Steve Jobs
Trama: Stay ricchy. Stay stronzish.
A quasi due mesi dall'uscita italiana mi bullo già di aver visto il nuovo film che parla di Steve Jobs. E c'era pure Danny Boyle lui medesimo in un incontro col pubblico e si è rivelato pure un tranquillone, e io che pensavo che fosse uno stronzo inglese con la puzza di Twinings sotto il naso.
Comunque. Un altro film che parla di Steve Jobs. Ce n'era veramente bisogno? Insomma, già questo:
Comunque. Un altro film che parla di Steve Jobs. Ce n'era veramente bisogno? Insomma, già questo:
era abbastanza trascurabile (anche se per gli amanti del mito Steve Jobs rappresenta ancora il film più godibile, visto che non si sofferma tanto sulla parte "telenovela con la figlia" ma più sulla creazione del Macinthos e della Apple), quando poi era arrivato quello con Ashton Kutcher, uscito praticamente il giorno dei funerali di Jobs, avevamo considerato chiusa la pratica bio-pic di quello che - sto per dire una cosa per cui qualcuno storcerà il naso - ci ha cambiato la vita (vedremo poi perché.)
Invece ecco che tre tipetti in gamba si mettono insieme e decidono che proprio non si poteva stare senza un altro biopic di Mr. Apple.
I tre tipetti sono:
Aaron Soorkin alla sceneggiatura. Chi è Sorkin? Ma solo uno che ha scritto due delle sceneggiature più verbose (nei suoi film parlano, poi quando hanno finito chiacchierano, dunque discutono, infine discorrono) e belle degli ultimi anni: The social network e Moneyball, entrambi biopic - il primo il più istante dei bio-pic mai girati - entrambi giocati su picchi di scrittura altissima, ma certo non adatti per gli amanti dell'action. Tanto che la sua scelta non è quella di raccontare in forma lineare la vita di Jobs (inizi nel garage, fondazione Apple, licenziamento da Apple, riassunzione in Apple, cambiamento del mondo, morte), ma bensi raccontare i dietro le quinte, o meglio i minuti prima delle tre più importanti presentazioni (per Jobs e per il mondo) pubbliche dei suoi prodotti, questa del 1984:
questa del 1990
e questa del 1998:
(e qui mi scende la lacrimuccia visto che quello, proprio quello, proprio quello là che stava sul palco, è stato il mio primo Mac. Ciao, quante ne abbiamo passate insieme, il primo internet, quel suono orrendo, le foto che non si caricavano mai, arrivati alle tette avevi già speso 90 mila lire... che bei ricordi...)
Nel film non c'è questa del 2001:
che io considero ancora più importante, in effetti. PErché quella dell'iPhone no? Be' in effetti no, era la normale conseguenza dell'iPod. Per dire che è più importante l'invenzione della ruota che quella della macchina, ecco.
Quindi quello che il film racconta è di fatto il Jobs sempre pronto a salire su di un palco, con la folla in visibilio e trepidante, e intanto di lui che, nei corridoi e nei camerini dietro le quinte, incontra persone che, nell'ordine, lo assistono, gli chiedono soldi, lo ammirano, lo odiano, (ogni volta gli stessi personaggi, è così che capiamo cosa è cambiato di anno in anno in Jobs e nei suoi conoscenti).
La scelta è vincente, non serviva proprio fare un biopic didascalico, bastano alcuni splendidi scambi tra Jobs e le persone con cui parla per capire la sua psicologia, i suoi rapporti difficili con il mondo intero, le idee chiare, le accuse e la genialità (alla figlia, quella che per anni si rifiuta di riconoscere come figlia, dice verso la fine del film "metterò tutta la musica che vuoi nella tua tasca", ecco l'iPod).
Quindi quello che il film racconta è di fatto il Jobs sempre pronto a salire su di un palco, con la folla in visibilio e trepidante, e intanto di lui che, nei corridoi e nei camerini dietro le quinte, incontra persone che, nell'ordine, lo assistono, gli chiedono soldi, lo ammirano, lo odiano, (ogni volta gli stessi personaggi, è così che capiamo cosa è cambiato di anno in anno in Jobs e nei suoi conoscenti).
La scelta è vincente, non serviva proprio fare un biopic didascalico, bastano alcuni splendidi scambi tra Jobs e le persone con cui parla per capire la sua psicologia, i suoi rapporti difficili con il mondo intero, le idee chiare, le accuse e la genialità (alla figlia, quella che per anni si rifiuta di riconoscere come figlia, dice verso la fine del film "metterò tutta la musica che vuoi nella tua tasca", ecco l'iPod).
Danny Boyle alla regia. Uno che non ha bisogno di presentazioni, uno che da anni sta su un'altalena che lo porta ad alternare picchi altissimi o alti (questo, questo e questo) con orrende cagate e visto che l'ultima volta che l'abbiamo incontrato era proprio in questo picco bassissimo qui, per la legge dei grandi numero questo Jobs doveva essere bello (infatti lo è... anche se non tanto per merito suo). Fa più danny che altro. [RISATE REGISTRATE]
Anche la regia di Steve Jobs ricorda da vicino Birdman, ma al netto dei piani sequenza, anche se ce ne sono un po'.
Purtroppo è al netto anche di una personalità, questo va detto (va netto, quindi). L'unica cosa che fa "molto Boyle" nel film sono delle proiezione che ogni tanto appaiono mentre Jobs blatera, come fossero visualizzazioni del suo pensiero, proiezioni proprio su muri dietro di lui, ovviamente "meta", non sono proiezioni vere (mi sto incartando, lo so), insomma come quando in 127 ore Franco scapocciava e aveva le visioni proiettate sul canyon, invece qui è la Silicon Valley (non è questa, la Silicon Valley, purtroppo).
Per il resto siamo nella norma di uno che, diciamolo una volta per tutte, è generalmente sopravvalutato, ha vinto l'oscar per uno dei suoi peggiori film. E ricordiamo sempre che Kublick non ha mai vinto un oscar. Boyle sì. Kubrick no. Così, tanto per ricordare che la vita stay ingiustish sempre. Danny la minaccia.
E poi c'è il terzo bravo ragazzetto, Michael Fassbender.
Ci sono due cose che nel suo Steve Jobs fanno proprio a pugni. All'angolo destro la sua bravura, all'angolo sinistro il fatto che Michael NON È e non può in alcun modo essere Steve Jobs, mai. Come l'Essere di Parmenide (questa a Jobs sarebbe piaciuta, lui e la sua mania dei grandi pensatori.. usati come testimonial, ivi compreso Turing e la sua mela)
Lo possono pure vestire uguale (male, ma quanto si vestiva male Jobs? Cristo mille miliardi di milioni e neanche un personal shopper?)
e fargli il taglio di capelli, ma Fassbender è meno Steve Jobs di... chessò... Idris Elba.
Fatto sta che però Michael è anche un bravissimo attore (anche se insomma, dopo Kutcher pure un labrador avrebbe fatto una figura migliore) quindi non è brutto vederlo recitare praticamente mai (no, non fate ancora quelle facce sognanti con gli occhi in aria mentre ripensate a questo). Quindi ok, non sarai Steve, ma sei bravissimo, quindi hai vinto ancora una volta, Michael. Ma non ditemi che gli date l'oscar (o anche solo la candidatura) per questo film che mi sprogrammo il cervello.
A fargli da contorni ci stanno Kate Winslet culona ma sempre molto bella e brava (più di Michael)
Seth Rogen che potrebbe e dico potrebbe finire con una candidatura come il suo amico ancora più ciccione Jonah Hill
E poi c'è Jeff Daniels
ah no, è così
E insomma, alla fine, questo altro Steve Jobs, lo osanna o lo critica, questo famoso Steve Jobs? Diciamo che la scrittura sopraffina di Soorkin riesce a farci sopportare benissimo la stessa bipolarità che invece era schifosamente resa in quello con Kutcher: Steve Jobs ERA un genio ed era ANCHE uno stronzo patentato.
Poi, è cosa nota che io patteggi palesemente per gli stronzi patentati, soprattutto se questi stronzi patentati ti hanno cambiato davvero il mondo (ah no? Andatelo subito a scrivere sui vostri smartphone touch!!! Correte!!11!!) e, a latere vale la pena ricordare, hanno salvato la Pixar con i loro miliardi di milioni quando sembrava dovesse chiudere.
Insomma, chissenefrega della figlia quando ci ha dato la Pixar! Non rompere figlia!
Insomma, forse mi ripeto, ma viva la faccia ad essere stronzi se poi sei Steve Jobs! E, proprio come dico sempre, lasciamo che quelli che "odio la Apple perché ha sistemi chiusi. perché ti fanno pagare il design. perchè è di moda." scrivino tra loro sui loro stupendi Acer, noi teniamoci stretti nel nostro sogno (secondo me sempre più vicino) di avere i computer tutti touch, tastiere comprese).
Grazie Steve, ti saluto da qui e ti penso adesso che stai trattando gli angeli come delle pezze da piede mentre ti programmano il nuovo iGod.
Anche la regia di Steve Jobs ricorda da vicino Birdman, ma al netto dei piani sequenza, anche se ce ne sono un po'.
Purtroppo è al netto anche di una personalità, questo va detto (va netto, quindi). L'unica cosa che fa "molto Boyle" nel film sono delle proiezione che ogni tanto appaiono mentre Jobs blatera, come fossero visualizzazioni del suo pensiero, proiezioni proprio su muri dietro di lui, ovviamente "meta", non sono proiezioni vere (mi sto incartando, lo so), insomma come quando in 127 ore Franco scapocciava e aveva le visioni proiettate sul canyon, invece qui è la Silicon Valley (non è questa, la Silicon Valley, purtroppo).
Per il resto siamo nella norma di uno che, diciamolo una volta per tutte, è generalmente sopravvalutato, ha vinto l'oscar per uno dei suoi peggiori film. E ricordiamo sempre che Kublick non ha mai vinto un oscar. Boyle sì. Kubrick no. Così, tanto per ricordare che la vita stay ingiustish sempre. Danny la minaccia.
E poi c'è il terzo bravo ragazzetto, Michael Fassbender.
Ci sono due cose che nel suo Steve Jobs fanno proprio a pugni. All'angolo destro la sua bravura, all'angolo sinistro il fatto che Michael NON È e non può in alcun modo essere Steve Jobs, mai. Come l'Essere di Parmenide (questa a Jobs sarebbe piaciuta, lui e la sua mania dei grandi pensatori.. usati come testimonial, ivi compreso Turing e la sua mela)
Lo possono pure vestire uguale (male, ma quanto si vestiva male Jobs? Cristo mille miliardi di milioni e neanche un personal shopper?)
e fargli il taglio di capelli, ma Fassbender è meno Steve Jobs di... chessò... Idris Elba.
Fatto sta che però Michael è anche un bravissimo attore (anche se insomma, dopo Kutcher pure un labrador avrebbe fatto una figura migliore) quindi non è brutto vederlo recitare praticamente mai (no, non fate ancora quelle facce sognanti con gli occhi in aria mentre ripensate a questo). Quindi ok, non sarai Steve, ma sei bravissimo, quindi hai vinto ancora una volta, Michael. Ma non ditemi che gli date l'oscar (o anche solo la candidatura) per questo film che mi sprogrammo il cervello.
A fargli da contorni ci stanno Kate Winslet culona ma sempre molto bella e brava (più di Michael)
Seth Rogen che potrebbe e dico potrebbe finire con una candidatura come il suo amico ancora più ciccione Jonah Hill
E poi c'è Jeff Daniels
ah no, è così
E insomma, alla fine, questo altro Steve Jobs, lo osanna o lo critica, questo famoso Steve Jobs? Diciamo che la scrittura sopraffina di Soorkin riesce a farci sopportare benissimo la stessa bipolarità che invece era schifosamente resa in quello con Kutcher: Steve Jobs ERA un genio ed era ANCHE uno stronzo patentato.
Poi, è cosa nota che io patteggi palesemente per gli stronzi patentati, soprattutto se questi stronzi patentati ti hanno cambiato davvero il mondo (ah no? Andatelo subito a scrivere sui vostri smartphone touch!!! Correte!!11!!) e, a latere vale la pena ricordare, hanno salvato la Pixar con i loro miliardi di milioni quando sembrava dovesse chiudere.
Insomma, chissenefrega della figlia quando ci ha dato la Pixar! Non rompere figlia!
Insomma, forse mi ripeto, ma viva la faccia ad essere stronzi se poi sei Steve Jobs! E, proprio come dico sempre, lasciamo che quelli che "odio la Apple perché ha sistemi chiusi. perché ti fanno pagare il design. perchè è di moda." scrivino tra loro sui loro stupendi Acer, noi teniamoci stretti nel nostro sogno (secondo me sempre più vicino) di avere i computer tutti touch, tastiere comprese).
Grazie Steve, ti saluto da qui e ti penso adesso che stai trattando gli angeli come delle pezze da piede mentre ti programmano il nuovo iGod.
Comunque scusate, ma se a un certo punto faranno una presentazione Apple chiedendo a Sio di fare il video dietro, avranno vinto. Un presentazione grossa più grossa:
Stay angry, stay grosshish.
Ultima cosa voglio fare un appello piccino picciò (no grosso più grosso) ai potenti mezzi teconologici degli organizzatori dell'anteprima. Premessa: dovete sapere che il grande circo delle anteprima funziona che ti arriva una mail con un link, tu ti iscrivi (e se mandi quel link a qualcuno una spia walmare tron il tagliaerbe gionni deppe nel computer ti becca e TI UCCIDE) e quello ti dice: ok! il tuo nome (e quello di tutti quelli a cui hai passato la mail) è stato registrato. E fine, vai all'anteprima, dici il nome entri vedi il film esci vai a casa dormi.
Alle volte, per i film diciamo più grossi (oddio sto iniziando a parlare come Sio, poi dici che c'ha un milione di views) ti devono rispondere con una mail di conferma. A me, per Steve Jobs, non è arrivata mai. Mi è arrivata una mai.
Allora io sono andato a dire il mio nome (che tutti dovrebbero conoscere a questo punto) e mi hanno detto: no, non c'è. Si metta lì a cuccia, zitto e buono, e se rimane posto forse la facciamo entrare forse.
A quel punto, mi sono messo nell'angolo, e zitto zitto mi sono avvicinato all'entratat, stay quatto, stay vaghish, e insomma sono entrato.
Ma questo sappiatelo mi ha fatto molto male! Stay rosichy stay inbucatish a me non si fa!
Io sono il direttore d'orchestra di Chicken Broccoli! Qui comando io!
Stay Chicky! Stay Broccolish!
Allora io sono andato a dire il mio nome (che tutti dovrebbero conoscere a questo punto) e mi hanno detto: no, non c'è. Si metta lì a cuccia, zitto e buono, e se rimane posto forse la facciamo entrare forse.
A quel punto, mi sono messo nell'angolo, e zitto zitto mi sono avvicinato all'entratat, stay quatto, stay vaghish, e insomma sono entrato.
Ma questo sappiatelo mi ha fatto molto male! Stay rosichy stay inbucatish a me non si fa!
Io sono il direttore d'orchestra di Chicken Broccoli! Qui comando io!
Stay Chicky! Stay Broccolish!
Nessun commento:
Posta un commento