venerdì 11 novembre 2016

SIAMO SERIAL • Grey Mirror

Black Mirror - Stagione 3
Trama: Specchio riflesso

Sembra ieri che salutavamo Black Mirror come la più clamorosa novità del millennio. Erano bastate tre puntate per proiettarci con terrore e raccapriccio avanti di... quanto... tre anni? Cinque anni? Pochi mesi? Eppure era futuro, ma talmente vicino, talmente "domani" che ci aveva fatto una paura fottuta. Fottuturo.
Poi era arrivata la stagione 2, e lo speciale di Natale, anche lì belle puntate, con picchi fantastici e terribili alternati a roba un po' più regolare (soprattutto per chi vede tutto e ha una buona memoria, ma il punto non è mai stato creare una totale novità, lo sappiamo che niente è nuovo; poi pensi che BM in fondo è solo Ai Confini della Realtà versione 2014, allora appiattisci tutto e che stiamo qui a parlare) ma comunque sempre capace di trasmettere quella certezza che durava da sei puntate + uno special: Black Mirror non era mai e poi mai innocuo. 
Non sono il primo a usare questa definizione per BM, e mi piace molto, non è facile trovare un prodotto cinematografico o televisivo che abbia davvero la capacità di smuovere qualcosa dentro che vada al di là del tempo di fruizione. BM te lo portavi dietro anche dopo, era davvero un memento mori social, un monito formato tweet, un "oh, stateve accorti che mo' è tutto un video di micetti


gif che più assurde sono meglio è
e broccolare le persone mandando sagaci messaggi sulla chat
ma se non vi date una regolata è capace che un giorno dobbiate scoprire che l'amata vi ha tradito guardando un suo ricordo, o che le carceri non siano più quelle che conoscete ma un luogo folle nella vostra mente, che vi ritroverete un robot dentro casa con dentro una personalità già morta fatta degli #hashtag della vita precedente o che un personaggio virtuale sia il vostro nuovo presidente" (poi vabbé, vince Trump e ti dici: va bene, Black Mirror è solo neorealismo).
Quindi quando abbiamo saputo che Netflix avrebbe prodotto sei nuovi episodi eravamo tutti estasiati. Finalmente un pacchetto di puntate raddoppiato, e poi era Netflix, grande qualità! 
E invece la cosa peggiore che poteva capitare a Black Mirror è capitata: Black Mirror è diventata innocua.
Vediamola, episodio per episodio:

La figlia di Ron Howard - sempre bella anche coi chili messi su, probabilmente per la parte - ancora reduce dalle corse coi Velociraptor, è una sfigatissima rappresentante della middle class amaricana. È una 4.2. Che vuol dire? Che il suo rating social è 4.2 dove 0 sei la feccia e 5 sei il gotha. A seconda del tuo rating ti puoi permettere o meno di fare le cose nella società vera: saltare le file, affittare appartamenti migliori, frequentare persone meglio, essere meglio tu.
Ovviamente la trasposizione delle stelline (che poi somigliano tanto a quelle della critica cinematografica, te la immagini la società con solo i voti Chicken o Broccolo. ci sarebbe da ridere.. o da piangere) dal virtuale al reale causa una bipolarità grottesca: devi essere sempre perfetta, simpatica, sorridente per avere più stelline e salire in graduatoria.


Il disastro è alle porte.
La puntata riprende i temi della terza della prima serie (quella coi ricordi registrati) e oltre alla bravuta di Bryce rimane proprio poco, perché il finale, che doveva scatenare la reazione a catena, non stupisce più di tanto, relegando la protagonista al ruolo di pazzerella e basta, quando invece mi aspettavo la distruzione totale del sistema.
   ★ ☆  

La puntata più banale. 
Un tizio un po' scapestrato, per guadagnare due lire, si sottopone a un videogioco sperimentale, un videogioco neurale. Una console minuscola direttamente impiantata nel cervelletto che ti fa immergere in tutti i sensi e con tutti i sensi nel videogame, un survival horror.
A parte che ci sono almeno 1000 film con presupposti del genere, ma scommetto che se vado ora in qualsivoglia fumetteria o libreria posso riempirmi casa di roba uguale ok ok niente è nuovo, ma al 1001 sfido a trovarlo interessante.. 
Nulla di innovativo, che è l'opposto di quello che ci si aspetta da BM.
Giusto la dilatazione temporale a sorpresa può destare qualche attenzione, ma nulla più. Pare fatto da gente che ha copiato BM e fatto una cosa un po' simile ma molto più brutta.
  ☆ ☆ ☆

Anche qui un aspetto già visitato da BM (più precisamente nella 02/02): le vittime che... attenzione! Potrebbero essere i carnefici! Paura!
La storia è molto diluita, avrebbe avuto ancora più efficacia se fosse stata più breve e più ritmata, al fulmicotone e poi la botta finale, la sciemolan twist. Però anche così il finale è una discreta bottarella.
Bisogna dire che questa canzone ci sta veramente ma veramente a fagiolo come diceva Bud Spencer

Anche se forse stanno esagerando con questi Radiohead.

 ★ ☆ ☆ 

La migliore. Tra le migliori di sempre. E non per la parte tecnocratica (che comunque è bella, anche se incredibilmente uguale a Player One, il libro che presto vedremo in film di Spilbi e tutti diranno "ooohh uguale alla puntata di Black Mirror! Spilbi copione!), ma perché le due protagoniste enteranno nell'immaginario di molti. 
Anzi, stando a tutte le fan art che già si sono guadagnate, già ci sono entrate


Il movimento lesbo ci andrà in un brodo di giuggiole, come anche quello dei interracial marriage, e faranno bene, le due sono effettivamente bellissime insieme, romanticissime e la loro storia è da lacrimoni.E poi esiste questa foto 
Che oltre alle chiappe c'è di più, infatti se fosse vera metterebbe anche una certa inquietudine... saranno loro? Negli Anni Ottanta? Viaggi nel tempo? 
Certo questi Anni Ottanta stanno diventando un po' indigesti, eh.
Ah, ultima cosa: io a San Junipero ci andrei di corsa, dove devo firmare?

 ★ ★ ★ ☆

I soldati del futuro vantano come equipaggiamento un programma direttamente impiantato nella corteccia cerebrale. La guerra la fanno contro delle creature mutanti e pericolose chiamate "scarafaggi", da schiacciare senza pietà.
Se siete entrati nel meccanismo mentale di Black Mirror quello che sarà lo svolgimento della puntata è veramente la cosa più scontata. L'avrete capito dalle poche righe di sinossi. Sì? No? Sì?
Inutile e prevedibile da minuto 2. Inoltre è incredibilmente uguale al plot della prima stagione del fumetto Orfani. Strano ve'? C'è da pensare che entrambi vengano da altro... o la malizia è negli impianti neurali di chi guarda?
 ☆ ☆ ☆ 

Bell'esperimento, e anche riuscito.
Si tratta a tutti gli effetti di un procedurale - telefilm con investigatori che investigano su investigazioni investigando - fuso con le tematiche blackmirroresche: chi di tweet ferisce di bee perisce, mettiamola così.

Dura un'ora e venti, e forse è un po' troppo. Ma funziona. Inusuale se confrontato con il resto del pacchetto.
Sono una brutta persona se quando sento la parola nanotecnologie penso a un remake di Terminator col terminator interpretato da Peter Dinklarge?

 ★ ★  
Insomma. BM 3, e con lei Netflix che americanizza e imbalsama la cattiveria e la ferocia che solo certe serie made in UK sanno avere, è un no. Possibile che un filmetto come Nerve riesca ad essere più inquietante di BM? Dispiace, perché ora non aspetteremo più con impazienza la 4 e questo ci renderà tutti meno preoccupati dall'invasione che i social possono avere nelle nostre vite reali, e velocizzeremo il processo, facendo diventare BM reale ancora prima.
Oh mi raccomando mettetemi
 ★ ★ ★ 

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