martedì 8 marzo 2011

DOCUMENTARY MONTH • Capturing the Friedmans (Una storia americana)

Trama: Professore irreprensibile, padre devoto, marito attento, pedofilo.

Capturing the Friedmans è Cinema. Parlando di documentari è un capolavoro. Pur trattando l'argomento più pesante e lordo che esista, riesce ad evitare la morbosità patetica dei programmi televisivi, scansa morali e psicostronzate. Va dritto allo stomaco, raccontandoci la "noiosa" vita famigliare di un mostro. La domanda che il documentario ti sbatte in faccia per tutto il suo minutaggio è questa:
Ti sembra una famiglia felice, questa? Ti sembrano visi criminali, quelli? Insomma, dentro le quattro mura che circondano una rispettabilità evidente, cosa c'è? Queste mura, fatte di quadretti alle pareti e di torte domenicali, possono contenere le pscicosi sessuali di un uomo? Evidentemente no.
Il film ci presenta i Friedmans, un nucleo famigliare che pare uscito dritto dritto da una sit-com, padre, madre, tre figli maschi. Una normalissima famiglia americana. Poi, un giorno, la peggiore delle accuse: padre e figlio minore (18enne, rispetto alla foto sopra), durante delle lezioni di informatica, abuserebbero dei piccoli studenti, in modalità violente, orrende, immonde. Il lerciume dell'accusa trova da una parte la dimostrazione tangibile di preferenze deviate (vengono ritrovate riviste pedopornografiche nascoste) ma dall'altra non ha riscontri fisici nei corpicini delle vittime, i racconti diventano quasi dei reportage infernali di gironi danteschi e molti dei bambini negano anche solo di aver mai ricevuto un'attenzione fisica, foss'anche un pacca sulla spalla. Eppure qualcosa c'è. Impossibile che non ci sia. 
La forza, unica davvero, unica, del documentario è che questo fatto così fortemente disturbante (l'accusa, il processo, la condanna) sia accaduta ad una famiglia altamente devota a quella passione che spesso conquista i pater familia: il Super8. La ripresa instancabile delle evoluzioni dei figli al mare, delle corse sui prati, dei giochi, delle recite, delle cene di Natale. E l'assoluta dedizione ai "filmini di famiglia" dà l'occasione - di nuovo, UNICA - di farci entrare nelle pieghe di una famiglia che va in pezzi. Va in pezzi in ogni caso, che le accuse fossero vere, che le accuse fossero false. Bastano da sole, le accuse di pedofilia, a distruggere tutto. E lo spettatore diventa uno della famiglia, quando i Friedmans non spingono il tasto STOP neanche durante la preparazione al processo, neanche  durante l'attesa della sentenza. Sembra incredibile che ci siano certe riprese, private oltre il buon senso. Più private di un bacio ripreso: ci sono le litigate, le recriminazioni, le accuse reciproche, le disperazioni, le notti che precedono l'incarcerazione: sono tutte su pellicola e ci vengono mostrate senza filtri. Un Documentario come pochi, un Film come pochi. Una Pscicopathya Normalis, la famiglia di un orco, con cinepresa al collo.
Il film è interamente su YouTube. Ecco la prima manciata di minuti, il resto nella sidebar:

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