The killer inside me
Trama: il braccio violentissimo (e molto allenato) della legge nella provincia americana anni 50. Per scoprire che un film non è un libro (ci volevo un film per scoprirlo?).
Casey Affleck è un bel esempio di nepotismo al contrario, cioè famoso per riflesso e all'inizio solo per il cognome altisonante (oddio, altisonanto "Affleck" in senso lato) diventa poi molto più bravo del fratello lobotomizzato dalla Lopez. Anche in questo film non delude, e regala una bella collezione di sguardi inquietanti. è proprio uno di quelli che rende bene la sensazione del "dico una cosa, penso il contrario" (tipo Jude Law, Christian Bale).
Purtroppo è tutto quello che ha intorno che zoppica. Come un cavallo ferito. Il film è tratto da Jim Thompson, che è un pò come dire (esagerando, adesso non mi venite a fare i puristi letterari) tratto da Elmore Leonard o (alcune cose di) James Ellroy. Quindi sai già che i poliziotti sono tutti corrotti, che le cittadine di paese sono un alveare di api assassine pronte a pungerti, che le femme si dividono in fatale e vittime (difficilmente una diventa l'altra). Insomma il pacchetto completo del noir anni 50 che strizza l'occhio al western: dollari sporchi, inganni, turbe sessuali, segreti non detti, torte di mela.
Però non ingrana mai e anche le ormai celebri scene di pugilato domestico sembrano messe lì più che altro per dare l'occasione a Jassica Alba e a Kate Hudson (sotto cura di hamburger) di farsi intervistare da Vanity Fair e poter dire: "sì, sono state scene molto difficili da girare. Ora sono molto cresciuta come attrice. Come? Cosa indosso? Ma è un Valentino, che domande!" (autocitazionismo, su C&B). Insomma sì, non sono male, ma neanche sconvolgenti.
E poi il finale. Non lo spoilero ma, si discuteva da queste parti, è uno di quei finali che segna con un aratro grosso così la differenza tra l'andamento che può avere un libro e quello che deve avere un film. Ad un certo punto, un finale del genere ti fa venire il dubbio di tutto quello che hai visto, ma non il dubbio fico del genere "rileggo tutto con nuovi occhi", più del genere "ma sono dei deficienti?". Nei libri, quando segui i personaggi con più accoramento, certe scelte (anche nella loro incomprensibilità) sono più, ehm, comprensibili.
I cavalli zoppi gli sparano un colpo in testa, nei paesini di provincia americani.
Sono riuscito a trafugare la sceneggiatura che hanno proposto a Jessica Alba, ve la scansiono:
Nel film poi si pone l'attenzione sulla morbosa predilizione che il protagonista (assassino anzichenò) ha per lo spanking (che non c'entra nulla con hello spank), pratica di punzione bambine cattive e utilizzo alternativo di racchette da ping pong, battitappeto e schiacciamosche (e mani, certamente). però sembra quasi che questa sua passione sia l'imput per la trasformazione in killer. e allora che me stai addì? che se mi fumo uno spinello, il giorno dopo sto con le siringhe nel braccio? no. vuol dire però che kate hudson ha un bel culetto.
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