giovedì 25 febbraio 2016

CB ANTEPRIMA • Anomalisa

Anomalisa
Trama: Pu.PAZZO


Quando sei affetto dalla sindrome di Fregoli ti viene voglia di diventare un attore trasformista romano di fine Ottocento:


No. Non è vero. Magari fosse così, saresti solo uno strambo che cambia molte volte vestiti.
Se c'hai la Sindrome di Fregoli invece sei pazzo col botto: credi che ci sia una persona che ti perseguita, ti segue, ti spia, e credi che questa persona sia in grado di assumere ogni volta un aspetto diverso, dissimulare la voce, diventare uomo donna bambino, ma è sempre lei, ti segue, sa tutto quello che fai. Manco fosse il demone di It Follows.
Si parte da qui, per capire Anomalisa, il primo film in stop-motion di Charlie Kaufman, quel PAZZO SCIROCCATO che ci ha regalato alcune delle sceneggiature più folli e geniali dell'ultimo ventennio hollywoodiano (Essere John Malkovich, Se mi lasci ti cancello, Il ladro di orchidee - per cui ricordiamo fu candidato all'oscar insieme al fratello gemello inesistente - Synedoche New York).
Lui con le sindromi ci va a braccetto (non a caso parlammo della Sindrome di Capgras - che non è quella che ti viene la testa cicciona, ma quella dove pensi che TUTTI siano degli impostori mascherati da quelli che conosci - che è un po' simile a quella di Fregoli, in occasione di Synedoche NY): vedi i suoi film e capisci che gli ha detto bene, non avesse potuto coinvogliare le sue paranoie, le stranezza, le idee folli, le patologie (da cui DEVE essere affetto, DEVE PER FORZA) nei film sarebbe in manicomio a darsi schiaffi in testa o dentro una bara suicida. Ah, una cosa, smettetela di mettere nello status di FB, Twitter o Tinder quella frase beota di Kerouac che dice più o meno "gli unici possibili sono i pazzi", perché non è vero, essere pazzi fa schifo. E Kerouac era Kerouac mentre voi non lo siete.
Mettiamo in chiaro una cosa: appena finito il film volevo bollarlo con un grosso Broccolo, perché il film è meno di quello che mi aspettavo; sarà che mi aspettavo tantissimo, non ricordo dove lo scrissi (forse qui, o qui, o qui) ma mi auguravo che i grandi autori di cinema contemporaneo si avvicinassero all'animazione in stop-motion (seguendo il bell'esempio di Wes Anderson) e facessero filmissimi a passo uno, ma seri e profondi, di cui poi avrei voluto tantissimo un pupazzetto vero usato per le riprese.
Intanto io volevo etichettare Anomalisa con un Broccolo perché per tutto il film mi sono detto "ma perché io devo venire a vedere la storia della tua depressione, del tuo essere cinicamente intelligente, e quindi triste (lo sapete già che il mio pensiero di fondo è: se sei intelligente sei destinato alla tristezza)? E poi perché poi non ci sono le tue solite genialate - al netto dell'idea di farlo in stop-motion? Io le voglio! E poi mi sembra più un trattato sulla depressione e la crisi di mezza età piuttosto che uno dei tuoi film che ti inghiottono e stupiscono. Ti becchi un Broccolo questa volta.
E ne sono stato convinto fino a qualche ora dopo averlo visto, che non mi era piaciuto. 
Poi è successo che non ho dormito. Ho dormito male. Non pensavo specificatamente al film, ma un certo senso di inquietudine era riuscito a scalfire la corazza di broccolo (!).Forse addirittura un pochino di paura. La paura di riconoscersi nel protagonista del film (sorvolare sulla questione fa il pari sulla recensione pavida di The Lobster).
Ripartendo dall'inizio.
Un pupazzetto di mezza età, uno che ha scritto un libro di quelli motivazionali che ti fanno credere in te stesso e avere successo nella vita, va in un albergo (il Fregoli, appunto) per tenere una conferenza. 
 
Tutti i personaggi che lo circondano sono simili, hanno una voce simile (maschile), ma tu non lo noti subito, o meglio lo noti ma pensi che in fondo è anche una necessità di "pupazzeria", del fatto che magari non avevano i mezzi e soldi di fare tanti modelli diversi.
Ad un certo punto il nostro parla al telefono con la moglie e il figlio. Entrambi con la stessa voce. E il cervello inizia a pulsare dalla stranezza, diventa troppa quando anche un bambino parla con la voce d'adulto.
Passa qualche minuto e fuori dalla porta si sente la prima voce femminile del film (di Jennifer Jason Leigh, che canta pure. Questo è l'anno di Jennifer Jason Leigh che canta.) Per il protagonista è iniziale stupore. Poi amore assoluto. Fino a quando non si rende conto che quella voce viene solo dalla sua testa. (Non è... proprio... uno spoiler.)
Ecco, sembra che Anomalisa sia una versione molto più adulta e paranoide di Inside Out, con cui condivide la candidatura a Miglior Film Animato (presumibilmente perdendo).
Intanto ecco una round table con gli animatori del momento (non è doppiata in cispadano, è l'originale, anche se la voce della presentatrice sembra una fatta di elio):

La testa, dicevamo. È chiaro che l'hotel Fregoli (ecco un altro hotel, trend del 2015) altro non è che un luogo della testa del protagonista (stanze, corridoi, sotterranei). Aiutano certe inquadrature

E non si capisce bene se le cose che vediamo succedere sono vere o false.

Quel che è certo è che è molto straniante vedere in versione pupazzetto quest'uomo flaccido e depresso


che pratica un cunnilingus a un altro pupazzetto. 

Non una cosa nuova, il sesso tra pupazzetti, ma questa volta non c'è nulla da ridere. E fa strano pensare che hanno ricostruito un pornoshop con minuscoli vibratori mollicci.

Perché lo stupore della stop-motion rimane intatto.

Che bello pensare che era tutto vero, indiscutibilmente vero. Ma ci pensi che questo

in realtà era così?

È la versione "regista di film in stop-motion" è una versione di Kaufman che sembra gli si addica enormemente, lui e la sua fissa metafisica del cinema che invade la vita e viceversa. Sembra una cosa del tutto naturale pensare che fa un film di pupazzetti veri, voglio dire proprio tridimensionali, però sono animati, burattini (ricordate il John cusack burattinaio no?

e lui, Kaufman, è il Dio che ne tira i fili, ma nello stesso tempo ha i fili pure lui, perché tutto il film è una grande seduta psicanalitica personale. Per tutto il tempo è come entrare nel cervello di Charlie (appunto).
Forse Anomalisa pecca in "intelligentismo", questo è vero, è un film che non cerca lo stupore (visivo o testuale) come quelli di Gondry e Jonze, ma che non annoia mai. Sembra che non ti piace. Poi ti accorgi che ti ha toccato corde fili che non volevi venissero toccati.
E Kaufman rimane uno dei più intelligenti (e quindi depressi) autori di hollywood contemporanei, speriamo che sia l'esempio definitivo per tutti i grandi autori di lanciarsi nella stop-motion intelligente (VOGLIO Tarantino alle prese con i pupazzetti!). 
Kaufman ha iniziato con una raccolta KickStarter

e alla fine gli hanno prodotto tutto il film (mi ricorda qualcosa, solo che a me non mi hanno candidato all'oscar, poi).
Beiamoci di qualche stupenda foto dal set

E della versione dei Chromatics di Cindy Lauper (la canzone cantata dalla JJL pupazzetta):

Adesso abbiamo una GIGANTESCA (anche se a dimensione pupazzetto) attesa in stop-motion per questo (il nuovo di Laika, l'ultimo non ci aveva convinto molto): 

Nessun commento:

Posta un commento