello." "Madonna questa cosa degli scarichi che si otturano... un macello vero."
Davvero, fare un film su questo incontro è proprio raschiare il fondo del barile delle storie vere. Finché la volta scorsa, quando hanno fatto il film su Nixon intervistato da Frost, almeno lì c'era un incontro che aveva tirato fuori il lato umano di Nixon, era quantomeno interessante, e poi c'era una sceneggiatura bomba e attori in palla, c'era un approccio serio, in questo tutto si riduce un po' un baraccone in cui non crede nessuno, fatto solo per far mascherare Michael Shannon da Elvis, che comunque mi pare un po' forzato
Sicuramente era meglio Bruce:
e far fare l'ennesima versione di Nixon a qualche attore famoso, in questo caso il nostro adorato Kevin Spacey.
Per il resto non succede nullissima di interessante se non l'incontro stesso (il titolo appunto). Praticamente un giorno Elvis era nella sua Graceland e decide di porre un freno a tutti questi giovani che protestano per cose inutili come la giustizia sociale, gli eguali diritti, una società più vivibile, un mondo migliore, e quindi scrive a Nixon che lo vuole incontrare e che vuole diventare un agente segreto. Anzi la lettera gliela porta proprio diretto alla casa bianca.
- DILIN DILON Sono Elvis, the pelvis, in the Memphis, ho una missiva per il presidente, mi aprite?
I consigliori di Nixon intravedono un'occasione per aumentare la popolarità del presidente e organizzano l'incontro.
I due si incontrano, scattano le foto, parlottano di comunisti, dei Beatles, del decadimento dei giovani risorsa inutile al Paese a meno che non devi mandarli a sparare ai Vietcong, fine.
Non succede null'altro (e peraltro quello che davvero si sono detti nella sala ovale è del tutto campato in aria, visto che non è mica stato dattiloscritto).
Fine del film che certa di affastellare altre storie parallele, che suonano solo di riempitivo.
Peraltro, nonostante Kevin in versione Nixon faccia sorridere, non mette per nulla timore, non il timore che dovrebbe portarsi dietro quel personaggio dopo le bastardate che ha fatto; siamo più dalle parti di quando Kevin fa il gigione, tipo che era più pauroso quando ha fatto il Dottor Male
Sicuramente mette più inquietudine con uno qualunque degli sguardi che lancia in House of Cards. 
È anche vero che esiste un unico e terrorizzante Nixon nel mondo dell'intrattenimento cinetelevisivo:
Non te la prendere Kevin, ti amiamo sempre, contento?
Stiamo veramente iniziando a fare film su incontri assurdi tra personaggi? Allora voglio un film sulla storia di questa foto:

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