mercoledì 23 febbraio 2011

A Beautiful Crime

The Next Three Days
Trama: Il Gladiatore in versione cane bastonato ha una moglie e un figlio, insomma un middle man. Poi ad un certo punto la polizia gli chiude la moglie in carcere. Figurati, te pare che lui può credere che la moglie sia colpevole? E infatti che fa? "Inizia una trafila processuale infinita fino a dimostrare l'innocenza della moglie"? No. La fa evadere.

Uno strano (e lungo) film. Non male, se ti metti nell'ordine di idee di accettare il fatto che un middle man qualunque (fossanche Russel Crowe ormai sempre più imbolsito) possa fregare l'intero corpo di polizia degli Stati Uniti Di America spargendo mille false piste, andando in lungo e in largo per la città facendo il comodino suo e riesca infine a far evadere la moglie in barba al milione di possibili contrattenti e imprevisti che possono capitare durante un piano studiato 3 anni nei minimi particolari. 
Tipo che tu stai lì tre anni a farti il piano dettagliatissimo con tanto di muro tutto pieno di appunti e foto e scritte che manco Banksy (da qui l'ennesima locandina con la faccia del protagonista che si forma con un megacollage di elementi o foto che l'abbiamo vista tutti la locandina di Truman Show e quell'applicazione barzotta che lo fa anche con le foto del cane), e infatti ecco che il regista (uno che ha vinto pure un oscar e che ha militato per 35 anni in Scientology!) davanti alla sceneggiatura del film:
E poi, arrivato il giorno in cui attuare il piano - che ricordiamo è studiato al SECONDO - te mettono le ganasce alla macchina o hai un terribile attacco di dissenteria, checazzo.
Nel film si fa grande utilizzo del concetto di "self made man 2.0", dove lui per fare le varie bombe, o imparare a scassinare una porta, digita su youtube "bomb template", "escapism template", "how to free your wife in jail template" e diventa un piccolo Unabomber. E questo mi fa pensare a quante APPS ho visto usare nei mille iPhone apparsi nei film dell'ultimo biennio (compresi i dementi di Lilliput che usano l'iPhone gigante in Gulliver), e penso a quando facevano i primi film dedicati al misterioso e diabolico mondo di Internet, che non ci avevano capito manco un cazzo pure loro e quindi o erano tutte storie di Hacker coi piercing e i capelli blu oppure Internet veniva SEMPRE e SOLO usato per cancellare le identità altrui, soprattutto quella di Sandra Bullock. A Sandra Bullock le cancellavano sempre l'identità con Internet. Purtroppo poi quella se la riprendeva sempre.

3 commenti:

  1. E' vero, povera Sandra Bullock le cancellavano sempre l'identita...Come è vero che Mel Gibson doveva sempre spaccare il culo a qualcuno negli ultimi 5 minuti del film dopo averlo inseguito per le due ore precedenti, seguendo indizi improbabili o come Ben Stiller deve abbozzare sempre con qualcuno salvo poi sbroccare ma poi manco tanto.

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  2. ...O anche come in qualsiasi film quando il presidente degli Stati Uniti telefona a qualcuno te lo passano dicendo con tono sottomesso "E' il presidente..." e poi parte un rullo di tamburi tipo marcetta militare.

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  3. Quando meno te l'aspetti......LIAM NEESON.

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