domenica 22 maggio 2011

INDOVINA CHE VEDI A CENA • Chicken&Broccoli Tandoori + Il treno per il Darjeeling

Ed ecco che C&B diventa - anche - un blog sito di cucina! Succede che Chiara vince l'Hollywood Barbilonia contest e si scopre che oltre ad essere appassionata di barbe, è anche una viaggiatrice instancabile, una cuoca provetta e una fotografa coi fiocchi: tutte cose che si notano su ArTravelling, il blog sito di viaggi cucina e foto che gestisce con Pietro. Quindi niente di meglio che unire le forze e creare una rubrica tutta nuova: INDOVINA CHE VEDI A CENA dove C&B e ArTravelling ti organizzano la serata (altro che Blockbusternight, dove ti vedi i film orrendi e ti riscaldi i 4Saltinpadella). Qui troverai la ricetta perfetta per questa sera e il film da accompagnare al sapore che ti rimarrà dopo l'ultimo boccone, un post per accontentare vista e gusto, per sfamare le pupille gustative! E dopo una serata del genere, ti verrà voglia di riempire la valigia con le prime cose che trovi nei cassetti e correre dietro ad un treno! Stasera si parte per India!
l pollo tandoori, piatto di origine indiana molto comune, viene realizzato con una miscela particolare di spezie chiamate appunto tandoori e si presenta di un meraviglioso rosso intenso. Ne esistono moltissime versioni, questa è la mia! Visto che può essere relativamente piccante e saporito dipende molto dal gusto personale la quantità di spezie da aggiungere alla ricetta. Con tre cucchiaini per circa 200g di yogurt danno un gusto intenso ma adatto a chiunque. 
Come accompagnamento ho scelto il pulao, un riso speziato a base Basmati e verdure, ma in una versione leggera per esaltare il gusto del pollo. Per la perfetta realizzazione è consigliato l'utilizzo del ghee, burro chiarificato più resistente alla cottura del classico burro. Il ghee si può facilmente preparare a casa facendo fondere a bagnomaria il burro per liberarlo dalla parte acquosa e dalle impurità che bruciano e scuriscono durante la cottura. Per una versione particolare si può usare il burro di bufala (si trova nei supermercati), molto comune in India con il nome di Samna. La cosa che vi piacerà di questo piatto è l'incredibile aroma che sprigiona durante la cottura, caldo e coinvolgente; essendo un piatto unico è perfetto per una cenetta, magari con luce soffusa, accompagnato da una birra chiara gelata.

INGREDIENTI (x 2 persone):
• un petto di pollo dimensioni medie o 3 cosce con la pelle
• 200g di yogurt naturale, anche greco
• una cipolla bianca tritata finemente
• uno spicchio d'aglio grattuggiato
• zenzero fresco, un pezzo piccolo o due cucchiaini rasi in polvere
• 50g circa di ghee, o burro chiarificato
• un bastoncino di cannella da 4/5 cm
• due foglie di alloro
• una noce moscata
• spezie tandoori 
• sale e pepe bianco macinato
• semi di papavero o di sesamo neri per decorare
Pulao di verdure (riso vegetariano leggero)
• 120g circa di riso Basmati (dose per due persone)
• un cucchiaio di ghee, o burro chiarificato
• 140g di piselli finissimi
• 1/2 peperone giallo tagliato a cubetti
• 1/2 peperone rosso tagliato a cubetti
• 60g o più di fiore di broccolo 
• sale
PREPARAZIONE: Per prima cosa preparare la marinata: in un biellino capiente mettere la cipolla tritata, l'aglio grattuggiato, una grattata a piacere di zenzero fresco o i due cucchiaini di zenzero macinato, lo yogurt e un paio di cucchiaini di spezie per tandoori (quantità a piacere); mescolare con attenzione in modo da avere un composto omogeneo e di un bel colore rosa. Se si usa uno yogurt greco molto denso aggiungere qualche cucchiaio d'acqua. Dividere il petto di pollo in due parti uguali, mentre se si fanno le coscette pulire bene la pelle da eventuali pennuzze. Dividere la marinata in un paio di sacchetti piccoli per congelare, riempiendoli come se fosse un sac a poche, poi inserire i petti di pollo in modo che siano completamente ricoperti di marinata, chiudere e lasciar riposare per almeno un'ora o più. Più la marinata ha il tempo di agire più il pollo sarà morbido e saporito. 
Per la cottura: in una padella capiente sciogliere il ghee a fuoco molto lento e insaporirlo qualche minuto con la stecca di cannella, le due foglie di alloro e una grattata di noce moscata (non troppo abbondante). Unire il pollo e farlo rosolare bene da ogni parte in modo che risulti bello dorato. Togliere i pezzi di pollo dalla padella e versare la marinata aggiungendo altre spezie tandoori se si vuole un gusto deciso, mescolando in modo che si amalgami al sughino speziato. Rimettere il pollo in pentola e finire la cottura. A cottura ultimata tagliere i petti di pollo a fette spesse; eliminare l'alloro e la stecca di cannella, passare la salsa con il mixer ad immersione.
Cuocere il riso basmati in acqua salata e scolarlo al dente. In una padella antiaderente sciogliere il ghee, unire le verdure tagliate a cubetti piccoli e farle rosolare qualche minuto, ma non troppo perchè devono risultare croccanti. Unire il riso, regolare di sale e pepe.
Servire il pollo caldo con la sua salsina, decorato con i semi di papavero o di sesamo, accompagnato con una porzione di pulao.
Ed ora, dopo aver gustato tale speziata leccornia, un bel film! E quale se non Il Treno per il Darjeeling, un viaggio alla scoperta di sè tra vestiti elegantissimi e amore fraterno:

Trama: Francis, Peter e Jack sono fratelli. Uniti non solo dai nasi importanti, ma anche da quei tic caratteristici che spesso causa la richezza: sono eleganti, sono egocentrici, sono annoiati, sono viziati, sono adorabili. 
Si sono persi di vista, dopo il funerale del padre, ora si ritrovano, su un treno tutto blu e giallo che sa di spezie, che segue le rotte impervie di un viaggio alla scoperta di sè stessi, viaggio le cui tappe sono chiaramente stampate e plastificate su cartonici bianchi:
Wes Anderson è oggi uno dei pochissimi registi che, con totale e sincera coscienza di sè, è stato capace di creare uno stile personale, unico, immediatamente riconoscibile. Con una manciata di film gettati agli spettatori famelici ha creato un'immaginario subito rincorso (tradotto: copiato) da molti. Anderson è un adulto intrappolato nel suo immaginario - sicuramente già formatosi in tenera età, al pari di un Burton per fare un esempio facile - con una sua personalissima visione del mondo e un codice quasi matematico nella messa in scena. Si potrebbe pensare ad un nuovo surrealismo romantico al cinema. Una commedia della vita - non è un caso che molti suoi film aprono, letteralmente, un sipario sulla storia e i suoi personaggi vestono quasi sempre gli stessi abiti per tutto il film. La sua realtà è una palette di colori pastello.
Il treno per il Darjeeling è - sembra facile a dirsi, ma così difficile a farsi - un film perfetto; mai perfettino, mai di maniera. Anderson ha una carta da giocare, un asso nella manica del vestito su misura che manca a molti altri: Anderson è ricco, anzi, è sempre stato ricco. Viene da una famiglia di artisti, ma non quelli bohemien un po' perdigiorno, quelli ricchi, quelli anche un po' annoiati. Anderson ha frequentato scuole private e ha studiato filosofia. Anderson è diventato regista, forse con una strada spianata alle spalle, perché i figli degli artisti ricchi diventano sempre artisti, non tutti però riescono a creare un loro stile. Tutto ciò ci dipinge il regista come un viziato figlio di papà con il pallino del cinema. E invece, come rare volte accade, ecco che Wes riesce davvero a fare vero Cinema e lo fa raccontando quello che conosce meglio: la richezza, l'eleganza, i bei vestiti e la vita viziata e sonnecchiosa, che non conosce il significato della parola "sacrificio"; la fantasticamente immobile vita dei ricchi. Cosa distingue gli Artisti dai comuni mortali: la genialità, la critica intelligente ma sempre spietata, l'estetica. E quando conosci quello di cui stai parlando, le tue parole saranno naturali, bellissime, pure come quelle di nessun'altro.
Saliamo anche noi sul treno orientaleggiante che accompagna i tre fratelli nella ricerca coatta di sè stessi (esatto, vedete i viziati come sono... decidono di cercare sè stessi e lo fanno organizzando nei minimi particolari un viaggio in India perché, si sà, in "India riscopri te stesso") e viaggiamo insieme ai tre Whitman facendoci carico leggero di ogni loro tic, delle loro vite sconnesse dalla realtà. Ad esempio Jack (Jason Schwartzman) 
prima del viaggio ha vissuto un anno all'Hotel Chevalier di Parigi. Come lo so? Poi vi spiego. E scopriamo, qualora fossimo figli unici come lo è C&B, che l'esperienza di avere fratelli e sorelle è più profonda di quella che sembra. E ti viene voglia di averli, fratelli e sorelle, per litigarci, per regalargli una cinta e poi riscattarla per ripicca. Certo, è pure vero che magari sarebbe meglio che questi fratelli fossero Jason Schwartzman, Adrien Brody e Owen Wilson...
...e che magari la tua vita fosse diretta da Wes Anderson. E che magari nel tuo guardaroba ci fossero solo vestiti fatti su misura. Anzi, non nel guardaroba, più nel set di valigie Vuitton...
Ecco, quello che subito colpisce di TUTTI i film di Anderson è la cura quasi maniacale per i costumi, per le scenografie, per la messa in scena. Ogni suo film diventa una piéce teatrale.  Eppure, nonostante la perfezione quasi autistica dei dettagli, niente sembra costruito, falso, innaturale. D'altronde qual è la prima regola dell'eleganza quella vera? Vestire completi da 5000 dollari e indossarli come fossero straccetti comprati al mercato. E il trio fraterno del film lo fa nel migliore dei modi. Davvero, Wilson, Brody e Schwartzman non sono mai stati così belli, così sdrucildi e al tempo stesso così fascinosamente classy. Sono splendidi, persi tra le strade polverose o mentre salvano bambini hindu dalle onde. Mentre tentano le virtù di hostess dalla  pelle scura o litigano con capitreni sik.
Tre personaggi che si fondono ogni minuto di più e lasciano trasparire chiaro il significato profondo dell'Amore fraterno, mischiato forte con quello di Amicizia. Amore, fratellanza, amicizia, parole che Anderson conosce bene visto che gran parte degli attori con cui lavora sono prima di tutto amici di famiglia e che lo stesso fratello di Anderson, Eric Chase Anderson, è l'autore/ispiratore di tanta poetica visiva del regista, con le sue illustrazione infantili e bidimensionali: 
Sempre lui ad aver "customizzato" il set di valigie che assume un ruolo così impotante durante il film: solo quando i tre riescono a liberarsene sono veramente persone nuove

capaci di non sentire sulle spalle il peso di una vita persa nel dolce far nulla di una stanza d'hotel ad aspettare la Natalie Portman di turno. A proposito di Natalie Portman! Dicevamo prima dell'anno passato da Jake in un hotel parigino. Il film - forse non tutti sanno che - ha uno splendido spin off sotto forma di cortometraggio: Hotel Chevalier

Che oltre a regalarci una delle migliori (e più spogliate) interpretazioni di quel capolavoro di ragazza che si chiama Natalie, diventa fondamentale per capire meglio il personaggio di Jack, che ascolta al telefono i messaggi della sua ex-ragazza, che rimane appeso ad un amore forse mai esistito (non lo facciamo tutti, d'altronde?), che riascolta una canzone come fosse stata scritta solo per loro due, che "non adrà in Italia" però. Idea: guardatelo mentre cucinate, aspettando la giusta cottura.
E la colonna sonora? No dico, le colonne sonore dei film di Anderson? Domande retoriche. Esistono registi che sanno creare meglio di lui l'atmosfera nei loro film solo usando una canzone? In effetti esistono (si chiamano Tarantino, Danny Boyle, Sofia Coppola), ma si contano sulle dita di una mano). Quindi ecco cosa vi consigliamo, dopo aver cucinato il ChickenBroccoli Tandoori e prima di vedere Il treno per il Darjeeling, gustate la ricetta, seduti a un tavolo che avrete arredato con fiori di loto e tovaglia batik con questo sottofondo (spingete play, è un playlist), vedrete che sarà poetico e delizioso:

Come poetico e delizioso (come sempre) è Bill Murray e il suo business man perennemente di corsa:
Wes Anderson è un regista che ti fa venire voglia di vivere un'altra vita che non sia la tua. Sembra una banalità, ma non lo è. Perché alla fine la vita di un killer taciturno che si innamora di una tredicenne, la vita di un astronauta clonato sulla luna, la vita di un paraplegico che si collega ad un cavo e diventa un essere blu alto due metri, sono sì vite cinematografiche da sogno, ma in fondo chi le vorrebbe vivere davvero? Nessuno. Invece quando vedi un film di Anderson VUOI essere un ex-campione di tennis depresso, VUOI essere un primo della classe innamorato della sua professoressa, VUOI essere una volpe con la crisi di mezza età! E quando vedi Il Treno per il Darjeeling VUOI prendere una moto scassata e partire
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riempirti il viso di bende e arrivare in India, salire su un montarozzo, fare dei movimenti strani e sotterrare una piuma di pavone sotto una piramide di sassi. 
«I wonder if the three of us would’ve been friends in real life. Not as brothers, but as people.»
Andare in India ora subito, ma non l'india banale dei fachiri, dei bambini che chiedono l'elemosina, dei cartelloni colorati e dei balletti bollywoodiani, per quanto caratteristici possano essere. L'India attraversata dai binari percorsi dal treno di Anderson è sinceramente libera da macchiette e luoghi comuni, sebbene ci siano anche, quelle macchiette e quei luoghi comuni, ma nelle sue mani speciali e attraverso la sua regia assumono colori tutti nuovi.
Infinito l'elenco delle scene favolose costruite con la naturalezza che questa stessa frase ossimora dimostrerebbe impossibile (lo svelamento metacinematografico del trucco del lampione con l'attrezzista che passa correndo, oppure la INCREDIBILE e onirica carrellata di vagoni:

Sono queste le cose che amiamo del cinema di Anderson, un Regista che rispetta pedissequamente la prima regola del surrealismo: non avere regole. E cosa fanno registi come Anderson, o meglio Artisti? Creano arte che colpisce talmente da creare altra Arte. Ecco alcune creazioni immaginifiche dedicate al Treno per il Darjeeling:

(Questo clicca che vale la pena vederlo grande)
Wes Anderson. Uno dei registi preferiti di C&B. E da ora anche vostro. Viaggiare, assaporare tutti i gusti e avere sempre una sola regola in mente:
Alla prossima ricetta cinematografica! [C&B + ArTravelling]

8 commenti:

  1. Questa rubrica già mi piace! :) il pollo tandoori sembra buonissimo.
    Poi questo film è uno dei miei preferiti.
    Complimenti per la recensione e per la scelta delle immagini.

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  2. braviii!!! mi piace questa rubrica!
    ma le ricette saranno solo a base di pollo in onore a CeB? :)
    da vegetariana rompicoglioni propongo che la prossima sia almeno a base di broccoli!

    oh, a proposito di polli...caro C&B, volevo dirti che mia figlia di 18 mesi ha imparato a fare il verso della gallina grazie al tuo blog. quando apro la pagina e compaiono il polletto e il broccolo a lato lei comincia a fare "co co co co"!! pazzeschio.

    ps. I love Jason Schwartzman!

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  3. :D
    per questa prima volta ho proposto io la ricetta indiana perché mi andava di rivedere il film ! E chiara ha omaggiato (e stupito!) C&B... ma credo che no, non ci sarà solo pollo ... la prossima volta sta a lei decidere la ricetta e io cercherò il film adatto!!
    per quanto riguarda tua figlia la cosa mi riempie di gioia ma anche di preoccupazione! Ti aspettano anni e anni di psicoloco co co co :DDDD

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  4. dopo aver aspettato 10 giorni che tu scrivessi su the tree of life (perchè io vado al cinema solo se il film è da te sponsorizzato) decido che per una volta farò un'eccezione e ieri sera vado con il mio ragazzo a vedere il gran filmone che, scopro ora, ha vinto a Cannes!
    ne possiamo parlare?
    ho 25 anni e mai mai sono uscita dal cinema, ma ieri davvero non ce la facevo proprio più.
    inizio promettente, può anche andare, poi si passa al documentario: spazio, cascate, mari, dinosauri (dinosauri???), stelle, ovuli (o qualcosa del genere), dinosauri (di nuovo?? ehcheppalle), esplosioni, sole, cuore, amore...piero angela senza piero angela...
    poi quando tutto finisce e pensi oddio sì adesso inizia il film...ecco che parte il filmino delle vacanze (bella la fotografia eh...ma sempre filmino delle vacanze rimane). magari poi il film cominciava sul serio ( io me ne sono andata quando il pupo aveva sui 3 anni), ma mi chiedo: davvero sta "cosa" può vincere cannes?
    insultami pure se invece l'hai adorato. ormai sei il mio cineguru!
    ciao

    Martina

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  5. ammeto: non segue malick con attesa. Anzi ti dirò che ne passerà di tempo prima di vedere tree of life... so che può esssere tedioso e tediante...se poi mi dici così, ahivoglia... ma sono sicuro che altri lo hanno amato alla follia folle...certo però che uscire dalla sala è VIETATO DALLA LEGGE DEL MONDO! ti dico solo che una volta sono capitato per sbaglio a vedere un film di pieraccioni e l'ho visto comunque tutto! uscire dalla sala NO NO E MAI!
    per cannes, non posso dire molto neanche su quello, sarei falso e furbo se tessessi (!?) lodi su malick, che appunto non amo e non conosco, ma penso anche che per come sta messo DeNIgro di testa, potrebbe aver fatto una scelta campanilistica e basta...
    certo però uscire dalla sala... no... ;)

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  6. comunque C&B cineguru mi piace moltissimo, soprattutto in questo post :DDD

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  7. Fighissima la collaborazione... anche io voglio assaggiare! Uff

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