lunedì 15 dicembre 2014

RECUPERO CREDITO #1

Dicembre. 
Un mese difficilissimo. Ovviamente non parlo dei regali di Natale che di quelli francamente non ci importa un fico secco (e tutta l'altra frutta secca che riempie i tavoli imbanditi), ma parlo di mettere in ordine tutto l'anno passato davanti al cinescherno e ricordarsi com'era quello o quell'altro film, preparare gli Awards (e quest'anno aiutame addì quando saranno BELLI! L'anno peggiore cinematograficamente parlando regala gli Awards più belli di tutti, succede solo su ChickenBroccoli. Pensa come stiamo.), cambiare casa (giù, CB Cinema cambia sede. Vi terremo aggiornati.)
Ma più di tutto, a dicembre, parte quella sensazione che oserei definire "Oh cazzo non ho visto TUTTI i film che sono usciti, eppure l'ho detto pure in televisione, e si sa che quello che la gente dice in televisione è sempre la verità! E ora come faccio? Devo vederli! VEDERLI TUTTI! RECUPERARE!". E via che parte la Cura Ludovico di tutti i film persi.
Poi però ti accorgi che durante gli ultimi 12 mesi hai anche visto dei film che poi non si sa per quale assurdo motivo non hai recensito. COME TI SEI PERMESSO CB? Hai preferito la Vita Vera a recensire i film?! SEI PAZZO?! E se poi qualche regista mi viene a dire "ma come tu mi hai detto che avevi visto il mio film e poi non l'hai recensito... non sei un broccolo di parola, CB. Non lo sei. E io non ti crederò mai più più più."
Allora siccome non vorrei ritrovarmi qualche scagnozzo sotto casa che mi spezza tutti i diti che poi non posso più scrivere... (vi ho dato un'idea eh?)
adesso, siccome io non voglio debiti con nessuno - conta che ho anche pagato tutte tutte le spese del Chicken Broccoli Magazine. E sì, ci sono andato sotto. Vi ricordo che si lo DOVETE ancora comprare QUI. Ma vi tengo aggiornati sul Tour che sto organizzando, serate, ricchi premi e Marion Cotillon.) - parte oggi una settimana di Recupero Credito. Ma non di soldi, proprio di credito nel senso di stima, di smalto, di credibilità, che se li perdi è finita.
Vale la regola del Ne parlo velocissimo così mi sboglio la pratica e posso andare a vedere se il Pandoro che ho lasciato sul termosifone ha fatto quella bella glassetta di zucchero sopra. Via che si va..
Conspiracy
Trama: La parola ai gerarchi

È un film tv. Quindi è anche un po' Siamo Serial. Ma la cosa strana è che ha un cast STELLARE. E fanno tutti i nazisti, roba che di solito nei film ce n'è uno o due, poi gli altri sono buoni.
Ci sta Kenneth Branagh che fa Heydrich, Stanley Tucci che fa Eichmann, Colit Fitt che fa Stuckart, tutta gente che altrove riesce più o meno a reggere un film da protagonista.
La storia è questa: stanno tutti seduti per una riunione di un paio d'ore per decidere che sì, in effetti quell'idea della Soluzione Finale non era poi da scartare. Certo c'è quella piccola questione di GENOCIDIO che però "vedi, se ci sediamo e ne parliamo un attimo con calma vedrai che si risolve. Saremo mica una di quelle società che non si riesce a fare una riunione, eh!"
Ora, ovviamente io faccio del sarcasmo più che gratuito su una cosa allucinante che non ha spiegazione o ragione o eguali in atrocità e tutto quanto, ma qui si parla di film e cinema, e non possiamo negare che se da una parte l'Olocausto è il punto più basso mai toccato da natura umana, ha dato anche un materiale unico per avere grandi grandi film. Ne valeva la pena quindi? Ovviamente no. Ma i grandi film rimangono, e servono TUTTI, dal primo all'ultimo. 
Come fosse il più risaputo dei pay off: Per non dimenticare.
Il film è scritto bene - per quel che può essere un prodotto televisivo - ed è davvero molto simile a La parola ai giurati. Uomini intorno a un tavolo che parlano: uno è il più convinto di tutti, gli altri no. Piano piano anche i più scettici rispetto all'atroce prospettiva di sterminare un popolo, capitolano e dicono "dai facciamolo" (ecco su questo si differenzia dal film di Lumet, lì salvavano un ragazzo dalla forca, qui decidono di uccidere 6 milioni di persone).
La cosa più incredibile del cast (oltre al fatto che, duole dirlo, non si può dire che il nazisti peccassero di trasandaggine) è che tra le fila dei gerarchi appare il caro, vecchio, buonuomo Bates (di Downton Abbey). Fa una certa impressione vederlo così:
Non puoi mai sapere che faccia avrà il male. Potrebbe avere anche quella tenerosa orsacchiottosa bambaciona di Bates.
A proposito di Nazi. Ho rivisto:
Operazione Valchiria
Trama: The 卐 Factor

Che è quel film in cui un direttore di casting evidentemente legato a Scientology ha creduto di poter davvero far interpretare a Tom Cruise (ricordiamo, un nano. Sorridente ma pure sempre nano.) un nazista. Ma non un nazi qualunque, no, il Colonnello Von Stauffenberg, uno di quelli che, in quanto militari e militarizzati, ci erano andati in un brodo di giuggiole a mettersi le loro uniformi inamidate e a ordinare operazioni omicide tanto poi "avevo solo eseguito gli ordini di qualcuno col grado più alto. Era anche più alto in effetti...".
Però poi - forse un tantinello tardi - si era deciso a uccidere Zio Adolfo, non riuscendoci.
Vuole il caso - oibò - che abbia letto tempo fa un libro su tutti gli attentati a cui Adolfo sfuggì; e furono tanti, e alcuni veramente assurdi, come quella volta che quel carpentiere costruì una bomba a orologeria, si chiuse per settimane, ogni notte, nei bagni della birreria dove il il Fhurer teneva i suoi primi discorsi e dove avrebbe dovuto, di lì a poche settimane, tornare in occasione di non so che anniversario. Ogni note scavava una nicchia dietro il palco, e alla fine ci mise 'sta bomba, solo che era tanto bravo come carpentiere quanto una pippa con gli ingranaggi, visto che la bomba non scoppiò. Chissà come sarebbero andate le cose.
Il film è molto americano, e sebbene la presenza di Tom sia di dubbia riuscita come realismo storico, non lo è come capacità interpretativa (oh, a me Tom soddisfa praticamente sempre, che ve devo di'... io gli voglio un po' di bene a Tom pichiatello) tantomeno la costruizione ansiolitica della preparazione e messa in pratica dell'attentato.
Anche qui un bel cast di contorno (sempre vestito molto bene), dal caro Billy Nighy, a Tom Wilkinson a... guarda un po'... Kenneth Branagh, questa volta dall'altra parte della barricata. Ah, la magia del cinema, non fai in tempo a odiare un attore che fa il nazi che te lo ritrovi anti-nazi. 
Il film preso come esempio di film sui nazi da NON fare, però a me non è dispiaciuto. Ovvio che i film sui nazi fatti veramente bene sono altri, ma se decidi che questo è un film hollywoodiano di "mestiere", che il regista a questo proposito aveva fatto meglio qui, e se accetti che c'è Tom Cruise che fa il Nazi, allora secondo me un mercoledì sera te lo risolve. Ah no sai che ti risolve? La domenica pomeriggio. Perfetto per la domenica pomeriggio.
A proposito di attori nazi, rimetto quell'opera di Piotr Uklanski, che ha messo in fila tanti attori che hanno interpretato i nazi nei film (ci sono pure quelli di Dead Snow) con un effetto comunque spiazzante. Criminale nazi icona pop?
[clicca]
Difficile discorso. Da una parte, lo ripeto, vale SEMPRE la pena che ci siano film sui nazi, dall'altra non sono per nulla contro la pratica di "smitizzazione", se fatta con la dosa corretta di valore artistico, o sovversivo:

Se poi c'è il puro genio (che può essere anche quello comico), allora siamo al sublime:

Ma non dimentichiamo di approfondire, vanno bene anche dei documentari, tipo questo e questo.
Di uomini con le bende ne abbiamo già parlato, non contate che ora rifaccia la lista, magari mettendoli in versione gif. Ah, non ci avete proprio visto giusto questa volta. Ci aggiungo solo loro che me li ero scordati o ancora non c'erano:


E ora escano i nazi

e entri il senso di colpa di non aver portato avanti le rubriche iniziate quest'anno. Prima tra tutte IL GRANDE REVIVAL DEL 2013. Partito in pompa magna, si è impantanato dopo tre quattro puntate. Allora rifacciamo un salto nei favolosi anni 90 (che riassumeremo in questa foto), con un film pazzeschissimo di cui però ci siamo un po' scordati l'esistenza, almeno fino a quando qualche scemo non lo troverà in VHS impolverato sotto il suo divano e deciderà che "Ehy, è proprio arrivata l'ora di un bel remake/reboot/serie TV (questa è la cosa più probabile)". Parlo di:
Linea Mortale
Trama: In linea con la morte 

Filmone.
Secondo me ve lo siete un po' scordati Linea Mortale. Io me l'ero un po' scordato. Invece guarda che è fichissimo.
Ci stanno questi studenti di medicina che fanno questo gioco così, tanto per divertirsi, di morire. Giochi di morire. Tipo indianata o gioco della bottiglia solo che loro si sospendono i battiti cardiaci. Lui vuole che tu muoro. 

Ma poi si riportano indietro (sono pur sempre medici). Diventa una gara a chi sta morto di più. Solo che sai come si dice no? Non puoi guardare il buio senza che io buio guardi te. Ieri l'ho trovato anche in un bigliettino di un biscottino cinese questa frase. E quindi ogni volta che vanno dall'altra parte si portano dietro qualche fantasma che poi gli rompe tantissimo le palle, a colpi di mazza da hockey per la precisione.
Cast di giovanissimi che a rivederli ora fa più paura del film stesso. Julia Roberts e Kiefer Sutherland (stavano insieme all'epoca vero? Quelle coppie che ti sei scordato... come Tom e Mimi o Sean e Madonna. Per non parlare di Sandra e Ryan. Brrr.), Kevin Bacon, un Baldwin a caso e quel laidone di Platt. Tutti bravi e ognuno coi suoi demoni personali da demonizzare.
Filmone che ha dato vita a mille epigoni (e credo anche cinque, sei storie di Dylan Dog). 
Atmosfere super gotiche e luci perennemente sparate ma tutte al buio, questo per dire bella fotografia anni 90, roba forte. Una sorta di Beverly Hills ma di paura.
Linea mortale è come fosse il Breakfast Club ma con gli studenti all'università invece che al college.
Alla regia Joel Schumacher, uno che c'ha una filmografia assurda fatta di gran filmoni - mai capolavori - e stronzate di proporzioni atomiche. Ricordiamo che anche l'uomo che è quasi riuscito a rompere i cinecomics e la carriera di George Clooney in una botta sola:
Ah, per chiudere.
Ho visto anche io:
Trascendence
Trama: Gionni Sip

Che come ricorderete avevo fatto recensire da quell'assirobabilonese (ah, non è assirobabilonese? Da come scrive avrei detto che...) di Zvetkov.
Qui potete leggere la recensione.
L'ho riletta anche io.
E non ci ho capito niente.
Ma quando diceva:
Ed è forse la stessa ingannevole facilità, nonché evidente attualità, di un tema come l’intelligenza artificiale, che ha sedotto e abbandonato al suo esordio alla regia Wally Pfister, già direttore della fotografia pluridecorato sotto il batmantello di Christopher Nolan. 
Che avrà voluto dire? Che lo sceneggiatore di Nolan che tenta di copiare il suo stile (ma chi non lo copia, ormai?) fa solo pena?
Perché quando scrive:
Transcendece è un film sull’intelligenza artificiale che ci dice troppo poco su quello che dovrebbe dirci altrimenti volendo parlare, e non sapendolo fare, di intelligenza artificiale.
Pensava davvero che fosse italiano?
Dai a parte gli scherzi. Io ci voglio bene e quindi accetto anche questo suo problema dello scrivere in sumero, ma voglio solo dire che non servivano tutte quelle parole, bastava un sonoro
FA CAGARE
E stavamo tutti più tranquilli. Soprattutto Zanichelli.
Comunque a proposito di elettrodomestici con la personalità multiple lo sapete per tutto il tempo del film cosa ho pensato (oltre a Il tagliaerbe, ovviamente... e a pensare anche ma se Johnny dentro il computer cattivo avesse incontrato Lucy dentro il computer buono, avrebbe smesso di fare il cattivo? Sapete no, tira più un pelo di figa ottica...), a quel paurosissimo gruppo che non mi faceva dormire la notte. Loro:
Ci vediamo domani con altro credito da recuperare prima del Cenone.

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