giovedì 20 ottobre 2016

CHICKENBROCCOLI & MARGHERITA alla FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 • Giorno 2

Hai presente quando l'altro ieri dicevo che andare a'a Festa der Cinema de Roma era come essere attaccati da un'orda di scleroderma infestanti del legno? Forse un pochino esageravo.
Ecco, non proprio un'orda, diciamo una decina. Solo che se avete fatto bene i compiti saprete che ogni singolo scleroderma infestante del legno può fare anche venti pizzichi, e quei pizzichi pruderanno per una settimana, sempre tantissimo, quindi insomma, andare a'a Festa der Cinema de Roma nel 2016 non è ancora la cosa meglio da fare. 
Ma noi PASSESSORI CI ANDIAMO LO STESSO!
Chi sono i Passessori? Quelli che posseggono il pass. Che sono i pass? Sono quell'aggeggino che quando ancora non ne avevi mai avuto uno, da piccolo, ti sembrava una cosa fichissima, invidiavi un po' chi ce l'aveva, lo volevi anche tu. Poi - come ogni cosa d'altronde - quando ce l'hai scopri che è la più grande sòla che potessi prendere, tanto che io personalmente me lo metto in tasca perché andare in giro col pass al collo mi fa sentire un po' un appestato, cioè uno che ha pestato qualcosa che non riesce a togliersi da sotto le scarpe... GIURO CHE NON LO FACCIO IL PASS IL PROSSIMO ANNO [ricordarsi di aver scritto questa frase per poi copiarla/incollarla e fare battute tipo "l'avevo giurato! Mannaggia a me!" nel post del 2017.]
Siamo alla seconda giornata. Questa volta non si scherza. Questa volta ci si alza alle 8,19 e alle 8,54 si sta in sala.
Ecco, abitare molto vicino all'Auditorium non aiuta, è come il canto di sirene, solo che io penso sempre siano queste
invece il massimo della ficaggine vista quest'anno è stata una mummia incartapecorita che poi ho ricostruito col Carbonio 14 essere Gabriella Carlucci. Che è comunque meglio di quella volta che ho visto la Santanché. Me la sono sognata per settimane la Santanché, solo il Babadook è riuscito a sostituirla.
Insomma Sabato scorso di buon mattino eccomi tosto e lesto pronto a vedere un film itaGliano che "Dài oh, Daniele Vicari ha fatto DIAZ, un cazzo di filmone pazzesco, profondo, necessario che veramente ce ne fossero di film necessari in ItaGlia! Non i soliti mattoni di vite complicate di gente semplice che gli succedono i peggio macelli del mondo ma loro non perdono il sorriso e vanno avanti contro tutte le cose orrende e dolorose che la vita gli scaraventa addosso! Viva Vicari! Ci vengo anche alle 9 di sabato mattina a vedere
Sole cuore amore
Trama: Il solito mattone di vita complicata di ragazza semplice che le succedono i peggio macelli del mondo ma lei non perde il sorriso e va avanti contro tutte le cose orrende e dolorose che la vita le scaraventa addosso!

Esatto. 
Questo film veramente non si capisce come gli sia uscito. Macheccazzo. Scusate se prendo d'aceto - non mi capita mai - ma veramente andare a vedere un film di un regista che reputi impegnato, bravo, lontano da una massa uniformata di "ritratti d'inferno con famiglia" a cui ci hanno abituati i vari Comencini, Costanzo, Archibugi e tutti quanti gli altri, mi fa proprio cadere le braccia e anche qualcos'altro.
Un brutto film, noioso ai limiti del "BASTA CON QUESTE TROMBETTE JAZZ! BASTA! BASTAAA!" che insomma il discorso di routine atroce "mi alzo/lavoro/dormo repeat e poi muori" che uno deve fare per vivere posso pure sopportarlo, ma alla DECIMA scena di lei che prende la metro della Linea A stracarica di gente e poi l'autobus stracarico di gente e poi l'Acotral stracarico di gente per tornare a casa ogni sera e la mattina rifare il tragitto al contrario per arrivare a mille chilometri da dove vive e farsi trattare da schiava in un bar, io capisco sedersi e cercare di essere empatici coi protagonisti dei film, ma cazzo così è troppo. La facciamo tutti un po' questa vita no?

E va bene magari qualche agio in più della protagonista del film ce l'abbiamo ma oh, chiamatemi Lannister, ma insomma la verità è che io con questa deriva disperata e disperante che certi film ci propinano proprio non riesco a empatizzare.
Un esempio spicciolo? La famiglia della protagonista ha QUATTRO FIGLI (uno minuscolo) e il marito NON LAVORA e allora sai che? Io a lavorare TI CI MANDO A CALCI IN CULO finché la punta dello stivale non ti esce dalla bocca (belle immagini, sono sempre la specialità di CB) e non mi venire a dire che non trovi lavoro perché diosanto fai il muratore, mica il perico nucleare.
È la stessa sensazione provata per film come Gli equilibristi o La nostra vita, film che se lo scopo era farmi prendere bene la mia vita perché facendo il confronto con la merda della sua vita allora in confronto io sono il Principe di Zamunda, ok ci siete perfettamente riusciti, ma che senso ha? 
Tutto lo spessore che sembra avere un film del genere, di denuncia e psicologica profondità, si perde in diecimila trombette suonate dal vento.
E poi sarà anche il fatto che si intitola così e mentre mi dico che insomma, non è che adesso TUTTI i film italiani devono chiamarsi come una canzone, mi rode anche il culo che solo a pronunciare il titolo mi viene in mente questa canzone qui:

Il fatto che non ci sia manco la locandina sul web la dice lunga sulle fortune che potrà avere il film. Ed è un gran peccato e per Vicari, che rimane uno che dovrebbe fare altri film bellissimi come DIAZ per non farci credere che quello gli sia venuto per caso, e per la Isabella Ragonese che ok, è brava ma non è per nulla aiutata da un film estremamente piatto.

OH! Ma non sai che mi è successo! L'altro ieri stavo a cena (in un posto lontanissimo da'a Festa der Cinema de Roma e vedo una che "ma sarà mica la Ragonese quella... ma no è molto molto molto carina, nei film non lo è mai così carina... e invece.. oh... è lei... che faccio vado? Me butto? Me guarda. Me sta a ciocca. Io vado eh..."
Poi no, stava guardando il cameriere che mi stava dietro. Be' comunque Isabella sei molto più carina dal vivo, te lo devo dire. Poi ho anche scoperto che stai con quello pelato dei Subsonica, quindi adesso se esiste il karma dovresti volere tantissimo fidanzarti con me, perché te l'ha mai raccontato il cantante pelato dei Subsonica che mi rubò una ragazza davanti agli occhi una volta? E sono cose brutte che uno meglio che non racconta in effetti...
Però niente, mi dispiace Isy, non s'ha daffare 'sta cosa di tu e io sposati perché io già ho accanto la sola e inamidabile MARGHERITA. 
Purtroppo solo per una settimana l'anno, ma che settimana signori miei, mi dà una verve tutta nuova, soprattutto perché le sue recensioni sono così belle e divertenti che per non sfigurare con le mie tirate via, mi impegno moltissimo ad essere il più serio, forbito, contrito e intelligente che posso, si nota ve'?
Insomma sabato c'è stato questo momento incredibile dove Marghe e CB sono riusciti a incastrare, per la prima volta, le rispettive visioni evidenziate sul programma e sono andati a vedere un film insieme. È andata così.
Marghe: Oh CB. Andiamo a vedere un film insieme. Che vuoi vedere?
CB: Io voglio andare a vedere Cicogne in missione! Cioè troppo di ridere con queste cicogne che fanno le missioni. Capito?! Un film di cicogne e di missioni! Sarà riderissimo con le ali tutte storte e poi tipo devono salvare un neonato troppo tenero e poi è cartone animato, capito che ridere. Dai una roba easy, io solo roba easy. E tu che vuoi vedere?
Marghe: Quello delle ragazze francesi indottrinate dall'ISIS via web.
CB: Ah. Sì appunto eaSIS, eaSIS, quello che dicevo io, certo, importante, profondità, è il mio genere. Andiamo.
E insomma capite! Per la prima volta si va al cinema insieme io e Marghe, Marghe e io con gola secca e polpastrelli sudati (o era il contrario) ce ne andiamo in sala. Peraltro la più scomoda del festival, quella proprio con le sedie della balera romagnola messe lì. Però dài mica mi lamento, anche m'avessero dato la sedia tortura tipo Vergine di Norimberga io mi ci sedevo perché finalmente, dopo anni che sognavo sta storia lo sai sento il cuore che mi rimbalza in bocca perché...  potevo vedere il processo creativo di Marghe!!!
Avevate pensato altro? Madonna come mi conoscete poco, è ovvio che io l'ammiro tanto perché fa queste recensioni così belle che le vorrei sapere fare io. Che maleteste che siete. 
Ecco il film che abbiamo visto insieme.
Ci tengo a dire che sono d'accordissimo con tutto quello che ha scritto Marghe, soprattutto quella cosa che si è innamorata di me... ah non l'ha scritto... pensavo di averlo percepito durante il processo creativo... Boh forse devo cambiare occhiali. O anche solo metterli aiuterebbe.
Ma ecco che alla fine del film io e Marghe ci salutiamo, io mi riprendo tutte le mani che avevo tentato di allungare e aspetto fino a sera tarda per vedere:
The Birth of a Nation

Trama: 12 minuti schiavo

Senti, io posso pure capire che la questione schiavitù in America è veramente ma veramente una nota dolente, e ogni anno deve uscire almeno un film che ci ricorda quanto pezzi di merda sono stati gli americani (ma poi non è che i tedeschi, gli spagnoli, gli italiani, gli egiziani, tutti quanti, siano mai stati da meno eh) con i neri.
Ma dopo appena tre anni farmi un remake di 12 anni schiavo mi pare un po' forzato. 
Ma attenzione, siccome in 12 anni schiavo il protagonista si prendeva mazzate penosissime fino all'ultimo minuto, questa volta il giovane regista e attore decide di raccontare una storia che ad un certo punto cambia completamente registro e diventa Django.
In realtà il film è sì un remake, ma di un film di cento anni fa, un film che puoi aver visto nella tua vita solo se hai fatto l'Università o sei pazzo. Io l'ho visto. Non vi dico per quale dei due motivi.

Comunque di quel film mi ricordavo solo che durante l'esame (dal professore o dal medico?) dovevo dire che avevano usato attori bianchi pitturati anche per fare i neri.
Invece in quello moderno ci mancava che usavano attori neri per fare i bianchi.
Il problema di BoaN è che vuole per forza far vedere che non tutte le storie di neri schiavi sono andati come ci racconta hollywood, ci sono state volte che un nero su 1 milione dopo anni di soprusi atroci dove questa gif è la cosa più leggera che possiate immaginare e pensate un po' a quelle pesanti

ha preso forconi, martelli, coltelli e ha fatto il culo all'uomo bianco

Però tutta l'epica della ribellione e della libertà è filtrata da questa sensazione fastidiosa di consapevolezza "figosa". Non c'è molta naturalezza nel film, è proprio un bignamino di scene che funzionano che per carità, funzionano, ma se le fai perché già lo sai, perdono di mordente.
Oh. Ma dite che che sono razzista perché prima ho nominato lui?

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