mercoledì 24 novembre 2010

70ies C&B OSCAR MISSION • 1970

• MIGLIOR FILM 1970 •
Già la grana, dei film anni 70, ti catapulta in un'altra dimensione, è una macchina del tempo automatica. Non ci avevo pensato molto ma diciamo che mettiamo prima il film che ha vinto poi gli altri. Lo sapete che chiaramente la premiazione è 1970 ma i film del 1969. Vabbè iniziamo che è meglio.
Un uomo da marciapiede
Trama: American Gigolo vs American Dream e ratto di New York. Tristezza, ma infinita.
Si parte subito con i massimi sistemi. Un uomo da marciapiede è tipo il programma di quello che ci aspetta nei dieci anni a seguire. Siamo abituati a sentire frasi come "in passato non si potevano fare certe cose" "ormai nei film fanno vedere le scene più violente, mica come una volta"... e invece è esattamente il contrario. Un film come Uomo Marciapiede è una discesa all'inferno documentata gradino dopo gradino, lentamente, prendendosi tutto il tempo per far capire quanto conta ogni singolo gradino. Alla fine della scala, la distruzione, la gente che striscia, la sozzura vera. Eppure, un ritrovato romanticismo, sentimenti profondi perché non filtrati da niente, non dai soldi, non dagli interessi, il ritorno della purezza. Il Midnight Cowboy è il Candido che esplora il mondo sporco come fosse un palla di vetro, la scuoti, invece della neve, scende sangue e merda. E lui va avanti, cammina, camminatore e incredibilmente rimane puro, aiuta Rizzo (sì sì uno "stupendo Dustin Hoffmann" anche se secondo me i personaggi borderline sono più "facili" di quelli normali), anche nel finale, tragico e al tempo stesso così aperto, da "vita nuova", lo abbraccia, morto, con lo stesso amore che per tutto il film ha donato a tutti, fossero studenti omosessuali nei cinema come vecchie signore rifatte. In realtà ritrovarsi a parlare di un film come Un Uomo da Marciapiede e farlo dopo 40 anni pare un po' inutile. Cioè non è che arriva C&B e dice cose nuove e intelligenti più di tanti altri. Ma visto che tutto nasce dagli Oscar, ecco: dare un Oscar, che di per sè è praticamente il "sogno americano" fatto a forma di omino d'oro, in più come miglior film, che è il più importante, a una pellicola come Uomo Marciapiede è tipo la dimostrazione (almeno per chi guarda il mondo secondo quello che succede nei film) che ci sono state epoche in cui il "sogno" si scontrava i maniera più dura con la realtà, e che nella testa di tutti (giudici compresi, e questo conta, visto che chi vota agli oscar non è certo normal people, ma riccastroni di hollywood) la realtà era più forte e si mangiava i sogni a mozzichi e gli spengeva le sigarette addosso e li relegava a fare le marchette sui marciapiedi, ai sogni. Insomma, la realtà faceva talmente schifo che non c'era proprio un cazzo da sognare. Non è un caso che UM sia l'unico film vietato ai minori vincitore di un oscar miglior film. Non c'era spazio per gli adolescenti di belle speranze.
Perché ha vinto? Anche perché c'era questa canzone qui: 
Hello Dolly!
Trama: Una donna con dei cappelli ridicoli e un naso ancora più ridicolo attenta alla dote del più bel bulldog della città: Walter Matthau.
Vi dirò, ho iniziato tutta la mission con questo e già mi volevo sparare sulle palle. Tipo chiudere C&B e dare la colpa al server. I musical! Che PALLE! No davvero ma insomma, io me ne sto tanto tranquillo per strada a pensare ai fatti miei quando ecco che quattro dementi accanto a me si mettono a fare questo:
E il bello è che io sono COSTRETTO a fare la coreogafia insieme a tutti gli altri per strada e poi una volta finito il balletto tutti a casa come se niente fosse. Poi che ne so io entro in un negozio: "Salve allora un etto e mezzo di crudo di Parma".. e il norcino improvvisamente:
"Ma♬coOOmeelovuo♪O♪O♪O♪le?♫Glielo♬taglio ♫fififino♫?". Ma che è? Dai, a parte gli scherzi, chiaro, ci sono musical che mi sono piaciuti (su tutti Hair, piango OGNI volta che lo vedo, e ok) ma in generale proprio non ce la faccio. Poi questo è il più classico dei classici. Un Mary Poppins, senza la magia. Solo incessanti balletti zompetti saltelli e scivolate. Per carità, pace all'anima di Gene Kelly, però non è proprio cosa mia. Insomma Walter Mattahu basta da solo a reggere tutta Hollywood e il poster è una cosa da farci la gigantografia (lo sapete perché sono contento che hanno vinto i 70? Perché i poster sono il meglio mai creato) ma io dico solo una cosa: Hello, Dolly, a mai più rivederci.
Perché non ha vinto? Perché la serata degli Oscar dura 4 ore. Se vinceva iniziavano a cantare e danzare e finiva dopo due giorni.
Butch Cassidy & Sundance Kid
Trama: Due modelli maschi e una modella donna si vestono western (si westono) e fanno dei giochi di pistole.
In realtà pare che scherzo con questa trama ma è effettivamente così. BC & SK non ha una storia, non ha aspettative, non ha un inizio svolgimento fine, insomma una sceneggiatura barbina, che ha vinto l'oscar oibò. Ha solo quei due grandissimi fichi di Robert Redford e Paul Newman che effettivamente sono due gran fichi (ma giustamente ignorati nelle categorie best actors) e quello splendore di Katharine Ross (quella del Laureato per intendersi). Il resto è roba western, che vale un po' il discorso fatto per il musical (ma c'è qualcosa che mi piace? oltre l'horror intendo). Insomma il western non mi entra in testa perché davvero, che film era? quello che diceva che tutto il western americano anni 40/50/60 è "i pellerossa dovevano morire tutti erano animali" mentre i western americani anni 70/80/90 sono tutti "ci eravamo sbagliati, gli indiani erano buoni". Sì insomma stereotipi a go-go. No per dire che anche C'era una volta il west è del 1969. Per dire. Qui non c'è manco il tempo di mettere in piedi gli stereotipi, solo tre gran bei ragazzi in un triangolo amoroso che si risolve in una corsa gay verso l'orizzonte arcobaleno. E giri in bicicletta senza senso con canzoncina (questa  che ha vinto l'oscar oibò).
Perché non ha vinto? Perché già la candidatura come migliori occhi azzurri protagonisti e migliori baffi biondi non protagonisti era abbastanza.
Anna dei mille giorni
Trama: Enrico VIII chi più Re di lui.
Ragazzi miei che PALLE questo film. Una cosa che proprio li vedi che era il film "metticene uno in costume che fa sempre bene per le tardone". Vi giuro una roba di una lentezza e di una inadeguatezza incredibile. Soprattuto se pensi che in cinquina c'erano pugni allo stomaco come Uomo Marciapiede o Z. Non ho molte parole da sprecare per questo film in cui Richard Burton (che come tutti sappiamo è solito vomitare sui divani della gente, pensa che casino che faceva a corte) fa il Re (tuttologia wiki: Enrico VIII è il personaggio storico più volte candidato all'oscar, se capite cosa intendo. Mentre io dico (non wiki) che la regina Elizabeth è il personaggio storico femminile, giusto? 2 volte Cate Blanchett e una volta Judi Dench. Ho ragione? Vabbè tanto nessuno, me compreso, ha voglia di controllare, quindi l'accendiamo). Sappiamo tutti che il miglior Re (il miglioRE) della storia del cinema è lui e solo lui:

Perché non ha vinto? Perché ti fai due cojoni come palle da cannone e secondo me i giurati manco l'hanno finito di vedere.
Z - L'orgia del potere
Trama: Il Palazzo vince. Il cittadino, mai.
Mi sento un po' male per non aver visto prima Z. Questo film dovrebbe diventare una visione da banchi scolastici. Perché è una lezione di come è davvero la politica, di come la dittatura c'è e si vede (a volte meno, a volte di più), ma in generale c'è sempre. Io lo dico sempre sono colpevole di ignoranza quando si tratta di politica. Sono un fottuto selfish e se ho fatto delle manifestazioni in passato le ho fatte solo perché c'era qualcuna da broccolare. Però alle volte mi faccio schifo e mi ribello a me stesso e parto con sparate fantapolitiche che manco Oliver Stone, dove tutto fa schifo ma se tutti davvero facessimo un passo tutti insieme allora ecco che qualcosa cambierebbe, no mettere su Facebook i video del programma di Saviano, che "vabbè meno male che c'è però è prodotto da Endemol lo stesso del Grande Fratello", ma davvero fare qualcosa. In Z si racconta la storia vera dell'omicidio di un deputato greco e della successiva indagine farsesca fatta di teste di legno, burattini, false testimonianze e gente "suicidata". Incredibilmente l'aggiunta italiana di "L'orgia del potere" rende perfettamente. La parola orgia è così adatta, il potere vissuto quasi come potenza sessuale, i generali che giocano coi corpi, violentandone la libertà. Bellissimo, e, come spesso accade vedendo film del genere, impressionantemente attuale, davvero, un film di 40 anni fa è come se parlasse di cose che succedono oggi, a noi, nello specifico ancor di più a noi I Tagliani. Dai, prometto che la prossima volta che mi prende il riot politico rivoluzionario giuro che non mi rimetto seduto a vedere un film, credo. Questo è il film che doveva vincere, ma solo il fatto che sia stato candidato a miglior film, in più essendo un film greco, la dice lunga su come era l'andazzo in america nel post68, anche all'Academy. DA VEDERE, ORA.
Perché non ha vinto? Perché sarebbe stato troppo giusto farlo vincere. 

6 commenti:

  1. VIVA I MUSICALLLLLLL!!!!! VIVAAAAAAA!!!! :D

    La locandina O___O

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  2. ho letto il post al contrario xchè la locandina di Z mi ha folgorato. anche io mai visto. curiosità assurda.

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  3. @lab: scommetto che per ogni musical bello io te ne dico tre DUPALLECOSì. scommettiamo?
    la locandina non ti piace? a me sì!
    giuli@: VEDERE Z ORA! ORA!
    e locandine sono splendide.. con tutti quegli spazi vuoti, così pieni!

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  4. No, la locandina è MERAVIGLIOSA. Quella è la mia faccia, manca la mascella caduta a terra.

    Vedere ZORA! :DD

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  5. Per farmi del male vedrei Hello Dolly!, per il contrario forse Un uomo da marciapiede, ma con poca voglia.

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  6. no guarda hello dolly proprio no. il film DA VEDERE ORA è Z.
    Z. ORA.
    :)

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