lunedì 7 ottobre 2013

SIAMOVIE SERIAL • Invito a Downton con delitto

Siccome la noia regna sovrana, la ripetizione ammazza la creatività, meglio una gallina oggi che l'uovo domani, siccome tutte queste cose qui questa settimana proviamo a fare una cosa diversa, così, tanto per pazzeggiare un po'. Mischiamo film e serie TV. Sarà che da quando è finita "quella" serie - di cui ancora non ho la forza di parlare - questa netta divisione tra prodotto televisivo e cinematografico è andata definitivamente andata a farsi benedire (o maledire) facciamo che si mischia tutto in un calderone senza parte ma con molta arte, l'arte di azzardare connessioni sia dove sono palesi, sia quando davvero le cose non c'entrano un benamato caz… no scusate, l'uso delle grevità non è permesso in questo post (cioè nel post, non nel posto, in quel post, ce la piglieremo tutti in quel post)
Ho recuperato finalmente la serie 3 ivi compreso lo special natalizio di
Downton Abbey - S3
Trama: Altra società

E se da una parte tornare alle buone educazioni di DA sia sempre un piacere, quel tipo di piacere che danno i film in costume imbellettati, con le giacche inamidate al limite del gesso, le donne in vestiti da sera anche alle 10 di mattina, camerieri che sembrano lord, lord che parlano affettati (non di affettati come ora), dall'altra nella serie inizia purtroppo a mancare un po' di respiro in tutte le trame dei vari personaggi.
Ovvio, godersi le frecciatine dell'acida vecchietta più amorevole dello schermo, una che per ogni ruga o espressione di disappunto ha una sua gif
seguire trepidanti le disavventure infinite del cicciobello Bates in carcere (più emozionante di Clint Eastwood) e l'eterna ricerca della felicità che tarda ad arrivare per lui e quello sgorbio della moglie, amare alla follia il burbero Carson, appassionarsi per storie di alta e bassa società e immergersi nella realtà nobile (sia di rango che di indole) della famiglia è sempre un piacere, uno scrigno di emozioni emotive che si schiude, perché alla fine, stacce, il feuilleton (dai chiamiamola con il suo nome: la telenovela, il Un posto al sole ma in inghilterra) riesce sempre nella sua missione: farci appassionare agli amori e ai dolori della gente, senza troppo bisogno di macchine che esplodono o supereroi (tanto di quelli ne parliamo domani).
DA è un romanzo storico, ci racconta di gente impomatata che fa cose che erano anacronistiche pure nel tempo in cui le inscena, ma alla fine parla esattamente di quello che succede SEMPRE: quella ama quello che ama quell'altra che ama quell'altro che ama quell'altro ancora che ama solo se stesso, però poi lui muore, ma ha lasciato una lettera dove dice che non era morto ma solo in coma ma poi la lettera era falsa ma poi arriva un cane che sotto la zampa ha una macchiolina che fa scoprire che LUI è IL FIGLIO! 
Esattamente così:
E noi non vogliamo mai e poi mai vedere il "E vissero felici e scontenti"… vogliamo che duri per sempre. 
L'amore e la morte, le uniche due cose che sono davvero senza tempo. Per esempio se guardo questa foto:

[clicca]
penso che cambiano solo i vestiti, non quello che c'è dentro (e nel caso di Lady Cybill meglio!).
Però , nella terza serie, soprattutto sul finale, nella lentissima puntata speciale natalizia e nelle prime due puntate della quarta serie:
ci si comincia a ripetere (esempio spoilerante: la morte di QUEL personaggio che, hello? Mette in piedi una situazione identica a quella già vissuta ma a sessi invertiti), oppure appunto i deus ex machina tiratissimi che mandano avanti la trama.
Oppure, forse la scelta meno felice di queste nuove puntate, l'aver di nuovo messo quel tomo di Thomas nella posizione del cattivo bidimensionale. Ed ecco per la giuoia delle pulzelle un bel primo piano
Poi oh, DA rimane di una bellezza speciale, probabilmente più per noi che siamo dei burini (immagino che in Inghilterra c'è chi faccia molte espressioni di disappunto ad ogni puntata).
Di certo l'ambientazione aiuta tanto, ma proprio tanto, basta guardare queste foto del cast non inamidato:



[a parte il vestito pianoforte cristo santo non ti ha insegnato GNENTE la costumista di DA, vi sfido a riconoscere quella al centro]
Ma chi sono? Come si permette Bates terza foto secondo da destra di fare pure il fighetto e cingere "mamà" con la mano birichina? COME OSA? 
A proposito di belle e bei ragazzi di Downton, c'è anche una certa inclinazione, ultimamente, di mettere in mezzo ragazzetti/modelli per farsi piacere, i presume, dai più giovani. Tipo lei
o lui. Dal canto mio, senza tradire l'amore impertinente che ho per Maggie, devo dire che un pensierino su di lei…
Comunque vi ricordo che a Downton Abbey ci si può andare, per davvero veramente.
Passando di Fellowes in Fellowes (che ricordiamo sarà anche un genio, ma non sempre l'azzecca, a volte poco, a volte ancora meno, altre volte pare che si sia fatto un bong ripieno di marijuana andata a male), sapete anche voi che DA era nata come spin-off di:
Gosford Park
Trama: Invito a cena con delitto

Film che osai definire capolavoro, e che alla sua quarta visione non perde di interesse neanche un secondo. 
Cast perfetto, sceneggiatura sublime, ogni volta foriera di nuovi particolari, o capace di mettere così tanti personaggi sfaccettati insieme da farti amare o concentrare (a seconda del tuo stato d'animo in quel momento) una volta su uno una volta sull'altro. Questa visione ad esempio è stata CliveOwencentrica, a pensare che dopo quel suo decennio di bellezza sia o stia finendo sempre peggio, dov'è Clive?
Per non parlare di Helen Mirren, che ora che so meglio chi è e che fa anche la simpatica altrove, qui sommersa da un personaggio che da solo vale tutto l'intreccio del film.
Perfezione, nei modi e nei nodi, nella sostanza e nella forma, un film Nobile come solo in Inghilterra sanno essere, un cast infinito che solo Altman poteva imbrigliare non lasciando nessuno, ma proprio nessuno in disparte.
Questa volta poi mi ha divertito particolaemnre quel tono da commedia portato dal faccione dell'ispettore Stephen Fry, che arriva e bambacione idiota in un ambiente tutt'altro che simpatico fa proprio ridere. E non sarebbe sfigurato in quello che è il più grande film di "invito a cena con delitto" che esista, che casualmente si intitola
Invito a cena con delitto
Trama: Investigattori

Semplicemente un Capolavoro di humour come non se ne fanno proprio più, che a scriverlo ci ha pensato un premio Pulitzer, per dire.
La storia è una sorta di Cluedo (infatti non vi sbagliate con il film su Cluedo): i più grandi investigatori di fiction del mondo - ci sono tutti: Charlie Chan, Poirot, Miss Marple, Colombo, anche se nessuno è dichiaratamente sé stesso, nel senso, si chiamano diversi per questioni di diritti, ma sono loro, o meglio le macchiette di loro, con quei tratti già marcati negli originali, qui ancora di più, vedi la golosità di Poirot e la misoginia di Colombo - sono invitati da un misterioso individuo (un inedito Truman Capote, qui attore) a cena, ma dopo una breve presentazione l'ospita ha la bella pensata di farsi ritrovare morto stecchito.
Gli investigatori, in un turbinio di battute e assurdità, risolveranno il bislacco caso.
Non solo l'ambientazione in questa magione, il cast stellare e so british (ci sono David Niven e guarda un po' chi c'è:
La riconoscete? Sì è lei, stessa classe, stesso disappunto, meno rughe.
E poi c'è Alec Guinness, e poi c'è un Peter Seller cinese che ti fa scordare tutto e tutti.
Da vedere ora, anche solo per James Signora Ben Signora 
E per i titoli di testa

3 commenti:

  1. Non so quante volte io abbia visto questo film da piccola. Molte battute non le capivo per cui rivederlo mi fa una tenerezza infinita, oltre che riscoprire ogni volta un capolavoro. Sa

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  2. Ovviamente mi riferivo a invito a cena con delitto :). Sa

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  3. VOCE VIENE DA VACCA SU MURO!!

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