mercoledì 4 maggio 2011

The Dark Icon

Dark Knight - Il cavaliere Oscuro
Trama: Why so serious?

Ed ecco che Il cavaliere oscuro definisce una terza via di fare comics movie. Tre vie, dunque:
1) La via MARVEL: che si preoccupano della continuity, che stanno molto attenti al lato ridere della questione (con Iron Man), alla visione (con Thor), che iniziano a fare i cross over, e che mettono sempre Stan Lee in tutti i film:
2) C'è quella che potremo definire la Via Snyder (Watchmen, 300): che spinge sul lato "gasante" della situazione, satura i colori e non si cura di esagerare (vedi anche Sin City di Rodriguez, tutti figli di quel Dick Tracy coi mascheroni in lattice)
3) E poi c'è la Via Nolan. Nolan, lo abbiamo detto varie volte, è un regista che ha un gran senso della gravità, in  tutte le possibili accezioni: sono "gravi" i suoi personaggi, e sono attaccati per terra dalle incontrovertibili leggi della gravità i suoi autotreni, le sue batmobili, i suoi camioncini per il trasporto criminali. Come se Micheal Mann facesse un film da fumetto.
E quanto è bello Il cavaliere oscuro non si può dire. Nolan è attento a non esagerare mai (nella misura in cui non è esagerato un uomo vestito da pipistrello che si aggancia ad un aereo in viaggio con un pallone aereostatico). Insomma, il Batman che dopo ogni battaglia si deve curare i lividi è il miglior Batman che sia mai stato su grande schermo, altro che Val Kilmer pre-perditadignità o George Clooney pre-Cagnalis (e anche meglio della boccuccia di rosa di Micheal Keaton). Una questione di amalgama PERFETTA di vari ingredienti. 
Conoscete qualcuno meglio di Christian Bale per rappresentare un miliardario vestito Armani, che con una non chalance unica è capace di dire "Questo posto è mio" (anche per riprendersi dalle delusioni del Dorsia) e che nasconde in sè una mente disturbata? American BatPsyco.
E poi c'è il Joker. Il Joker. Era così difficile cancellare il ricordo di Nicholson - non che sia stato una roba veramente "bella" di per sè, lo era perché eravamo piccoli noi (ad esempio ho sempre conservato un ricordo migliore del Penguin di Danny DeVito) - ma ecco che arriva Ledger e non solo spazza via il ghignone mascherone di Jack, ma riesce in un'impresa UNICA: creare un'icona, crearla negli anni2000, anni in cui TUTTE le icone possibili sono già state fatte. Cosa intendo per icona? Intendo qualcosa che non scorderemo più e che sarà il metro di paragone per ogni villain da comic movie da questo film in poi. Anzi, metro di paragone per ogni villain di sempre. Rubo un articolo scritto da Zvetkov (sì, l'autore di Cicuta&Broccoli) che gioca con le parole come gli illusionisti fanno con le carte. Per spiegare filologicamente il significato di un'icona cinematografica:
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Quando un super criminale evade dal manicomio osseo dell’immaginazione, non si ritrae nell’ombra vigliacca della fuga affannata, non si ritira sommesso in una pentita identità mite. La sua evasione è la festa mortale della libertà. Il Joker rimane internato per secoli nei rettangoli delle carte sfogliate, deride il valore delle figure nobili e dei semi piantati nelle partite equilibrate. Nei Tarocchi scompiglia i disegni seri del Destino in tavola, le gambe tremano. Poi, trasferito nel regime più evasivo delle edicole, nelle caselle più ampie dei fumetti, dai colori drogati su carta assorbente violenza pacchiana, entra nell’universo truccato del bene e del male, obbligato per contratto a incassare, col sorriso sottolineato dal rosso teso della furia. All’esordio, è un buffone infido e maldestro, le tasche gonfie di piccoli scherzi da piazzista depresso, le risate stampate che si smorzano tra pugni guantati e severe ali di pipistrello.
I ricoveri in massima sicurezza si susseguono nella frenetica pubblicazione dei fallimenti. Ogni volta che risorge, fremente di vendette pregustate sotto gli elettroshock, le contorsioni maligne del viso stravolto diventano più reali, il pesante bianco del cerone si scioglie nei riflettori dei set. L’uomo pipistrello, già avaro di risate, si incupisce tra le pieghe nere del mantello strascicato perché teme di vedere, dietro la posa ineffabile della giustizia, l’orrore imbattibile di una menzogna congegnata nel dolore. La giustizia come controfigura animalesca di una mascherata sete di distruzione.
Alla fine l’evasione riesce, è un copione solido, in qualche modo prevedibile, per ogni amante del genere criminale: il Joker prende in ostaggio un attore disposto a cucirsi il ruolo sulle cicatrici inventate, ne strazia la mente professionale, distratta dall’ultima interpretazione. Mettiamo a riposo le gag che spruzzano acido dai fiori all’occhiello, i pattini accelerati da razzi rumorosi, il coltello taglia dentro il contorno della carne, la testa risucchiata nel loop delle battute che raschiano la serenità ordinaria, bruciano i capelli naturali del ragazzo giudizioso. Heath Ledger muore da ostaggio, Joker deve ancora subire nell’epilogo, già insicuro, dell’ultimo film, tendenziosa la scelta di salvare la posa ormai derisa della giustizia. La risata ostile sfonda lo schermo, comunque sfonda l’armatura serrata e insincera dell’uomo pipistrello. Il Joker si defila nel fumo innalzato dal successo, quel fumo che smangia lo smalto degli eroi troppo seri. Ruba la scena, come si dice.
Lo scherzo più grande è dire la verità ed essere imprendibili, trasformarsi in un’icona che non si può scongiurare, in un evaso che fa spettacolo. La risata crolla convulsa sulla faccia coperta dell’umanità, armata di inganni sfiniti, nella ricerca di un perché rispettabile da offrire alla violenza, quella giusta s’intende. Lui non le ha mai cercate, queste ragioni, perché, giustamente, non esistono. 

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Chiaro no? Ma poi, si parla per assunti qui su ChickenBroccoli e in effetti mi rendo conto che a volte intere cinematografie straniere non sono prese neanche in considerazione. Ignoranza, as usual, rules. Ultimamente supereroi e supercattivi sono alla portata di tutti. Qualche esempio. Conoscete Zokkomon? E Red Eagle? Ve li presento. 
Il primo è un bambino indiano che si riscopre supereroe e, vestito un po' da Red Mist di Kick Ass, a colpi di felafel lanciati come granate e a cavallo di una vacca sacra magrissima, sconfigge i cattivi. Poi tutti a ballare. La cosa bella è che il film è prodotto dalla DISNEY ho detto DISNEY per il solo mercato indiano, tanto per dire due pesi due misure sulla quantità di pubblico che può avere l'India. Ecco il trailer:

Non so voi ma secondo me a vedere questo film si riderebbe forte. Cioè tra uno sbadiglio e l'altro intendo. Figli di Kahn!
Red Eagle invece è un tizio di nome Rom Rittikrai, interpretato da Ananda Everingham, che viene dalla Thailandia e che con una mascherina proteggisole a forma di aquila in faccia sconfigge la lobby del turismo sessuale perché le vuole tutte per lui...VI GIURO CHE AVEVO SCRITTO QUESTA COSA PER RIDERE, E INVECE POI ANDANDO A GUARDARE LA TRAMA... ERA COSI PER DAVVERO! Ma quante ne so. SuperC&B!

Pure Pop Art! Lo dicono anche Bat Nico & Andy Robin (1967):

6 commenti:

  1. Questo post mi ha dato lo spunto per fare le solite ricerche wikipediane e... PAM!! Sorpresona!! Il doppiatore di Bale è CLAUDIO SANTAMARIA!! ahahah strano senza l'accento romano!

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  2. sì sì! e joker da Adriano Giannini. bisogna dire che sono meno peggio di quanto possa sembrare. finché fanno doppiare ad "attori" va anche bene (tipo anche favino nelle Creature Selvagge ha fatto un buon lavoro)...il problema è quando chiamano DJ Francesco...
    certo Batman che si affacciava al balcone e urlava AMATEMEEEEE! non era male...

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  3. Ahahah non me lo vedo Batman de Roma! però apparte gli scherzi dei doppiaggi italiani abbiamo poco da lamentarci, che siano fatti da doppiatori o da attori. Certo, il film in lingua originale è un'altra cosa ma per Santamaria e pure Giannini veramente tanto di cappello!
    P.S. a DJ Francesco dovrebbero far doppiare al massimo il film di Bob Aggiustatutto, e ho detto tutto XD

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  4. Avevo una sincera simpativa per Santamaria, mò è nel mio range di fantasie d'appuntamento...
    Il Giannini soprannominato è il figlio dell'attore?

    isa

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  5. andre@: si in effetti non gli si può dire granché. buon lavoro, soprattuto joker. invece sul doppiaggio qualcosa da ridire - in generale - ce l'avrei. ad esempio ho visto proprio ieri Gnome e Giulietta. Ecco, leggerai...
    per DJ Francesco, ha dimostrato le sue alti doti in Robots. Il secondo gradino piu basso del doppiaggio di personaggi pseudofamosi in italia: il primo gradino (IL PIù BASSO) Ilaria D'amico in Eragon. non me lo scorderò finché campo.. (certo anche i calciatori di Shalin Soccer...)
    is@: eccone n'antra ;) il giannini è effettivamente il figlio di suo padre...

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