mercoledì 20 maggio 2015

Dea Ex Machina

Ex_Machina
Trama: Hex

C'è un grande problema coi film basati sulla creazione di un'intelligenza artificiale che assume caratteristiche umane come amare, odiare, diventare un accollo, film che ci raccontano un futuro non troppo lontano in cui l'uomo è circondato da connessioni tecnologiche ormai date per scontate pure nelle nei citofoni che ti chiamano per nome. Il problema nasce dallo sforzo di raccontarci questo futuro pazzesco ma al tempo stesso molto possibile, film che ci parlano di domani, e sembrano fatti ieri, anzi anni fa. Non rappresentano più una visione originale, di quelle che ti dici "madonna che flash", anzi ti dici "ancora? Ma non l'ho già vista in Her questa storia? Non l'ho già visto in Io, Robot quel design? Non le ho già sentite in Prometheus quelle filippiche filosofiche n'omo/n'robot/? Non l'ho già incontratio in Eva e in Humandroid quegli inventori geniali che si "innamorano" delle loro creature e alla fine si sentono Dèi?
Sono le dinamiche sempre uguali che stanno diventando noiosissime, sai già come andrà finire, che 'st'A.I. farà vedere i sorci verdi al suo creatore; quindi quando leggi sulle critiche cose tipo "blowing mind", "terrific vision", "original" non credi a una sola parola.
Allora. Ci sta Ava che è una robotta, col il corpo di un eMac e la faccia (solo quella) splendida di Alicia Vikander, lei
che già avevamo adocchiato qui. Che però vediamo tutto il tempo così
Al posto del cervello ha un HD a forma di Golia Active Blu gigante
Il suo inventore deve fare il Test di Turing (Turing anyone?) alla sua creazione: si tratta di far parlare un umano con il computer e se l'umano non capisce che sta parlando con un computer il test è superato. Il fatto che abbia scelto di fare un robot donna mette in seria discussione il test, avete mai provato a capire i ragionamenti di una ragazza qualsiasi? Tipo che ne so: dobbiamo pulire casa perché oggi viene la donna delle pulizie. Cose così.
L'inventore è intepretato da Oscar Isaac con la barbona, nano e fisicato
chem con fare tra il misterioso, il manipolatore e il... deficiente
fa entrare nella sua magione di design il pinguano scelto per fare il test, che è quell'insulso peldicarota di Domhnall Gleeson 
Uno che oh, proprio non riesco a farmi stare simpatico mai, non mi stava simpatico qui, non mi stava simpatico qui. Non riesce a starmi simpatico mai, neanche se penso che roboto c'è stato anche lui medesimo.
Il vero Test di Turing ovviamente lo stanno facendo allo spettatore. La sorpresa finale è scontata, e lo sarebbe stata anche se avessero fatto un passo in là nella sorpresa, anche due passi, anche tre... insomma non c'erano molte possibilità di sorprendere davvero lo spettatore, che nei meandri di una sceneggiatura troppo verbosa e mai veramente incisiva (i concetti uomo vs macchina sono troppo sentiti! Basta!) ci si chiede per tutto il film chi è il robot nascosto che tanto inevitabilmente sai che c'è. 
Ma noi siamo intelligenze naturali (soprattutto io, che nasco da un campo di broccoli), non ci freghi. L'altro robot oltre ad Ava è...
A proposito! Non mi fregate neanche voi direttori del cast! CASTA DEL CAST! Spiegatemi perché mi ritrovo Oscar e Domhall qui e tra poco anche in Star Wars? C'è qualcosa che non mi quadra! Avete fatto due al prezzo di uno ammettetelo! CAST AWAY!
Lo sai che sarebbe stato veramente inquietante, che quello creava una robotta che aveva tutte le personalità delle tue Ex mischiate nel cervello e tutti i ricordi di tutte insieme e poi ti ci chiudeva in una stanza e tutte in un cervello solo ti facevano tutte il culo quadrato! Come il tavolo dove si siede Hugh Grant in uno dei quattro matrimoni. Paura.
Un paio di illustraposter migliori del film
C'è una cosa interessante che hanno fatto per lanciare il film, un sito dove Ava ti fa il ritratto poligonale. Io ho fatto il mio
Voi il vostro lo fate qui.

Nessun commento:

Posta un commento