martedì 23 febbraio 2016

Fanta Clause

The Night Before
Trama: Una notte di Natale da leoni

Il trio Jonathan Levine alla regia + Gordon-Levitt/Rogen alla recitazione ci aveva sorpreso tantissimo con 50/50, una commedia sul cancro (già) che riusciva a essere insieme divertente e tragica. Era stata davvero una sorpresa. Questo Night Before, che speravamo fosse una nuova sorpresa, di Natale apunto, non riesce a doppiare quell'alchimia.
Ci stanno tre amici - così pericolosamente vicino al trio di Hangover, anche se un pochino più "profondi", non troppo eh - che ogni anno passano la notte del 24 dicembre insieme a fare bisboccia e con la missione di "incasinare" la tradizione
abiutdine questa nata da quando a uno di questi sono morti entrambi i genitori (che poi ci sia Robin, che per ora è ancora Gordon-Levitt, che fa baldoria natalizia con Falcon e Green Hornet, fa un po' esplodere la testa nerd). Col passare degli anni uno si è sposato, l'altro è diventato un campione di football e l'orfano è rimasto orfano e impantanato in una storia d'amore finita male: quella che racconta il film è l'ultima notte di bagordi natalizi che i tre passeranno insieme. A rendere mitica la nottata ci pensano gli inviti rimediati alla festa segreta dell'anno e una bustina di tutte le droghe del mondo che la moglie regala a Rogen (quello sposato, che è poi quello che funziona di più, in quanto fare lo strafumato gli riesce sempre benissimo):
The Night Before è una sorta di film on-the-road (ma le strade che si vedono sono solo quelle di New York, un po' come in Fuori orario di Scorsese, sempre troppo dimenticato), quindi fatto di diversi incontri e personaggi e, sulla carta, prometteva bene (anche se averlo visto a febbraio inoltrato non mi ha aiutato ad entrare nello spirito(so) natalizio); invece il film non trova mai il suo passo, come se i tre attori non avessero la giusta alchimia, che è la cosa fondamentale se fai un film del genere (addirittura il trio di Come ammazzare il capo ha più alchimia), il che è strano e straniante.
Per dire, nel film c'è uno striminzito cameo di James Franco, che partecipa più per amicizia bromantica con Rogen che per altro: 

Ecco, quei pochi minuti e quelle quattro chiacchiere funzionano meglio di tutto il resto del film, in quanto ad alchimia.
L'aggiunta del lato serioso (il personaggio di Levitt è un tristone) in una commedia del genere diventa davvero di troppo e il regista non è stato capace di legare i due registri bene come l'altra volta. 
Per Levitt si tratta del secondo film sbaglito, come se la sua recitazione si sia fatta un po' innaturale. Troppo consapevole dei suoi punti di forza e a volte troppo "simpatia" (che fa rima con antipatia):
Non tutte le cose che sulla carta (da pacchi, appunto) sembrano belle poi escono bene. come anche gli sketch andati in ondo chissà dove per promozione

Roba che certe volte sono più divertenti le ospitate TV che i film stessi. Secondo me una cosa come questa è ridondante, Levitt forse se la sta sentendo troppo calda? Anche nelle uscite pubbliche:
forse vuole troppi riflettori puntati addosso?
Comparsate "eccellenti" di Miley Cyrus e Gordon che ovviamente ci canta insieme:

e di quel sempre più assurdo faccione di Micheal Shannon. Guardate com'è contento di indossare il maglione natalizio per la promozione del film. 
Chissà quanti ne ha uccisi dopo. Ecco un film su un serial killer con la faccia di Shannon e quel maglione lo vedrei volentieri.
In effetti la cosa bella del film sono sono proprio gli "ugly x-mas sweaters" che indossano i tre:
Che ci danno il la per mettere tutta una serie di orrendi (ma bellissimi) maglioni natalizi cinematografici. In ritardo direte voi, in anticipohohoh rispohohohndo iohohoh! Avete dieci mesi per ricamarveli da soli:

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