giovedì 14 gennaio 2016

Macbeth castello marcondirondirondello

Macbeth
Trama: Allungare il bardo

Il problema con Shakespeare al cinema è sempre lo stesso, quello che chiameremo la Kenneth Situation (Kenneth nel senso di Branagh, ovviamente). E riassumeremo con questa espressione di grande dubbio e un po' di rassegnazione
Funziona magnificamente fino a quando lo stravolgi, il caro William, e magari lo modernizzi al fulmicotone tipo ricorderete questo:
o gli cambi anche solo l'epoca, tipo il Riccardo III coi nazi o magari del tutto etnia:

o addirittura lo sfotti riempiendo il film di sangue e assurdità Troma:

Addirittura abbiamo avuto il supereroe shakespeariano, ma di solito, quando invece fanno i film coi testi quasi pari pari, le recitazioni tutte gravi (nel senso di peso specifico e fronti corrucciate) e i tempi diluiti, finisce che si entra in totale confusione e il film diventa un polpettone noioso, quando non proprio inguardabile.
Poi certo, ci sono le eccezioni anche sulle versioni modernizzate, senza chiamare in causa la versione teen di Othello, basta pensare a quando Voldemort e Leonida si fecero la seconda guerra mondiale qualche tempo fa. Esclusi dal discorso i film che da Shake in Love in poi parlano di Shake come fosse un personaggio di fantasia.
Shakespeare va visto solo a teatro? In generale tutti i film tratti da testi teatrali  (Per esempio chessò, Pirandello) non andrebbero neanche realizzati? Il teatro è bello perché vedi l'attore dal vivo? Tutte domande, queste, che rimarranno senza risposta, perché ho dormito troppe poche ore per mettermici a ragionare.
Quello che posso dire è che, a fronte di una fotografica pazzeschissima che gioca continuamente sui toni caldo/freddo
delle scene di sicuro effetto con molti ralenti e velocizzazioni

e un Michael Fassbender bellissimo - quanto è bello 'sto ragazzo, in versione barbuta e stropicciata poi... - e sicuramente più in parte nei panni di un re folle che di un re foolish. Torna in scena anche uno sguardling niente male

Macbeth risulta tiepido, noiosetto e con una sceneggiatura fin troppo aulica che - seguono parole non mie ma dettemi pare pare da megaesperto di Shakespeare, io vado sempre al cinema con gente a cui poi rubare i commenti e fingere che sono miei - "esclude troppi passaggi importanti, nel testo fondamentali. Tralascia dinamiche che meritano invece i giusti tempi perché danno l'opportunità allo spettatore di capire quanto profondi sono Macbeth e Lady Macbeth (una Marion Carillon particolarmente sospirosa e fastidiosa in modalità "guarda come recito guarda come recito con il twist"), quanto il loro cambiamento interiore sia profondo. È un film che spreca il suo protagonista, perché Macbeth è probabilmente il più grande personaggio mai scritto."
Ovviamente a queste parole io ho risposto: E PITON?!

No a parte gli scherzi, vista la serietà del tema e la puntualità dell'esposizione, io ho risposto grave e shakespeariano: "Sarà. Io me so' fatto un sonno."
Per la gioia delle astanti c'è comunque la conferma che Michael ha sempre quel suo baldo baruolo al solito posto (ricordate, no?)


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