giovedì 11 febbraio 2016

CB ANTEPRIMA • Zoolander 2

Zoolander 2
Trama: Hansele e Derek e la cassetta di marzapane

Purtroppo Z2 non è bello bello in modo assurdo come VOLEVO che fosse.
Perché anche io - come TUTTI gli altri - amo il personaggio Zoolander alla follia, uno dei pochi personaggi che negli ultimi dieci anni è riuscito a diventare icona anche, e soprattutto, fuori dallo schermo. 

Le sue Magnum, le Blue Steel, le Tigre, il suo essere "bello bello in modo assurdo" sono diventati modi di fare e di dire internazionali e intergenerazionali, e non è cosa da poco, ma proprio per nulla. Hanno anticipato di una buona decade le selfie e le "duckface" che ora fanno tutti, sono diventati un modo di essere, tutti almeno una volta facendo una foto hanno detto "ora faccio una Magnum".
Lo abbiamo analizzato qui, il potere comunicativo di Derek e soci idioti: la sua innocenza candida fusa a un egocentrismo ai massimi sistemi (la Terra ruota intorno al Sole che ruota intorno a Zoolander) che creano un corto circuito divertentissimo.
Ma, oltre al divertimento oggettivo delle cose che dice e fa, la potenza di Zoolander personaggio è stata da subito quella di perculare un modo effimero, beota e narcisista come quello dell'haute couture eppure essere amato alla follia prima di tutti da modelli, stilisti e fashion addicted. Lo dimostra la corsa al cameo che questo Zoolander è diventato (poi ne riparliamo).
Diciamo che è come quando Verdone fa il verso ai coatti burini e quelli per tutta risposta invece di incazzarsi lo citano e se lo incontrano invece di pigliarlo a sberle lo abbracciano. Ci vuole molta intelligenza per fare una cosa del genere, un po' di culo anche, ma prima di tutto intelligenza e bravura, ti basta strafare solo un pochino e sei fottuto.
Prova tu ad andare da uno e a dirgli "Sei un idiota. Anzi non solo sei un idiota, sei l'essere più idiota che esiste. Sei talmente idiota che adesso neanche capirai che ti sto dicendo che sei idiota e mi amerai". E, in un incredibile serpente che si mangia la coda, Ben Stiller ha fatto proprio questo in faccia ai modelli e quelli, a sottolineare che aveva ragione, gli hanno risposto, dopo un minuto di spaesamento, offrendogli un "ORANGE MOCHA FRAPPUCCINO!!!"

e lo hanno fatto diventare loro mito personale.
Quindi tanto di cappello (firmato Borsalino ovviamente) a Stiller, perché Zoolander personaggio si merita tutto il successo che ha e se proprio dovremo ricordare la carriera di Ben tra 30, 40 anni sarà per Derek e Derek soltanto
(vi ricordate avevamo fatto una Big Ben Week tempo fa, di quei film me ne ricordo meno della metà).
Tornando al secondo capito(mbo)lo di Zoolander: non ci siamo.
Zoolander è uno di quei film che dovevano rimanere lì, intoccabili, illuminati dal successo guadagnato sul campo e con gli anni (il film fu un flop al botteghino) e bisognava avere il coraggio di non fare il seguito, nessun seguito, perché non è adatto a un franchise. Sarebbero bastate delle comparsate geniali ogni tanto a rispolverarne la celebrità.
Non dico che non si ride in Z2, qualche volta si ride, ma una trama faragginosa ai limiti del cinecomics (Derek ha praticamente i superpoteri), personaggi scontati (il figlio di Zoolander grasso e intelligente, ma va?) e una troppa consapevolezza dei meccanismi "zoolanderiani" che rovina la naturalità del progetto (il primo era davvero una scommessa e non a caso alcune delle battute migliori erano improvvisate) finiscono per posizionare il VHS di Zoolander 2 sulla bacheca dei sequel inutili (in cui troviamo i due Matrix, il seguito di 1997: fuga da New York, tutti i Lo squalo dopo il primo, c'è pure Baciami ancora pensa).
Da cosa si capisce che il film non va? Che tutto quello che c'è intorno al film è cento volte più geniale e divertente. Dalla prima (ri)apparizione pubblica di Derek e Hansel alla sfilata di Valentino a inizi dello scorso anno:

a tutte le comparsate dei due supermodelli nelle città del mondo in cui sta uscendo il film:




alla costruzione nella stazione di benzina del memoriale ai male models caduti:
ai poster promozionali come fossero adv fashion

alla mostra illustrata di Gallery88 zeppa di cose figosissime


La promozione di Zoolander 2 è essa stessa Zoolander 2.
Tornando un attimo ai camei. Ci sono proprio tutti: stilisti e giornalisti (Valentino, Marc Jacobs, Anna Wintour), attori (Benedict Cucumberbac in un personaggio straniante

Christina Hendricks bonissima, Susan Sarandon, Kiefer Sutherland), cantanti (Sting, Justin Bieber,

Katy Perry) e altri vari ed eventuali (comprese fashion blogger coi porri e attorucoli italiani fortunati che sono un paio d'anni che Roma sembra essere tornato un set a cielo aperto) a sottolineare che Stiller e soci in questo senso hanno vinto: tutti vogliono apparire insieme e farsi prendere per il culo da Derek e Hansel, che rimangono, nonostante il film non sia all'altezza del mito, due icone immortali; icone che però valgono più fuori dal film di cui sono protagonisti, cosa che, a livello puramente cinematografico, non è così positiva.
La paura adesso è che il film vada bene e ci sia un terzo capitolo, il lettering è già scritto: Zooland3r.
Personaggi secondari non pervenuti: Penelope Cruz insipida anche se è la prima volta che la vedo davvero figa, Will Ferrel impegnato in una macchietta di Mugatu pittosto che un vero Mugatu


Kristin Wiig (ma è brava? io non la trovo brava, né divertente) nei panni e nel botox di una Donatella Versace più strega cattiva che stilista (con sorpresone finale davvero eccessivo):

Certo, se poi mi invitassero alle anteprime serie quelle dove ci sono anche loro
invece dei tristissimi critici italiani che stanno tutto il tempo prima e dopo il film a sparlare di cosa gli è piaciuto e cosa non, forse sarei più buono buono in modo assurdo nei confronti dei film.

Nessun commento:

Posta un commento