martedì 16 febbraio 2016

SIAMO SERIAL • Making a crime serial

Ve l'ho già detto che le serie sono morte? Sì vero? Be' ve lo ripeto.
Le serie sono morte. 
E chi le ha uccise? MA FACILE! È STATO STEVEN AVERY! 
Chi è Steven Avery? Semplice, è l'uomo più colpevole d'America, quello che se hai un qualsiasi crimine senza nome, chiami la polizia della ridente cittadina di Manitowoc , e lui subitissimo va in carcere, non importa se lui dice che è innocente innocente, intanto ci va e tu procuratore distrettuale puoi dormire sonni tranquilli. Chi ha ucciso JFK? Steven Avery! Chi ha coperto Al Capone? Steve Avery! Chi ha crocifisso Gesù Cristo? Steven Avery! Chi ha rubato la marmellata? Steven Avery! Otto Bassotto scoprirà la verità! Tutto documentato in:
Making a Murderer
Trama: Serial Innocent Killer

Adesso è il momento del crime-docu-serial. Documentario criminale che sfiora la fiction.
L'abbiamo imparato ad amare con quello che è stato il miglior serial del 2015, The Jinx, e ora siamo in piena onda modaiola. 
Oltre al tanto decantato podcast Serial (che non ho mai ascoltato), ci siamo visti tutte e dieci (molte, troppe) puntate di MaM, documentario che racconta la vita sfigata di questo redneck (perché di redneck si tratta, per quanto tutto il serial sia troppo accondiscendente rispetto alla sua natura un po' borderline), Steven Avery appunto, che verso i ventanni viene accusato di aggressione e stupro. Lo incarcerano nonostante lampanti prove e testimonianze che lo geolocalizzano a chilometri di distanza dal luogo del crimine, e il poveretto si fa 18 anni di carcere. Da innocente. Avery is the new Black.
Innocenza provata a un certo punto quando un nuovo test del DNA che rivela la sua estraneità ai fatti. Avery esce di prigione, tutto ripreso dalle telecamere delle due registe del serial che iniziano proprio in quel momento a seguire la vita di Avery, per trarne qualcosa, forse un film, ma non di più.
Non potevano immaginare, né loro né Avery né noi né Netflix, che dopo un anno dalla scarcerazione il "povero" Avery viene accusato di nuovo, di omicidio questa volta, e di nuovo si professa innocente, e di nuovo la sequela di prove a suo carico palesemente costruite dai poliziotti persecutori sono talmente lampanti che ogni due minuti gridi "MADDAI NON È POSSIBILE! CAZZO! MA È UN'INGIUSTIZIA! DEVE INTERVENIRE QUALCUNO!" 
E vi ho detto solo delle prime due puntate. Il resto è un inferno che man mano diventa sempre più allucinante. Ti fa venire voglia di partire e andare tu ad organizzare la fuga, o la difesa perlomeno, di questo poraccio.
Ora. Detta così sembra che Avery sia un angioletto finito nelle grinfie di gente veramente brutta e cattiva. Almeno il serial è davvero molto innocentista nei suoi confronti.
C'è un ma (forse colpa anche dell'eccessiva durata delle dieci puntate, troppo spesso un po' diluite, per volere di Netflix, peraltro): ci sono spesso sprazzi di stranezza troppo lampanti per non essere notati; per chi ha visto il serial: le lettere che Avery e la moglie si scrivevano? Il fatto che a fasi alterne tutti i famigliari di Avery fossero in carcere "per scontare una piccola pena"? Il gatto bruciato?... insomma questa famigliola non è che sembri proprio la famiglia Bradford ecco. Non dico che sono quelli di Non aprite quella porta, ma c'è qualcosa di immerso e sotterraneo che le registe secondo me hanno un po' taciuto, edulcorato, "dimenticato" a favore della costruzione melodrammatica dell'innocente che passa la sua vita in carcere, che è sempre un bel personaggio (Montecristo docet).
Passano le puntate e finisce che anche il nipote viene accusato e lui prima si professa colpevole, poi innocente, poi colpevole, poi boh:
Posso dire la mia? Siamo qui per questo giusto? Be' ve lo dico: secondo me Avery È COLPEVOLE! Sì! A parte sarebbe bellissimo a livello drammaturgico, che alla fine di tutta questa campagna innocentista, con la gente che manda a Obama le firme per farlo scarcerare (solo dopo aver visto il serial ovviamente) e poi lui, quel bambacione biondo, si rivela un pazzo assanato di sangue. Sarebbe pazzesco, il degno colpo di scena finale.
Voi che dite?
Com'è come non è, in Making a Murderer intanto conoscerete cosa vuol dire l'odio quando sentirete parlare questo tizio qui:
Aspetto un'intervista ad Avery della Leosini:
Ad ogni modo, innocente o no, la verità è che per Steven Avery...
I serial criminali con storie vere continuano con questo:
American Crime Stories - The People vs O.J. Simpson

Trama: Il processo più pazzo del mondo

Ryan Muprhy (quello di Nip/Tuck e American Horror Story e altra roba tipo Glee) fa il verso a se stesso e fa American Crime Story. Un serial che tratterà ogni stagione un famoso caso giudiziario diverso. Si parte con O.J. Simpson che ha ammazzato la moglie eppure l'ha fatta franca.
Per ora ho visto un episodio e per quanto mi possa interessare la vicenda, non mi sembra un granché, probabilmente sono stato distratto dal make up assurdo di John che stavolta fa un avvocato le cui sopracciglia... le cui sopracciglia.

Gli altri sono Cuba Gooding Jr. nei pani di O.J., Ross di Friends con la frezza bianca, Selma Blair tutti alla ricerca di una certa veridicità fisica
Poi c'è anche Sarah Poulson, che a Murphy gli piace tanto

Sembra Lana Del Rey tra dieci anni ve'?
Nonostante pensi che sapere come è andata a finire non aiuti molto (proprio che il caso sia così famoso potrebbe essere controproducente, almeno di Avery non avevi mai sentito parlare) continuerò a vederlo per inerzia, soprattutto perché mi fa ridere (ma anche un po' no) pensare che lui:

era poi un uxoricida di merda.
Secondo me su casi ingarbugliati come quelli di Avery e Simpson doveva investigare uno e uno soltanto (anzi due):
Sherlock - L'abominevole sposa
Trama: L'abominevole spora

Li risolveva subito. Oppure no? Perché sai che c'è, anche il giocattolo Sherlock si è un po' rotto.
Arriva, incastrato tra i diecimila impegni dei due attori principali Benny
e Marty
lo special natalizio di Sherlock, quella serie che ci ha fatto esplodere il cervello alla prima stagione, poi semplicemnte massaggiato alla seconda, e anche un po' stufato alla terza.
Lo special si incastra anche con l'andamento della serie regolare, nonostante sia ambientato in epoca vittoriana, e con un trucchetto spazio-temporale, come al solito intelligente (non sto a dirvi come e soprattutto "quando"), risolve anche degli enigmi lasciati in sospeso alla fine dell'ultima puntata della terza. Ma non tutto si può dire perfettamente riuscito.
Vederlo al cinema, e purtroppo in italiano, ha probabilmente penalizzato la visione, ma non è solo colpa mia; la puntata è un concentrato delle cose positive e negative delle serie: si ridacchia, ma le cose davvero esilaranti mancano. Si ammirano gli attori, ma che a dire il vero sono un po' in modalità "attore automatico". Si seguono gli sproloqui iperintelligenti di Sherlock, ma la risoluzione dell'enigma, questa volta, è davvero troppo scontata. Il femminismo combattivo, vero tema caldo della produzione cinematografica degli ultimi due anni, deve essere portato "sul campo" (vedi Mad Max) e non sbandierato con un verbosissimo spiegone finale tipo "siamo donne oltre ai corpetti c'è di più", come in questo caso.
Ormai si è perso quell'effetto novità,  forse è il caso di lasciar andare questo Sherlock, prima di peggiorare ancora la situazione.
Entrambi i protagonisti, intanto, sono entrati nell'universo Marvel, attendiamo il loro nuovo incontro cinematografico, dopo questo:
Tornando a Steven Avery, notizia dell'ultima ora! Avery è colpevole anche di aver insabbiato quello che è successo a Roswell nel 1947! Incarceratelo ad Absolom subito! 
Ottimo! Abbiamo risolto un altro:
X-Files
Trama: The X Factor

In un'epoca dove chiunque torna dopo 20 anni e finisce che magari vince anche un oscar, tornano anche Mulder e Scully

gli agenti dell'FBI più famosi e fantasiosi del piccolo schermo... vi piace quando scrivo queste frasi da sottotitolo di settimanale da edicola? 
Sono passati 14 anni dall'ultima puntata del serial (e qualcosa come 7 dall'ultimo film) e adesso c'era proprio il bisogno di rimettere il completo e la pettinaura precisa a David Duchocci dopo averlo scapigliato in quel favoloso Californication di anni fa (almeno fino alla 4 serie) e quei tailleurini stretti alla Anderson, che intanto si era "spogliata" della nomina di "scopa in culo"
Ho visto 4 episodi (out of 6) e non ci siamo. 
Sei episodi per un'intera serie (contro i 20/24 di cui erano formate le serie anni 90) sono proprio poche, quindi te le devi giocare benissimo, devi stare concentrato, non puoi permetterti nessuna sbavatura.
Invece un primo episodio noioso a tema extraterrestri, un secondo un po' in risalita ma neanche troppo a tema telepate cattivo ma solo perché non mi capite, un terzo a tema mostro comico - a dire il vero il migliore per scrittura e ritmo - e infine un quarto palesemente contro la street art non hanno ritrovato l'X factor della serie originale.
Non che i due protagonisti siano malaccio, anzi ritrovano l'alchimia di un tempo (vidi tutte e nove le serie di seguito prima della nascita di Cb), con lui credulone e lei sarcastica, tutto il tempo a farsi le battutine e con una tensione sessuale palpabile, e c'è anche un certo gusto per le atmosfere di quegli anni, a volte sembra di vedere proprio una puntata girata in quell'epoca. Ciononostante non destano nessun entusiasmo. Oppure non entusiasmano me che non ho mai seguito X-Files con tanto interesse. Magari voi ci credete ancora.
Ah no una volta mi sono piaciuti tantissimo, quando sono andati a Springfield:

Risalirà nel giro dei due episodi mancanti? Difficile crederci, nonostante molti illustratori ci credano, they want to believe:







Domani sezioniamo altri corpi alieni alla vita seriale.

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