venerdì 29 luglio 2016

2x1 • Mosquito toast

Ho visto due film itaGliani uno di seguito all'altro. Era notte, faceva caldo, io non riuscivo a dormire per colpa di una zanzara e dopo aver passato due ore così:
alla fine ho messo su le cose più "leggere" che avevo. Il primo che ho visto è
Un paese quasi perfetto
Trama: Fabio scolo

Ci sono delle storie che funzionano OGNI volta che le racconti.
Una di queste fa più o meno così:
Un giovane medico di città, stronzo e egocentrico, per una serie di sfortunati eventi è costretto ad andare a fare il suo lavoro in un paesello sperduto, ancora ancorato alle tradizioni, ai gossip, alla ruralità. Lo scontro è inevitabile.
Dopo un iniziale disprezzo per tutto ciò che lo circonda e diversi scontri con gli autoctoni (strambi, pazzerelli, scorbutici ma in fondo dal cuore d'oro) il giovane medico capirà che lì si respira aria più sana, il cibo è migliore, la gente è meglio e anche le ragazze sono più belle.
Alla fine, quando ci sarà da scegliere se rimanere nel paesello al costo di rinunciare alla carriera e agli agi della vita moderna, sceglierà il paesello.
Ecco, questa è esattamente la trama di milleduecento commedie, a cui ora si aggiunge la milleduecentunesima.
Peccato che, nonostante il canovaccio, ormai liso dal troppo utilizzo, ma ancora in grado di far il suo, funzioni, la malcelata faciloneria dell'approccio rovina tutto e rende Un paese quasi perfetto l'ennesima commedia trasparente, che sparirà dalla memoria, sia quella nostra, sia quella di chi ha partecipato, sia quella storica, appena dopo i titoli di coda.
Il problema maggiore è Fabio Volo (il personaggio, per l'uomo non spenderò troppe parole se non "voglio vedere voi se non scrivevate un altro libro se il primo ha venduto milioni di copie): non è un dottore troppo stronzo, anzi arriva al paesello e dopo due minuti si sente già cittadino onorario. Minimo mi sarei aspettato il Dottor Troy che arriva nel Paese delle Meraviglie.
I paesanotti, Paone, Orlando e Buccirosso (un trio che altrove ha fatto faville, ognun per sé...) doveva essere un'esplosione di gag, di divertimento e di professionismo, invece sembrano tre vecchietti che si affannano a salire i vicoletti del paese.
Solo mestizia, perché in fondo il film non riesce neanche a essere brutto, è solo un film il cui momento culmine del divertimento è quando quelli del ristorante del paese per accontentare i gusti metropolitani del dottore gli fanno il pesce crudo che a lui piace tanto, scrivendolo così:
[che per inciso. mi ha fatto ridere.]
Invece chi ci riesce perfettamente, a essere brutto, è:
Forever Young
Trama: Farà Sabrina

Che è la risposta faustobrizziana (suoi capolavori come Ex, Maschi contro femmine nonché Femmine contro maschi, a quei bei film corali di merda), ai film coi vecchi tipo Nonno Scatenato o Last Vegas, cioè quando gli attori vecchi che non accettano di invecchiare interpretano personaggi di vecchi che non accettano di invecchiare. Ce n'è da creare un wormhole che risucchia l'universo.
Cosa ci faccia Lillo (che perlomeno sta imparando piano piano a recitare) tra i vecchi non lo so.
Gli altri sono Bentivoglio (che sta appalesando la necessità di rovinare la sua carriera accettando praticamente TUTTI i film, è un po' il Nic Cage italiano ormai) che si fa le ventenni, la Ferilli che si fa i ventenne, Teocoli che prende in giro Linus e la fissa con la maratona e appunto Lillo che fa il DJ attempato scalzato dalla nuova leva Francesco Sole.
Esatto, con la scusa di fargli fare un personaggio messo lì solo perché ha uno stuolo di fan immeritato, hanno effettivemente fatto recitare Sole solo perché ha uno stuolo di fan immeritato. Altro wormhole che ci salva dall'implosione.
Forever Young purtroppo riesce pure a farti fare per sbaglio due risate (due di numero eh), ma solo grazie all'esperienza di un paio di coinvolti (appunto Teocoli e Bentivoglio), e soprattutto perché l'alternativa che stai vivendo mentre lo vedi è questa:
Ad ogni modo ho scoperto il modo per non cedere di nuovo alla tentazione di vedere due film itaGliani di seguito e passare invece una nottata elettrizzante:

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