giovedì 10 novembre 2016

CHICKENBROCCOLI & MARGHERITA alla FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 • Giorno 3

C'è questa cosa molto inquietante dello scleroderma infestante del legno che praticamente tu pensi di essertene liberato, perché magari non lo vedi più per giorni e giorni e giorni, e poi ZACCHETE, a un certo punto ti svegli con due bozzi in fronte grossi come delle peschenoci (o pescanoci? Appunti personali: chiamare Zanichelli.) e ti dici "Fammi chiamare un po' la mia fidanzata" NO! È TORNATO LO SCLERODERMA INFESTANTE DEL LEGNO! 
Ecco, proprio uguale ugule, anche lo scorso ottobre era tornata A FESTA DER CINEMA DE ROMA, edizione non-mi-ricordo-più-quanto-ma-comunque-iniziano-a-essere-troppe, e CB era di nuovo diventato il broccolo più felice dell'universo perché poteva pubblicare le favolose recensioni disegnate di MARGHERIT✿! L'emozione proprio che saettava da tutte le parti! E infatti se ricordate eravamo andati proprio come dei siluri, con un UNO-DUE di recensioni che avrebbe steso pure Alì. Alìmorte se l'avrebbe steso.
Poi non mi ricordo bene cos'è successo ma insomma, ci siamo distratti e sono passati venti giorni così, proprio come passa il tempo sembra ieri ma ti trovo benissimo dài oh quando capita ci prendiamo qualcosa insieme.
Però c'è che degli altri film li avevo visti! Se non ricordo male... e se non ricordo male... anche un altro INSIEME! Vediamo un attimo cosa mi ricordo del giorno 3 A'A FESTA DER CINEMA DE ROMA.
Se non sbaglio era domenica e io mi ero svegliato giusto cinque ore dopo aver visto quel film coi neri che trucidavano la gente. Il più dolce dei risvegli. E, tosto e lesto, ero andato a vedere:
Cicogne in missione
Trama: Qui gatta cicogna

Che se non è dedizione questa, svegliarsi per andare a vedere dei film alle 9 di domenica, mattinata che da che mondo è mondo si usa per fare quelle cose che durante la settimana non riesci tipo chiamare la tua fidanzata e chiederle se ha comprato le peschenoci (Appunto personale: ricordarsi regalo di Natale a Zanichelli), la vera dedizione.
Soprattutto perché il film era questo. Un film di cicogne e di missioni - che avevo ricorderete tentato di vendere a Margherita, ricevendo in cambio un uppercut - che si presentava proprio come una brutta copia di questo invece favoloso corto Pixar:

(Favoloso davvero. Non come quello che peraltro non era Pixar ma di autori Pixar, che tutti dicono di aver pianto mille lacrime ma ditemi voi dove sarebbe l'emozione, boh. sarò arido io.)
Insomma questo Cicogne in missione per me era un film da vedere solo per sfruttare il Pass e non sentirmi proprio scemo ad averlo preso per vedere tre film in croce e invece...
invece...
invece CiM ha la dote più importante che un film del genere (animazione di animali) deve avere: FA. RIDERE.
Fa ridere vuol dire che ha tutti i tempi comici giusti, quelli un po' assurdi ma anche slapsticcosi non fastidiosi (se penso che Pets ha fatto molto successo odio i Minions ancora di più).
CiM racconta la storia di una cicogna e di una missione. L'avevo detto pure a Marghe che era fico un film di cicogne e di missioni.
La cicogna in questione, Junior, lavora per la più grande società di spedizioni del mondo, una sorta di Amazon, ma con le cicogne, che si sono stufate di portare bambini (come biasimarle:

e hanno iniziato a portare i pacchi.
Junior anche per diventare il boss della società (anche se non sa manco perché), quando ovviamente succede il casino: Sarah - un'orfanella che 18 anni prima non era stata consegnata e da quel momento vive e lavora con le cicogne (si è una diciottenne che lavora circondata da uccelli. Ma essendo un film per e con bambini non si possono fare battute.), solo che Sarah è un disastro su due gambe: tutto quello che tocca lo distrugge.
La missione del titolo è portare un cicciopacioccopupattolo neonato a destinazione, consegna che le cicogne non fanno da anni. 



Ne conseguono mille disastri, rapporti che esplodono ma poi si ricuciono, personalità agli antipodi che si mischiano e imparano ad amarsi, insomma tutto il cucuzzaro classico di un film così, ma, ehy, FA RIDERE.
Infatti questa cosa che mi aveva fatto ridere così tanto era troppo strana e dopo il film ho fatto una cosa che forse dovrei fare prima di vederli i film: mi sono informato su registi e produzione e ho scoperto che i produttori sono quelli di LEGO MOVIE, e uno dei registi è uno che fa una commedia con attori veri l'anno (alcune insomma, ma altre ok).
Se vi capita andate a vederlo (mi sa che non è più in sala ve'? Se pensi che è colpa di Pets ci rimani pure male), ma forse anche meglio perché allora lo potete vedere in originale e il doppiaggio è pazzesco, merito di Andy Semberg, lui:

che magari vi dice poco ma è uno degli attori più di ridere di adesso. Altro che quelli di Hangover.
Ma questa leggenda delle cicogne che portano i bambini da dove nasce? Quanto è vecchia? Be' se ho trovato questa gif
vuol dire che è proprio vecchia. Ma comunque veramente falsissima, assurda, lo sanno tutto che i bambini nascono sotto i Broccoli.
Il branco di lupi " formazione trasformabile" è tra le cose più riuscite nel cinema d'animazione degli ultimi anni.
Uscito dalla sala ancora tutto ridanciano (e addirittura un po' commosso dal finale. Sono un Broccolo sensibile quando si tratta di cicciopacioccopupattolo, se non è il mio si intende) chi ti incontro? MA CHI TI INCONTRO?! ESATTO! MARGHERITA! 
Sai quelle volte che ti apposti dietro una colonna dell'auditorium e speri che una certa persona passi di lì e quando la vedi esci fuori un po' dinoccolato e con una certa "noscialans" fai "oh ciao ma tu pensa chi ti incontri..."
Ecco per niente. Non è andata per niente così, è andata che dopo aver visto un film insieme il giorno prima e aver dimostrato a Margherita che poteva uscirne indenne ci eravamo detti di vederne un altro. 
- Uè Marghe allora oggi che ci vediamo? Una cosa un po' più allegra dell'altra volta però eh che dici? No perché l'altra volta io volevo vedere il film di cicogne e di missioni e infatti era fico no per carità anche quello di ragazza ISIS esplodere ok ma insomma. Dài! Proponi un argomento più leggerino! È anche domenica! Dài!
- Andiamo a vedere un film sull'Olocausto.
- CERTO! PERFETTO! Era proprio quello che dicevo! Olocausto! Ottimo. Ottimo...
The last laugh
Trama: Olocaustico

Questo documentario parte da una domanda semplice e contemporaneamente difficilissima: si può ridere dell'Olocausto?
La risposta è sì. Ma la battuta deve essere davvero, ma davvero, ma davvero buona.
Attenzione, non ho detto dei Nazi o di Hitler, quelli erano così ridicoli di loro che non è proprio questo il punto, quello lo fanno dall'inizio:

Il punto è fare dell'ironia sull'Olocausto in quanto tale, sui campi, sui treni, sulle deportazioni.
La risposta rimane: sì, ma oltre a una battuta davvero buona, sarebbe meglio che tu sia ebreo.
E - a dispetto del tema pesantissimo e mai mai mai da prendere alla leggera - anche questo film fa molto ridere. Perché hanno intervistato le persone giuste.
A parlarne infatti sono i comici che più si espongono con battute che a volte rasentano la denuncia, altre che sguazzano nel cattivo gusto, eccetera. Quindi oltre a Mel Brooks (che ricordiamo ha fatto questo:

quindi possiamo ben dire che se ha qualcosa da dire a proposito... Ma anche Sarah Silverman, Rob Reiner, Larry Charles (sceneggiatore di Seinfield), Ricky Gervais (uno che ha avuto il coraggio di raccontare questa barzelletta) che dicono la loro sull'argomento, inframezzando riflessioni argute e puntuali con momenti di ridere che basta questa barzelletta a farti capire tutto il tono:

È incredibile che una tragedia tanto immane sia accaduta ad un popolo così dannatamente ironico. Che se ci pensi l'ironia non è proprio la simpatia, l'essere divertenti o caciaroni, l'ironia è una dote sottile, che prevede intelligenza a palate.
Non credo abbia avuto vita facile questo documentario, non c'è neanche una locandina in giro. Forse è ancora in cerca di distribuzione. Ma se in qualche meandro lo trovate, vedetelo assolutamente.
Ah, c'è anche Louis CK, che potrà anche non essermi piaciuto all'epoca, ma quando poi è in palla è davvero uno dei comici migliori in circolazione:

Quindi capito! Margherita mi ha tirato un tiro mancino (No, non parlo del fatto che non ci sono sue recensioni in questo post. Se vi dico che non ha potuto perché c'aveva da fare cose MOLTO più importanti, voi prendete, mettete in saccoccia e fidatevi): mi ha portato a vedere un film sull'Olocausto, che mi ha fatto ridere tantissimo. Ah, che ragazza! Se non fosse che io sono un Broccolo tutto d'un pezzo le chiederei di sposarmi.
Quando glie l'ho detto ho improvvisamente visto solo un'entità extracorporea che somigliava a Margherita, lei era già a 30 chilometri lanciati lontanissimo da me.
A quel punto, siccome il mio piano di creare tutto un sito di cinema e gestirlo per 7 anni solo e esclusivamente per fare colpo su una ragazza era miseramente fallito, sono andato a vedere un film che parla di un ragazzo che crea un gruppo musicale e lo gestisce solo ed esclusivamente per fare colpo su una ragazza. È uscito oggi al cinema e si chiama:
Sing Street
Trama: Sing that it will pass

La questione è questa: Sing Street è un film troppo furbo per essere benvoluto da un tipo smaliziato come me. Però piacerà. Piacerà un po' a tutti. Che poi piacere a tutti sia un campanello di allarme negativo forse non importa a nessuno, forse tutti vogliono solo vedere un filmetto divertente che non impegna, con un sacco di canzoni iperfamose, con una storia che finisce pure bene evviva tutto.
Perché Sing Street è divertente, è ritmato, azzecca i personaggi e poi c'è lei che insomma:

è proprio tutto al posticino suo giusto, ma che cosa mi dice di nuovo? Anche solo di vagamente originale? NIENTE. DI NIENTE. DI NIENTE.
È come quei gruppi musicali che magari arrivano, fanno delle canzoni iperorecchiabili che non ti fanno neanche incazzare perché alla fine le canticchi pure tu, ma lo sai bene che sono la copia della copia della copia di roba venuta decine di volte prima.
Sing Street è "caruccio", "carino", "bellino", "dolcino"... perché non puoi non provare empatia per le sorti di questo sfigatello che pur di rimorchiare la ragazza bellissima che vede sempre all'uscita di scuola (che a lui pare fichissima ma si rivelerà una ragazza come tutte le altre con le sue paure, le sue dolcezze, le sue giornate sì quelle no e la sua bella busta di peschenoci) si vende come il leader di un gruppo musicale, chiedendole di partecipare al loro video. Quando la ragazza dice "ok", iniziano i problemi: il gruppo va creato da zero!
A quel punto il ragazzetto mette su davvero un gruppo musicale, scopre i vari cantanti dell'epoca e gli stili (pieni Anni 80, siamo di nuovo in piena invasione Anni 80, mannaggia a Stranger Things), e per ogni nuovo gruppo scoperto ecco cambiare stile
daisyiohnson:
“– Sing Street (2016)
”
daisyiohnson:
“– Sing Street (2016)
”
daisyiohnson:
“– Sing Street (2016)
”
E scopre che avere un gruppo, scrivere le canzoni, sognare il contratto discografico è meglio di tutto, compresa lei

Io dico: ok, ma spera di essere i Beatles perché altrimenti hai fatto proprio la figura del coglione.
Ora, siccome io sono anche più furbo di loro, vi lascio alla colonna sonora di Sing Street, così magari vi ci addormentate e pensate a come fare i figli sotto il Broccolo. Anche senza fare i figli va bene.
C'è da dire che le canzoni originali - con tanto di video amatoriali non tanto diversi da quelli che invece godevano di grandi produzioni sì, ma grandi produzione Anni Ottanta baby, quindi viste ora vantano solo un altissimo grado di poraccitudine - sono più che decenti:


Comunque non avrei mai creduto di vedere un giorno Ditocorto ballare come un fesso al ballo della scuola. 

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