lunedì 14 febbraio 2011

Cassandro

Visioneers
Trama: In un futuro distopico Moussakone (Galifianakis) è un tristo impiegato di una trista società dove la gente arriva e si saluta così> Il resto è triste, ma non può esserlo, infatti in questo futuro distopico se sei tristo esplodi, letteralmente, e allora tutti devono essere felici, in maniera distopica però.

Vorrebbe essere agrodolce, comico/amaro, distopico e kaufmaniano, è solo noioso. Dare tutto un film nelle mani di Moussakone è un azzardo troppo forte, e infatti non riesce. Non che sia odioso, Moussakone, anzi in una veste meno comica del solito si rivela comunque bravo, ma è troppo presto per la "svolta". Cioè questa è una svolta arrivata prima dell'affermazione, quindi che "svolta" è? Quel poraccio di Stiller c'ha messo vent'anni a fare la Svolta (Greenberg), e manco gli è riuscita così bene. Le svolte mica sono cose da poco. Posso ripetere un'altra volta la parola distopico? Distopico.

1 commento:

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