giovedì 13 ottobre 2016

SIAMO SERIAL • Kanyon West

WestWorld
Trama: Non abbiamo badato a sparatorie

Due puntate sono poche per promettersi il futuro, ma se vi dico che per ora WestWorld è serie dell'anno potete credermi.
Il pilot ha TUTTO quello che ti aspetti dall'intrattenimento televisivo di alto livello a cui - poveri noi e tra poco pure loro - ci hanno abituato cose tipo BB e MM. 
Ed è una serie in cui la metà del tempo stanno in un'ambientazione western, quindi se lo dico io che l'altro giorno - reduce da un concertissimo di Sir Gran Visir Uom col Fucil Ennio Morricone - mi sono impegnato a vedere (sì, VEDERE, non RIvedere, VE-DE-RE.) Il buono il brutto e il cattivo, questo
e al minuto 12 dormivo ma guarda non ho mai dormito meglio e non era certo il guanciale comodo, dovete credermi (non più potete, dovete proprio.)
Ovviamente c'è che Leone non ci metteva i robot, anzi gli automi... anzi... non so come chiamarli, sono quasi cloni, stampati con la stampante 3D più equivoca del mondo


equivoca nel senso che è palese che la vasca l'hanno rubata a un caseificio
no equivoca come quella di Charlize Theron, e insomma sono robot perfetti, più perfetti di Eva, di David e di Ava, ma pur sempre robot, destinati a ripetere all'infinito le stesse giornate per il piacere agli avventori del Humanic Park, poi ognuno intende piacere come vuole, da così

a quelli che di scoparsi dei robot non gliene frega nulla, piuttosto vogliono provare il brivido di ammazzare la gente quelle fastidiose conseguenze tipo  pulire il casino o la pena di morte.
Sapete bene che nasce tutto da Crichton - lo stesso di JP, non c'è bisogno che ve lo dica - che a una certa voleva fare anche il regista, oltre che lo scrittore ipergigamilionario, e fece anche qualche film, tra cui appunto Il mondo dei robot, WestWorld, fimone che regge tuttora in quando a inquietudine, anche se ovviamente i robot sono un po' invecchiati

Quel film non era altro che l'embrione da cui poi hanno clonato i dinosauri di Jurassic Park. Ora, vi ricordate questo scambio di vedute?
Hammond: Tutti i grandi parchi hanno avuto ritardi. Quando aprirono Disneyland, nel 1956, non funzionava niente, niente... 
Ian: Sì, però, se il Villaggio dei Caraibi va in tilt, i pirati mica si mangiano i turisti!
Ecco, in WestWorld non se li mangiano i turisti, ma gli sparano (o peggio, se incontri gli Apache). Anche se ancora non siamo arrivati a quel punto, per ora siamo al punto in cui i robot sognano turisti elettrici. È una serie, quindi tutto è diluito, ma, questa volta, miracolosamente, è diluito ad arte.
Il merito maggiore di WestWorld (che dovrebbe fare da esempio a tutta quella marea di serie che tanto lo so che proprio come me NON state vedendo. Narcos 2? Luke Cage? FREQUENCY?! Ma andiamo...) è proprio quello di, è il caso di dirlo, far nascere un mondo sotto i tuoi occhi.
Ci sono tantissime cose non dette, e sono tutte gigantesche, ogni accenno di quello che verrà ti mette dentro una dannata curiosità, se sei avvezzo ai voli pindarici o hai anche un minimo di dimestichezza col racconto fantascientifico, ti vengono in mente decine e decine di scenari possibili e vorresti che la serie li esplorasse tutti, e, ovvimaente, ti sapesse stupire facendoti vedere quello a cui tu non avevi pensato.
Ti fai un sacco di domande (SPOILER: Gli automi usati in vecchie attrazioni ne hanno ricordo? Ed Harris è un'automa? E se sì, come ha fatto ad aggirare la programmazione? L'ha messo in giro Anthony Hopkins per creare la cellula di caos? Quando è bella Evan Rachel Wood?)

e per ora le risposte sono pochissime.
Non spreca nessuna pallottola, tutto è calibrato benissimo, ha una mira perfetta (continuo?): ti viene voglia non solo di vedere la puntata dopo appena finisce la puntata prima, ma proprio quando una scena finisce, non vuoi che finisca perché quel personaggio ti interessa troppo, ma per fortuna ti interessa anche il personaggio della scena dopo, quindi apposto. So che sto parlando sulla scorta di sole due puntate, c'è tempo per rovinare tutto, ma la sensazione sotto pelle è che non sarà così.
Era dai tempi di Lost che non succedeva. Solo che qui a differenza di Lost c'è cattiveria, violenza (psicologica e fisica) e soprattutto inquietudine, la proviamo noi, la provano quelli che vanno al WestWorld e iniziano a provarla anche gli automi, e quando un'automa prova inquietudine vuol dire che qualcosa non va, vuol dire che il suo creatore ha fatto un lavoro troppo buono, vuol dire che quell'automa può diventare più uomo degli uomini. Non lo dico io, lo dice Asimov.


Madonna ma possibile che con voi non si può vedere una rossa che scatta subito la foto nuda? Stavamo parlando di inquietudine. Non si può fare un discorso serio che è uno.
Ennio non approverebbe, lui, così piccolo e taciturno, lui che quando sale sul palchetto e agita quella bacchetta sembra il Professor Vitious, lui che ci ha fatto emozionare con queste aree western che sono storia
Ennio direbbe enniò, 'sti scostumati!
A proposito di musica in WestWorld, la chicca:

Mettere canzoni contemporanee nei saloon del parco a uso e consumo dei turisti del parco ma anche dello spettatore del serial scarta la furbizia di un'operazione alla Mouline Rouge, (anche perché appunto, apparirebbe vecchia). 
Insomma WESTWORLD È BELLISSIMO E DOVETE VEDERLO.
Poi vabbé, rimane il fatto che le serie sono sempre morte eh, non è che una serie fa primavera, infatti è quasi novembre.
Pensate che a un certo punto per fare la direzione e la regia della serie erano in ballottaggio Nolan e Abrams, che promettevano di dare alla serie una profondità filosofica, mischiando scene fichissime, inception robotici e discorsi profondissimi sulla natura dell'uomo e tutto quanto, e  poi c'era lui
West Anderson.
Per fortuna hanno vinto Nolan e Abrams.

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