mercoledì 8 febbraio 2012

A.C.A.W. (All Cops Are Woody)

Rampart
Trama: James antiEroi

Quanto dire su questo Rampart non si distanzia di molto dal quanto detto ieri per la Thatcher e Stanlio Nobbs. Un film che in fondo, a scavare, non nasconde poi molto; nasce e viene sorretto di tutto il suo peso e durata da una singola interpretazione e solo quella (in questo caso sì, maestosa e muscolare, ma con Woody Harrelson non ci stupiamo più), il problema è che il film muore, anche, con quella singola interpretazione.
Il poliziotto coriaceo, corrotto e scorretto messo sulle strade di L.A. dal regista Oren Moverman (già sceneggiatore di Io non sono qui e regista di Oltre le regole) è un personaggio che ti sta subito in antipatia profonda, e per questo subito ti piace (come ti piaceva il cattivo tenente di Keitel); Harrelson dimagrito, un bel po' scavato, pelle e muscoli e faccia da pazzo, ma sempre carico di violenza pronta ad esplodere in un secondo. Harrelson regge il film, intorno, non proprio il nulla come nei precedenti esempi, ma neanche troppo. Ti aspetteresti di più, un crescendo, se pensi che poi c'è di mezzo - in sede di sceneggiatura - uno che i poliziotti corrotti di L.A. li ha raccontati fino a quasi diventare lui, un poliziotto corrotto di L.A.: James Ellroy.
Il rapporto di Ellroy con il cinema non è mai facile. I film tratti dai suoi romanzi o mancano totalmente il grado di profondità che le parole scritte riescono a scavare, oppure riescono a confezionare un buon film, ma non si riesce mai a fare un film "alla Ellroy", davvero alla EllroyPeggio va quando lui si mette a scrivere per il cinema, ricordo quello con Reeves, davvero insulso, e ora questo, che oltre alla bella figura (ennesima) che fa Harrelson, lascia, come si dice, "quello che trova".
Certo sembra essere una nuova abitudine dipingerci, a noi uomini (genere maschile) degli anni2000, come essere abbietti, persi nei nostri Ego, incapaci di far felici le persone che ci circondano, sia mai le donne, incapaci di amare, pronti a scopare tutto ciò che si muove e poi coprirci la faccia con un cuscino, essere inutili genitori o ancor più inutili parassiti nelle piaghe da decubito del mondo. Ma guardate - io dico - che è sempre stato così.
Una serie di comparsate fulminee fanno da spalla a Woody: Steve Buscemi (32 secondi), Sigourney Weaver (1 minuto), Anne Heche (58 secondi) e la sempre bella ma sottovalutata Brie Larson:
per cui tutti ci auguriamo una carriera degna di quella di Emma Stone. E di nuovo, come in Oltre le regole, si riforma (per pochi minuti) la maestosa coppia Harrelson-Foster, solo che questa volta Foster fa Nonno Nostromo e diciamo che proprio una bella bella figura non ce la fa:

2 commenti:

  1. grandi woody harrelson e brie larson!

    da questo film nonostante la tua rece mi aspetto ancora buone cose, anche perché il precedente del regista mi era piaciuto parecchio..

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  2. woody al mometo è uno dei più grandi. è bravo SEMPRE (anche quando non si impegna tipo Amici di letto), peccato per Foster che avrebbe meritato di più (è meglio di gosling e qui lo dico e qui non lo nego! :D
    di certo è meglio di thatcher e nobbs, molto molto meglio (ma ugulamente un po' blando (oltre le regole vince...)

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