mercoledì 13 luglio 2016

Sballa sballa ballerina

Il cigno nero
Trama: L'ego dei cigni

Ho rivisto Black Swan, a distanza di anni, e di nuovo che film signori miei, che film.
Aranofsky e la follia, la paranoia, le sindromi, le discese negli inferi psichiatrici (che poi ho ri-visto da poco anche Requiem for a Dream, e oltre a ricadere nel tunnel come l'altra volta, mi chiedo, oggi che di Aranofsky abbiamo anche il suo primo vero filmaccio, che ne sarà del suo futuro? È già finito? Vedremo.), sembra che pochi come lui ci riescano, a far diventare tangibili i labirinti psicologici di chi sta perdendo la brocca, il becco in questo caso.
Al di là di una Portman magrissima e bravissima (l'oscar strameritato, Millepied ti odio a te e a tutti i tuoi mille pied ballerin), di un Cassel iperaffascinante (ma quando non lo è?), di Mila Kunis ancora fighissima (ora è sempre più una insipida attrice che sembra venire dall'est, corrispettivo femminile della faccia di Daniel Craig, chissà Demi quanto rosica), e di tutto il discorso sul sacrificio, la brama di perfezione e conseguente annichilimento di quel che resta della vita, Il cigno nero è una delle prove di regia più potenti che si siano viste nell'ultimo decennio.
L'utilizzo degli effetti speciali nascosto (COME DIAVOLO L'HANNO GIRATE LE SCENE CON TUTTI QUEGLI SPECCHI!? Io ho aguzzato la vista
ma l'operatore di stedy-cam proprio non l'ho visto riflesso), la potenza avvolgente di tutte le riprese del balletto (sembra di assistere a quei film coi pugili con la cinepresa sul ring con lo schermo che si macchia di sudore, The Wresler ha aiutato), e l'oscurità sempre più densa e horrorifica che si impossessa della protagonista (e qui tornano Pi e Requiem); ci sono molti trucchetti da horror, addirittura di serie-B (tipo i disegni parlanti o le figure in fondo al corridoio buio), fino al make up e ai trucchi prostetici di silicone, riuscire a far paura con dei piedi palmati non è da tutti, per non parlare del collo da Modigliani
Aranofsky sfrutta gli stilemi dell'horror e del thriller psicologico per raccontare la follia, e quando riesci a raccontarla bene, partendo dalla sanità, dandomi dei motivi validi, che servizio fai al cinema (basta pensare a Shining e a L'inquilino del terzo piano, o l'italiano Reality).
Forse mischia molte, troppe, sindromi insieme (manie di persecuzione, sindrome del gemello cattivo, o del doppio, sindrome di Capgrass, sindrome di Fregoli, tutte molto interessanti e cinematografiche, come hai visto se ti fossi degnato di spingere i link), ma ha un rigore e una potenza immutate. 
La trasformazione in cigno nero è indimenticabile:
Ed ora una gif di Natalie Portman che si masturba.

Film bellissimo, ingiustamente un po' dimenticato a soli 3, 4 anni di distanza (ci si ricorda molto più di Requiem che di Swan), che se non l'avete visto smettetela ora di guardare quella gif e correte a vederlo.
Illustrazioni sfuggite la volta scorsa:

Adesso voglio che Aranofsky giri The Black Chicken, la storia di un pollo che ogni giorno vede un film e ne scrive sul web in maniera perfetta.. PERFETTA! Ma un giorno si accorge che anche qualcun altro lo fa e impazzisce, allora chiama Mila Kunis, ci si chiude in camera... 
mila kunis natalie portman black swan darren aronofsky
e niente, si scorda di tutto quello che stava facendo prima
Sì. È Jim Carrey:

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