lunedì 21 febbraio 2011

Tartare Torture

Bitter Feast
Trama: Un cuoco poco fantasioso in cucina viene distrutto dalla pessima recensione di un blogger culinario. Infuriato, il cuoco rapisce il blogger e dà inizio ad un banchetto diabolico: il blogger, in catene, dovrà cucinare manicaretti perfetti per poter sopravvivere. Bon Appetit!

Paura! Capite da soli i reconditi messaggi che uno come C&B possa aver recepito da un film del genere: (quella che chiamiamo) la critica è divertente e piena di inventiva soprattutto quando è distruttiva, caustica, diabolica. Non scordiamoci cosa ci insegna il maestro di tutti i critici (culinari, nel caso, ma anche cinematografici, se vogliamo):
In effetti spesso ci si scorda che dall'altra parte ci sono i lettori che ridono sotto e sopra i baffi di una critica cattiva e al vetrolio, ma potrebbe anche capitare che a leggerla sia il diretto interessato, porello magari ci rimane male (sarà un caso che qui è successo che parlando male di filmacci italici si siano scatenate bestemmie, offese genitoriali e quanto di più bello c'è da dire nei commenti di un blog?). Insomma in effetti 'sto internet, ma guarda un po', da quando in tre minuti si apre un blog so diventati TUTTI critici, tutti giornalisti... ma dimme te.
Il film è un torture movie cotto a puntino, con una motivazione per fare la tartare di uomo originale (il cuoco dall'intestino irritabile col passato violento vs il critico che da saccente figlio di puttana nascosto dietro quello schermo riversa le sue private frustrazioni sulle parole che digita). In più, l'ambiente bucolico ed "eco-sostenibile" e le torture culinarie regalano al film uno spazietto speciale nell'apparato digestivo di chi guarda, quello che si lascia per metterci magari un dolcetto di piccola pasticceria a fine pranzo. Non proprio un colpo nello stomaco ma da gustare comunque. C'è purtroppo un ingrediente che stona: la scelta dell'attore per il cuoco/torturatore, troppo scialbo e poco "folle" (o troppo poco "normale"). Manca l'ingrediente segreto, ma il film è di certo il migliore torture visto da qualche tempo, soprattutto per l'utilizzo "altrenativo" dei fornelli.
Adesso però ho il terrore che possa succedere anche a me... Pensate che orrore: rapito da Carolina Crescentini e costretto a vederla recitare TUTTI i film itagliani del 2010 da sola! Paura! Per fortuna io non sono cattivo, non sono saccente e meno che mai sono un blogger.

3 commenti:

  1. Mah! Mah!...Secondo me, la Cianciulli cucinava meglio!!

    Isa

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  2. ma la ciaciulli faceva il sapone... casomai Dhamer...

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  3. Sapevo che la Cianciulli facesse ottimi ragù con le vittime, nn solo sapone...

    ISA

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