martedì 26 gennaio 2016

Ponte ponente ponte spie

Il ponte delle spie
Trama: La spia russa

Mi duole dirlo, ma non è che tanto tanto Spilbi, il mio amatissimo Spilbi (puoi dire "amatissimo" solo quando hai visto TUTTI i suoi film in una Spilbi Mission, inizia qui), si è definitivamente bollito?
A me Il ponte delle spie ha annoiato, e neanche poco, e dire che leggevo a destra e a manca di uno Spilbi come non se ne vedevano da tempo, secco e duro un po' alla Munich (che filmone quello), e invece l'ho trovato più inutilmente patriottico del solito (tipo come se l'ultima scena di Salvate il soldato Ryan, quella con la bandiera americana che sventola, fosse prolungata per due ore), poco entusiasmante anche nel suo parlare di Guerra Fredda che comunque è sempre bravo chi ci capisce qualcosa quando si parla di Guerra Fredda e peggio mi sento quando si parla di spionaggio. Ecco diciamo che questo sketch racconta storie più interessanti, e con script più limpidi, del film:

Certo pensare che bambini di 7 anni (o gli autori del programma che si fingono bambini di 7 anni) hanno scritto sceneggiature migliori di quella del film (scritta dai fratelli Coen, che non hanno 7 anni) ti fa fare delle domande.
Il film arriva dopo un anno pieno di spie (la lista la trovi negli Awards) e non mi ci dilungherò troppo e non accetterò il fatto che forse non l'ho capito io e allora ne parlo male e magari voi verrete qui a dirmi che non l'ho capito io, ma c'è poco da capire: gli ameriGani catturano una spia russa. Poi un pilota ameriGano si fa abbattere in terra russa. Allora organizzano uno scambio: voi dare spia rùssa noi, noi dare piluota amerikano voi. C'era un tempo in cui le cose si organizzavano diversamente. Per pianificare il tutto chiamano quel bambacione di Tom Hanks, uno che come sappiamo fa (o ci è?) il più medio degli uomini medi, è medio anche quando fa le foto per le riviste patinate, lui e il suo cappellino medio degli Yankees

che man mano che conosce meglio la spia scopre che i russi non erano così stronzi come glieli dipingeva lo zio Sam

Lo zio Sam e Norman Rockwell insieme:
Insomma Tom si mette il cappottone - perché la guerra è fredda - va sul ponte

fanno lo scambio e ciao, ci si vede qui alla prossima crisi.
Tutto questo in un mare di parole che vabbé sarà pure scritto bene ma ogni tanto un po' di azione non guasterebbe, qui il massimo dell'azione è la moglie di Hanks che porta il cibo in tavola (erano altri tempi, c'era chi cucinava).
La cosa che invece voglio dire è che forse è arrivata l'ora della pensione per Spilbi. Se guardo la sua filmografia non trovo un filmone dei suoi dal citato MunichLincoln la noia totale, War Horse nonostante la benevolenza non ha certo lasciato il segno, TinTin ok, ma i seguiti tanto attesi, li attendiamo per davvero?, Indiana Jones e il Teschio, no comment (non linko la recensione perché la prima volta che ne ho scritto quasi che mi era piaciuto, ma ero vittima dell'entusiasmo, vi metto la seconda), in molti odiano anche La guerra dei mondi, che invece a me piace sempre.
Il suo prossimo film sarà il GGG, che non è un film su Antonio Zequila (questa era trash, lo so) ma sul Grande Gigante Gentile, di Dahl (quello di Willy Wonka e la Streghe per chi si fosse sintonizzato sulla letteratura per ragazzi solo ora):

Poi farà il film tratto dal libro Player One, che sulla carta sarà una ficata totale su un ragazzino che vive in un mondo distopico in cui tutti sono collegati ad un mondo virtuale mentre la vita vera di fuori fa schifo. Ah, è distopico? Siamo sicuri? 
Io lo aspetto anche se praticamente un remake del capolavoro jappo Summer Wars.
Insomma bye bye Spilbi?

Eppure ogni film che fa lo candidano al miglior film, ma ti pare? Che c'ha l'abbonamento? Questa candidatura a Miglior Film proprio non me la spiego, sembra appiccicata con lo scotch, in un anno di film di denuncia ben diversi, la presenza di Ponte delle Spie pare una sorta di omaggio alla vecchia Hollywood, quella che in fondo in fondo non si fa neanche più.
È candidato (tra le sei) anche per Miglior Sceneggiatura Originale, scritta dai fratelli Coen, insieme a Ex_Machina (sopravvalutato), Inside Out (DEVE VINCERE!), Il Caso Spotlight (ne parliamo in settimana, male) e Straight Outta Compton (vedi allora c'è una quota nera... ah, no, sono bianchi pure questi).
A me piange il cuore per questa cosa che non mi piacciono più i film di Spilbi però. Ci sto rimanendo male quindi passo e chiudo con una strana foto del set in cui Spilbi e Tom discutono con una culona inchiavabile (almeno a detta di un politico italiano di qualche anno fa, a ci fosse stata la guerra fredda, che casino che scoppiava):

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